Monte Tibert mt. 2648

Il Monte Tibert è una montagna delle Alpi Cozie situata sullo spartiacque tra Valle Maira e valle Grana, della quale costituisce il punto più elevato.

🏁 Punto di partenza:  Parcheggio poco sopra al Santuario di San Magno a mt. 1800 circa

⚠️ Difficoltà:          E

Sviluppo:            8,4 Km

📈 Dislivello:           890 Mt. circa

⏱️ Tempi:              Andata 2 ore 35 min. – Ritorno 1 ora 25 min. – Totale 4 ore

📅 Data escursione:     18/12/2016

🚥 Periodi consigliati:   Tutto l’anno

🔎 Valutazione:         ⭐⭐⭐⭐⭐

Accesso:

Da Genova con l’autostrada A10 fino a Savona poi svoltare a destra seguendo le indicazioni per Torino sulla A6 fino a Mondovi’. Usciti dall’autostrada si segue la superstrada e ad una rotonda si segue la SP564 fino alle porte di Cuneo. Qui si svolta sulla SP21 che evita la città e lambisce Boves, quindi a destra seguendo le indicazioni per la Val Maira e Val Grana. Dopo un paio di rotonde, seguendo sempre i cartelli marroni indicanti le due valli, si procede poi sulla SP41, che poi confluisce nella SP422 e attraversa Caraglio. Qui, ad una rotatoria, si svolta a sinistra in Via Roma che poi diventa Via Val Grana su SP23 fino a Pradleves, quindi diventa SP112 fino a Castelmagno e da questo su SP333 ci si inerpica superando alcune borgate approdando alla base del Santuario di San Magno dove, andando a destra, si risale fino ad un paio di parcheggi ma, se si vuole evitare di fare dislivello, si può proseguire sempre sulla strada ancora per qualche centinaio di metri fino ad un ultimo ampio parcheggio.

Itinerario:

Dal parcheggio a quota mt. 1800 circa si procede su sterrata che, prima che compia un tornante sulla sinistra ,si può abbandonare momentaneamente, dopo circa 100 metri, per seguire un evidente traccia per prati puntando verso Nord-Ovest che permette così di tagliarlo. La sterrata, puntando sempre più o meno verso Nord-Ovest, raggiunge il Grange Nollo mt. 1999 dopo 30 min. circa. Superato il Grange la sterrata procede ora verso Ovest in moderata salita fino al raggiungimento del Gias Sibolet mt. 2099, di recente ristrutturazione. La sterrata R6, dopo aver compiuto un tornante sulla sinistra, con breve risalita porta ad attraversare un’ampia conca. Con modesti saliscendi si procede su di essa superando anche un paio di piccoli rii. Quindi, raggiunto un successivo rio che per guadarlo bisogna perdere una decina di metri di quota, si può abbandonare il sentiero che conduce al Colle Intersile e Colle Sibolet, per piegare più direttamente a destra (Nord) andando a risalire il ripido pendio. Questo sbuca in cresta circa 300 metri più a Est del Colle Intersile (mt. 2516), dove il panorama diventa già spettacolare. Procedendo ora per filo di cresta puntando decisamente verso Est si raggiunge agevolmente, in altri 25 min. e 2 ore 35 min. totali, la vetta del Monte Tibert mt. 2648.

Panorama a Nord Gran Paradiso, Cervino e Rosa, Nord-Est Monte Disgrazia, a Est Appennino Ligure e Alpi Apuane, a Sud-Est Le Alpi Liguri (dal Bric Mindino a Punta Marguareis), Rocca dell’Abisso, Clapier, Maledia, Asta, Argentera, Matto, Rocca Valmiana, a Sud Viribianc, Viridio, Punta Parvo con dietro Claus e Malinvern a Sud-Ovest le Marittime della Valle Stura (dal Monte Laroussa al Tenibres), Becco Grande, Rocca la Meja e Monte La Bianca, ad Ovest Cassorso, Scaletta, Vanclava, Oronaye, Auto Vallonasso, Sautron, Punta Tempesta e Piovosa, Brec e Aiguille de Chambeyron, a Nord-Ovest Maniglia, Rocca la Marchisa, Chersogno, Rocca Gialeo, Monte Camoscere, Pelvo d’Elva e Monviso.

Per il ritorno o si procede esattamente a ritroso oppure, come ho fatto io, si può scendere direttamente dalla vetta puntando verso Sud discendendo il ripido pendio che conduce in 35 min. sul sentiero a metà dell’ampio pianoro. Da qui come per l’andata in altri 50 min. e 4 ore totali si ritorna al parcheggio.

Galleria fotografica:

Grafici del percorso:

Commenti:

Vetta facile da raggiungere e dal panorama superlativo. Le ciaspole non sono servite, mentre i ramponi necessari dall’abbandono del sentiero fino alla vetta. L’intenzione iniziale di raggiungere anche la vicina Punta Tempesta e’ stata vanificata dalle notevoli perdite di tempo occorse in giornata.

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