Cima Reina e Punta Sibolet mt. 2500-2582 anello da Santuario San Magno

La Cima Reina e la Punta Sibolet sono montagne delle Alpi Cozie situate sulla cresta che divide il Vallone Miniera dal Vallone Sibolet. Mentre la prima risulta totalmente in Valle Grana, la seconda è situata sullo spartiacque tra Valle Maira e valle Grana. Qui propongo un percorso ad anello dal Santuario di San Magno.

🏁 Punto di partenza:  Spiazzo sotto al Santuario di San Magno a mt. 1750 circa

⚠️ Difficoltà:          E   (BR)

Sviluppo:            16,1 Km

📈 Dislivello:           1000 Mt. circa

⏱️ Tempi:              Giro ad anello totale 5 ore 50 min.

📅 Data escursione:     31/12/2022

🚥 Periodi consigliati:   Tutto l’anno

🔎 Valutazione:         ⭐⭐⭐⭐

Accesso:

Da Genova con l’autostrada A10 fino a Savona poi svoltare a destra seguendo le indicazioni per Torino sulla A6 fino a Mondovi’. Usciti dall’autostrada si segue la superstrada e ad una rotonda si segue la SP564 fino alle porte di Cuneo. Qui si svolta sulla SP21 che evita la città e lambisce Boves, quindi a destra seguendo le indicazioni per la Val Maira e Val Grana. Dopo un paio di rotonde, seguendo sempre i cartelli marroni indicanti le due valli, si procede poi sulla SP41, che poi confluisce nella SP422 e attraversa Caraglio. Qui, ad una rotatoria, si svolta a sinistra in Via Roma che poi diventa Via Val Grana su SP23 fino a Pradleves, quindi diventa SP112 fino a Castelmagno e da questo su SP333 ci si inerpica superando alcune borgate approdando alla base del Santuario di San Magno dove, nel piccolo slargo nei pressi della strada con sbarra metallica, lungo la strada si può lasciare l’auto.

Itinerario:

Dal piccolo slargo alla base del Santuario a mt. 1750 circa si procede su strada asfaltata con segnavia R54 seguendo le indicazioni per il Colle di Esischie andando dopo poco a rasentare il recente Rifugio Maraman. Dopo circa 350 metri dalla partenza bisogna trascurare a destra la strada con indicazione per il Monte Tibert e Monte Crosetta per procedere invece sempre sulla strada principale con indicazione per il Colle di Esischie e Colle dei Morti. Questa prende a salire gradualmente e, dopo aver attraversato un ponte, taglia le pendici meridionali di Cima Reina giungendo poi, dopo altri 2,5 km dal bivio e in 55 min. dalla partenza, ad un tornante in Loc. Langra mt. 1971 ove si trascura a sinistra il sentiero R54A per Chiappi e si continua ancora su strada asfaltata. Dopo circa 300 metri, praticamente alle pendici della Rocca Parvo a Pont Fonirola mt. 1995, si trascura a sinistra il sentiero per la Rocca Parvo sul R54A e si continua dritti sul R54 che conduce al Colle di Esischie. La strada continua a salire con moderazione rasentando le Baite Parvo mt. 2000 quindi alla curva successiva, in corrispondenza di un ponte di pietra dopo altri 10 min. circa, si incontra un bivio ove si trascura a sinistra il R54 che conduce al Colle di Esischie e si procede ancora lungo la strada asfaltata con indicazione per il Rifugio Fauniera. Tagliando ora le pendici occidentali di Cima Reina con un lungo traverso e poi con qualche tornante si raggiunge l’Alpe Fauniera mt. 2182, in 35 min. dal ponte e 1 ora 40 min. totali. Dopo aver rasentato sulla destra la struttura si procede ancora su strada per circa 400 metri compiendo un paio di tornanti quindi, giunti a quota 2215 mt. e 10 min. dall’alpe, bisogna abbandonare la strada e seguire la sterrata di destra che si addentra nel Vallone Miniera. Attraversato il piccolo Rio Vallone Miniera ci si mantiene alla destra di esso alle pendici dei contrafforti rocciosi di Costa Reina e puntando grossomodo verso Nord-Ovest, con pendenza via via sempre maggiore, si raggiunge la sommità di un dosso panoramico, in altri 45 min. circa. Qui bisogna piegare decisamente a destra e rimontare il ripido pendio puntando ad una bastionata rocciosa soprastante che si può superare sulla sinistra o rasentarne la base sulla destra, vanno bene entrambe le soluzioni e si ricongiungono poco dopo. In breve si perviene ad un colletto su crinale a mt. 2560 circa poco sotto a Costa Reina mt. 2585, in 25 min. dal dosso, dove per raggiungere la Cima Reina bisogna volgere a destra e discendere la dorsale fino a raggiungere appunto il modesto dosso che costituisce la sommità della Cima Reina mt. 2500, in 20 min. e 3 ore 20 min. totali

