Monte Piutas, Soleglio Bue, Rocca delle Sommette mt. 2433-2413-2487 e Pis del Passet

I monti Piutas, Soleglio Bue e Rocca delle Sommette sono montagne delle Alpi Cozie che si trovano lungo lo spartiacque tra il Vallone del Preit e quello di Unerzio, in Valle Maira. Qui propongo un percorso con partenza dal Grange Selvest che risalendo il versante sinistro orografico del vallone del Preit tocca tutte e tre le vette con poi l’aggiunta della visita al meraviglioso Pis del Passet.

🏁 Punto di partenza: Grange Selvest mt. 1664 circa

⚠️ Difficoltà:          EE per la vetta del Piutas ed il giro del Pis del Passet, E tutto il resto

Sviluppo:           13,6 Km

📈 Dislivello:           1000 Mt. circa

⏱️ Tempi:              Giro ad anello totale  4 ore 35 min. + 20 min. (A/R) deviazione cascata

📅 Data escursione:     02/05/2021

🚥 Periodi consigliati:   Da Maggio a Ottobre

🔎 Valutazione:         ⭐⭐⭐⭐⭐

Accesso:

Da Genova con l’autostrada A10 fino a Savona poi svoltare a destra seguendo le indicazioni per Torino sulla A6 fino a Mondovi’. Usciti dall’autostrada si segue la superstrada e ad una rotonda si segue la SP564 fino alle porte di Cuneo. Qui si svolta sulla SP21 che evita la città e lambisce Boves, poi si svolta a destra seguendo le indicazioni per la Val Maira e Val Val Grana. Dopo un paio di rotonde, seguendo sempre i cartelli marroni indicanti le due valli, si procede poi sulla SP41, che poi confluisce nella SP422 e attraversa Caraglio, Dronero, Cartignano, San Damiano Macra, quindi Ponte Marmora. Qui, in corrispondenza della piccola diga si svolta a sinistra seguendo le indicazioni per Canosio su SP113. Si segue questa stretta strada trascurando poi la deviazione per Marmora e si continua fino a Canosio. Oltre il paese si procede su SP283 che risale la valle superando la frazione Preit per giungere dopo qualche km in corrispondenza di un ponte, prima del quale vi è uno spiazzo dove si può lasciare l’auto oppure, come nel mio caso, si procede ancora per una quarantina di metri per poi lasciare l’auto nell’ampio spiazzo sulla destra prima della sbarra metallica.

Itinerario:

Dallo spiazzo nelle vicinanze del Grange Selvest mt. 1664 bisogna procedere su asfalto verso il Colle del Preit o, come ho fatto io, seguire una traccetta che rasenta un piccolo rudere, Grangia Pratolungo, e procede poi parallela alla strada fino a sbucarvici in corrispondenza di un tornante, punto in cui al ritorno faremo una deviazione per andare a visionare la stupenda cascata del Pis del Passet. Si procede quindi su asfalto superando un tornante verso sinistra oltre il quale, dopo circa 90 metri, si svolta a destra seguendo l’indicazione per Soleglio Bue, ora su sterrata che risale moderatamente all’interno di un rado lariceto. Dopo numerose svolte si compie un lungo traverso verso Nord e si perviene a Case Gerbino mt. 1890, in 40 min. circa, grosso casolare con alcuni ruderi oltre il quale in piano si attraversa un piccolo guado per giungere poi ad una sbarra che, una volta superata conduce ad un bivio, in altri 5 min. circa. Qui si trascura a destra la sterrata che rasenta una malga e porta alla graziosa Borgata Soleglio Bue e si svolta invece a sinistra, sempre su sterrata ora contrassegnata da segnavia (Percorsi Occitani) che compie alcune svolte fra belle distese prative e conduce ad un bivio con palina, in altri 20 min. e 1 ora 5 min. totali, dove si abbandona definitivamente la sterrata a sinistra che conduce ad una malga per deviare invece a destra su sentierino con indicazione per il Colle Soleglio Bue con segnavia e S38. Con alcuni zig zag si risale il pendio fra piccoli arbusti e gli ultimi radi larici su traccia ottimamente segnalata da segnavia e paletti in legno, con già ben visibile a sinistra il roccioso Monte Piutas e la Rocca delle Sommette a destra. Il sentiero, dopo una iniziale svolta a destra, piega a sinistra puntando grossomodo verso Nord-Ovest andando a risalire la Costa della Crocetta pervenendo così ad un grosso abbeveratoio arrugginito e, pochi metri dopo, ad un nuovo bivio, in 35 min. dalla sterrata, dove si trascura a destra il sentiero S38 per il Colle Soleglio Bue e si continua dritti su traccia. Procedendo in direzione Ovest-Sud-Ovest per circa 250 metri, si svolta poi bruscamente a destra per rimontare il ripido pendio erboso con evanescente traccia che conduce ad un colletto a mt. 2380 alla destra delle pendici rocciose del Monte Piutas, in altri 20 min. e 2 ore totali, montagna che da qui risulta molto ardita. Qui bisogna piegare a sinistra e compiere un traverso su evidente traccetta che rasenta la base delle pareti rocciose meridionali della montagna poi, poco prima di raggiungere il Colle delle Basse, si volge a destra andando a risalire il crinale su tracce a tratti labili rasentando un particolare pinnacolo. Oltrepassato il pinnacolo la traccia, ora più evidente, punta decisamente a destra, Nord-Est, giungendo poi ad una selletta alla base del castello roccioso sommitale. Qui bisogna oltrepassare un modesto passaggio di I° reso però più delicato per l’esposizione a sinistra (prestare molta attenzione, specie con neve e ghiaccio o terreno bagnato), ossia un saltino di roccia biancastra quarzitica di poco più di un metro da superare aiutandosi con le mani. Oltrepassato questo ostacolo in pochi metri si è in corrispondenza del piccolo ometto sulla esile vetta del Monte Piutas mt. 2433, in 15 min. dal colletto e 2 ore 15 min. totali.

