Rocca Rossa mt. 2996 da Pian della Regina

La Rocca Rossa è una montagna delle Alpi Marittime situata nel versante meridionale della Valle Stura, al confine fra Italia e Francia e a Sud del Vallone Superiore del Piz. Qui vado a descrivere la salita per la via normale con deviazione alla Punta Zanotti.

🏁 Punto di partenza: Pian della Regina mt. 1467

⚠️ Difficoltà:         F+ la parte finale, EE dall’inizio dei bolli rossi alla parte finale, tutto il resto E  

Sviluppo:           23,2 Km

📈 Dislivello:           1650 Mt. circa

⏱️ Tempi:              Giro ad anello totale 9 ore 10 min.

📅 Data escursione:     03/09/2023

🚥 Periodi consigliati:   Da Giugno a Ottobre

🔎 Valutazione:        ⭐⭐⭐⭐⭐

Accesso:

Da Genova con l’autostrada A10 fino a  Savona poi svoltare a destra seguendo le indicazioni per Torino sulla A6 fino a Mondovi’. Usciti dall’autostrada si segue la superstrada e ad una rotonda si segue la  SP564 fino alle porte di Cuneo. Qui si svolta sulla SP21 che evita la città e lambisce Boves per giungere a Borgo San Dalmazzo. Superate un paio di rotatorie si perviene ad un bivio dove ci si mantiene a destra seguendo le indicazioni per Demonte su SS20. Usciti dal paese si procede su SS21 che percorre la Valle Stura superando i paesi Demonte, Aisone, Vinadio e Sambuco. Giunti poi a Pietraporzio si svolta a sinistra entrando così all’interno del paese. Una volta attraversato un ponte si svolta a destra e dopo un tornante ci si addentra nel vallone su di una stretta e ripida stradina fino al Pian della Regina, dove in un ampio spiazzo si può lasciare l’auto. 

Itinerario:

Dal Pian della Regina mt. 1467 si procede su rotabile ex militare con segnavia  P48 che si addentra nel Vallone del Piz mantenendosi sul suo fianco sinistro idrografico. Ci si addentra quasi subito all’interno di un bel bosco di larici procedendo in moderata ma costante salita, poi, con alcuni tornanti, si supera una bastionata solcata da una graziosa cascata. Al termine dei tornanti si raggiunge un ripiano attraversato da un rio, punto in cui iniziano a scorgersi la Rocca Rossa ed il Becco Alto del Piz. Con breve risalita si perviene ad un ripiano superiore, sede del piccolo Lago Lausarel mt. 1920 e poco dopo si approda al cospetto del “Lou merze gros”, ossia un enorme larice secolare davvero spettacolare, in 45 min. dalla partenza. In falsopiano si compie poi un semicerchio verso sinistra raggiungendo la conca terminale del Vallone Inferiore del Piz, in corrispondenza del Gias del Piz mt. 2042, dove si trascura una prima deviazione a sinistra sul P27, con indicazione per il Rifugio Migliorero ed il Rifugio Zanotti, e si procede ancora sulla carrareccia per poche decine di metri ossia fino ad un tornante, punto in cui vi è un nuovo bivio, in altri 15 min. ed 1 ora totali. Bisogna ora abbandonare la carrareccia e piegare a sinistra seguendo le indicazioni per il Rifugio Zanotti seguendo un sentierino che inizialmente in piano fra erba e roccette e poi in salita più decisa nel lariceto permette di raggiungere il grazioso Rifugio Ervedo Zanotti mt. 2150, in altri 15 min. ed 1 ora 15 min. totali. Da questo si procede sul sentiero, trascurando quasi subito una traccia con bolli gialli a destra, quindi con breve risalita porta ad attraversare una modesta pietraia fino ad approdare ad un ampio ripiano erboso solcato dal Rio del Piz. Attraversato il ripiano e guadato un paio di volte il rio si giunge ad un bivio di sentieri, in 25 min. dal rifugio. Qui si trascura a sinistra il  P27, che conduce al Rif. Migliorero passando per il Passo Rostagno, e si procede a destra seguendo il sentierino P27b, che presenta dei costanti , puntando alla conca superiore di Schiantala’. Questo sentiero prende a salire con costanti ampi tornanti fino a raggiungere la sommità del pendio, punto in cui, spostandosi di pochi metri dal sentiero a sinistra, si può scorgere il bel Lago Laris, in 50 min. dal bivio e 2 ore 30 min. totali. Procedendo ancora per circa 40 metri si perviene ad un bivio con indicazioni su masso, punto in cui si trascura il sentiero P27b che procede dritto verso la Bassa di Schiantala’ e si svolta invece a destra seguendo le indicazioni per Rocca Rossa e Punta Zanotti. Da qui si inizia a salire su pietraia seguendo ora i frequenti e ometti che permettono di raggiungere un ripiano erboso superiore sede di alcuni minuscoli laghetti, oltre i quali la traccia piega leggermente a sinistra e rimonta alcune modeste balze rocciose, chiamate Rocce Mongioie, con tratti gradinati fino a pervenire ad un ripiano, in 1 ora dal bivio. Qui hanno sede altri piccoli laghi in vista della vicina (a destra) e poco marcata Punta Zanotti che da qui, con modesta deviazione sempre seguendo i , si può raggiungere comodamente (fatto al ritorno). Ora i portano a scendere in pietraia puntando verso la conca dove ha sede un laghetto (parzialmente asciutto) passando alle pendici delle Cime di Schiantala’, poi, senza raggiungere il laghetto e mantenendosi decisamente più alti, si risale giungendo ad una bastionata rocciosa che va rimontata con alcuni zig-zag che portano poi gradualmente verso NordOvest arrivando così alle pendici orientali della Rocca Rossa, in altri 45 min. e 4 ore 15 min. totali. Una traccetta di terriccio su ripidissimo pendio permette di approdare, dopo qualche svolta, ad un primo canalino erboso che adduce ad un secondo canalino a ridosso di una paretina rocciosa. Giunti poi alla sommità del secondo canalino bisogna compiere un traverso obliquo verso destra su pietraia che conduce alla base di un terzo canalino erboso, anch’esso da risalire su esile traccetta. Nella parte superiore si rasenta sulla destra una modesta crestina di roccia ed infine raggiungere la base di una guglia in corrispondenza di una forcellina, dove sbuca il canale Nord, in altri 25 min. circa. Ora inizia la parte più impegnativa, i bolli indicano di volgere a sinistra su roccia andando a scavallare (punto leggermente esposto) con un breve traverso di pochi metri una lingua rocciosa (II°, F) approdando così all’interno di un ripidissimo canalino misto di erba e rocce. Risalendolo, seguendo sempre i che in questo tratto sono leggermente sbiaditi e a tratti poco visibili, con ripida salita bisogna poi superare almeno tre o quattro salti di roccia di 1 metro/1 metro e mezzo che necessitano dell’uso delle mani e la ricerca dei giusti appigli per mani e piedi (II°, F+ ). Raggiunta poi la base del castello roccioso sommitale, superando almeno ancora un paio di punti delicati (II°, F+ ), si raggiungere infine, su erta traccetta fra le rocce, la vetta della Rocca Rossa mt. 2996, in  altri 20 min.  e 5 ore totali.

