Cima di Crosa mt. 2531

La Cima di Crosa è una montagna delle Alpi Cozie collocata sullo spartiacque tra la Valle Varaita e la Valle Po nel tratto di cresta fra il Colle di Luca ed il Colle di Cervetto. Qui propongo un percorso ad anello con salita per dorsale fino ai Fortini di Crosa e discesa dal Colle di Cervetto.

Dati tecnici:

🏁 Punto i partenza:   Parcheggio dopo Borgata Ruà mt. 1550 circa

⚠️ Difficoltà:           EE con neve il tratto dal bivio (Pian Ciattiva) ai ruderi di un grange, E tutto il resto

Sviluppo:            10,2 Km

📈 Dislivello:           1080 Mt. circa

⏱️ Tempi:              Giro ad anello totale 5 ore 10 min.  

📅 Data escursione:     29/12/2021

🚥 Periodi consigliati:   Tutto l’anno ma è un percorso decisamente più indicato in versione invernale

🔎 Valutazione:         ⭐⭐⭐⭐

Accesso:

Da Genova con l’autostrada A10 fino a  Savona poi svoltare a destra seguendo le indicazioni per Torino sulla A6 fino a Fossano. Usciti dall’autostrada si seguono le indicazioni per Fossano e, nei pressi del paese, si seguono invece quelle per Villafalletto. Raggiunto Villafalletto si segue la SP169 fino a Costigliole di Saluzzo poi la SP1 fino a Piasco, dove si svolta a sinistra su SP8 che si addentra in Val Varaita superando Venasca e poi Brossasco, Melle, Frassino e Sampeyre. A inizio paese bisogna svoltare a destra seguendo le indicazioni per Becetto e procedere in Via Roma poi, giunti all’altezza di un ampio parcheggio sulla sinistra, si svolta a destra. La strada prende a salire e conduce dopo alcuni km a Becetto, paese che va attraversato e superato, toccando poi le borgate Graziani, Morelli e Ruà. Oltrepassata quest’ultima si lascia l’auto in uno spiazzo in corrispondenza di un pannello illustrativo e panchina in legno.

Itinerario:

Dallo spiazzo sopra alla Borgata Ruà a mt. 1550 circa si procede subito svoltando a sinistra seguendo la sterrata, U3, che diparte in corrispondenza del pannello illustrativo con vicina panchina, che rimonta la Costa Lerot. La sterrata, che prende a salire fra larici e betulle, va abbandonata dopo circa 160 metri (in quanto compie un ampio tornante) seguendo un sentierino sulla destra come da indicazioni per Cima di Crosa, Colle Cervetto e Madonna Alpina. In breve il sentiero diviene mulattiera e, puntando verso Nord, sbuca nuovamente su sterrata che va seguita ora in salita fra i larici giungendo poi, dopo altri 350 metri circa, alla deviazione per le vicine Baita del Lupo e Baita Moine ed in breve ad un trivio, in 25 min. dalla partenza. Qui si trascura a sinistra la deviazione per la Balconata di Crosa , a destra la pista di Mountain Bike per il Colle del Prete e si procede ancora in salita seguendo le indicazioni per Cima di Crosa e Colle Cervetto. La sterrata volge a Nord-Ovest in un rado lariceto e dopo alcune svolte raggiunge una spianata con un gias per poi attraversare il valloncello del Bial di Corn presso una piccola croce in legno che ricorda una tragedia avvenuta nel 1898. In breve si approda ad una radura attraversata dal minuscolo Rio Crosa, radura delimitata a sinistra da una bella e fitta pineta e dalla quale si può ammirare la meta di giornata. Puntando sempre verso Nord-Ovest si perviene in breve ai margini di un ampio pianoro chiamato Pian Ciattiva dove praticamente termina la sterrata e si continua su sentierini fra bassi pini fino a raggiungere un bivio, in altri 55 min. ed 1 ora 20 min. totali. Qui si trascura a destra l’U3 che risale verso il Colle di Cervetto, percorso che effettueremo al ritorno, e ci si mantiene a sinistra sul sentiero che effettua ora un lungo traverso puntando a Ovest. Dopo poco meno di 600 metri volge decisamente a destra, Nord, giungendo così in breve ai ruderi di un gias, in altri 30 min. circa, che va oltrepassato portandosi dopo circa 100 metri al margine di una conca. L’idea iniziale era di compiere un anello passando per la chiesetta della Madonna Alpina e raggiungere da li la vetta, ma la coltre nevosa a tratti inconsistente priva di tracce e i numerosi traversi ancora da percorrere han fatto optare per un percorso alternativo, ossia deviare a destra seguendo la dorsale che conduce senza grossi problemi ai Fortini di Crosa, in altri 45 min. dai ruderi e 2 ore 35 min. totali. Dalla sommità dei Fortini di Crosa mt. 2414, dove sorgono i resti appunto dei “Fortini di Crosa” ossia un campo militare gallo-ispanico risalente al conflitto del 1744, si intercetta il U31 proveniente a destra dal Colle di Cervetto e lo si segue ora a sinistra puntando alla evidente Cima di Crosa. Seguendo il crinale si discende fino alla sella a quota mt. 2374 che domina la conca sede del sottostante LagoTartarea, quindi si torna a salire subito in maniera piuttosto decisa il ripido pendio. Scansate a destra un paio di rocce affioranti si procede sul ripido crinale fino a giungere alla panoramica vetta della Cima di Crosa mt.2531 dove sorge una grossa croce metallica, in altri 35 min. e 3 ore 10 min. totali.

