Monte Chersogno e Pelvo d’Elva mt. 3026-3064

Il Monte Chersogno ed il Pelvo d`Elva sono montagne delle Alpi Cozie .Il Pelvo si trova sullo spartiacque tra la Val Maira e la Valle Varaita, mentre il Chersogno rimane leggermente spostato rispetto alla cresta. Quest`ultimo si presenta come una piramide rocciosa i cui lati scendono piuttosto scoscesi in tutte le direzioni, eccezion fatta per il versante occidentale che digrada con relativa dolcezza verso il passo Chersogno, dal quale si passa per raggiungerla. Qui propongo un percorso ad anello che permette di toccare entrambe le vette.

🏁 Punto di partenza:  Colle della Bicocca mt. 2285

⚠️ Difficoltà:          Tutto  E tranne il tratto di cresta per il Pelvo e la sua discesa che è EE

Sviluppo:            17 Km

📈 Dislivello:           1350 Mt. circa

⏱️ Tempi:              Giro ad anello totale 6 ore 25 min.

📅 Data escursione:      15/07/2012

🚥 Periodi consigliati:    Da Giugno a Ottobre

🔎 Valutazione:         ⭐⭐⭐⭐

Accesso:

Da Genova con l’autostrada A10 fino a  Savona poi svoltare a destra seguendo le indicazioni per Torino sulla A6 fino a Mondovi’. Usciti dall’autostrada si segue la superstrada e ad una rotonda si segue la SP564 fino alle porte di Cuneo. Qui si svolta sulla SP21 che evita la città e lambisce Boves, poi si svolta a destra seguendo le indicazioni per la Val Maira e Val Val Grana. Dopo un paio di rotonde, seguendo sempre i cartelli marroni indicanti le due valli, si procede poi sulla SP41, che poi confluisce nella SP422 e attraversa Caraglio, poi Dronero, Cartignano e San Damiano Macra. Poco prima della frazione Bassura si svolta a destra, seguendo l’indicazione per Elva, su SP128 che con qualche tornante raggiunge Paschero. Ora si risale, con ancora alcuni tornanti ora su SP335, quindi si trascura la deviazione a destra verso Morinesio e si procede dritti verso Cucchiales. In breve si raggiunge un bivio e si segue a sinistra, in leggera discesa, raggiungendo Cucchiales Sottano, per poi proseguire praticamente in piano fino a San Martino Superiore, oltrepassato il quale iniziano una serie di tornanti che conducono infine al Colle San Giovanni. Qui, in prossimità del Rifugio la Sousto dal Col, si svolta a destra seguendo l’indicazione per Sampeyre e, su stretta stradina, si raggiunge in breve il Colle Sampeyre. Si svolta ora a sinistra su sterrata non in perfette condizioni (andare con calma e prestare attenzione ai frequenti buchi) e piuttosto stretta (ci sono pochi slarghi) che, dopo circa 6 km, termina al Colle della Bicocca, dove in un ampio spiazzo si può lasciare l’auto.

Itinerario:

Dal Colle della Bicocca mt. 2285 bisogna seguire le indicazioni per il Lago Camosciere e Bivacco Bonfante sul T6 che inizialmente perde leggermente quota su sterrata, per poi procedere in falsopiano su comodo sentierino. Dopo circa 10 min. si incontra subito un bivio, dove bisogna trascurare il sentiero a destra con indicazione “Pelvo”, che conduce appunto al Pelvo d’Elva (e dal quale arriveremo al ritorno), per proseguire sul sentiero di sinistra, con indicazione “Camosciere”, sempre sul T6. Questo sale moderatamente sovrastando il Vallone del Rio Fonte Mattè, poi, con qualche tornantino, si porta alle pendici della Rocca dell’Asino e, con un ulteriore traverso alle pendici Sud del Monte Camosciere, sempre in moderata salita si raggiunge un altro bivio, in 1 ora 30 min. totali. Qui bisogna trascurare il sentiero a destra, con indicazione per il Lago Camosciere ed il Pelvo d’Elva, e svoltare invece a sinistra, con indicazione per il Bivacco Bonfante. Dopo circa 10 min. si scende fino al bel Bivacco Bonfante mt. 2600, posto su un ripiano panoramico. Con ulteriore discesa si raggiunge la Fonte Nera, in altri 5 min. circa, dove converge il sentiero T5 proveniente da Elva. Si continua seguendo ora l’indicazione per il Monte Chersogno su sentiero riportante segnavia , trascurando poco dopo la deviazione a destra, non molto evidente, per il Colle delle Sagneres, sul T5. In breve si raggiunge un pianoro erboso dove l’evidente sentiero delimitato da pietre su ambo i lati prende a scendere, T7, punto in cui bisogna trascurarlo e piegare a destra risalendo un breve costone detritico andando ad intercettare una traccia con . Giunti alle pendici del Monte Chersogno l’esile sentierino compie un traverso in moderata salita verso Sud-Ovest, per poi piegare decisamente a sinistra (Sud) e, con numerosi tornantini su sfasciumi instabili, risale un canalone franoso (prestare attenzione a non fare ruzzolare detriti) raggiungendo poi, in 40 min. dalla Fonte Nera, il Passo Chersogno Sud-Est. Qui si piega a sinistra seguendo un’evidente traccia che risale con ampi tornanti il pendio, raggiungendo dapprima la cresta ed infine la vetta del Monte Chersogno mt. 3026, in 15 min. dal Passo e 2 ore 40 min. totali.

