Testa del Claus mt. 2889

La Testa del Claus è una montagna delle Alpi Marittime, situata tra Italia e Francia. Il nome sembra derivare dal fatto che la montagna chiude la vallata sottostante (dal latino clausus). Qui propongo la salita con partenza dal versante francese, che presenta un minor dislivello rispetto a quello italiano come anche lo sviluppo, che è notevolmente più breve.

🏁 Punto di partenza:  Isola 2000 mt. 2094 circa

⚠️ Difficoltà:           E fino al Bassa del Druos, EE fino al canalino e dalla cresta alla vetta , F+ il canalino

Sviluppo:                  12,1 Km

📈 Dislivello:                  950 Mt. circa

⏱️ Tempi:               Andata 3 ore 55 min. – Ritorno 3 ore 20 min. – Totale 7 ore 15 min.

📅 Data escursione:       02/07/2017

🚥 Periodi consigliati:     Da Luglio a Ottobre

🔎 Valutazione:          ⭐⭐⭐⭐⭐

 

Accesso:

Da Genova con l’autostrada A10 fino a Savona poi svoltare a destra seguendo le indicazioni per Torino sulla A6 fino a Mondovi’. Usciti dall’autostrada si segue la superstrada e ad una rotonda si segue la SP564 fino alle porte di Cuneo. Qui si svolta sulla SP21 che evita la città e lambisce Boves per giungere a Borgo San Dalmazzo. Qui si svolta a destra seguendo le indicazioni per Demonte su SS20 ed usciti da Borgo San Dalmazzo si procede su SS21 che percorre la Valle Stura superando i paesi Demonte, Aisone e Vinadio. Giunti a Vinadio ,si supera il paese e dopo poco si svolta a sinistra su SP255 che passa per Pratolungo e si inerpica verso il Colle della Lombarda ed il Santuario di S.Anna di Vinadio. Poco prima di quest’ultimo, ad un bivio, si svolta a sinistra seguendo le indicazioni per il Colle della Lombarda, che si raggiunge su tortuosa e stretta strada. Una volta superato il colle si scende in territorio Francese e con alcuni tornanti su D97 si approda a Isola 2000. Dove, ad inizio abitato, in corrispondenza di un tornante verso destra si abbandona la strada principale procedendo invece dritti per un centinaio di metri, raggiungendo così un ampio spiazzo dove si può lasciare l’auto.

Itinerario:

Dallo spiazzo si segue la palina in legno a sinistra intercettando subito il sentierino con  che si addentra in un lariceto e con alcuni tornantini perviene ad una zona prativa, superata la quale si ritorna a salire per un breve tratto fino a sbucare su di una pista da sci. Qui si trascura la deviazione a sinistra per il Colle della Lombarda e si procede dritti attraversando la pista e ritrovando sul lato opposto il sentiero con indicazione per la Bassa del Druos. Seguendo ora le e i segnavia  del Gta si attraversa per un breve tratto una pietraia per poi procedere su comodo sentierino all’interno di un rado boschetto di larici, dapprima in falsopiano o moderata salita e poi in discesa fino ad un bivio. Qui si trascura la deviazione a destra in discesa e si procede a sinistra in salita, seguendo sempre l’indicazione per la Bassa del Druos. Il sentiero procede parallelo ad un piccolo rio fino ad attraversarlo, quindi si attraversa una conca fra erba e radi larici andando poi ad aggirare sulla destra una bastionata rocciosa. Con un breve tratto in moderata salita si perviene ad un bivio, dopo 45 min. circa, dove bisogna trascurare la deviazione a destra per il Col Merciére e procedere invece a sinistra, ora con qualche tornante, approdando dopo altri 10 min. circa alla conca dove giace il Lac Inf. de Terre Rouge mt. 2426. Si procede ancora su sentiero con e   andando in breve a costeggiare altri due piccoli laghetti per poi trascurare la deviazione a sinistra per il Col du Loup, in 10 min. circa dal Lac Inf. de Terre Rouge. Si procede sempre sul sentiero principale che compie ora un ampio semicerchio passando alla base delle pareti della Testa di Malinvern e sovrastando il Lac Sup. de Terre Rouge. Dopo un tratto in falsopiano puntando verso Sud-Est, il sentiero compie un deciso tornante verso sinistra ed in breve, su ampia cengia rocciosa, si perviene alla Bassa del Druos mt. 2628, in 35 min. dal bivio per il Col du Loup ed 1 ora 40 min. totali. Seguendo la mulattiera, ora in territorio italiano, si scende a rasentare i ruderi di una casermetta e con ulteriore modesta discesa si approda ad un tornante, punto del poco visibile bivio per la Testa di Malinvern da trascurare, procedendo invece ancora su mulattiera in moderata discesa sovrastando i bei laghi superiori di Valscura fino ad un bivio. Si abbandona ora la mulattiera che scende a sinistra verso i Laghi di Valscura ed il Valasco (N24), e si procede invece dritti su traccia verso la Bassa della Lausa. Il sentiero si mantiene pressoché in piano verso una conca detritica e, una volta raggiunta, si risale su ripido ghiaione instabile con traccia non chiarissima che compie numerosi tornantini fino al raggiungimento della Bassa della Lausa mt. 2639, intaglio fra la Cima della Lausa e la Cima de Tavels, in 30 min. dalla Bassa del Druos e 2 ore 10 min. totali. Ora il percorso diventa un po`più complesso. Dalla Bassa della Lausa si piega a sinistra in piano su traccia a tratti non evidentissima su sfasciumi, quindi, seguendo i ripetuti e provvidenziali ometti, il percorso si snoda con frequenti saliscendi su cenge e canalini erbosi alternate a tratti fra rocce accatastate; tratto nel complesso non difficile anche se di tanto in tanto bisogna aiutarsi con le mani per procedere e comunque da effettuare con passo fermo in quanto alcuni punti sono molto esposti. Dopo un lungo tratto su traversi si passa pochi metri sotto dalla Bassa del Claus (dove ha inizio la cresta Nord-Ovest), quindi procedendo ancora su cenge erbose, seguendo scrupolosamente gli ometti, si approda alla base del canalino misto di erba e rocce, in 1 ora 10 min. dalla Bassa della Lausa. Si piega quindi a sinistra iniziando a risalire su facile anche se ripido pendio seguendo una traccetta fra terra e erba, poi in breve si giunge al tratto più complicato, ossia un tratto quasi verticale di 4/5 metri con qualche appiglio per mani e piedi ma con estrema esposizione (II°). Superato questo tratto si ritrova una traccetta su erba che in breve conduce sul filo della rocciosa cresta, che va seguita verso destra senza grossi problemi ma stando comunque piuttosto attenti ad un paio di punti decisamente esposti. Cercando sempre di seguire gli ometti si risale un pendio detritico approdando ad una selletta fra l’anticima Est e la vetta, dove bisogna piegare a destra e, fra grossi massi accatastati, si giunge in breve in vetta alla Testa del Claus mt. 2889, in 35 min. dall’inizio del canalino e 3 ore 55 min. totali.

Panorama a Nord Monviso, Cime di Valrossa e Rocca della Paur, a Nord-Est Rocca Valmiana e Matto, a Est Cime d’Asta, Oriol, Argentera, Nasta, Baus, Brocan, a Sud-Est Bego, Grande Capelet e Cime du Diable, a Ovest Mont Mounier, a Nord-Ovest Corborant, Tenibres, Becco Alto d’Ischiator, gli Ecrnis ed il vicino Malinvern.

Ritorno sullo stesso percorso dell’andata in 3 ore 20 min. e 7 ore 15 min. totali.

Galleria fotografica:

Grafici del percorso:

Commenti:

Bella ed interessante salita ad una vetta non di certo frequentatissima. Bellissimo il Lago del Claus visto dalla cresta Nord-Est, solo questo vale la gita, ma altrettanto belli i Laghi sup. di Valscura visti nel tratto fra la Bassa del Druos e della Lausa come anche quelli di Terre Rouge che non conoscevo. Il panorama di vetta è carino, specie sulla serra dell’Argentera, sul Matto e sul vicino Malinvern, ma non è il pezzo forte della gita. Come già citato nella descrizione il tratto fra la Bassa della Lausa e la cresta Nord-Est non è per niente banale. Trattasi infatti nella prima parte di un percorso non segnato e con tratti su labili tracce, dovendo così intercettare spesso a vista gli ometti, su cenge erbose in alcuni punti decisamente esposte (che se trovate bagnate come nel mio caso dalla pioggia del giorno precedente, può creare qualche problema), quindi di un canalino che, seppur breve, è decisamente verticale e con pochi appigli, dove viene richiesta la massima concentrazione, specie in discesa. Ho scelto di effettuare questo percorso partendo da Isola 2000 per due motivi: primo perché, malgrado sia molto bello, il tratto da Terme di Valdieri fino alla Bassa del Druos l’ho già percorso un paio di anni fa per la Testa di Malinvern, e secondo perché è decisamente più breve e con minor dislivello, cosa che non guasta essendo nell’ultima parte piuttosto impegnativa e dispendiosa.

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