Punta Valdeserta mt. 2939

La Punta Valdeserta è una montagna delle Alpi Lepontine e si trova sul confine tra Italia e Svizzera. Montagna non molto frequentata anche per la mancanza di un vero e proprio sentiero che la raggiunga. Vetta molto esile e aerea che vista dal ghiacciaio appare come un grosso pinnacolo.

🏁 Punto di partenza:   Strada prima dell’Alpe Devero a mt. 1595

⚠️ Difficoltà:            E fino al P.so Crampiolo e da Alpe Valdeserta a Alpe Devero, EE da P.so Crampiolo a Alpe Valdeserta, F per le due vette e per il ghiacciaio

Sviluppo:                    19,4 Km

📈 Dislivello:                   1500 Mt. circa

⏱️ Tempi:                Giro ad anello totale 8 ore 40 min.

📅 Data escursione:        16/07/2017

🚥 Periodi consigliati:      Da Luglio a Settembre

🔎 Valutazione:           ⭐⭐⭐⭐⭐

Accesso:

Da Genova con l’autostrada A10 fino a Voltri, quindi su A26 per Gravellona Toce proprio fino a quest’ultimo. Usciti dall’autostrada si procede su superstrada, SS33, fino a Crodo. Bisogna ora seguire la SS659 che si addentra nella Val Formazza fino al raggiungimento di Baceno dove, all’altezza di un tornante si piega a sinistra seguendo l’indicazione per l’Alpe Devero. La strada supera Croveo e Goglio, quindi inizia a prendere quota con numerosi tornanti fino ad uno slargo dove vi è un casottino. Qui si paga il pedaggio ( 5 €) e si continua a procedere sulla strada che conduce dopo circa 1 km all’Alpe Devero dove si lascia l’auto o nel parcheggio o lungo la strada.

Itinerario:

