Rocca della Paur mt. 2972

La Rocca della Paur è una montagna delle Alpi Marittime, situata sullo spartiacque fra la Valle Stura e la Valle Gesso. Qui propongo un’alternativa ai lunghissimi avvicinamenti da Terme di Valdieri o Sant’Anna di Valdieri partendo infatti da Pinet, in Valle Stura sopra ad Aisone. 

🏁 Punto di partenza: Pinet mt. 1394 circa

⚠️ Difficoltà:         E fino alla pietraia sotto il Colle, EE fino al Colle, F+per la vetta

Sviluppo:           21 Km

📈 Dislivello:           1800 Mt. circa

⏱️ Tempi:              Andata 5 ore 15 min. – Ritorno 3 ore 45 min. – Totale 9 ore

📅 Data escursione:     03/08/2019

🚥 Periodi consigliati:   Da fine Giugno a Ottobre

🔎 Valutazione:         ⭐⭐⭐⭐⭐ 🎖️

Accesso:

Da Genova con l’autostrada A10 fino a Savona poi svoltare a destra seguendo le indicazioni per Torino sulla A6 fino a Mondovi’. Usciti dall’autostrada si segue la superstrada e ad una rotonda si segue la SP564 fino alle porte di Cuneo. Qui si svolta sulla SP21 che evita la città e lambisce Boves per giungere a Borgo San Dalmazzo . Qui si svolta a destra seguendo le indicazioni per Demonte su SS20 ed usciti da Borgo San Dalmazzo si procede su SS21 che percorre la Valle Stura, raggiungendo dapprima Demonte, quindi Aisone. Superato il paese si svolta a sinistra seguendo una stradina che in discesa conduce ad un primo bivio, dove bisogna trascurare la strada a sinistra (Via Santa Croce) e procedere ancora di qualche metro, dove ad un successivo bivio si svolta a sinistra. Questa strada conduce in breve ad un incrocio, dove bisogna svoltare a destra su ponte e procedere, superando anche un bar, fino ad intercettare la SP337. Qui si svolta a sinistra e si procede su di essa solo per una cinquantina di metri, svoltando poi a destra su stradina asfaltata (palina indicante Pinet) che risale all’interno del bosco. PER POTER ACCEDERE A QUESTA STRADA BISOGNA PREVENTIVAMENTE (ALMENO 2/3 GIORNI PRIMA) RICHIEDERE IL PERMESSO AL COMUNE DI AISONE). A circa 1100 metri di quota termina l’asfalto in corrispondenza di una costruzione, e diviene sterrata in discrete condizioni tranne in alcuni tornanti, dove il fondo ghiaioso unito alla forte pendenza fa faticare non poco le auto normali. Superati alcuni punti critici si procede fino ad uno spiazzo a 1394 mt. circa, in corrispondenza della palina indicante Pinet (3 posti max.). In realtà la sterrata continua, sempre ben percorribile, per altri 350 metri circa, dove in un tornante con ampio slargo, dimostrato anche dalla P di parcheggio, si può lasciare l’auto risparmiando anche una cinquantina di metri di dislivello.

Itinerario:

Dallo spiazzo a Pinet mt. 1394 circa, si procede seguendo il P7 su sterrata in ripida salita, che, dopo circa 350 metri a 1440 mt. di quota, conduce ad un tornante con parcheggio in uno slargo in corrispondenza di un rudere (dove, come descritto in precedenza, volendo si può lasciare l’auto). Segue ancora una rampa su sterrata fino ad un pianoro erboso, oltre il quale, in corrispondenza di un pannello in legno, inizia il vero e proprio sentiero, privo di segnavia, che si addentra subito in un fitto bosco di latifoglie miste. Si procede lungamente in direzione Sud-Ovest nel bosco dapprima di faggi e poi di conifere per poi uscirne in corrispondenza dell’ingresso nel Vallone della Valletta. Il sentiero ora perde circa 30 metri di quota, rasentando ancora un bosco di abeti rossi sulla sinistra, fino ad intercettare un bivio di tracce a 1630 mt. circa, dove vanno bene entrambe le tracce e si ricongiungono dopo poco. Dopo circa un centinaio di metri la traccia si biforca nuovamente: qui erroneamente all’andata non mi ero accorto di tale bivio e mi son mantenuto sulla traccia evidente che procede dritta (scende fino a rasentare il torrente terminando li), bisogna invece svoltare a destra in corrispondenza di un ometto di pietra su traccia non molto evidente in salita. In breve il sentiero torna a farsi evidente e ampio tagliando una zona di pascoli con un lungo mezzacosta in leggera salita sulla sinistra orografica del vallone, oltre la quale, con alcuni tornantini, si prende quota andando così a raggiungere la sommità del dosso, in un’ampia conca sede del Lago Sottano della Valletta mt. 1900 circa, sovrastato da un casotto di sorveglianza del Parco, in 1 ora 30 min. circa. Bisogna ora costeggiare la sponda occidentale del lago, attraversando il pianoro finche` il sentiero svolta decisamente a destra e con alcuni tornanti risale la bastionata rocciosa solcata da una cascata. Il sentiero segue il percorso del rio che a monte della bastionata scorre sottoterra coperto dai detriti, sovrastandolo di pochi metri. Procedendo in falsopiano si attraversa un’ampia conca giungendo poi alla base della successiva bastionata, solcata da due cascate, dove il sentiero piega verso destra (ovest) ed inizia una faticosa risalita con numerosi tornantini. Una volta terminati, con un traverso a sinistra, si attraversa una zona umida dove la folta vegetazione erbacea invade a tratti il percorso attraversato anche da diversi piccoli corsi d’acqua. In breve si raggiunge la conca detritica soprastante chiusa da un’ulteriore e imponente bastionata rocciosa, attraversata anch’essa da una cascata. Dopo una breve discesa fino alle pendici della bastionata, il sentiero incontra un bivio, in 40 min. dal lago e 2 ore 10 min. totali, dove bisogna trascurare a destra il sentiero che sale al Lago soprano della Valletta, per svoltare invece a sinistra seguendo le indicazioni per il Colle della Valletta. Il sentiero perde leggermente quota fino alla base della cascata, guadando così il rio che ne viene generato, quindi si torna a salire parallelamente alla base della bastionata rocciosa. La salita, tra roccette, erba e detriti, prosegue a tornanti in un ampio canale all’interno della bastionata, dalla quale si esce potendo ammirare, sovrastandolo di una cinquantina di metri, il Lago soprano della Valletta. Ora si attraversa un pendio detritico effettuando un lungo traverso su ex strada militare poi, puntando a nord, lo si rimonta con diversi ripidi tornanti ora su esile sentierino. Questo piega poi decisamente a destra, Sud-Est, compiendo un altro lungo traverso in moderata salita portando a raggiungere il Colle della Valletta mt. 2488, in 1 ora 5 min. dal bivio e 3 ore 15 min. totali. Dal colle bisogna trascurare il sentiero N25, che scende verso il Rifugio Livio Bianco, e svoltare a sinistra seguendo il P58, con indicazione per il Colle Est della Paur, che si inoltra verso Sud nella selvaggia comba pietrosa (detta la Vallettina), tra la Testa della Valletta e la Punta della Sella. Il sentiero, ora riportante  e , scende moderatamente fino a costeggiare un paio di specchi d’acqua, oltre i quali perde ulteriormente quota fino ad una conca sede dei Laghi della Testa della Valletta. Da questi si torna a salire con alcune serpentine tagliando i fianchi della Testa della Valletta, fino ad un colletto a 2630 mt. circa, oltre il quale ci si inoltra nell’alta Comba della Valletta. Si scende di pochi metri fino a rasentare uno dei numerosi Laghi della Paur (la palina al colle indica infatti Laghi della Paur, omonimi pertanto di quelli nel versante sud-ovest del monte, ossia nel vallone di Riofreddo sopra al Rif. Malinvern) a mt. 2595, in altri 35 min. circa, disseminati per l’ampio ripiano detritico. Si torna ora a salire su strada ex militare puntando verso Sud-Est portandosi su una balconata alla testata del Vallone della Meris che sovrasta il Lago Soprano della Sella, e alla base del circo terminale alle pendici del versante Nord della Rocca la Paur. Con breve risalita ora su detriti e roccette si giunge in corrispondenza di un grazioso laghetto, oltre il quale il percorso, segnato sempre da frequenti e , si districa in una vasta pietraia di grossi massi rossastri al termine della quale si giunge al Colle Est della Paur mt. 2890, spartiacque tra le valli Stura e Gesso, in 55 min. dai laghi e 4 ore 5 min. totali. Trascurato il sentiero che discende verso i Laghi di Valrossa, bisogna piegare a destra (Ovest) e seguendo i disseminati fra i massi si intercetta una traccetta che in breve raggiunge una placchetta inclinata, oltre la quale i bolli piegano a destra seguendo una cengietta esile e molto esposta alla nostra destra ma con numerosi appigli per le mani sulla sinistra. Oltrepassata questa cengia la traccia, contrassegnata sempre con , risale con tratti camminabili alternati ad altri su roccette con semplice arrampicata, passaggi di I°. Infine si raggiunge una placca inclinata di circa 10 metri, II°, con molti appigli ma anche tanta esposizione. Oltre la placca si incontra una fettuccia, utile per la discesa in corda doppia (con corda da 30 mt. imbragati e con discensori oppure da usare come corrimano), posta appena sotto la esile cresta sommitale che, una volta raggiunta, va seguita a sinistra per una ventina di metri prestando molta attenzione ad ogni singolo passo vista l’estrema esposizione in ambo i lati, raggiungendo così le due piccole croci in vetta alla Rocca della Paur mt. 2972, in 30 min. dal colle e 5 ore 15 min. totali.

