Tête de Platasse e Cima delle Manse mt. 2706-2727

La Tête de Platasse e la Cima delle Manse (o Tête de Villadel) sono montagne delle Alpi Cozie situate la prima interamente in Francia, mentre la seconda lungo la linea di confine tra Italia e Francia e tra la Valle Maira e la Val Ubayette. Qui propongo il classico percorso da Le Pontet che permette di raggiungere entrambe le vette con un breve tratto di esile cresta.

🏁 Punto di partenza: Le Pontet mt. 1951

⚠️ Difficoltà:          E fino al pianoro, EE dal pianoro alle vette   (BR)

Sviluppo:           9,1 Km

📈 Dislivello:           790 Mt. circa

⏱️ Tempi:                      Andata 2 ore 40 min. Ritorno 1 ora 40 min. Totale 4 ore 20 min.

📅 Data escursione:     06/01/2023

🚥 Periodi consigliati:   Tutto l’anno, ideale con neve

🔎 Valutazione:         ⭐⭐⭐⭐⭐

Accesso:

Da Genova con l’autostrada A10 fino a  Savona poi svoltare a destra seguendo le indicazioni per Torino sulla A6 fino a Mondovi’. Usciti dall’autostrada si segue la superstrada e ad una rotonda si segue la  SP564 fino alle porte di Cuneo.  Qui si svolta sulla SP21 che evita la città e lambisce Boves per giungere a Borgo San Dalmazzo, all’inizio del quale, dopo un paio di rotonde, bisogna mantenersi a destra seguendo le indicazioni per Demonte su SS20 e, una volta usciti da Borgo San Dalmazzo, si procede su SS21 che percorre la Valle Stura, raggiungendo Demonte, quindi Aisone, Sambuco, Vinadio, Pietraporzio, Bersezio e Argentera. Terminato il paese iniziano una serie di tornanti che conducono al Colle della Maddalena. Oltre il colle si entra in territorio francese, nel quale si scende per qualche centinaio di metri, raggiungendo in breve uno spiazzo sulla destra in Loc. Le Pontet, dove si può lasciare l’auto (4 o 5 posti max), o lungo la strada (il parcheggio estivo d’inverno non viene pulito per cui risulta inaccessibile).

Itinerario:

Dallo spiazzo di Le Pontet mt. 1951 si segue il sentiero con segnavia che volge a destra con palina indicante il Lac de l’Oronaye. Questo risale con moderata ma costante pendenza il Vallone del Rio Oronaye fra distese prative, sovrastando di qualche decina di metri il Torrente Oronaye e raggiungendo, dopo 30 min. circa, un ripiano sul quale è posta una capanna. Dopo aver trascurato la deviazione a destra con indicazione “Rifugio” (che conduce al Rifugio della Pace al Colle della Maddalena) si procede ancora, sovrastati sulla sinistra dal Bec du Lievre, fino a raggiungere la sommità di un dosso dal quale appare per la prima volta l’Oronaye. Si scende di qualche metro fino ad una conca ove si incontra un bivio con palina a mt. 2262, in 55 min. circa dalla partenza. Qui si trascurano le indicazioni a destra per il Lac Oronaye e Colle di Roburent per procedere invece dritti verso il Col de la Gipière de l’Oronaye, grossomodo puntando in direzione Nord-Est, andando così ad attraversare una pietraia per poi portarsi gradualmente a sinistra fino a raggiungere la Bergerie de l’Oronaye mt. 2318, in altri 15 min. circa, ove si trascura la traccia a sinistra per il Col de la Gipière de l’Oronaye e si procede dritti, puntando ancora a Nord-Est. Dopo aver rasentato un pluviometro e superati un paio di dossi si perviene ad un ripiano alla base di un ripido canalino che va risalito sbucando così su di un ripiano superiore alle pendici del pendio che discende dalla cresta fra la Tête de Platasse e la Cima delle Manse e dal Colle de Villadel, in altri 45 min. e 1 ora 55 min. totali. Ora si rimonta il pendio nella sua parte centrale (abbastanza ripido) effettuando numerosi zigzag per smorzare la pendenza ed approdando così in cresta grossomodo al centro fra le due cime. Io ho optato per piegare a sinistra e, seguendo l’esile crestina, raggiungere la vetta della Tête de Platasse mt. 2706, in 35 min. circa, dal ripiano. Ritornati a ritroso si continua poi per cresta andando a raggiungere la poco spaziosa vetta della Cima delle Manse mt. 2727, in altri 10 min. e 2 ore 40 min. totali. 

Panorama a Nord Maniglia, Mongioia, Cervet, Monviso, a Nord-Est Pelvo d’Elva, Chersogno, Nebin, a Est Auto Vallonasso, a Sud-Est Oronaye, Aiguille Orccidentale de l’Oronaye, Monte Laroussa, Becco Alto d’Ischiator, Tenibres, Monte Pierassin, Pointe de la Signora, a Sud Tete de Blaves, Enciastraia, Tete Carree, Tete de Pelouse, a Sud-Ovest Crete de Perassac, Tete de Fer, Bec du Lievre, Tete du Coin de l’Ours ,Tete de Siguret, a Ovest Tete Dure, a Nord-Ovest Meyna, Sautron, Brec de Chambeyron, Pointe de l’Aval, Aiguille de Chambeyron, Rocca Bianca, Pointe Haute de Mary.

Per il ritorno si può effettuare lo stesso percorso oppure, come vado ora a descrivere, dalla cresta si può optare per discendere il pendio a Sud-Est fino a pervenire al Colle de Villadel (o Col de Boeuf) mt. 2631, in 10 min. dalla vetta, e da questo seguire il sentiero Roberto Cavallero per meno di 100 metri (in quanto conduce al Colle Feuillas), per poi abbandonarlo puntando invece a Sud fino a ritornare al pianoro superiore, ove seguire il percorso effettuato all’andata fino al parcheggio, in 1 ora 30 min. dal colle e 4 ore 20 min. totali.

Galleria fotografica:  

Grafici del percorso:

Commenti:

Bel percorso che consiglio di effettuare con neve prestando però attenzione alle condizioni di innevamento nel tratto sotto i pendii del Bec du Lièvre e nel pendio finale, che risulta piuttosto ripido, e che in caso di forti nevicate potrebbe scaricare mentre con neve ben assestata e trasformata potrebbero essere necessari i ramponi. In questa escursione ho trovato la neve in ottime condizioni, portante e da ramponcini per tutta la salita e utilizzate invece le ciaspole per la discesa dal ripiano superiore al parcheggio. Diciamo che per effettuare questo percorso, che è una classica scialpinistica, è bene prenderlo in considerazione se si è dei buoni ciaspolatori data la ripidità di alcuni tratti e stando attenti a non eseguirla dopo copiose nevicate. Percorso nel complesso breve e con poco dislivello ( ideale quindi in inverno), che consente di raggiungere due vette che, se si ha la fortuna di raggiungere in una giornata dal meteo spaziale come è capitato a me, consentono di godere di un panorama superlativo.

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