Monte Besimauda (Bisalta) mt. 2231

La Bisalta è una montagna delle Alpi Liguri dalla particolare forma trapezoidale che su parecchie carte viene indicata come Besimauda; spesso per Bisalta si intende invece tutto il gruppo montuoso che comprende, oltre che la montagna principale, il Bric Costa Rossa ed i rilievi della cresta che collega le due montagne. Data la posizione avanzata verso la pianura la Bisalta è una delle montagne più panoramiche del Piemonte e vista la sua forma caratteristica è facilmente individuabile dalla pianura cuneese. Qui propongo la classica salita da Meschie di Pradeboni ma è possibile raggiungerla anche da San Giacomo in Val Colla con percorso più lungo.

🏁 Punto di partenza:  Meschie di Pradeboni mt. 1080  circa

⚠️ Difficoltà:           EE

Sviluppo:             11,2 Km

📈 Dislivello:            1210 Mt. circa

⏱️ Tempi:               Andata 3 ore 40 min. – Ritorno 2 ore 45 min. – Totale 6 ore 25 min.

📅 Data escursione:      16/10/2016

🚥 Periodi consigliati:    Da Giugno a Novembre, evitando magari i periodi più caldi e in caso di neve

🔎 Valutazione:         ⭐⭐⭐⭐

Accesso:

Da Genova con l’autostrada A10 fino a  Savona poi svoltare a destra seguendo le indicazioni per Torino sulla A6 fino a Mondovì. Si procede sulla superstrada seguendo le indicazioni per Cuneo, quindi si svolta seguendo l’indicazione per Chiusa Pesio. Si oltrepassa il paese e, dopo 3 km, si incontra un bivio sulla destra con indicazione per Pradeboni. Si segue appunto questa strada che inizia a salire per circa altri 3 km poi, dopo aver superato l’abitato, questa permette di raggiungere l’area pic-nic in Loc. Le Meschie, dove vi è un ampio parcheggio nel quale può lasciare l’auto.

Itinerario:

Dal parcheggio di Meschie mt. 1080 si procede su strada asfaltata riportante il segnavia H9. Oltrepassato un ponte la strada diventa sterrata ed in costante ma non eccessivamente ripida salita procede parallela al Rio Grosso fino al raggiungimento di una fonte (“Funtana ad Giraud”), in prossimità di un altro ponte in 15 min. circa. Trascurata la sterrata a destra e quella che procede dritta oltre la catena, si volge invece a sinistra attraversando il ponte sempre su sterrata ancora per un breve tratto, ossia fino ad un bivio con palina dove per tagliare un po’ la sterrata si può piegare a destra su sentiero, sempre riportante segnavia H9. Questo procede ripido nel bosco per uscirne in corrispondenza della Sella Morteis mt. 1470, nelle cui vicinanze sorge un osservatorio astronomico, in altri 45 min. ed 1 ora totale. Qui si può scegliere se seguire il H9, che si stacca a sinistra tagliando in diagonale il pendio per prati (scenderemo da questo al ritorno), oppure si può seguire la sterrata che compie un giro più ampio, vanno bene entrambe e si uniscono in seguito. La sterrata procede in moderata salita sovrastando il Rifugio Gias Morteis e conduce in breve ad un tornante che presenta una palina indicante il bivio per la Sella Artondù, che bisogna trascurare procedendo ancora su sterrata. Questa conduce, in 30 min. da Sella Morteis, ad uno slargo in un punto panoramico con panca a mt. 1636, punto in cui sbuca l’H9 e che riprende sul lato opposto della sterrata, dove vi è una palina indicante la direzione per il Monte Besimauda. Bisogna appunto abbandonare la sterrata e piegare a destra seguendo il sentiero che prende a salire piuttosto ripido fra distese prative sulla Costa della Mula fino a raggiungere un casottino in pietra a mt. 1830, in altri 25 min. ed 1 ora 55 min. totali. Il sentiero procede in moderata salita fra erba e roccette fino a giungere alla base della pietraia che costituisce il cono terminale del monte. I segnavia sempre frequenti ed evidenti consentono di districarsi nella pietraia di grossi massi saltando da uno all’altro, unica difficoltà del percorso in condizioni normali, mentre nel mio caso la difficoltà ulteriore è stata la presenza di neve che copriva i buchi ed è stato piuttosto estenuante sia a salire che a scendere dover ponderare ogni singolo passo. Dopo circa 1 ora e 45 min. dal casottino (molto meno ovviamente se non ci fosse stata la neve, circa la metà penso) e 3 ore 40 min. totali si arriva in vetta al Monte Besimauda o Bisalta mt. 2231.

Panorama a Nord Cervino e Rosa, a Est Appennino Ligure e Apuane, a Sud-Est Mondolè, Seirasso, Brignola, Mongioie, Saline, Pian Ballaur e Marguareis, a Sud Cima della Fascia, il vicino Bric Costa Rossa, Rocca dell’Abisso e Frisson, a Sud-Ovest Clapier, Gelas, Baus, Nasta, Argentera, Oriol, Asta e Matto, a Nord-Ovest Oronaye, Brec e Aiguille de Chambeyron, Mongioia, Salza e Monviso.

Per il ritorno si può effettuare lo stesso percorso oppure compiere delle modeste varianti che vado ora a descrivere. Ridiscesi fino allo slargo con panca si può seguire il sentiero H9 che, su esile e a tratti un po’ malconcia traccia, si mantiene qualche decina di metri più basso della sterrata. Quindi, superata una modesta pietraia, si addentra in un fitto bosco per uscirne nei pressi della Sella Morteis. Giunti alla sella si può decidere se effettuare il sentierino dell’andata oppure seguire integralmente la sterrata, che compie un giro più ampio rispetto al sentiero ma è comunque gradevole. Dalla vetta alle Meschie in 2 ore 45 min. e 6 ore 25 min. totali.

Galleria fotografica:

Grafici del percorso:

Commenti:

La neve dei giorni precedenti la gita ha un po’ scombinato i piani e l’idea della Bisalta è nata all’ultimo momento con la speranza che il caldo del giorno precedente avesse fatto il suo dovere sciogliendola tutta…invece la neve vi era fin dalla partenza e soprattutto nel tratto finale su pietraia la sua presenza crea notevoli disagi. Consiglio infatti di salire questa vetta in assenza di neve! (oppure in condizioni invernali con la pietraia totalmente ricoperta muniti di ramponi) Nella pietraia abbiamo impiegato molto più del previsto perché i buchi fra un masso e l’altro erano coperti dal manto nevoso privo di consistenza, e , per evitare di finirvici dentro, abbiamo dovuto prestare la massima attenzione ponderando ogni singolo passo e cercando i tratti più agevoli e meno rischiosi (a volte anche fuori sentiero). L’idea iniziale prevedeva l’anello comprendente la salita anche del Bric Costa Rossa, ma la notevole perdita di tempo sulla pietraia e la lunga cresta completamente innevata e a tratti esposta per raggiungere il Bric ci ha fatto desistere, limitandoci così alla sola Bisalta. La fatica per raggiungere la vetta è stata però ripagata dal panorama davvero strepitoso che questa vetta riesce ad offrire. Consiglio pertanto di scegliere una giornata limpida, ne vale decisamente la pena.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *