Monte Thabor mt. 3178

Il Monte Thabor (detto anche monte Tabor) è una montagna delle Alpi Cozie, situata in territorio francese dal 1947, ossia dopo il trattato di Parigi che ha fatto sì che attualmente la frontiera sia situata all’inizio della Valle Stretta, mentre prima il confine combaciava con la vetta. Qui propongo la classica via normale con partenza dal Grange de la Vallee Etrite

🏁 Punto di partenza:  Les Grange de la Vallee Etroite  mt. 1784

⚠️ Difficoltà:           E 

Sviluppo:            23 Km

📈 Dislivello:           1550 Mt. circa

⏱️ Tempi:              Andata 3 ore – Ritorno 2 ore 35 min. + 10 min. (deviazione al laghetto) + 40 min. deviazione per Lago Verde e giro – Totale 5 ore 25 min.

📅 Data escursione:      22/07/2012

🚥 Periodi consigliati:    Da Giugno a Ottobre

🔎 Valutazione:         ⭐⭐⭐⭐⭐

Accesso:

Da Genova con l’autostrada A10 fino a Voltri, poi si svolta a destra su A26 fino ad Alessandria dove si svolta a destra in direzione di Torino sulla A21 che seguiremo superando Asti proprio fino a Torino. Qui si procede poi sulla Tangenziale Sud seguendo le indicazioni per Bardonecchia. Poi si procede sulla A32 che percorre tutta la Val Susa e si esce a Bardonecchia. Usciti dall’autostrada si entra in paese e si procede verso Melezet e Pian del Colle. Si oltrepassa il confine di stato e si segue la strada a destra trascurando a sinistra la strada che procede verso il Colle della Scala e Nevache. La strada in discrete condizioni presenta però alcune cunette piuttosto profonde dove prestare attenzione e percorrere praticamente a passo d’uomo. Questa risale la valle fino ad arrivare al parcheggio nei pressi del Grange de la Vallee Etroite, prima del cartello di divieto di transito, dove bisogna lasciare l’auto. In certi periodi dell’anno è a pagamento ( 2€ ).

Itinerario:

Dal parcheggio di Les Grange de la Vallee Etroite mt. 1765 circa si segue la strada che in breve conduce ad un gruppo di case, con indicazione per il vicino Rifugio I Re Magi. Qui si incontra un bivio: Si può procedere dritti all’interno del Grange e passando affianco al Rifugio, oppure si può svoltare a sinistra su sterrata. Vanno bene entrambe e si riuniscono poco più a monte, in corrispondenza di una costruzione. Si procede poi su sterrata incontrando dopo circa 25 min. totali il bivio per il Lago Verde. Trascurando tale deviazione si procede ancora su sterrata, che dopo poco incontra una traccia che si stacca sulla sinistra e che volendo, come ho fatto io all’andata, la si può seguire. Anche in questo caso vanno bene entrambe solo che la traccia è più breve ma malagevole per alcune slavine che hanno complicato il procedere mente la sterrata è più lunga e passa per il bivio de La Fonderie ma decisamente più comoda. Una volta ricongiunte si procede su sterrata che perviene nei pressi della Maison des Chamois mt. 2090, in altri 30 min. circa, dove si incontra un bivio al quale si trascura la sterrata a destra che costeggia la Maison appunto, per deviare a sinistra seguendo l’indicazione per il Col du Vallon. Dopo poco si trascura la deviazione a sinistra priva di indicazione ma con segnavia che conduce al Col du Vallon e si continua dritti su sentiero che fra distese prative, superando poi una china erbosa, conduce a riallacciarsi alla sterrata abbandonata poco prima, raggiungendo in breve un pianoro attraversato da un rio con ponticello in legno al Prat du Plan mt. 2208, in 25 min. dal bivio della Maison e 1 ora 20 min. totali. e un pianoro dal quale è già ben visibile il Monte Thabor. Qui si trascura la deviazione a sinistra su traccia per i Lac Lavoir andando invece ad attraversare il ponticello, seguendo poi il sentiero che ora si inerpica sul pendio erboso, andando quindi a costeggiare un grazioso rio che forma anche alcune piccole cascatelle. Dopo aver attraversato una modesta pietraia si abbandona il rio e si procede in salita più decisa su di una meravigliosa distesa prativa prati, dominati a destra dai Serous e a sinistra dal Gran Adritto, con sempre con il Thabor visibile sullo sfondo, fino al Col des Meandes mt. 2718, in 50 min. dal ponte e 2 ore 10 min. totali. Trascurando il sentiero a destra, che conduce al Refuge du Thabor, si svolta invece a sinistra attraversando il piccolo pianoro che porta all’inizio del pendio detritico. Iniziano quindi alcuni tornantini con poi un piccolo ponticello metallico (in un punto in cui il sentiero è franato), per poi raggiungere un’ampia cresta da risalire con qualche traverso su residui nevai anche a stagione inoltrata, fino ad un’insellatura alla base dell’ultima ripida rampa che conduce in vetta. Questa si risale piuttosto faticosamente su piccoli sfasciumi, raggiungendo quindi la Cappelletta di Nostra Signora del Thabor e, una volta superata, con un ultimo sforzo si giunge sulla pianeggiante vetta del Monte Thabor mt. 3178, in 50 min. dal Col des Meandes e 3 ore totali.

