Monte Enciastraia (Tete de l’Enchastraye) mt. 2954

Il Monte Enciastraia (Tête de l’Enchastraye in francese) è una montagna delle Alpi Marittime situata sul confine tra Francia ed Italia nella dorsale che parte a nord dal Colle della Maddalena e che prosegue verso poi verso sud est in direzione della Rocca dei Tre Vescovi. E’ una montagna distinguibile dalle altre per le sue particolari stratificazioni, specie se vista dal lato est. Il nome parrebbe derivare dall’occitano enchastre, che indica un recinto dove vengono rinchiuse le greggi nei pascoli di alta quota. Qui propongo un percorso alternativo (ma anche più interessante) rispetto ai più semplici e frequentati: La via d’accesso più comoda e semplice parte da Ferrere per poi raggiungere la Bassa di Colombart ed il Colle del Puriac tagliando poi le pendici della Rocca Tre Vescovi; Un altro itinerario di risalita prevede la partenza dal Grange di Argentera ed un altro ancora da Camp des Fourches.

🏁 Punto di partenza:  Le Pontet mt. 1951

⚠️ Difficoltà:           E fino al Lac de Derriere la Croix, EE tutto il resto (attenzione con scarsa visibilità percorso su tracce che a tratti tendono a sparire)

Sviluppo:             20,6 Km

📈 Dislivello:            1220 Mt. circa

⏱️ Tempi:               Andata 3 ore 25 min. – Ritorno 2 ore 35 min. – Totale 6 ore

📅 Data escursione:       24/08/2014

🚥 Periodi consigliati:     Da Giugno a Ottobre , preferibilmente a Luglio

🔎 Valutazione:         ⭐⭐⭐⭐⭐

Accesso:

Da Genova con l’autostrada A10 fino a Savona poi svoltare a destra seguendo le indicazioni per Torino sulla A6 fino a Mondovi’. Usciti dall’autostrada si segue la superstrada e ad una rotonda si segue la  SP564 fino alle porte di Cuneo.  Qui si svolta sulla SP21 che evita la città e lambisce Boves per giungere a Borgo San Dalmazzo. Qui si svolta a destra seguendo le indicazioni per Demonte su SS20 ed usciti da Borgo San Dalmazzo si procede su SS21 che percorre la Valle Stura, raggiungendo Demonte quindi Aisone, Sambuco, Vinadio, Pietraporzio, Bersezio e Argentera. Terminato il paese iniziano una serie di tornanti che conducono al Colle della Maddalena. Superato il colle si entra in Francia e si scende per qualche centinaio di metri, raggiungendo in breve uno spiazzo sulla destra dove si può lasciare l’auto.

Itinerario:

Dallo spiazzo di Le Pontet mt. 1951 bisogna attraversare la strada e, in corrispondenza della palina indicante il Lago di Lauzanier, inizia il sentiero. Questo perde subito quota raggiungendo un ponticello in legno e, una volta attraversato, in breve si intercetta il sentiero che scende dal Colle della Maddalena, con segnavia esagono verde, che ora bisogna seguire verso destra. Il sentiero perde quota fra belle distese prative fino ad incontrare un ponte in legno mt. 1910, dopo 20 min. circa, che consente di attraversare il Torrente Ubayette, superato il quale bisogna svoltare a sinistra e seguire l’ampio sentiero con segnavia del GR 5, che si addentra nel Vallone di Fourane. Si procede ora in falsopiano o moderata salita per un lungo tratto, costeggiando prima e sovrastando poi il torrente Ubayette, fin quando il Vallone viene chiuso da una bastionata erbosa solcata appunto dal torrente, punto in cui il sentiero si restringe e tende ad impennarsi. Dopo aver superato alcune passerelle in legno che consentono di superare alcuni rii e alcuni tratti gradinati, si raggiunge la sommità della bastionata ed appare il Lac du Lauzanier mt. 2284, dopo 1 ora ed 1 ora 20 min. totali, sopra il quale, su di un dosso erboso, sorge la graziosa cappelletta di Notre Dame de la Lumiere. Sempre seguendo i segnavia procediamo costeggiando la riva destra del lago, addentrandoci ora nel Vallone di Lauzanier. In costante ma mai eccessivamente ripida salita, fra belle distese prative, si raggiunge una bastionata rocciosa che domina il Lago di Lauzanier, il sentiero diventa qui leggermente più sconnesso e conduce al guado del torrente in corrispondenza di un grosso masso che ne ostacola il corso. Con un breve tratto in piano si raggiunge il bel Lac de Derriere la Croix mt. 2428, in 30 min. dal Lauzanier ed 1 ora 50 min. totali, adagiato in un ampio pianoro circondato da Enciastraia, Rocca Tre Vescovi, Tete Carrée e Tete de Pelouse. Il sentiero si mantiene a sinistra del Lago e prende a salire rasentando un altro modesto laghetto superiore per poi compiere un paio di tornantini. Poi, in corrispondenza di un grosso masso al margine del sentiero a 2570 mt. circa, dopo 25 min. circa dal lago, bisogna abbandonare il sentiero del GR 5 che conduce al Pas de la Cavale, e piegare a sinistra seguendo una traccetta priva di segnavia che taglia orizzontalmente una pietraia. Questa in breve conduce ad un modesto altopiano fra distese erbose e grossi massi, dove la tende leggermente a sparire e bisogna stare attenti a cercare gli ometti di pietra che poi conducono alla base di un canalone, dopo 20 min. dal bivio, che va risalito sempre su traccia che ora diventa molto più evidente e si mantiene al centro di esso. Superato facilmente il primo tratto fra massi stabili di discrete dimensioni, si procede poi faticosamente sul ripido pendio di finissima ghiaia fino a raggiungere la sommità erbosa del canalone, ossia un colletto fra l’Enciastraia (a destra salendo) ed una modesta elevazione, in ulteriori 20 min. e 2 ore 55 min. totali. Dal colletto si può ammirare il sottostante Lac de l’Enchastraya, davvero bello, che volendo si può raggiungere facilmente su comoda traccia. Qui dipartono alcune tracce; io ho seguito una traccia (la più evidente) che punta verso Sud-Est, attraversando una vasta pietraia, seguendo i numerosi gli ometti quando la traccia diventa meno visibile, fino a sbucare in cresta, sovrastando di qualche metro il sentiero della “via normale” italiana, in 25 min. dal colletto. Seguendo la traccia in cresta, segnavia , dopo pochi metri si incontra appunto la “via normale”, contrassegnata da un , che va seguita con breve risalita fino a giungere in vetta al Monte Enciastraia mt. 2954, in altri 5 min. e 3 ore 25 min. totali.

