Monte Oronaye (Tete de Moise) mt. 3104

Il monte Oronaye (Tête de Moise in francese) è una montagna delle Alpi Cozie situata lungo la linea di confine tra l’Italia e la Francia. Si trova inoltre lungo lo spartiacque tra la valle Maira e la Valle dell’Ubayette. Qui propongo la salita dal versante francese, ma è possibile partire anche dal lato italiano, da Viviere in Val Maira.

🏁 Punto di partenza:  Le Pontet mt. 1951

⚠️ Difficoltà:           PD

Sviluppo:            14 Km

📈 Dislivello:            1200 Mt. circa

⏱️ Tempi:               Andata 3 ore 30 min. – Ritorno 2 ore 15 min. – Totale 5 ore 45 min.

📅 Data escursione:      07/08/2016

🚥 Periodi consigliati:    Da metà Giugno a Ottobre o in primavera con neve nel canalone (picca e ramponi)

🔎 Valutazione:         ⭐⭐⭐⭐⭐ 🎖️

Accesso:

Da Genova con l’autostrada A10 fino a  Savona poi svoltare a destra seguendo le indicazioni per Torino sulla A6 fino a Mondovi’. Usciti dall’autostrada si segue la superstrada e ad una rotonda si segue la  SP564 fino alle porte di Cuneo.  Qui si svolta sulla SP21 che evita la città e lambisce Boves per giungere a Borgo San Dalmazzo, all’inizio del quale, dopo un paio di rotonde, bisogna mantenersi a destra seguendo le indicazioni per Demonte su SS20 e, una volta usciti da Borgo San Dalmazzo, si procede su SS21 che percorre la Valle Stura, raggiungendo Demonte, quindi Aisone, Sambuco, Vinadio, Pietraporzio, Bersezio e Argentera. Terminato il paese iniziano una serie di tornanti che conducono al Colle della Maddalena. Oltre il colle si entra in territorio francese, nel quale si scende per qualche centinaio di metri, raggiungendo in breve uno spiazzo sulla destra in Loc. Le Pontet, dove si può lasciare l’auto.

Itinerario:

Dallo spiazzo di Le Pontet mt. 1951 si segue il sentiero con segnavia che volge a destra con palina indicante il Lac de l’Oronaye. Questo risale con moderata ma costante pendenza il vallone fra distese prative, sovrastando di qualche decina di metri il Torrente Oronaye, raggiungendo, dopo 30 min. circa, un ripiano erboso sul quale è posta una capanna. Si procede ancora, sovrastati sulla sinistra dal Bec du Lievre, fino a raggiungere la sommità di un dosso, dal quale appare ora l’Oronaye. Si scende di qualche metro fino ad un ripiano dove si abbandona momentaneamente il sentiero con segnavia , per seguire invece la traccia che piega a destra con , che consente di tagliare notevolmente il suddetto sentiero. La traccia percorre il ripiano e risale una piccola pietraia approdando su di un altro pittoresco ripiano erboso attraversato dal Torrente Oronaye che in questo punto è un placido rio. Lo si attraversa e ci si addentra così nel Vallone dell’Oronaye, sormontati sulla sinistra dalla frastagliata cresta che dal Col de Villadel conduce all’Oronaye. Ci si riallaccia ora al sentiero abbandonato in precedenza ed in breve si approda a sovrastare il Lac Gelèe mt. 2353 (asciutto al mio passaggio), situato in una piccola conca alle pendici della Tête de Blaves, in 25 min. dalla capanna e 55 min. totali. Si procede ancora sull’evidente sentiero fra meravigliose distese prative raggiungendo, dopo altri 15 min. circa, il bivio che conduce a destra al vicino Lago dell’Oronaye mt. 2411, da trascurare, mantenendosi sul sentiero principale sormontati ora dall’imponente e frastagliata mole dell’Oronaye incontrando poi, dopo altri 10 min. ed 1 ora 20 min. totali, il bivio con palina indicante il Col de Feiullas. Fin qui è lo stesso itinerario effettuato per la salita al Monte Vanclava. Bisogna qui abbandonare il sentiero principale, che conduce ai Laghi di Roburent, per piegare invece a sinistra per il Col de Feiullas su traccia che attraversa alcune distese prative, anch’essa contrassegnata con segnavia , portandosi così alla base delle pareti meridionali del Monte Oronaye. Giunti alla base di un vasto colatoio bisogna abbandonare il sentiero, che conduce al Col de Feiullas, e piegare a sinistra in corrispondenza di un ometto, in 40 min. dal bivio e 2 ore totali. Attraversato un primo tratto fra grossi massi si intraprende la risalita del ghiaione basale di fini sfasciumi seguendo una traccia che, con ripetuti zigzag, conduce faticosamente alla base delle incombenti pareti. Qui si trascura il primo canale a destra per seguire le tracce che conducono al secondo canale a sinistra dove alcuni indicano dove procedere, in altri 20 min. circa. Ci si addentra quindi nel canalone con la traccia che, rasentando le pareti, conduce in breve alla base di una particolare guglia, superata la quale in breve si raggiunge una semplice paretina ben appigliata, passaggi di I°. Quindi ci si mantiene nella parte destra del canale dovendo spesso aggrapparsi con le mani alle pareti (dato il fondo instabile) fino ad un intaglio con pinnacolo sul lato sinistro del canale, dal quale si ha una bellissima visuale sul Lago Oronaye in 35 min. dall’inizio del canalone. Da questo punto la traccia sale nel lato sinistro del canale fino al raggiungimento di una forcella panoramica a quota 3050 mt. circa, in altri 5 min. 3 ore totali. Da questo punto inizia la parte più complicata del percorso. Qui si piega a destra verso un’evidente freccia rossa ma superato uno spigolo i segni spariscono. Superato detto spigolo, si risale un caminetto inclinato di circa una ventina di metri abbastanza ben appigliato ma un po`esposto, con passaggi di II°, sulla cui sommità si incontra un punto di sosta, utile per calarsi in sicurezza in corda doppia. Da qui ci sono due varianti o mantenersi leggermente a sinistra, andando così ad attraversare una cengia piuttosto esposta (fatta al ritorno, meglio l’altra opzione), oppure risalire di pochi metri per poi attraversare un breve intaglio roccioso privo di esposizione che si ricollega alla traccia immediatamente dopo la cengia. Si rivedono qui un paio di segni rossi che indicano di salire brevemente fino ad un esile forcellina alla base di una paretina rocciosa alta circa venti metri, in 15 min. dall’inizio del tratto alpinistico. I segni spariscono nuovamente pertanto ho deciso di risalirla (ma non ho idea se sia questa la vera e propria via di salita, penso di si comunque), è abbastanza verticale ma ben appigliata sia per mani che per piedi, II°, e con un paio di provvidenziali terrazzini. Terminata la paretina si sbuca su quella che è l’ormai semplice crestina sommitale (anche qui su di un roccione vi è una sosta per calarsi in corda doppia, puntualmente usufruita per la discesa) dove un’evidente traccia conduce in vetta al Monte Oronaye mt. 3104, in altri 15 min. e 3 ore 30 min. totali.

Panorama a Nord Auto Vallonasso, Cervet, Mongioia ,Salza , Monviso, Pelvo d’Elva e Chersogno, ad Est Monte la Bianca, Cassorso, Bric Cassin e Rocca la Meja, a Sud-Est Matto, Argentera, Oserot, Scaletta e Vanclava, a Sud Corborant e Tenibres, a Sud-Ovest Mont Pelat, ad Ovest Grande Seolane, Tete du Coin de l’Ours, Tete de Siguret e Bec du Lievre, a Nord-Ovest Meyna, Ailefroide, Sautron, Brec e Aiguille de Chambeyron, Tete de l’Homme, Pic de Rochebrune, Maniglia e Rocca Provenzale.

Ritorno sullo stesso percorso dell’andata in 2 ore 15 min. escluse le perdite di tempo per l’allestimento dei due tratti di discesa in corda doppia.

Galleria fotografica:

Grafici del percorso:

Commenti:

Magnifica ed emozionante salita, una delle più adrenaliniche che abbia mai fatto. Il canalone di detriti instabili, specie in discesa non è da sottovalutare ed è comunque estenuante, ogni singolo sasso piccolo o grosso che sia è instabile e rischia di scendere a valle data la notevole pendenza. Pertanto è consigliabile effettuarlo con la dovuta attenzione e munirsi di casco. Il tratto alpinistico oltre la forcella è abbastanza semplice (pensavo peggio) anche se anch’esso non da sottovalutare e accertarsi sempre degli appigli trattandosi di roccia “marcia”. Utile per la discesa una corda (minimo 40 metri) per calarsi in sicurezza. Purtroppo la traccia GPS dall’inizio del canalone alla vetta non è di grande aiuto in quanto all’interno del canalone il segnale non era buono e la traccia ne ha risentito…risulta pertanto poco attendibile, meglio attenersi alla descrizione.

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