Panorama vasto e attorniato da parecchie cime importanti tra le quali (le più riconoscibili) a Nord il vicino Pic du Thabor, a nord-Est l’Aiguille de Scolette e Dent Parrachée, ad Est Rocca Bernauda e Punta Baldassarre, a Sud-Est il Grand Serou, Punta Rognosa, Punta Charrà, Rocher de Barabbas, Sommet du Guiau, Guglia Rossa ,Monviso e Pic de Rochebrune, a Sud-Ovest Pelvoux, Pic Sans Nom, Ailefroide, Pic Lory, Barre des Ecrins, Tete de la Cassille, La Grand Ruine, Roche Meane, Pointe des Cerces, Pic Gaspard, Doigt de Dieu e La Meije, ad Ovest l’Aiguille d’Arves.

Ritorno sullo stesso percorso dell’andata in 2 ore 35 min. circa. Volendo, se non si è stanchi della gita, sono meritevoli due piccole deviazioni: La prima al laghetto poco sotto al Col des Meandes, raggiungibile su traccia (la deviazione comporta circa 10 min. in più), per poter ammirare il Grand Serou che si specchia nelle sue acque e la seconda, ancor più meritevole, al meraviglioso Lago Verde. Per raggiungerlo, giunti appunto al bivio segnato, si attraversa un ponte e con un breve tratto di salita il Lago Verde è già ben visibile fra gli alberi. Qui è d’obbligo scendere di qualche metro e fare il giro del lago, che permette di ammirarne nella sua totalità le variazioni di colore, che vanno dal giallo, al verde, all’azzurro ed il blu, con s variati tronchi sul fondale. Il giro comporta 25 min. circa aggiuntivi.

Galleria fotografica:

Grafici del percorso:

Commenti:

L’anno scorso, dopo la gita fatta alla Guglia Rossa, mi ero ripromesso di ritornare al più presto in questa meravigliosa zona, magari per raggiungere proprio il Monte Thabor. Così è stato e sono felice di aver effettuato questa gita. Il Monte Thabor, malgrado l’altitudine considerevole, non è una montagna imponente e la sua risalita è perlopiù abbastanza semplice, ma l’ambiente che si percorre per raggiungerla ed il panorama di prim’ordine che si gode dalla cima, valgono la pena di percorrere un viaggio discretamente lungo. Il lago Verde poi è qualcosa di eccezionale e, malgrado l’avessi già visto l’anno scorso, ho voluto ritornarci per riammirarlo, facendo questa volta il giro completo.

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