Crête de la Taillante mt. 3197

La Crête de la Taillante è una montagna delle Alpi Cozie , situata in territorio francese immediatamente oltre il confine con l’Italia, nell’alta Valle del Guil. È una montagna dalla forma particolare, con il versante occidentale costituito da particolari placche inclinate mentre il versante orientale precipita verticalmente per centinaia di metri. Presenta una lunga ed affilata cresta, perpendicolare allo spartiacque alpino principale. Qui vado a descrivere il percorso della via normale.

🏁 Punto di partenza: Spiazzo oltre il Colle dell’Agnello  mt. 2735

⚠️ Difficoltà:          E fino al Lac Foréant, EE dal lago all’inizio della salita alla vetta su tracce poco evidenti, F la salita alla vetta (un paio di passaggi II)

Sviluppo:           10,8 Km

📈 Dislivello:           930 Mt. circa

⏱️ Tempi:              Andata  3 ore 05 min.  Ritorno  2 ore 40 min. Totale  5 ore  45 min.

📅 Data escursione:     27/07/2024

🚥 Periodi consigliati:   Da Giugno a Settembre

🔎 Valutazione:        ⭐⭐⭐⭐⭐

Accesso:

Da Genova con l’autostrada A10 fino a Savona poi svoltare a destra seguendo le indicazioni per Torino sulla A6 fino a Fossano. Usciti dall’autostrada si seguono le indicazioni per Fossano e, nei pressi del paese, si seguono invece quelle per Villafalletto. Raggiunto Villafalletto si segue la SP169 fino a Costigliole di Saluzzo poi la SP1 fino a Piasco, dove si svolta a sinistra su SP8 che si addentra in Val Varaita superando i paesi di Venasca, Brossasco, Melle, Frassino e Sampeyre. Poi su SP105 Casteldelfino, Pontechianale e Chianale. Superato quest’ultimo si risale con numerosi tornanti fino al Colle dell’Agnello, oltre il quale, in territorio francese si procede ancora per circa 200 metri, incontrando un parcheggio sulla destra dove lasciare l’auto.

Itinerario:

Dallo spiazzo a mt. 2735 si scende su asfalto per circa 100 metri, ossia fino al sottostante tornante, punto in cui bisogna seguire il sentierino a destra che grossomodo in falsopiano porta ad intercettare, dopo circa 850 metri, il sentiero principale che proviene dal Refuge Agnel, da imboccare ora a destra. Procedendo in costante ma non eccessivamente ripida salita sul sentiero delimitato da paletti in legno e cordino per impedirne l’uscita agli escursionisti, si perviene poi, in 25 min. dalla partenza, al Col Vieux mt. 2806, dove vi è un grosso ometto di pietre sopra ad una panca in legno circolare ed è ben visibile la meta di giornata. Dal colle si discende a sinistra ora sul sentiero con segnavia GR58 e GRP  che conduce facilmente al sottostante Lac Foréant mt. 2618 in altri 20 min. circa e 45 min. totali. Giunti al lago bisogna costeggiarne la sponda occidentale e poi, al termine di questa, abbandonare il sentiero segnato che scende al Lac Egorgéou per svoltare invece a destra costeggiando la sponda settentrionale andando infine a guadarne l’emissario. Seguendo ora una traccetta non sempre evidente che volge a sinistra, cercando di seguire gli ometti, questa procede pressoché in piano e compie un lungo traverso che taglia il pendio fra detriti, prati ed attraversando poi una pietraia di grossi massi (qui non è facile individuare ometti e giusto percorso). Puntando perlopiù verso Nord si perviene alla base di una parete rocciosa (attraversata da un ripido canalino che conduce alla sommità del dosso che nel versante opposto risulta erboso), punto in cui bisogna contornarla verso destra, e una volta superata si segue quindi una traccetta che piega a destra fra erba e roccette. Si procede ora mantenendosi a sinistra di una bastionata rocciosa al termine della quale la traccia continua in ambiente roccioso puntando a Sud-Est pervenendo quindi alla sommità di un dosso di erba e roccette (ove confluisce il predetto canalino segnalato con un ometto), in altri 50 min. ed 1 ora 35 min. totali. La traccia continua evidente e con qualche svolta conduce alla base delle pareti rocciose dove iniziano le difficoltà, più che altro per individuare gli ometti ed il giusto percorso da seguire che, specie in salita, risulta non sempre facile visto che le tracce sono a volte molteplici e possono condurre in punti difficoltosi. Giunti a quota 2930 circa gli ometti sembrano portare ad un punto in cui il procedere si fa complicato, dovendo percorre un traverso a destra di poco più di 10 metri su placca inclinata e abbastanza liscia con pochi appigli per le mani e scarsi appoggi anche per i piedi, oltre la quale si intercetta un evidente ometto (presumo che sia questo il giusto passaggio ma non escludo che possano esisterne altri, magari più semplici). Dopo questo punto la salita continua a presentare punti in cui bisogna ragionare su quale sia il giusto passaggio, ma non vi sono però punti delicati come il precedente. Più a monte si rimonta un canalino di una quindicina di metri circa dove bisogna aggrapparsi bene agli appigli per le mani poi, con la traccia su sfasciumi che punta decisamente a destra, si raggiunge il margine di un vertiginoso ma scenografico salto, dove si possono ammirare le impressionanti placche inclinate, in 1 ora 10 min. dal dosso erboso. Con ancora qualche tornantino su fondo camminabile si perviene ad un nuovo punto scenografico pochi metri sotto alla vetta, punto in cui bisogna affrontare un passaggio delicato su placca inclinata con scarsi appigli ( II grado), da intraprendere con attenzione, terminata la quale si raggiunge facilmente la cima della Crête de la Taillante mt. 3197 (vetta Nord, la più alta), in altri 20 min. e 3 ore 05 min. totali.