Panorama a Nord Rocca la Marchisa, Chersogno, Pelvo d’Elva, Monviso, Cima delle Lobbie, a Nord-Est Rocca di Cairi, Rastcias, Costa Chiggia, a Est Piovosa, Tempesta, Giobert, Rocca dell’Aquila, Monte La Bianca, Monte Baret, Bert, a Sud-Est Cima Test, Becco Grande, Rocca la Meja, Argentera e Matto, Malinvern, a Sud Bodoira, Giordano, Cassorso, Bric Boscasso, a Sud-Ovest Bric Cassin e Scaletta, a Ovest Vanclava, Oronaye, Auto Vallonasso, La Meyna, Sautron e Rocca Blancia, a Nord-Ovest Brec de Chambeyron, Aiguille de Chambeyron, Tete de l’Homme, Bouiliagna, Cervet, Maniglia e Faraut.

Ridiscesi sullo stesso percorso fino al colletto panoramico a 2380 mt. bisogna procedere dritti per crinale raggiungendo velocemente, dopo circa 130 metri, l’arrotondata vetta del Soleglio Bue mt. 2413, in altri 15 min. circa. Si procede ancora per crinale discendendo così fino a raggiungere il Colle di Soleglio Bue mt. 2338, in altri 10 min. dal Soleglio Bue, dove si trascura a destra la deviazione sul S38 che riporta al Grange Soleglio Bue per continuare invece ancora dritti seguendo una traccetta che in breve conduce ad una bastionata rocciosa e frastagliata che sbarra la strada. Bisogna pertanto aggirarla sulla destra alle sue pendici, quindi si ritorna su crinale che conduce ad una specie di anticima della Rocca delle Sommette che per raggiungerla bisogna ancora attraversare un esile e un po’ esposta ma piacevole cresta fino alla sommità appunto della Rocca delle Sommette mt. 2387, in 25 min. dal colle e 3 ore 5 min. totali. Si torna a ritroso fino al Colle di Soleglio Bue oppure, come ho fatto io, tagliare poco prima di esso sulla sinistra e discendere su ripido pendio erboso fino ad intercettare il sentiero S38 poco a valle rispetto al lavatoio arrugginito e da qui sullo stesso percorso dell’andata fino al tornante iniziale su asfalto, in 1 ora 30 min. dalla Rocca delle Sommette e 4 ore 35 min. totali. Qui merita di essere effettuata una deviazione per andare a vedere la meravigliosa cascata del Pis del Passet, per fare ciò si svolta a destra e ci si mantiene sulla traccetta di sinistra che scende moderatamente fino a rasentare il corso del Torrente Preit poi si trascura la deviazione a sinistra su ponticello in legno e ci si mantiene sulla traccetta di destra che con qualche saliscendi procedendo paralleli al corso d’acqua conduce ai grossi massi accatastati alla base del salto del Pis del Passet che qui forma un piccolo laghetto, in 10 min. circa dall’asfalto. Io ho cercato di ammirarla dal maggior numero di angolazioni andando a guadare anche il rio, ma lo sconsiglio ai meno esperti. Ritorno sullo stesso percorso fino all’asfalto e su questo si scende fino al parcheggio, in altri 10 min. e 4 ore 55 min. totali.

Galleria fotografica:

Grafici del percorso:

Commenti:

Che splendida sensazione poter ritornare a vedere questi luoghi a me così cari dopo mesi di reclusione forzata nella mia regione o, in certi periodi, persino nel comune. Trovare in rete questa escursione mi ha fatto tornare alla mente un’interesse per questa parte di valle ancora da vedere, e prontamente si è organizzato questa gita che si è rivelata ancor più bella di quel che si poteva immaginare. Molto bella e ardita la vetta del Monte Piutas, spettacolari i panorami dalle vette ma anche durante il percorso, belle fioriture di viole, anemoni e genziane e, ciliegina sulla torta, il meraviglioso Pis del Passet. A quest’ultimo merita di essere fatta una modesta deviazione per ammirarne lo spettacolare e fragoroso salto. Io ho voluto vederlo dal maggior numero di angolazioni possibili, ma per i meno esperti può bastare anche solo vederlo frontalmente che è già un notevole spettacolo della natura. Insomma quale miglior gita se non questa per ritornare a vedere quest’angolo di Alpi che adoro. 

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