Bric Boscasso mt. 2589

Il Bric Boscasso è una montagna delle Alpi Cozie, situata sulla destra orografica della Valle Maira, sulla cresta che divide il Vallone di Unerzio da quello del Preit, e che digrada dal Monte Cassorso toccando poi anche altre cime come Monte Piutas e Soleglio Bue. Qui propongo un percorso con partenza da Chialvetta che risulta segnato fino a Pratorotondo, oltre il quale non esiste più  un vero e proprio sentiero dovendo risalire il lariceto nella Comba Boscasso e poi a vista fino alla vetta. È pertanto consigliabile procedere seguendo una traccia GPS.

🏁 Punto di partenza: Chialvetta mt. 1495

⚠️ Difficoltà:          EE

Sviluppo:           11 Km

📈 Dislivello:           1120 Mt. circa

⏱️ Tempi:                   Andata 4 ore – Ritorno 2 ore 50 min. – Totale 6 ore 50 min.

📅 Data escursione:     15/02/2020

🚥 Periodi consigliati:   Tutto l’anno, ideale in inverno con neve

🔎 Valutazione:         ⭐⭐⭐⭐⭐

Accesso:

Da Genova con l’autostrada A10 fino a Savona poi svoltare a destra seguendo le indicazioni per Torino sulla A6 fino a Mondovi’. Usciti dall’autostrada si segue la superstrada e ad una rotonda si segue la SP564 fino alle porte di Cuneo. Qui si svolta sulla SP21 che evita la città e lambisce Boves, poi si svolta a destra seguendo le indicazioni per la Val Maira e Val Grana. Dopo un paio di rotonde, seguendo sempre i cartelli marroni indicanti le due valli, si procede poi sulla SP41, che poi confluisce nella SP422 e attraversa Caraglio, poi Dronero, Cartignano, San Damiano Macra, Prazzo e infine giunge ad Acceglio. Ad inizio paese si svolta a sinistra su stretta stradina che si inerpica ben asfaltata fino a raggiungere l’abitato di Chialvetta, all’inizio del quale vi è  un ampio parcheggio dove si può lasciare l’auto.

Itinerario:

Dal parcheggio ci si addentra fra le case dell’abitato di Chialvetta fino alla chiesa, all’altezza della quale, svoltando a sinistra inizia una mulattiera riportante segnavia e che procede in moderata salita addentrandosi nel Vallone di Unerzio. Dopo circa 350 mt. si trascura un ponte a sinistra e ci si mantiene dritti su mulattiera che in breve attraversa un rado boschetto, per poi uscirne e costeggiare un’ampia radura fino alla Borgata Pratorotondo mt. 1620, in 30 min. circa. Pochi metri prima della borgata bisogna abbandonare la mulattiera e piegare a sinistra andando ad attraversare un ponte in legno sul Torrente Unerzio. Da qui in avanti non esiste più un percorso segnato, bisogna pertanto affidarsi alle relazioni e ancor meglio alle tracce GPS. Oltre il ponte si supera una brevissima fascia di alberi ritrovandosi su di un ampio pianoro dove bisogna tralasciare a sinistra il Grange Cassin e procedere in diagonale verso destra in moderata salita per circa 350 metri fino al margine del lariceto, punto in cui bisogna svoltare a sinistra e risalire un ripida ma breve rampa che conduce ad una radura. Da qui bisogna addentrarsi nel fitto lariceto e risalire la Comba Boscasso puntando perlopiù verso Sud-Est compiendo numerosi zig-zag fino ad intercettare una radura a mt. 1980 circa, in 1 ora 30 min. dal ponte e 2 ore totali, dalla quale si può scorgere per la prima volta, ancora un po’ distante, la meta di giornata di fronte a noi, il Bric Cassin alla nostra destra e a ritroso uno scorcio notevole dal Monte Scaletta all’Aiguille de Chambeyron. Attraversata la radura, mantenendo pressoché sempre la stessa direzione, si attraversa un rado lariceto fino ad uscirne nelle vicinanze dei ruderi del Grange Boscasso mt. 2083, in altri 15 min. circa. Mantenendosi più alti del grange si volge decisamente a sinistra ed in ripida e costante salita si procede fra radi larici compiendo una sorta di ampio semicerchio gradualmente verso destra, Est, andando ad intercettare più a monte una crestina alberata che divide due valloncelli, sulla cui sommità si può godere ora di un panorama spettacolare verso il Monviso ed i vicini Soleglio Bue e Piutas, in altri 40 min. e 2 ore 55 min. totali. Dalla crestina la meta è già evidente davanti a noi e bisogna pertanto puntare a Sud-Est giungendo, in 10 min. dalla cresta, ad un modesto pianoro oltre il quale inizia la ripida salita finale che conduce alle pendici del Bric Boscasso. Ora per la salita non vi è una via obbligata, io mi sono mantenuto tendenzialmente alla sinistra del valloncello andando così a risalire i ripidi dossi puntando all’evidente canalino alla destra della vetta che si raggiunge faticosamente in circa 45 min. e 3 ore 50 min. totali. Bisogna ora risalire il breve ma ripido canalino che conduce ad un colletto in cresta, dal quale si svolta a sinistra e si risale un dosso, dove appare la vicina vetta del Bric Boscasso che si slancia oltre la sua esile crestina. Procedendo con cautela si attraversa l’affilata crestina fino al raggiungimento della piccola croce sull’altrettanto minuscola vetta del Bric Boscasso mt. 2589, in 10 min. dal canalino e 4 ore totali.

