Testa di Malacosta mt. 3212

La Testa di Malacosta è una montagna delle Alpi Cozie, situata sul confine tra Italia e Francia tra la testata della valle Varaita di Bellino ed una valle laterale della valle dell’Ubaye. Qui propongo un percorso ad anello che da Sant’Anna di Bellino raggiunge la vetta della Testa di Malatesta quindi si discende per tracce sulla cresta che conduce dapprima al Monte Giuep e poi al Passo Mongioia, infine si discende sul sentiero principale per il Vallone Varaita di Rui fino a Sant’Anna.

🏁 Punto di partenza:  Sant’Anna di Bellino, slargo della Fontana Fredda  mt. 1850

⚠️ Difficoltà:           EE, un paio di tratti F lungo la cresta

Sviluppo:             17,1 Km

📈 Dislivello:            1530 Mt. circa

⏱️ Tempi:               Giro ad anello totale 6 ore 40 min.

📅 Data escursione:       16/07/2023

🚥 Periodi consigliati:     Da Giugno a Ottobre

🔎 Valutazione:         ⭐⭐⭐⭐

Accesso:

Da Genova con l’autostrada A10 fino a Savona poi svoltare a destra seguendo le indicazioni per Torino sulla A6 fino a Fossano. Usciti dall’autostrada si seguono le indicazioni per Fossano e, nei pressi del paese, si seguono invece quelle per Villafalletto. Raggiunto Villafalletto si segue la SP169 fino a Costigliole di Saluzzo poi la SP1 fino a Piasco, dove si svolta a sinistra su SP8 che si addentra in Val Varaita superando i paesi di Venasca , Brossasco, Melle, Frassino, Sampeyre. Poi su SP105 fino a Casteldelfino e superato il paese si svolta a sinistra seguendo l’indicazione per Bellino. Raggiunto quest’ultimo si continua su SP256 superando Chiazale e, una volta oltrepassato il Rifugio Meleze, continuare fino a Sant’Anna volgendo poi a sinistra su sterrata, andando poi a lasciare l’auto in uno dei tanti spiazzi prima del ponte con divieto di circolazione.     

Itinerario:

Dallo slargo della Fontana Fredda mt. 1850 si trascura subito la deviazione a sinistra, con palina per il Piano di Traversagn ed il Colle di Vers sull’ U26, per procedere invece dritti seguendo l’indicazione per il Passo Fiutrusa (U26), Colle Autaret (U27), Colle Bellino (U28) e Passo Mongioia (U67). Si segue quindi la sterrata che attraversa un ponte, con cartello di divieto di transito per i non autorizzati, e si risale seguendo i segnavia , puntando verso la Rocca Senghi. Dopo aver superato il Grange Rui si giunge ad un primo bivio, dove bisogna abbandonare la sterrata che prosegue a sinistra verso il Colle Bellino ed il Colle Autaret (U27), e si svolta invece a destra su mulattiera, con indicazione per la ferrata di Rocca Senghi, Passo Mongioia e Bivacco Boerio (U26). La mulattiera procede in moderata salita fino al Grange Cruset mt. 2020, in 20 min. dalla partenza, dove si trascura la deviazione a destra per la ferrata, e si continua invece a sinistra ora su sentierino che oltrepassata una costruzione incontra un successivo bivio. Qui si trascura nuovamente il sentiero a sinistra per i Colli Bellino e Autaret (U28 e U27), e si procede ancora dritti sul U26. Il sentiero perde leggermente quota fino ad un ponticello in legno, in altri 10 min. circa, che permette di attraversare il Torrente Varaita di Rui, superato il quale si rimonta un pendio erboso prendendo quota con fitta serie di tornantini giungendo poi, dopo circa 1,4 km e dopo aver superato il Grange del Rui e Grange del Chiot, ad un bivio non evidentissimo con piccolo ometto sulla sinistra, in 40 min. dal ponte 1 ora 10 min. totali. Qui si abbandona il sentiero principale (che percorreremo al ritorno) deviando a sinistra sulla traccetta che dopo poco più di 100 metri conduce ad un nuovo bivio di tracce, ove bisogna deviare a sinistra e trascurare quella in piano a destra che conduce al Grange Sablus. La traccia prende a salire il ripido spallone erboso addentrandosi così nel Vallone Baiso del Colle mantenendo la sinistra orografica del piccolo rio sottostante per poi potarsi a rasentare le pendici rocciose della Punta del Vallone del Lupo (o Tete du Gandin). Compiendo ora un lungo traverso puntando verso Nord fra erba e pietrame si perviene alla base del pendio detritico che una volta risalito permette di raggiungere il Colle Malacosta mt. 3094, in 1 ora 45 min. dal bivio. La esile traccia piega a destra e rimonta il semplice pendio di sfasciumi obliquando perlopiù verso sinistra fino al raggiungimento dell’ampia e piatta vetta della Testa di Malacosta mt. 3212, in altri 15 min. e 3 ore 10 min. totali