Panorama a Nord Bric Froid, Punta Sommeiller, Punta Rognosa, La Grande Casse, Monte Bianco, Pointe de Charbonnel, Rocciamelone, Bric Bouchet, Gran Paradiso, Cervino, Rosa, a Nord-Est Monte Frioland, a Est Monte Granero, Pointe de Marte, Punta Venezia, Punta Udine, Punta Roma, Viso Mozzo, Punta Gastaldi, Visolotto, Monviso, a Sud-Est L’Asti, Pic Brusalana, Monte Gelas, Monte Argentera, Monte Matto, Pic d’Asti, a Sud Pan di Zucchero, Monte Ferra, Monte Fiutrusa, Oronaye, Cima Pienasea, Tour Real, Monte Salza, Monte Mongioia, Brec e Aiguille de Chambeyron, Roc della Niera, a Sud-Ovest Le Peouvou, Pic de la Font Sancte, a Ovest Pic de Foréant, Le Grand Queyras, a Nord-Ovest gli Ecrins (dall’Ailefroide al Pic Gaspard), Pic de Rochebrune, Gran Glaiza,    

Discesa sullo stesso percorso (decisamente più agevole individuare i punti dove passare), in 2 ore 40  min. e 5  ore 45 min. totali.

Galleria fotografica:

Grafici del percorso:

Commenti:

Un altro vecchio pallino che da almeno dieci anni volevo effettuare e che finalmente sono riuscito a realizzare….in passato avevo già tentato ma giunto al Col Vieux avevo dovuto constatare che le previsioni meteo erano errate, con nubi stabilmente fisse dalla metà della montagna in su, mestamente si era optato per ripiegare sulla Rocca Bianca, ma era solo rimandato ad un’altra occasione con meteo favorevole. Ho sempre avuto un po’ di timore reverenziale verso questa montagna ma bisogna dire che in realtà, in condizioni normali (quindi senza neve, ghiaccio o fondo bagnato) non presenta mai difficoltà tecniche particolari, al massimo un paio di punti di II grado, senza eccessiva esposizione…..piuttosto il problema è imboccare il giusto percorso riuscendo a seguire gli ometti, necessita pertanto di buona visibilità. Diciamo che l’unica vera difficoltà tecnica è il traverso poco appigliato, dove bisogna fare attenzione e, soprattutto, non scivolare, discorso che comunque vale un po’ per tutta la salita e discesa della parete. Decisamente bello il panorama di vetta ed affascinante poter ammirare da questa le lastre inclinate che scendono ripide verso il lago. Grazioso anche il Lac Foréant, che già avevo visitato in passato, e poter ammirare la maestosa parete nel tratto dal Lago al Col Vieux.

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