La Roc della Niera (Tête des Toillies in francese), La Petite Tete Noire ed il Pic de la Farnéiréta sono montagne delle Alpi Cozie , la prima in Valle Varaita sul confine italo-francese e le altre due totalmente in territorio francese. Qui vado a descrivere un percorso con anello dal Col Longet che permette di toccare queste tre cime passando poi per il Col de la Noire ed il Lac de la Noire.
🏁 Punto di partenza: Spiazzo sopra a Chianale mt. 1880
⚠️ Difficoltà: EE dalla base della Niera al punto chiave e la salita alla Farnéiréta, F+ la salita alpinistica alla Niera, E tutto il resto
⏩ Sviluppo: 18,1 Km
📈 Dislivello: 1600 Mt. circa
⏱️ Tempi: Giro ad anello totale 8 ore 10 min.
📅 Data escursione: 20/07/2024
🚥 Periodi consigliati: Da Giugno a Settembre
🔎 Valutazione: ⭐⭐⭐⭐⭐
Accesso:
Da Genova con l’autostrada A10 fino a Savona poi svoltare a destra seguendo le indicazioni per Torino sulla A6 fino a Fossano. Usciti dall’autostrada si seguono le indicazioni per Fossano e, nei pressi del paese, si seguono invece quelle per Villafalletto. Raggiunto Villafalletto si segue la SP169 fino a Costigliole di Saluzzo poi la SP1 fino a Piasco, dove si svolta a sinistra su SP8 che si addentra in Val Varaita superando i paesi di Venasca, Brossasco, Melle, Frassino e Sampeyre. Poi su SP105 Casteldelfino, Pontechianale e Chianale. Superato quest’ultimo si svolta subito a sinistra ed attraversato un ponte si incontra a destra un ampio spiazzo dove si può lasciare l’auto oppure, come in questo caso proseguire ancora per 500 metri sulla strada che entra in un lariceto e ne esce in corrispondenza di uno spiazzo sulla destra prima del termine dell’asfalto, dove si può lasciare l’auto.
Itinerario:
Dallo spiazzo si trascura la strada a destra U20 con indicazione per il Colle Saint Veran e si procede a sinistra sul U21., con indicazione per il Col Longet. Il sentiero si addentra nel bosco di larici in ripida salita con frequenti tornanti, alternati a tratti pianeggianti, e punta decisamente verso Ovest. Terminato il bosco continuano i tornanti su pendio erboso sovrastato dalle prime pareti rocciose. Andando poi a rasentare la roccia, dovendo oltrepassare una recente frana, si approda su di un ripiano erboso sede del Grange Antolina mt. 2298, in 1 ora circa dalla partenza. Da questa si risale costeggiando una gola dalla quale scende una bella cascata, quindi si effettua un tornante verso sinistra (esiste una scorciatoia, effettuata all’andata, che taglia il tornante in ripida salita leggermente esposta) e dopo un tratto in falsopiano si compie un altro tornante verso destra. Risalita una zona prativa ed attraversato un piccolo rio che proviene dal Lago Nero si incontra un bivio di tracce con palina, dove bisogna trascurare la deviazione a sinistra per il Lago Nero e mantenersi invece a destra risalendo una spalla rocciosa, sulla cui sommità si può ammirare dall’alto il bel Lago Bleu, in 30 min. dal Grange ed 1 ora 30 min. totali. Si scende fino a toccare la sponda settentrionale del Lago, quindi puntando verso Nord-Ovest il sentiero attraversa l’emissario del lago andando poi ad incontrare un bivio. Bisogna qui trascurare la deviazione a destra sul U59 con indicazione per il Colle Bianchetta e Colle di Saint Veran e procedere dritti sempre sul U21 per il Col Longet. In breve il sentiero compie un tornante sulla sinistra (anche qui si incontra una deviazione per il Col Blanchet che porta a congiungersi col sentiero trascurato prima), portandosi poi a rasentare una paretina rocciosa in ripida salita fra roccette affioranti. Dopo poco si approda al Col Longet mt. 2649, in 30 min. dal Lago Bleu e 2 ore totali, già raggiunto più volte per svariate escursioni. Trascurati a sinistra il sentiero che porta a costeggiare i Laghi Bes ed il sentiero che continua dritto verso il Lac Longet (arriveremo da qui al ritorno), si svolta invece a destra su un sentierino privo di indicazioni. Costeggiati i ruderi di una casermetta si procede su pendio erboso poi, quando questo spiana e prende a puntare verso Ovest si stacca sulla destra una traccia meno evidente che punta in direzione della Roc della Niera, traccia che va ora seguita. Si rimonta il pendio andando poi a passare nei pressi di un piccolo laghetto, in 10 min. dal colle, dove si trascura la traccia a destra che continua verso il Colle Bianchetta, e si continua ancora rimontando il crinale erboso, a tratti piuttosto ripido, che porta alla sommità di un dosso, anch’esso erboso. Si prosegue sempre per crinale, via via più ripido e roccioso, giungendo poi alla base di una paretina, punto in cui il sentiero piega a sinistra compiendo uno scomodo traverso, per cui si può optare per risalire direttamente tale paretina gradinata con semplici passaggi di I grado. Giunti poi alla sommità del pendio il percorso diviene piano e panoramicissimo (con la Roc della Niera che da qui risulta maestosa) e conduce ad una zona con roccia nera vulcanica, dalla quale si discende di pochi metri fino ad una selletta alla base dell’imponente parete verticale della Roc della Niera, in 1 ora 5 min. dal laghetto. Qui bisogna abbandonare il sentiero principale che volge a sinistra scendendo verso il Col de la Noire (che percorreremo dopo) per seguire invece una traccia che sale ripida su ghiaietto e detriti conducendo alla base della parete Ovest, dove è posta una targa e vi è un primo spit, in altri 10 min. circa. Si procede ora a sinistra approdando dopo pochi metri su una esile ed esposta cengia (il passaggio chiave della salita), dalla quale bisogna, facendo estrema attenzione, superare il soprastante salto roccioso di circa 1 metro e mezzo con qualche appiglio ma su roccia leggermente liscia. Superato il salto ci si ritrova su un terrazzino dove vi è uno spit con moschettone nel quale può essere molto utile mettere una corda in doppia per poter effettuare con maggiore tranquillità la discesa. Inizia ora a destra un canalino molto ripido ma ben appigliato, che, con semplici passaggi di I grado, ma comunque da non sottovalutare vista l’esposizione, conduce ad una selletta/terrazzino. Qui a destra vi è una traccetta con subito un passaggio decisamente esposto che porta poi in cresta ma è preferibile trascurarla e imboccare invece sulla sinistra un canalino di circa 15 metri, I grado, ripido e non perfettamente appigliato su roccia un po’ liscia, ma indubbiamente meno esposto del precedente, che va ora risalito. Oltrepassato il canalino si perviene in vetta alla Roc della Niera mt. 3177, in altri 15 min. e 3 ore 40 min. totali.
