Monte Rastcias mt. 2404

Il Monte Rastcias è una vetta delle Alpi Cozie, si trova sullo spartiacque principale tra le valli Varaita e Maira ed è una delle cime che sorgono sul tratto compreso tra il colle di Sampeyre ed il colle Birrone. Sulle sue pendici meridionali passa la cosiddetta strada dei cannoni, che unisce la colletta di Rossana al colle della Bicocca. Il versante della Val Maira si presenta decisamente più dolce rispetto a quello della Val Varaita e si presta pertanto per ciaspolate invernali.

🏁 Punto di partenza: Strada sterrata verso Borgata Droneretto a mt. 1190

⚠️ Difficoltà:          EE 

Sviluppo:           9,9 Km

📈 Dislivello:           1220 Mt. circa

⏱️ Tempi:              Andata 3 ore 35 min. – Ritorno 2 ore 15 min. – Totale 5 ore 50 min.

📅 Data escursione:     22/04/2018

🚥 Periodi consigliati:   Tutto l’anno ma preferibilmente in Inverno o inizio Primavera con neve

🔎 Valutazione:         ⭐⭐⭐⭐

Accesso:

Da Genova con l’autostrada A10 fino a  Savona poi svoltare a destra seguendo le indicazioni per Torino sulla A6 fino a Mondovi’. Usciti dall’autostrada si segue la superstrada e ad una rotonda si segue la  SP564 fino alle porte di Cuneo. Qui si svolta sulla SP21 che evita la città e lambisce Boves, poi si svolta a destra seguendo le indicazioni per la Val Maira e Val Val Grana. Dopo un paio di rotonde, seguendo sempre i cartelli marroni indicanti le due valli, si procede poi sulla SP41, che poi confluisce nella SP422 che attraversa Caraglio, Dronero, Cartignano, San Damiano Macra. In corrispondenza delle ultime case dell’abitato bisogna svoltare a destra seguendo l’indicazione per Pagliero. Dopo un tratto iniziale, ad un bivio, si abbandona la strada principale per seguire la stradina a sinistra che conduce a Borgata Fracchie, la si percorre per quasi 3 km poi, in corrispondenza di un tornante, la si abbandona per seguire a sinistra una sterrata abbastanza ben percorribile. La si segue finché si riesce. L’intenzione era quella di lasciare l’auto nello spiazzo nei pressi di Borgata Droneretto ma un lastrone di ghiaccio ci ha costretti a lasciarla in uno spiazzo a bordo strada a circa mt. 1190.

Itinerario:

Dallo spiazzo a circa mt. 1190 si procede su sterrata riportante qualche segnavia che risale la Val di Droneretto con buona e costante pendenza andando a rasentare i ruderi della Borgata Droneretto mt. 1400 circa, in 25 min. dalla partenza. Si risale ancora su sterrata per poi abbandonarla a 1590 mt. circa, ossia nel punto in cui devia decisamente verso Nord. Si risale pertanto un ripido pendio fra prati e rado boschetto di faggi puntando decisamente verso Nord-Ovest senza seguire una vera e propria traccia. In breve si raggiungono i ruderi di un gias accorpato ad un affioramento roccioso, in altri 25 min. circa, oltre il quale si procede a mezza costa sulla sinistra orografica del vallone, decisamente più sicuro rispetto al centro del vallone dove dovrebbe passare il vero e proprio sentiero ma che è sommerso da slavine discese dal fianco della Roccia Agnelliera. Superato un piccolo bosco di conifere si continua puntando sempre verso il fondo del vallone tagliando il pendio che di tanto in tanto è attraversato da modeste pietraie. Quindi si risale un ripido pendio che conduce su crinale sormontando di poco il Colle Agnelliera (mt. 2059) e, puntando ora verso Nord, si raggiunge in breve la Strada dei Cannoni, in 2 ore dal gias. Continuando sempre nella stessa direzione si risale ancora il ripido pendio che permette di raggiungere dapprima quello che a me risulta il punto più alto a mt. 2404 e poi con un tratto in falsopiano per cresta in breve fino alla croce di vetta del Monte Rastcias, in 45 min. dalla Strada dei Cannoni e 3 ore 35 min. totali.

Panorama a Nord Granparadiso, Cervino e Rosa, a Est Appennino Ligure, a Sud-Est le Alpi Liguri dal Bric Mindino a Punta Marguareis, a Sud le Alpi Marittime da Rocca dell’Abisso alla Testa di Malinvern, a Sud-Ovest Tibert,Tempesta, Piovosa, Becco Grande, La Bianca, Rocca la Meja, Oserot, Cassorso, Scaletta, Vanclava, Oronaye, Auto Vallonasso, a Ovest Cugulet, Chersogno, Rocca la Marchisa, Lubin, Camoscere, Pelvo d’Elva, Mongioia e Salza, a Nord-Ovest Roc de la Niera, Monviso, Viso Mozzo, Punta Rasciassa e Cima di Crosa.

Ritorno sullo stesso percorso dell’andata in 2 ore 15 min. e 5 ore 50 min. totali.

Galleria fotografica:

Grafici del percorso:

Commenti:

Bella ciaspolata, non di certo fra le più belle mai effettuate ma comunque apprezzabile. Una volta abbandonata la sterrata il sentiero si addentra nel centro del vallone, ma, essendo completamente ricoperto da slavine, abbiamo preferito rimanere sulla sinistra orografica del vallone, tanto più che nelle ore centrali il rischio slavine era in aumento, dimostrato da un distacco avvenuto al ritorno quando ormai eravamo al sicuro su sterrata. Neve continua dai 1600 mt. in su, dove abbiamo calzato le ciaspole perché non era portante. Solo l’ultimo tratto, dopo la strada dei cannoni, la neve era abbastanza portante. Proprio per le condizioni della neve, a tratti veramente molle, la tempistica risulta un po’ abbondante…con neve portante o in assenza di neve a salire ci si può impiegare almeno un’ora in meno. Vetta molto panoramica.

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