Panorama a Nord Pan di Zucchero, Pic d’Asti, Pelvo d’Elva ed il Monviso, ad Est la pianura, a Sud-Est le Marittime della Val Gesso (tra le quali spiccano Argentera e Matto), Monte la Bianca, Becco Grande e Rocca la Meja, a Sud le Marittime della Valle Stura (tra le quali il Corborant, Ischiator e Tenibres), a Sud-Ovest Sautron, Cervet e Rocca Blancia, ad Ovest Brec e Aiguille de Chambeyron e a Nord-Ovest Maniglia, Faraut, Rocca la Marchisa, Pic du Pelvat, Mongioia. Ridiscesi dalla vetta fino al Bivacco Bonfante si risale poi al bivio per il Lago Camosciere.

Ora, se si vuole eseguire un percorso differente e raggiungere anche il Pelvo d’Elva, bisogna seguire il sentiero che conduce in breve al rudere di un ex ricovero militare nelle cui vicinanze giace il Lago di Camosciere, in 55 min. dal Chersogno. Superato il Lago il sentiero tende a sparire, bisogna pertanto seguire alcuni ometti che risalgono il pendio erboso puntando verso Nord. Poi il sentiero torna ad essere evidente e con frequenti tornanti conduce in cresta, in altri 35 min. dal Lago. La traccia volge a destra portandosi alla base del Monte Camosciere, attraversando poi una distesa di grossi massi, quindi su aerea cresta. La traccia perde quota con altri tornantini e conduce al Colle Camosciera mt. 2899, selletta fra la vetta del Pelvo d’Elva ed una vicina elevazione, in altri 30 min. circa. Dal colle si ritorna a salire con ulteriore serie di tornantini, raggiungendo infine la vetta del Pelvo d’Elva mt. 3064, in altri 20 min. dal Colle e 5 ore totali. Si scende dalla vetta seguendo gli ometti che puntano verso Est, raggiungendo in breve la cresta. Qui bisogna procedere su sentierino con fondo sdrucciolevole seguendo le frequenti  perdendo così velocemente quota. Dopo circa 20 min. si incontra la prima catena (o meglio catena e corda) che aiuta a discendere un diedro inclinato e, dopo altri 10 min. circa, una seconda catena. Superati questi tratti attrezzati si procede su scomoda ed esile traccia, con alcuni tratti su roccette da superare con l’aiuto delle mani, raggiungendo poi il crinale erboso spartiacque fra la Val Varaita e la Val Maira. Ora su comodo sentierino, fra belle distese prative, si perviene, in 45 min. dalla seconda catena, al bivio di inizio percorso “Pelvo/Camosciere” e da qui come per l’andata, in altri 10 min. circa e 6 ore 25 min. totali, al Colle della Bicocca.

Galleria fotografica:

Grafici del percorso:

Commenti:

Bella escursione anche se non proprio entusiasmante, in quanto per raggiungere il Chersogno è senza dubbio più appagante partire dal Grange Chiotti, piuttosto che partire (già in quota) dal Colle Bicocca. Il vantaggio di questo punto di partenza è però la possibilità di conquistare senza eccessiva fatica entrambe le vette. Il Chersogno è un monte molto bello da vedere (sia da Grange Chiotti, che da questo percorso) ma non altrettanto da salire o perlomeno a me ha dato quest’impressione. Viceversa il Pelvo, non bellissimo come forma ed aspetto, raggiunto con aerea e panoramica cresta all’andata e disceso dal ripido versante con catena al ritorno, diventa molto piacevole. Inizialmente il percorso prevedeva il Chersogno e Rocca la Marchisa, ma, una volta raggiunto il Chersogno e vedendo quanto dislivello e km ancora mancavano, si è optato per cambiare decisamente piano dirottando su queste due vette. Pertanto chi volesse effettuare questa doppietta di 3000, sarebbe opportuno pensarla all’inverso rispetto a come ho fatto io, ossia al primo bivio salire al Pelvo d’Elva e poi al Chersogno, così da incontrare il tratto con catena a salire, che dovrebbe essere sicuramente più pratico che a scendere. La traccia GPS, purtroppo, risulta incompleta…manca infatti il tratto fra il Pelvo d’Elva e il Colle della Bicocca in quanto mi si è scaricato il navigatore, comunque con visibilità non ci sono problemi, basta seguire il sentiero segnato.

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