Dalla strada a mt. 1595 circa si procede su asfalto raggiungendo in breve le prime case dell’Alpe Devero mt. 1631 e, rasentando anche il Rifugio Sesto Calende, si giunge in breve alla chiesetta, in corrispondenza della quale bisogna trascurare la strada a sinistra che costeggia il torrente e piegare invece a destra attraversando così il ponte seguendo le indicazioni per Cantone e Crampiolo. Appena attraversato il ponte si trascura a destra la deviazione per Corte d’Ardui e si procede dritti su carrareccia, H15 , che rasenta l’enorme distesa prativa dell’Alpe Devero. Dopo circa 10 min. si trascura a destra uno dei tanti bivi per Crampiolo sull’H98 (arriveremo da qui al ritorno) e si continua sulla carrareccia principale che in altri 5 min. conduce a Cantone. Qui si trascura l’ennesima deviazione a destra per Crampiolo e si procede dritti sull’H15 seguendo le indicazioni per i Piani della Rossa e Passo della Rossa seguendo il sentierino che costeggia un piccolo rio, per passare poi fra prati e rade casette sparse fino ad intercettare nuovamente la carrareccia oltre un piccolo ponticello. La si percorre fin quando diventa sentiero ed inizia così ad inerpicarsi all’interno di un bel bosco di conifere che poi gradualmente si esaurisce percorrendo poi paralleli ad un bel rio che genera alcune graziose cascatelle. Una volta guadato il rio si approda ai Piani della Rossa mt. 2050, in 50 min. da Cantone e 1 ora 5 min. totali, dove bisogna svoltare a destra su zona umida andando a rasentare un grosso masso sotto il quale vi sono i resti di un piccolo riparo. Guadato nuovamente il rio il sentiero, riportante sempre segnavia inizia a salire con maggior decisione compiendo un traverso in diagonale verso Nord-Est per poi puntare decisamente verso la bastionata rocciosa soprastante. Un’evidente grossa freccia biancorossa indica il punto in cui si attacca una placca inclinata e liscia di circa 4/5 metri, risalendola su staffe metalliche poste a scaletta. Una volta superata si incontra una modesta paretina di un paio di metri attrezzata con catena, comunque aggirabile, dopodiché si torna su comodo sentierino che in breve raggiunge un colletto con grosso ometto di pietre alla base della parete Est del Rothorn (Punta della Rossa), in 40 min. dai Piani e 1 ora 45 min. totali. Ora bisogna attraversare un vasto altopiano con percorso che si districa fra grossi massi rossastri con continui saliscendi e rasentando un paio di piccoli laghetti, per poi costeggiare un lago di maggiori dimensioni, 15 min. dal colletto. La pietraia viene poi sostituita da un comodo sentiero fino al raggiungimento del Passo della Rossa mt. 2480, in 15 min. dal lago e 2 ore 15 min. totali, che sovrasta il grosso Lago Geisspfad. Dal Passo si piega a destra seguendo sempre i segnavia che, in 15 min. e 2 ore 30 min. totali, conducono al Passo di Crampiolo mt. 2258, dove sorge un piccolo laghetto. D’ora in avanti per raggiungere la Punta Valdeserta (Grosses Schinhorn) non esiste più alcun sentiero o tracce, bisogna infatti viaggiare a vista. Dal Passo Crampiolo si risalire fra erba e piccole pietraie puntando dapprima verso Nord-Est e poi ad Est verso le Torri di Geisspfad e in particolar modo verso la Geisspfadspitzen Sud, prima meta di giornata. Questa si raggiunge risalendo una pietraia di grossi massi perlopiù stabili giungendo poi ad un colletto, che divide la cima sud appunto con quella centrale (a sinistra), e da questo piegare a destra sempre su massi accatastati senza una via obbligata, stando comunque attenti all’esposizione sulla sinistra, con alcuni passaggi di I°, approdando quindi sul ripiano sommitale a mt. 2772 costellato di guglie a fare da cornice, in 45 min. dal Passo Crampiolo e 3 ore 15 min. totali. Ritornati al colletto fra le due cime si discende ancora di qualche decina di metri per poi piegare a destra (Nord), anche qui senza via obbligata, passando alla base delle pareti ricche di guglie dei Geisspfadspitzen centrale e Nord fra erba e roccette intercettando l’inizio della vasta pietraia che precede il Passo Valdeserta. Procedendo sempre più o meno verso Nord saltando da un grosso masso all’altro, e prestando attenzione a reperire quelli stabili, si raggiunge un colletto alle pendici del Mittelberg Orientale (io mi sono mantenuto a mezzacosta per evitare di salire e scendere più volte ma è possibile comunque salire in cresta e toccare così anche le vette Mittelberg e Mittelberg Orientale), dal quale bisogna scendere di una trentina di metri per raggiungere il Passo Valdeserta (Mittelbergpass) mt. 2826, in 1 ora dal Geisspfadspitzen Sud e 4 ore 15 min. totali. Dal Passo la vetta è evidente e per raggiungerla bisogna procedere sempre su pietraia di grossi massi accatastati senza via obbligata puntando più o meno verso Nord-Ovest andando a superare dapprima un grosso dosso poi, dopo un breve tratto in piano, si risale alla bene meglio sempre nella stessa direzione fra massi stabili e meno stabili, utilizzando spesso le mani per procedere, I°, fino a raggiungere la cresta, dalla quale bisogna piegare a destra attraversando un “corridoio” fra i massi che protegge dall’esposizione, al termine del quale si giunge sotto al masso di vetta fino ad approdare sulla vetta della Punta Valdeserta (Grosses Schinhorn) mt. 2939, ossia un masso che sembra in bilico, con parte di esso che sporge nel vuoto, sul quale è posta una piccola croce, in 25 min. dal Passo e 4 ore 40 min. totali.

Panorama a Nord Turbhorn e Blinnenhorn, a Nord-Est Punta d’Arbola, a Est in lontananza Pizzo Bernina e Monte Disgrazia, a Sud-Est Pizzo Pojala, Punta della Valle, Corbernas, Pizzo del Forno e Pioda di Crana, a Sud Pizzo Crampiolo, Grampielhorn, Cistella, Pizzo Diei e Rothorn, a Sud-Ovest Cervandone, Helsenhorn, Schwarzhorn, Hilehorn e Weisshorn, a Ovest Bietschhorn, Nesthorn e Aletschhorn, a Nord-Ovest Jungfrau, Fisteraarhorn, Schreckhorn e Lauteraarhorn.

