Monte Giobert mt. 2439

Il Monte Giobert è una montagna delle Alpi Cozie posta sullo spartiacque tra il vallone di Marmora e la parte iniziale del Vallone della Valletta. Qui propongo un anello nato però da un errore di percorso, che comunque lo ha reso più interessante.

🏁 Punto di partenza:  Preit  mt. 1541

⚠️ Difficoltà:           EE 

Sviluppo:            11,4 Km

📈 Dislivello:            930 Mt. circa

⏱️ Tempi:               Giro ad anello totale 4 ore 35 min.

📅 Data escursione:       16/03/2014

🚥 Periodi consigliati:     Tutto l’anno, ma ideale in inverno per una ciaspolata

🔎 Valutazione:         ⭐⭐⭐⭐⭐

Accesso:

Da Genova con l’autostrada A10 fino a Savona poi svoltare a destra seguendo le indicazioni per Torino sulla A6 fino a Mondovi’. Usciti dall’autostrada si segue la superstrada e ad una rotonda si segue la SP564 fino alle porte di Cuneo. Qui si svolta sulla SP21 che evita la città e lambisce Boves, poi si svolta a destra seguendo le indicazioni per la Val Maira e Val Grana. Dopo un paio di rotonde, seguendo sempre i cartelli marroni indicanti le due valli, si procede poi sulla SP41, che poi confluisce nella SP422 e attraversa Caraglio, Dronero, Cartignano, San Damiano Macra, quindi Ponte Marmora. Qui, in corrispondenza della piccola diga si svolta a sinistra seguendo le indicazioni per Canosio su SP113. Si segue questa stretta strada trascurando poi la deviazione per Marmora e si continua fino a Canosio. Oltre il paese si procede su SP283 che risale la valle superando la frazione Preit, poco dopo la quale vi è un ampio parcheggio dove si può lasciare l’auto.

Itinerario:

Dal parcheggio poco dopo Preit mt. 1541 si segue la strada che risale la valle del Preit superando la centrale idroelettrica, ammirando alla nostra destra le Case Corte, per poi giungere ad un bivio su ponte. Si trascura a destra il S7, che conduce al Colle del Preit, per svoltare invece a sinistra, seguendo le indicazioni per la Borgata Colombero, attraversando così detto ponte in legno e raggiungendo il Grange Selvest mt. 1659, in 30 min. circa dalla partenza. In corrispondenza della struttura bisogna svoltare a sinistra seguendo una stradina sterrata ( TRM,Tour di Rocca la Meja, Sentiero Gino Gertosio), inizialmente in moderata discesa ma che in breve torna a salire all’interno di un bel lariceto fin quando questo termina in corrispondenza di un ponticello, nelle immediate vicinanze del Grange Colombero Sottano mt. 1705, raggiunto in altri 20 min. circa dal Grange Selvest, dal quale è possibile già scorgere la meta di giornata, il Monte Giobert. La strada compie ora alcuni tornanti che si possono tranquillamente tagliare (la sterrata è comunque, dopo poco, da trascurare in quanto si addentra nel Vallone della Valletta, proseguendo sul TRM), puntando dapprima al soprastante Grange Colombero Soprano e poi all’ultimo e piccolo Grange Convento mt. 1832. Puntando ora verso Ovest bisogna risalire il ripido pendio, approdando poi su di un pianoro ai margini di un lariceto. Terminato la radura bisogna piegare a sinistra per poi, con qualche tornantino, raggiungere una conca superiore, che bisogna attraversare mantenendosi verso sinistra e puntare ad una soprastante crestina alberata che, risalita faticosamente, conduce ad un bivio di tracce, in 1 ora 10 min. dal Grange Convento e 2 ore 20 min. totali. Trascurata la traccia a sinistra, che conduce al ben visibile Monte Piegu’, bisogna invece svoltare a destra e compiere un traverso in piano verso Sud-Est. In breve si attraversa un ultimo piccolo e rado lariceto per qualche decina di metri, terminato il quale si svolta decisamente a sinistra ed in diagonale si risale l’erto pendio puntando alla rocciosa cresta soprastante, che, una volta superata, permette di giungere su un’anticima del Monte Giobert, in altri 25 min. circa. Per raggiungere l’ormai evidente meta bisogna ora svoltare a destra e, in falsopiano su ampia e morbidamente ondulata cresta, risalire fino alla sommità del dosso, ossia il Monte Giobert mt. 2439, in altri 5 min. dall’anticima e 2 ore 50 min. totali.

Panorama a Nord il Monviso, a Nord-Est Rastcias e Costa Chiggia, ad Est Piovosa, Tempesta e Sibolet, a Sud-Est Argentera e Matto, a Sud La Bianca, Becco Grande e Rocca la Meja, a Sud-Ovest Bert e Baret, ad Ovest Cassorso, Bric Cassin, Scaletta, Vanclava, Oronaye, Auto Vallonasso e Sautron, a Nord-Ovest Brec e Aiguilles de Chambeyron, Cervet, Maniglia, Chersogno e Pelvo d’Elva.

Per la discesa si è optato per effettuare un anello, come vado ora a descrivere. Dalla vetta bisogna scendere puntando verso Sud fino ad un sottostante colletto fra la cima ed un’anticima rocciosa. Una volta aggirata quest’ultima nel suo versante Ovest con un breve traverso, si raggiunge un successivo colletto dove si volge a destra iniziando la discesa del sottostante valloncello che divide le pendici del Monte Giobert da quelle della Rocca dell’Aquila. Rasentando poi il margine di un lariceto denominato “il Boschetto”, e puntando grossomodo sempre verso Ovest, ci si riallaccia alla traccia dell’andata pressoché in corrispondenza del pianoro che sovrasta il Grange Convento, che si raggiunge in breve e in circa 55 min. dalla vetta. Ora sullo stesso percorso dell’andata in altri 50 min. circa e 4 ore 35 min. totali.

Galleria fotografica:

Grafici del percorso:

Commenti:

Davvero una bella ciaspolata, una delle migliori fatte finora. Ho eseguito involontariamente un anello in quanto disponevo di una traccia GPS che sapevo non essere precisa, e per questo motivo non controllata molto spesso preferendo invece seguire delle tracce ben battute e piuttosto evidenti di ciaspole. Mi sono accorto però dopo un po`di aver perso completamente quella del GPS che andava in un’altra direzione (pressoché il percorso fatto al ritorno). La traccia seguita, invece di sbucare al colletto a Sud della vetta, mi ha fatto sbucare invece in quello a Nord ma, avendo provato entrambi i percorsi, posso dire che vanno ugualmente bene anche se forse quello d’andata mi è sembrato più carino, seppur leggermente più impegnativo. L’ideale secondo me è indubbiamente compiere questo anello, rende il percorso più completo e vario. In caso di forte innevamento può essere preferibile invece optare per il solo percorso fatto al ritorno.

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