Panorama a Nord Monviso, Grivola, Cervino, Rosa, a Nord-Est Cima Gorgia Cagna, Ventabren e Bourel, a Est Bisalta, Bric Costa Rossa, Mondole`, Matto, a Sud-Est Argentera, Rocca di Valmiana, Cima di Nasta e Brocan, a Sud Testa Sud di Bresses, Testa di Tablasses, Pointe Giegn, Testa del Claus, Cime di Valrossa, a Sud-Ovest Testa del Malinvern, a Ovest Monte Aver, Testa Gias dei Laghi, Punta Maladecia, Corborant, Becco Alto d’Ischiator e Ubac, a Nord-Ovest Rocca Pan Perdu` ,Oronaye, Brec e Aiguille de Chambeyron e Rocca la Meja.

Discesa sullo stesso percorso dell’andata in 3 ore 45 min. e 9 ore totali.

Galleria fotografica:

Grafici del percorso:

Commenti:

Un nome, un programma…infatti vuoi per il suo nome che mi ha sempre intimorito, vuoi per il suo tratto finale alpinistico e non ultimo per i suoi avvicinamenti estenuanti, l’ho sempre vista come una meta intrigante ma forse un po`troppo impegnativa per me. Invece, dopo anni di continui posticipi, è arrivata finalmente l’occasione giusta con meteo rassicurante e condizione fisica decorosa. L’avvicinamento da Pinet, come già segnalato prima, è possibile previa richiesta di permesso al Comune di Aisone, e, seppur inferiore a quello da Sant’Anna e di Terme di Valdieri (dove comunque si può spezzare in due giorni pernottando nei rifugi), rimane comunque di tutto rispetto con i suoi 21 km circa per 1800 metri di dislivello e pertanto adatta anch’essa a escursionisti esperti allenatissimi. Le difficoltà tecniche sorgono soltanto nella salita finale dal Colle Est della Paur alla vetta, e, malgrado siano difficoltà abbastanza modeste, la pericolosità risiede nell’esposizione praticamente costante dalla cengietta alla vetta. È bene infatti ponderare ogni singolo passo perché una scivolata può risultare fatale. Come segnalavo nella descrizione poco sotto al punto in cui si sbuca in cresta è stata posta una fettuccia, utile per discendere in corda doppia la placchetta inclinata. Gita molto emozionante dove si incontrano una miriade di laghi di svariate dimensioni e si gode di panorami strepitosi. Un po`monotona invece la prima parte del percorso fino al Lago Sottano della Valletta e decisamente più interessante dopo il Colle della Valletta.  

 

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