Panorama a Nord La Meyna, Brec e Aiguille de Chambeyron, Oronaye, Pic de Rochebrune, Mongioia e Salza, Monviso e Rosa, a Nord-Est Rocca la Meja, Becco Grande, Punta Tempesta, Monte Tibert, Omo, Salè, Savi e Nebius, a  Est Bisalta, Bric Costa Rossa, Cime di Schiantalà, Mondole’, Mongioie e Marguareis, Matto, Rocca della Paur, Rocca Valmiana, Argentera, a Sud-Est Cima della Montagnetta, Becco Alto d’Ischiator, Punta Gioffredo, Cima Corborant, a Sud Mont Mounier, a Sud-Ovest Monte Tenibres, a Ovest Gran Seolane, Clai Superieur, a Nord-Ovest Testa dell’Ubac e gli Ecrins (Ailfroide, Barre des Ecrins, Pelvoux).

Ritorno sullo stesso percorso dell’andata, con breve deviazione alla Punta Zanotti mt. 2734, in altre 4 ore 10 min. e 9 ore 10 min. totali.

Galleria fotografica:

Grafici del percorso:

Commenti:

Dopo un’estate con tante aspettative, rivelatasi invece avara di escursioni in montagna, arriva finalmente questa gita che però non parte col piede giusto; infatti appena inizio a camminare e tento di fare la prima foto, la fotocamera non da segni di vita (batteria scarica pur avendola caricata la sera prima)….rimedierò poi facendomi prestare il cellulare da una compagna di gita (che ringrazio). A parte questo disguido iniziale tutto poi fila liscio e ne viene fuori una meravigliosa, anche se impegnativa, gita. Zona indubbiamente poco battuta (abbiamo incontrato solo una persona ed il gestore del rifugio in tutta la giornata), ma proprio per questo ancora più interessante e selvaggia. Anche per questo motivo si trovano poche relazioni di questo percorso e quelle poche che ho trovato non sembrano descrivere correttamente le vere difficoltà che si vanno ad incontrare in questo itinerario. Iniziamo col dire che il percorso è davvero lungo, circa 23 km (dei quali 10 su noiosa sterrata) con un dislivello importante essendo più di 1600 metri, poi dall’inizio dei bolli rossi, perfettamente posizionati dal gestore del Rifugio Zanotti (Gianfranco Caforio), la salita diventa un po’ malagevole fra pietraie e balze rocciose con alcuni saliscendi significativi e per finire, dopo i ripidi canalini erbosi, arriva anche il tratto alpinistico. Questo, definito in una relazione “facili roccette”, direi che è abbastanza limitativo….per carità non vi è quasi mai esposizione, però vi sono almeno due o tre passaggi (o forse più) tutt’altro che elementari, dove bisogna studiare bene dove appigliarsi con mani e piedi sia a salire che, forse ancor di più, a scendere. Per cui mi sento di dire che non è proprio una salita per tutti, anzi, e la parte finale è tutto fuorché banale, da effettuare col la massima concentrazione, la valutazione F+ pertanto direi che è corretta. La vetta quindi va sudata ma una volta che vi si arriva il panorama che si gode è davvero bello, vasto e pieno di meravigliosi laghi (pare però che la vicina Cima della Montagnetta Est offra un panorama sui laghi ancora migliore). Esiste poi la possibilità di continuare dalla vetta e raggiungere il Monte Tenibres passando per il Passo Rabuons, però diviene decisamente lunga e adatta a escursionisti estremamente allenati. In definitiva gran bella gita in ambiente selvaggio.

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