Panorama a Nord Monte Bianco, Roc de la Niera, Gran Paradiso, Mongioia, a Nord-Est Monte Salza, Giuep, Visolotto, Monviso ed ai suoi satelliti, Cima delle Lobbie, a Est Punta Fiutrusa, Monte Ferra e Appennino Ligure, a Sud-Est Pelvo d’Elva, Rocca la Marchisa e Chersogno con alle loro spalle le Alpi Marittime (Argentera e Gelas su tutte) ed il Faraut, a Sud Cervet, Oronaye, Enchiastraye, Pelvo di Ciabrera, Tete de Gandin e Monte Maniglia, a Sud-Ovest Brec e Aiguille de Chambeyron, Pic du Pelvat, a Ovest La Mortice, Pic de Panestrel, Pics de la Font Sancte, Nord-Ovest Le Peouvou con dietro gli Ecrins (Ailefroide, Pelvoux, Barre des Ecrins), Aiguille d’Arves e Pic de Rochebrune.

Ora si può scegliere se ritornare sullo stesso percorso oppure effettuare un anello….io ho optato per questa seconda ipotesi, che vado ora a descrivere. Dalla vetta si procede in direzione Nord iniziando a discendere la lunga cresta che conduce al Passo Mongioia incontrando quasi subito un modesto saltino di roccia (1 mt. max), che costringe ad utilizzare le mani per superarlo, oltre il quale si cammina comodamente sul filo di ampia cresta di detriti andando ad oltrepassare il Pas de Malacoste mt. 3184. Seguendo sempre la traccetta ed alcuni ometti di pietre si perviene alla base di un risalto roccioso con pendio erboso laterale, punto in cui la traccetta abbandona momentaneamente il filo di cresta portandosi leggermente a destra prendendo così ad obliquare verso sinistra andando poi ad attraversare il pendio erboso che va risalito. La traccia ritorna su filo di cresta e con modesti saliscendi conduce ad un’elevazione senza nome che presenta un ometto sulla sua sommità, dalla quale si discende sull’unico punto un po’ esposto del percorso, tratto in cui bisogna fare un minimo di attenzione ed avere piede fermo (eventualmente ho visto che vi è una traccia alternativa più a destra, forse meno esposta). Oltrepassato questo punto si procede comodamente fino al Colle Giuep mt. 3049, in 55 min. dalla vetta, dove si può valutare se risalire i pochi metri che ci dividono dal Monte Giuep mt. 3100 o se seguire la traccia che aggira la cima sulla sinistra. Io ho risalito alla vetta, in 5 min. circa dal colle, e da questa, invece di ritornare al colle, ho optato per piegare a sinistra e discendere il pendio di detriti mobili fino ad intercettare il sentiero sottostante. Una volta raggiunto si risale fino a pervenire al Passo Mongioia mt. 3072 dal quale merita una modesta deviazione al Bivacco Boerio mt. 3092 ed il vicino Lago Mongioia, in altri 20 min. e 4 ore 30 min. totali. Ritornati al Passo Mongioia si volge a sinistra seguendo il sentiero U67 che perde ora velocemente quota raggiungendo il Vallone Varaita di Rui che va attraversato lungamente fino a raggiungere il bivio dell’andata e da questo sullo stesso percorso in 2 ore 10 min. dal Bivacco e 6 ore 40 min. totali al parcheggio di Sant’Anna.

Galleria fotografica:

Grafici del percorso:

Commenti:

Dato il meteo instabile più a Nord si è virato sul cuneese optando per questa vetta ancora mancante all’appello. L’escursione diciamo che risulta piacevole, magari non proprio entusiasmante (specie se limitata alla sola salita e discesa per la via normale), ma che con meteo buono permette di ammirare nella parte alta del percorso degli ottimi scorci. La cresta che dalla Testa di Malacosta permette di raggiungere il Bivacco Boerio ed il Lago Mongioia si può dire che ha indubbiamente reso il percorso più interessante, ma anche più lungo. Il percorso fatto in salita, se si esclude alcuni punti in cui la traccia diviene evanescente, è decisamente semplice e privo di difficoltà, quindi potenzialmente valutabile come un E, mentre la cresta, che in generale si può considerare abbastanza facile, presenta comunque alcuni modesti passaggi su roccia che richiedono l’uso delle mani per procedere (I° grado) ed un unico punto un po’ esposto, quindi nelle condizioni attuali (senza neve o ghiaccio) nel complesso valutabile come EE  o al massimo un F, ma di quelli decisamente semplici. Molto bello ed ampio il panorama che si gode dalla vetta, come anche graziosi il Bivacco Boerio, il Lago Mongioia e le distese fiorite nel Vallone Varaita di Rui.

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