Panorama a Nord Punta Ramiere, Pointe Charbonnel, Gran Paradiso, Cervino, Rosa, a Nord-Est Crete de la Taillante, Pan di Zucchero e Pic d’Asti, L’Asti, a Est Punta Gastaldi, Visolotto e Monviso, Rocche Meano, Punta Malta e Cima delle Lobbie, a Sud-Est Birrone, Rastcias, Nebin, le Alpi Liguri dal Pizzo d’Ormea al Marguareis, Cima Pienasea, Pelvo d’Elva , Argentera, a Sud Salza , Mongioia, Testa di Malacosta, Monte Maniglia, Brec e Aiguille de Chambeyron a Sud-Ovest Le Peouvou, Pic de la Font Sancte, a Ovest La Petite Tete Noire, Pic de la Farnéiréta, a Nord-Ovest gli Ecrins (Ailefroide, Pelvoux, Barre des Ecrins e Doigt de Dieu), Aiuguille d’Arves, Pic de Rochebrune, Thabor e Dome de Polset.
Si discende sullo stesso percorso, facendo molta attenzione specie nel punto chiave, tornando al sentiero principale, in 25 min. circa, che imbocchiamo ora a destra in discesa. Questo conduce comodamente alla base de La Petite Tete Noire, che si raggiunge seguendo una traccia che si stacca sulla sinistra e che su ripido pendio di sfasciumi scuri conduce sulla vetta a mt. 3039, in altri 25 min. e 4 ore 30 min. totali. Seguendo ora una traccetta a sinistra si discende fino ad intercettare il sentiero principale abbandonato in precedenza e poi, dopo circa 100 metri, si giunge al Col de la Noire mt. 2955, in altri 10 min. circa. Dal colle si volge a destra seguendo una traccia che sale ripida su cresta rocciosa e poi pendio erboso, anch’esso a tratti molto ripido, fino al raggiungimento del castelletto roccioso sommitale del Pic de la Farnéiréta mt. 3133, in 30 min. dal colle e 5 ore 10 min. totali. Ridiscesi in 20 min. al colle si volge a destra verso il sottostante Lac de la Noire mt. 2900, in altri 5 min. circa, dal quale si continua sul sentiero che discende fino ad un bivio di sentieri, in altri 15 min. circa, dove ci si mantiene su quello di sinistra con indicazione per il Col Longet. Dopo poco bisogna discendere una sorta di canalino roccioso a ridosso di una paretina, breve ma decisamente scivoloso in quanto su roccia liscia e da affrontare con attenzione (canalino aggirabile). Il sentiero pressoché in piano conduce, puntando verso Est, dapprima nei pressi del Lac du Longet e poi a rasentare un paio di altri laghetti ritornando infine al Col Longet, in altri 45 min. e 6 ore 35 min. totali, concludendo l’anello. Ora sullo stesso percorso dell’andata fino allo spiazzo, in 1 ora 35 min. e 8 ore 10 min. totali.
Galleria fotografica:
Grafici del percorso:
Commenti:
Un sogno nel cassetto da circa dieci anni che finalmente sono riuscito a realizzare….la voglia è sempre stata tanta di salire su questa bella e arcigna vetta, ma la paura del tratto alpinistico mi ha inevitabilmente un po’ frenato. Finalmente è giunto il momento e devo dire che ne è valsa la pena salire in una giornata dal meteo spettacolare. Il tratto alpinistico è breve e, come già descritto, si tratta di un saltino molto esposto e due canalini abbastanza semplici…il tratto esposto è davvero impressionante, su cengietta con un salto di centinaia di metri dove assolutamente non bisogna sbagliare. Il saltino si presenta gradinato però su roccia un po’ liscia che se per salire può non presentare grossi problemi, in discesa invece i problemi disarrampicando ci sono eccome. Sopra al saltino una volta vi era una fettuccia, ora invece c’è uno spit con moschettone nel quale poter fare passare una corda (basta un cordino di 10 metri). Superato questo punto i due canalini sembrano banali, ma non bisogna sottovalutarli. Prestare poi attenzione ad inizio stagione e dopo le prime nevicate in quanto questo tratto rimane in ombra e potrebbero trovarsi residui di neve e ghiaccio, sconsigliabili per la salita. Le altre due cime sinceramente non hanno aggiunto molto ma completano comunque il percorso che risulta decisamente impegnativo ma davvero bello.