Panorama a Nord Rocca la Marchisa, Chersogno, Pelvo d’Elva, Punta Gastaldi, Monviso e Cima delle Lobbie, a Nord-Est Rocca di Cairi, Cugulet, Rastcias, Costa Chiggia, a Est Monte Giobert, Rocca dell’Aquila e Monte La Bianca con dietro Punta La Piovosa, Punta Tempesta e Punta Sibolet, a Sud-Est Becco Grande, Rocca la Meja, Oriol, Asta, Clapier, Maledia, Gelas, Matto, Argentera, Cima di Nasta, Rocca Valmiana, Rocca della Paur e Testa del Malinvern, a Sud Monte Cassorso, a Sud-Ovest Oserot, Rocca Brancia e Bric Cassin, a Ovest Monte Scaletta, Vanclava, Oronaye, Auto Vallonasso, Cima Ciarbonet e Monte Freid, a Nord-Ovest Sautron, Rocca Blancia, Rocca Bianca, Brec e Aiguille de Chambeyron, Tete de l’Homme, Rocca Provenzale e Torre Castello, Monte Bouiliagna, Cervet, Faraut e Mongioia.

Discesa sullo stesso percorso dell’andata in 2 ore 50 e 6 ore 50 min. totali.           

Galleria fotografica:

Grafici del percorso:

Commenti:

Bellissima ciaspolata, indubbiamente una delle più belle mai fatte. Il Bric Boscasso è una vetta davvero scenografica e dal panorama superlativo. Dal dosso che lo precede appare come un castello inviolabile e la crestina per raggiungerlo sembra espostissima e mortale….in realtà, seppur sia piuttosto esile e da affrontare con la dovuta concentrazione e attrezzatura, è fattibilissima visto che non la si deve percorrere proprio sul filo, con agghiacciante baratro a destra, ma leggermente più scostati a sinistra, dove la pendenza è decisamente minore, come anche il vuoto sottostante. Nelle condizioni di neve che ho trovato io non vi sono problemi ma, in condizioni di innevamento differente può essere consigliabile evitare di raggiungere la croce, accontentandosi del dosso pochi metri più basso. Calzati i ramponcini a inizio percorso e sulla cresta finale, tutto il resto del percorso con ciaspole su neve solo a tratti un po’molle.

 

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