Panorama a Nord Brec e Aiguille de Chambeyron, Sautron, Pointe Haute de Mary, Maniglia, Mongioia e Salza, Oronaye e Monviso, a Est Monte la Bianca, Rocca la Meja, Bodoira, Omo, Savi, Salè, Nebius, a Sud-Est Matto, Argentera, Corborant, Tenibres, a Sud-Ovest Pelat, ad Ovest Grand e Petite Seolane, a Nord-Ovest Barre des Ecrins, Ailefroide, Pelvoux.

Per la discesa si è optato per percorrere un’altra traccia che si incontra nei pressi dell’edicola metallica in vetta, mantenendosi sul versante francese. Questa, dopo aver superato alcune roccette, punta verso Nord-Ovest e, dopo un primo tratto fra grossi massi, bisogna portarsi leggermente a sinistra sbucando su una cengia (prestare attenzione in quanto c’è un pochino di esposizione sulla sinistra). In ripida discesa su fini sfasciumi conduce direttamente al colletto, in circa 15 min. dalla vetta. Ora bisogna seguire lo stesso percorso dell’andata raggiungendo cosi`, in 2 ore 20 min. e 6 ore totali, le Pontet.

Galleria fotografica:

Grafici del percorso:

Commenti:

Il Vallone di Lauzanier è davvero meraviglioso e l’ideale sarebbe percorrerlo a Luglio, quando l’ambiente è estremamente verdeggiante, le fioriture sono rigogliose, i laghi sono pieni ed il torrente impetuoso. Premesso che è già una bellissima gita concludendola al Lac de Derriere la Croix, raggiungendo anche la vetta dell’Enciastraia (Tete Enchastraye per i Francesi) diventa spettacolare, con percorso che permette così di vedere anche il bel Lac de l’Enchastraya. Come citavo nella descrizione del percorso nel tratto successivo all’abbandono del GR5 la traccia in alcuni punti tende a sparire, pertanto è bene evitare di eseguire questo percorso in caso di scarsa visibilità in quanto potrebbero sorgere problemi di orientamento sull’altopiano. Dal colletto alla vetta all’andata ho seguito la traccia GPS in mio possesso che risaliva la pietraia, mentre per il ritorno si è optato per seguire un percorso più diretto (si vedevano persone scendere abbastanza agevolmente), la cengia. Se si sceglie di seguire quest’ultima prestare molta attenzione in quanto la cengia presenta un po’ di esposizione verso la conca del Lac de Derriere la Croix ed evitare di percorrerla in caso di scarsa visibilità o presenza di neve e ghiaccio. Questo percorso è indubbiamente molto più interessante rispetto a quello italiano, quindi mi sento di consigliarlo anche se bisogna tenere conto le difficoltà già citate, il dislivello (circa 1200 metri) e lo sviluppo (più di 20km).

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