Panorama a Nord Punta Tempesta, Monviso, Monte Tibert, a Nord-Est Monte Disgrazia su tutte, a Est Appennino Ligure e Alpi Apuane, Bric Mindino, Bram, Grum, Punta dell’Omo, Mongioie, Saline e Punta Marguareis), a Sud-Est Rocca dell’Abisso, Clapier, Asta, Argentera, Matto, Rocca Valmiana, Rocca della Paur, Viribianc, Viridio, Malinvern, a Sud Punta Parvo, Maladecia, Savi, Salè, Omo, Monte Laroussa, Corborant, a Sud-Ovest Tenibres,Cima di Test, Bodoira, Becco Grande, a Ovest Rocca la Meja, Monte La Bianca, Cassorso, Oronaye, a Nord-Ovest Punta Sibolet (che raggiungeremo tra poco).

 

Tornati a ritroso fino al colletto precedentemente raggiunto si procede per crinale giungendo dapprima a Costa Reina mt. 2585 e poi con qualche saliscendi si perviene comodamente alla Punta Sibolet mt. 2582, in 35 min. e 3 ore 55 min. totali, ove il panorama è simile a quello della vetta precedente ma più ampio verso Nord-Ovest potendo ammirare anche Brec e Aiguille de Chambeyron, Monte Cervet, Monte Maniglia, Rocca la Marchisa, Chersogno, Mongioia e Pelvo d’Elva. Da questa si discende seguendo una traccia di sentiero che volge a Nord e segue la dorsale per poi aggirare sulla sinistra un dosso giungendo poi al Colle Sibolet mt. 2546, crocevia di sentieri, in 10 min. dalla vetta. Trascurato il sentiero a sinistra che conduce al Colle Intersile e Punta Tempesta, si volge invece a destra sul R29, anch’esso per il Colle Intersile, che compie un lungo traverso su esile traccia… io il sentiero l’ho trovato in condizioni non proprio ottimali e dichiamo che in generale in inverno lo sconsiglio in quanto costringe ad effettuare dei traversi delicati su pendio ripido. Infatti dal colle si è costretti fin da subito ad effettuare un traverso molto delicato che ho però aggirato risalendo di qualche metro su crinale per poi discendere su ripido pendio ma privo di neve (in realtà prima di effettuare questo tentativo sono arrivato a circa 50 metri dalla Punta Tempesta, dove discendeva un altro sentiero verso il Colle Intersile, ma sentieri in realtà non ce n’erano bensì delle cornici da superare abbastanza preoccupanti, per cui ho optato per tornare indietro), quindi intercettato il sentiero l’ho seguito per qualche decina di metri ma visto il susseguirsi di traversi complicati ho optato per abbandonarlo e deviare a destra discendendo il pendio senza traccia fino ad intercettare il sentiero R29 più a valle rispetto al colle, più o meno a quota 2365. Ora seguendo i segnavia si discende il Vallone Sibolet con il sentiero che diviene dapprima mulattiera e poi sterrata fino a raggiungere il Gias Sibolet mt. 2102, in 1 ora dal Colle Sibolet e 5 ore 5 min. totali. Si procede ancora su sterrata, che di tanto in tanto in alcuni tornanti si può tranquillamente tagliare su comodo pendio, fino ad intercettare la strada asfaltata dell’andata al primo bivio oppure, come ho fatto io, tagliarla puntando direttamente per prati fino al Santuario, in altri 45 min. e 5 ore 50 min. totali.

Galleria fotografica:

Grafici del percorso:

Commenti:

Percorso nel complesso abbastanza facile (se si escludono i tratti fuori sentiero ed il traverso dopo il Colle Sibolet) a due vette non elevatissime ma dal panorama superlativo, soprattutto il Sibolet. Le ciaspole sono servite solo nel tratto del Vallone Miniera, ovvero dall’abbandono della strada, fino al crinale per Costa Reina, il primo tratto di strada al momento si effettua su neve portante, dove al limite potevano servire i ramponcini mentre dal crinale in poi su neve discontinua, dove non serviva nulla. Percorso piacevole ma non del tutto entusiasmante, specie il Vallone Sibolet che avevo già percorso anni fa per raggiungere il Monte Tibert. Il meteo poi, previsto ottimo, tanto buono non è stato con estese velature al mattino e copertura nuvolosa al pomeriggio, anche se i panorami fortunatamente non son stati compromessi. Ultima gita dell’anno, nel complesso comunque una gita discreta anche se sconsiglio, perlomeno nelle condizioni attuali ed in generale con copertura nevosa, di effettuare l’anello.

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