Panorama a Nord Punta Sea Bianca, Frioland, Briccas, Punta Razil, Gran Paradiso, Rosa, a Nord-Est Testa di Cervetto, Monte Riba del Gias, Testa di Garitta Nuova, a Est Appennino Ligure, a Sud-Est Monte Roccerè e Birrone con dietro le Alpi Liguri (dal Mindino alla Cima della Fascia) e Rocca dell’Abisso, a Sud Monte Rastcias con dietro Clapier, Gelas, Oriol, Argentera, Matto, Valmiana, Testa del Claus, Malinvern, a Sud-Ovest Nebin con dietro Monte La Bianca, Rocca la Meja, a Ovest Oronaye, Chersogno, Rocca la Marchisa, Pelvo d’Elva, Faraut, Brec e Aiguille de Chambeyron, a Nord-Ovest Mongioia, Monviso, Viso Mozzo e Meidassa.

Volendo si può proseguire ancora e su esile cresta raggiungere la vicina Punta Nerina mt. 2557, nei pressi della quale vi è una minuscola croce di legno e dove si può scorgere anche la Cima delle Lobbie, in altri 10 min. dalla Cima di Crosa. Ritornati a ritroso fino ai Fortini di Crosa si procede ancora sull’ampio crinale che digrada a Est fino a giungere al Colle di Cervetto mt. 2249, depressione dello spartiacque Varaita-Po fra il Monte Riba del Gias e i “Fortini di Crosa”, in altri 50 min. circa. Qui si trascura a sinistra il V4 che scende a Oncino, il U5 che procede dritto verso il Colle di Gilba e si svolta invece a destra seguendo l’U3. Questo con numerosi zig-zag perde quota raggiungendo dapprima il Pian la Geuccia e con ulteriore discesa il Pian Ciattiva passando nei pressi di una baracca con tetto in lamiera, in altri 25 min. dal Colle. Oltrepassata la baracca in breve si intercetta il sentiero dell’andata poco prima del pianoro attraversato dal Rio Crosa e da qui sullo stesso percorso già effettuato all’andata in altri 35 min. e 5 ore 10 min. totali.

Galleria fotografica:

Grafici del percorso:

Commenti:

In origine il percorso doveva essere un anello passante all’andata per la Madonna Alpina e poi discesa per il Colle di Cervetto, ma gli accumuli di neve inconsistente in alcuni punti e ulteriori nuovi traversi da effettuare hanno fatto optare per una soluzione più tranquilla, rimontando il costolone di destra fino ai Fortini di Crosa. Attraversate alcune vecchie slavine dopo il bivio a Pian Ciattiva nel punto in cui iniziano i traversi, ciò fa capire essere un percorso da effettuare con situazioni nivologiche tranquille o ancor meglio in assenza di neve, in caso contrario è conveniente deviare verso il più sicuro Colle di Cervetto e percorrere poi il crinale. Quest’ultimo è risultato molto interessante con queste condizioni di neve nel tratto dai Fortini di Crosa alla Cima di Crosa, dove si sono formate delle graziose cornici di neve decisamente scenografiche. Indubbiamente bello il panorama….non entusiasmante invece la parte bassa del percorso. Io ho proseguito oltre la grossa croce per cresta fino alla sommità successiva con piccola croce in legno, alcune mappe rilevano qui la vera vetta della Cima di Crosa, ma la quota non combacia, mentre mi è stato riferito che la vera vetta di Cima di Crosa è quella con la croce metallica e quella da me raggiunta pare essere una certa Punta Nerina. In conclusione gita carina ma non strabiliante.

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