Discesa fino al Passo, quindi, per effettuare un anello, bisogna procedere ancora per qualche decina di metri verso Sud-Est per poi piegare decisamente verso Nord andando a discendere quello che resta del Ghiacciaio di Valdeserta cercando di percorrerlo nel suo margine destro evitando così il ripido pendio di fini detriti instabili. Una volta terminato il ghiacciaio, in 40 min. dal Passo, si seguono gli ometti che indicano di volgere a destra andando così a superare un costone, oltre il quale sparisce ogni ometto e traccia di passaggio umano. Bisogna pertanto discendere il ripidissimo pendio di fine terriccio ed erba prima e pietraia di grossi blocchi poi, puntando al ripiano erboso sottostante. Una volta raggiunto bisogna intercettare un canalino sulla sinistra (direi l’unico che non presentasse dei salti di roccia) che, disceso con un minimo di attenzione per via del fine pietrisco e delle rocce bagnate, permette di raggiungere la pietraia sottostante. Ora bisogna puntare verso Sud-Est, ossia verso il Rio di Valdeserta, oltre il quale, una volta attraversato, si riescono a scorgere i primi ometti. Questi procedono più o meno paralleli al Rio mantenendosi sulla sponda settentrionale e portandosi verso il margine erboso, dove inizia a scorgersi una approssimativa traccia che diviene via via più evidente quando si raggiungono i primi abeti e rododendri avvicinandosi verso l’Alpe Valdeserta, che si raggiunge in 1 ora 35 min. dalla fine del ghiacciaio e 7 ore 15 min. totali. Qui si trascura la deviazione a destra per il Passo Crampiolo e si procede dritti, finalmente su vero e proprio sentiero, sul H17  che discende all’interno di un bel bosco di conifere rasentando il Rio Valdeserta ed approdando poi ad un bivio con palina riportante Larecchio mt. 1880, dopo 20 min. dall’Alpe, dove si piega ora a destra seguendo l’H00  con indicazione per Crampiolo e Alpe Devero. Il sentiero attraversa un bosco di conifere prendendo anche un po’di quota ed andando a sovrastare di alcune decine di metri il Lago di Devero (Codelago), per poi discendere fino alla diga, in 20 min. da Larecchio e 7 ore 55 min. totali. Si procede ora su mulattiera lastricata di pietre che permette di discendere comodamente fino al grazioso borgo di Crampiolo mt. 1767, in altri 10 min. circa. La carrareccia riportante sempre segnavia , dopo una breve risalita, discende fino al bivio iniziale incontrato all’andata, e da qui sullo stesso percorso fino all’Alpe Devero, in altri 35 min. e 8 ore 40 min. totali.

Galleria fotografica:

Grafici del percorso:

Commenti:

Bella escursione ad una vetta poco conosciuta ma molto particolare su percorso in ambiente a tratti selvaggio. Come facevo presente nella descrizione dal Passo Crampiolo all’Alpe Valdeserta non vi è più alcuna traccia e si viaggia a vista, quindi, se si vuole effettuare lo stesso percorso, è bene farlo con buona visibilità e scaricandosi qui la traccia GPS. La salita alle due vette è da considerarsi F perché vi sono alcuni tratti in cui bisogna aiutarsi con le mani per procedere, ma nulla di complicato e senza esposizione, quindi un F si ma dei più semplici. La Punta Valdeserta se dal Passo si presenta come un pendio di grossi massi accatastati, nel versante opposto precipita verticale, tanto che vista dal ghiacciaio appare come un grosso pinnacolo, davvero spettacolare. Il tratto dalla fine del ghiacciaio al Rio Valdeserta è senza il minimo segnale quindi anche qui bisogna avere buona visibilità ed essere bravi ad azzeccare il giusto punto per discendere, tenendo presente poi che per fare ciò può volerci del tempo. Pare inoltre, anche se mi sembra strano, che il ghiacciaio a fine stagione crepaccia, quindi in tal caso è opportuno evitarne l’attraversamento optando per la più sicura discesa dal Passo Crampiolo o mantenendosi sul bordo come ho fatto io. Il panorama di vetta è davvero bello, peccato però che io l’abbia potuto apprezzare solo in parte a causa della nuvolaglia nel versante Svizzero che mi ha parzialmente privato della vista dei svariati 4000. Bellissimo anche il piccolo borgo di Crampiolo, davvero pittoresco. Gita quindi molto bella ma non per tutti, soprattutto non adatta a chi non ama i percorsi di ricerca.

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