Tete de l’Homme mt. 3202

La Tête de l’Homme è una montagna delle Alpi Cozie, situata sul confine tra Francia ed Italia, sullo spartiacque alpino principale, a cavallo tra l’italiana valle Maira e la francese valle dell’Ubaye. Appartiene al gruppo dello Chambeyron. Ha una forma particolare con la parte sommitale che vista dal basso appare piatta. Qui propongo la salita dal versante italiano passante per il Passo di Terre Nere, con risalita del tratto finale dalla normale francese.

🏁 Punto di partenza:  Grange Ciarviera  mt. 1903

⚠️ Difficoltà:           EE consigliato l’utilizzo dell’imbragatura per il tratto con catena

Sviluppo:             14,7 Km

📈 Dislivello:            1300 Mt. circa

⏱️ Tempi:               Giro ad anello totale 6 ore 30 min.

📅 Data escursione:       12/07/2012

🚥 Periodi consigliati:     Da Giugno a Ottobre

🔎 Valutazione:          ⭐⭐⭐⭐⭐ 🎖️

Accesso:

Da Genova con l’autostrada A10 fino a Savona poi svoltare a destra seguendo le indicazioni per Torino sulla A6 fino a Mondovi’. Usciti dall’autostrada si segue la superstrada e ad una rotonda si segue la SP564 fino alle porte di Cuneo. Qui si svolta sulla SP21 che evita la città e lambisce Boves, poi si svolta a destra seguendo le indicazioni per la Val Maira e Val Grana. Dopo un paio di rotonde, seguendo sempre i cartelli marroni indicanti le due valli, si procede poi sulla SP41, che poi confluisce nella SP422 e attraversa Caraglio, poi Dronero, Cartignano, San Damiano Macra, quindi Prazzo, Acceglio, Saretto ed infine a Chiappera. Una volta superato il borgo, dopo poco si incontra un bivio, dove bisogna svoltare a destra. La strada è inizialmente asfaltata ma dopo poco diventa sterrata, percorribile tranquillamente (andando comunque con cautela) anche con auto normali fino al Grange Ciarviera, nei pressi del quale si può lasciare l’auto in uno spiazzo. Volendo se si vuole provare è possibile continuare ancora oltre il Grange sempre su sterrata che compie un ampio tornante e, dopo poco, sulla sinistra e in corrispondenza della palina segnaletica, vi è un piccolo slargo a bordo strada dove si può lasciare l’auto (c’è posto per un paio di macchine).

Itinerario:

Dal Grange Ciarviera mt. 1903 si segue la sterrata, trascurando subito la deviazione a destra posta su un grosso masso per i Colli Greguri, Bellino e Maurin, procedendo invece dritti su di essa seguendo le indicazioni per il Passo Terre Nere e Colle Ciaslaras. La sterrata compie un ampio tornante e dopo poco bisogna abbandonarla in corrispondenza di un bivio con palina. Si svolta quindi a sinistra, sempre seguendo l’indicazione per il Passo Terre Nere, su sentierino con segnavia T15 e (Sentiero Dino Icardi) che si inerpica ripido con frequenti tornantini su distesa prativa, portandosi a rasentare poi una vasta pietraia alla base del Monte Cerello. Ci si addentra quindi nella Valle dell’Infernetto compiendo poi un traverso in moderata salita che conduce, dopo circa 40 min. dall’abbandono della sterrata, su di un ampio ripiano erboso, dove è stato posto di recente un prefabbricato utilizzato dai pastori come riparo. Si attraversa il ripiano erboso fin quando questo termina, per poi piegare a sinistra e risalire con qualche tornantino il ripido pendio erboso che ci conduce, in altri 35 min. ed 1 ora 25 min. totali, ad un bivio. Qui si trascura a sinistra il T15 e , che conduce al Colle dell’Infernetto (arriveremo da qui al ritorno per compiere un anello), e si procede invece dritti seguendo le . In breve il sentiero porta a costeggiare il primo lago dell’Infernetto, per poi procedere in moderata salita andando a sovrastare il secondo lago (in realtà sono due ma uno è proprio minuscolo). Mantenendosi al centro del vallone, dopo 20 min. dal bivio, si raggiunge il terzo e ultimo lago, in corrispondenza del quale bisogna abbandonare il sentiero con , che procede dritto verso il Colle Ciaslaras, e seguire una labile traccia che risale il pendio detritico fino a riallacciarsi al soprastante (Sentiero Cavallero), dopo altri 20 min. circa. Ora si segue appunto il , che, con frequenti tornantini su sfasciumi a tratti piuttosto instabili, punta verso delle rocce dal colore nerastro, giungendo poi al punto più impegnativo del percorso, dopo altri 30 min. circa, ossia il tratto con catena che conduce al Passo Terre Nere. Il primo tratto è abbastanza semplice ed aiuta più che altro a procedere su ripidi sfasciumi, poi punta verso la parete rocciosa. Qui diventa verticale per qualche metro e la catena è utile per superare un modesto saltino di roccia. Una volta superato, la catena volge a sinistra ed in breve si raggiunge l’inizio della cengia, che è piuttosto esile, aerea e nel tratto iniziale anche un po’aggettante a causa della parete leggermente sporgente. Dopo una trentina di metri la cengia termina, le catene continuano per un breve tratto su semplici roccette e, con un ultimo piccolo salto di roccia, si sbuca infine al Passo Terre Nere mt. 3048, in 20 min. dall’inizio delle catene e 3 ore totali. Meraviglioso da qui il panorama sul sottostante Lac des Neuf Couleurs, incastonato fra il Brec e l’Aiguille de Chambeyron. Per raggiungere la vetta della Tete de l’Homme non vi è alcuna indicazione, bisogna però seguire una traccia con qualche ometto che sale subito sulla destra (Nord) e continua a salire fin quando si arriva in prossimità di una parete inclinata. Qui bisogna scendere di pochi metri in un modesto canalino di sfasciumi, fino ad un piccolo intaglio nella roccia. Risalito il piccolo intaglio si piega a destra seguendo sempre una labile traccia con ometti che scende ad un vicino canalino di piccoli sfasciumi. La traccia ora procede evidente in orizzontale puntando ad un nuovo piccolo intaglio nella roccia, risalito il quale si incontra un grosso ometto. Dopo poco la traccia diviene decisamente evidente, in quanto ci si riallaccia alla via normale francese (confermata dalla scritta T. Homme in giallo sulla parete), ed inizia a risalire un ripidissimo canalino di friabili sfasciumi, che con continui tornantini porta ad una forcellina sulla cresta. Stando attenti a non sbagliare traccia, ci si mantiene sulla sinistra e, con ancora alcuni tornantini, si giunge finalmente in vetta alla Tete de l’Homme mt. 3202 in altri 30 min. e 3 ore 30 min. totali.

Panorama a Nord su Pointe Basse e Haute de Mary con dietro Albaron, Gran Ciamarella e Gran Paradiso, a Nord-Est Mongioia, Salza, Maniglia e Monviso, ad Est Faraut, Pelvo d’Elva, Rocca la Marchisa e Chersogno, a Sud-Est Cervet, Becco Grande, Rocca la Meja, Cassorso, Auto Vallonasso, Oronaye e Marittime della Val Gesso, a Sud Marittime della Valle Stura, Rocca Bianca, Sautron, Rocca Blancia, a Sud-Ovest Brec de Chambeyron e Lac des Neuf Couleurs, ad Ovest Aiguille de Chambeyron e la Mortice e a Nord-Ovest Pic de Panestrel e Pic de la Font Sancte con dietro l’Ailefroide.

Ritornati al Passo Terre Nere si segue il che punta ora verso il Lac des Neuf Couleurs, raggiungendo poi una pietraia di grossi massi alla base delle pareti del Pointe du Fond de Chambeyron, oltre la quale bisogna risalire su comodo sentierino fino al Col de Gippiera mt. 2930, in 1 ora 10 min. dalla vetta e 4 ore 40 min. totali. Dal Colle si scende seguendo il S18 e che in breve conduce a sovrastare il bel Lago del Vallonasso di Stroppia, per poi piegare a sinistra raggiungendo, in 15 min. dal Colle, il Bivacco Barenghi mt. 2815. Qui si trascura il , che piega a destra, e si procede ora sul T15 e che prende ora a scendere fino ad un colletto alla base della “Finestra”. I due segnavia si biforcano momentaneamente per poi ricongiungersi ad un sottostante colletto nei pressi di due graziosi laghetti. Il sentiero piega ora bruscamente a sinistra (Est) raggiungendo poi, con un breve saliscendi, il bel Lago della Finestra mt. 2794, in 25min. dal Bivacco Barenghi. Si sale ora moderatamente fino ad un colletto, sovrastato da un particolare torrione che ricorda vagamente quello di “Re Laurino” in Dolomiti, superato il quale si perde leggermente quota con un lungo traverso su esile traccia fino al raggiungimento del Colle dell’Infernetto mt. 2783, in altri 10 min. dal Lago e 5 ore 30 min. totali. Dal Colle si scende, seguendo sempre i segnavia T15 e , con frequenti tornantini su terreno ora piuttosto friabile, andando così a rasentare delle pareti rocciose, in corrispondenza delle quali sono stati posti provvidenzialmente dei cavi metallici che aiutano maggiormente nel procedere, dato il fondo sdrucciolevole e l’esposizione. Terminato questo tratto si torna a percorrere una comoda pietraia giungendo poi al bivio dell’andata nei pressi del primo Lago dell’Infernetto, in 10 min. dal Colle, e da qui ricalcando il percorso dell’andata sino al Grange Ciarviera, in altri 50 min. e 6 ore 30 min. totali, concludendo così l’anello.

Traccia GPS:      

Galleria fotografica:

Commenti:

Una vera e propria meraviglia, senza dubbio uno dei posti più belli delle Alpi Occidentali. Il tratto con catena nel complesso l’ho trovato abbastanza semplice, soprattutto il tratto iniziale…ma io non soffro di vertigini. Infatti il tratto su cengia, fatto rigorosamente con imbragatura, è piuttosto aereo e potrebbe dare fastidio, però, una volta superata la cengia e sbucati al Passo Terre Nere, si viene ampiamente ripagati della fatica fatta. Il Lac des Neuf Couleurs è veramente straordinario, di un colore meraviglioso, adagiato in una conca fra il Brec e l’Aiguille de Chambeyron. La risalita alla vetta, sempre se si riesce ad azzeccare la giusta traccia (in questo spero di essere d’aiuto, io avevo una relazione un po’sommaria e prima di trovare la giusta traccia c’è voluto del tempo e parecchi tentativi), non ha grandi difficoltà da superare, ma è abbastanza faticosa per la natura del terreno, un ripido pendio infame di finissimi sfasciumi. Anche nella discesa dal Colle dell’Infernetto bisogna prestare un minimo d’attenzione vista l’esposizione ed il fondo sdrucciolevole. La traccia GPS del tratto tra il Passo Terre Nere e la cima purtroppo non è attendibile, in quanto il navigatore si era spento, quindi non è da prendere in considerazione, mentre tutto il resto è giusto.

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