Punta Murel mt. 2445

La Punta Murel è una montagna delle Alpi Cozie, si trova sullo spartiacque tra il Vallone di Bulè a Sud e il Vallone dell’Alpetto a Nord. Vetta poco conosciuta ma dalla posizione privilegiata sul Monviso. Qui propongo la salita da Meire Bigorie passando per l’Alpe Bulè e discesa sullo stesso percorso ma è comunque possibile anche effettuare un anello scendendo nel Vallone dell’Alpetto digradando poi verso Croce Bulè. Un’altra alternativa a questo percorso è quella di partire da Meire Dacant.

Dati tecnici:

🏁 Punto di partenza: Meire Bigorie, nelle vicinanze del Bar Trattoria “Le Bigorie” mt. 1495 circa

⚠️ Difficoltà:          E   (BR)

Sviluppo:           15,8 Km

📈 Dislivello:           1000 Mt. circa

⏱️ Tempi:              Andata 4 ore 25 min. – Ritorno 3 ore  – Totale 7 ore 25 min.

📅 Data escursione:     08/01/2022

🚥 Periodi consigliati:   Tutto l’anno, ma preferibile in inverno con neve

🔎 Valutazione:         ⭐⭐⭐⭐⭐

Accesso:

Da Genova con l’autostrada A10 fino a Savona, quindi A6 fino a Fossano. Usciti dall’autostrada procedere su SS28, poi ad una rotonda seguire la SP428 fino a superare Genola, quindi la SP20 fino a Savigliano. Qui si seguono le indicazioni per Saluzzo e superata una rotonda si procede su SP662 fino a raggiungere il paese, al termine del quale si svolta su SP117 che a Sanfront si ri immette sulla SP662. Bisogna ora seguire questa fino a Paesana e procedere ancora per circa 15 km sempre su SP662 fino ad un bivio con ponte. Qui si svolta a sinistra seguendo l’indicazione per Oncino attraversando il ponte per poi risalire la stretta stradina, SP26, che con moderate pendenze supera le frazioni Ruera e Ruata raggiungendo Oncino, che va attraversato e, una volta superato, si trascura la deviazione a destra mantenendosi sulla strada principale. Raggiunta poi la frazione Ruetto si trascura nuovamente una deviazione a sinistra per procedere dritti seguendo l’indicazione per Bigorie. Restando sempre sulla strada principale si giunge in breve ad attraversare uno stretto ponticello in pietra e poco dopo si può lasciare l’auto a bordo strada nelle vicinanze di una fontana e del Bar Trattoria “Le Bigorie”.

Itinerario:

Dallo spiazzo poco prima di Meire Bigorie e precisamente nelle vicinanze di una fontana e del Bar Trattoria “Le Bigorie” mt. 1495, si discende su asfalto ritornando al grazioso e stretto ponticello in pietra sul Rio Bulè che una volta superato dopo pochi metri permette di raggiungere una curva ove all’altezza di una tavola illustrativa si svolta a sinistra abbandonando l’asfalto. Imboccando quella che sembra una sterrata riportante segnavia si procede puntando grossomodo verso Ovest, poi la sterrata gradualmente svanisce e si intercetta una mulattiera che si mantiene parallela ma qualche metro al di sopra del corso del Rio Bulè. Dopo circa 700 metri il sentiero volge decisamente a destra e prende a salire in maniera piuttosto ripida il pendio puntando al crinale soprastante, che però non è il caso di raggiungere (il sentiero conduce poi a Croce Bulè) e abbandonandolo invece a 1600 mt. di quota o comunque su una delle svariate tracce che piegano a sinistra in falsopiano o moderata discesa. Mantenendosi sulla destra orografica del fondovalle, puntando perlopiù a Nord-Ovest, bisogna oltrepassare alcune risorgenze e si procede verso il fondo del vallone, punto in cui si restringe in corrispondenza di una strozzatura formando una gola che non bisogna attraversare ma bensì prima di essa seguire una traccetta che si mantiene alla sua destra e risale, superando una zona di grossi massi, fino ad approdare ad un vasto pianoro, in 1 ora 25 min. dalla partenza. Attraversato il ripiano ci si addentra nel Vallone Bulè intercettando ora il sentiero contrassegnato dal segnavia V05 (proveniente a destra da Croce Bulè e Meire Dacant) che, procedendo praticamente in piano verso Ovest, dopo circa 350 metri porta a digradare leggermente a sinistra andando così ad attraversare il rio su di una piccola passerella in legno a mt. 1777 circa (io in realtà all’andata, complice la neve, ho perso i segnavia ed ho continuato sulla destra dovendo attraversare una scomoda pietraia e guadare poi il rio più a monte cercando il punto meno difficoltoso…percorso che sconsiglio vivamente in quanto, specie con neve, costringe ad una notevole perdita di tempo). Il sentiero si mantiene ancora parallelo al rio per circa 300 metri poi volge a sinistra andando dapprima a raggiungere una radura e poi porta con qualche svolta a risalire il pendio soprastante. Compiendo un traverso in direzione Sud il sentiero conduce ad una barra rocciosa alle pendici della Costa Pelata dove con qualche zig zag fra grossi massi si prende quota, prestando molta attenzione in questo punto in caso di forte innevamento al soprastante pendio soggetto a frequenti slavine. Raggiunta la sommità del pendio il sentiero volge decisamente a destra su di un ripiano dal quale in breve si discende fino ad attraversare un minuscolo rio (palina indicatrice) per mantenersi poi paralleli ad esso per circa 600 metri raggiungendo così l’ameno pianoro dell’Alpe Bulè mt. 2061, in altri 1 ora 40 min. e 3 ore 5 min. totali. Qui si trascura a sinistra il V05 che conduce al Colle di Luca e si segue invece l’indicazione per il Rifugio Alpetto che porta ad attraversare il pianoro fino al fondo, ove si svolta a destra attraversando il corso d’acqua. Andando ora a risalire i numerosi dossi dell’ampio ed ondulato pendio, puntando perlopiù verso Nord e cercando di reperire i sporadici segnavia o ometti, si giunge poi ad un colletto a 2370 mt. situato fra un modesto dosso a destra e la bastionata della Rocca del Lu a sinistra, punto in cui appare per la prima volta la ormai vicina meta di giornata ed il Monviso, in altri 55 min. circa. Bisogna ora effettuare un traverso in falsopiano, trascurando ora il sentiero segnato che continua a sinistra, e mantenendosi quindi perlopiù verso destra puntando alla base di una paretina con roccione dal particolare colore rossastro fino a raggiungerlo. Si svolta ora a destra ed inizia la ripida ma breve crestina in parte rocciosa che conduce in vetta alla Punta Murel mt. 2445, in 25 min. dal colletto e 4 ore 25 min. totali.

Panorama a Nord Punta Sea Bianca, Frioland, Cervino, Rosa, Briccas, Punta Razil, a Nord-Est Pizzo Cengalo e Disgrazia, a Est Monbracco e Appennino Ligure, a Sud-Est Testa di Cervetto, Testa di Garitta Nuova, Riba del Gias, le Alpi Liguri (dal Mindino al Mongioie), Cima di Crosa, Punta Rasciassa, Clapier, Maledia, Gelas, Oriol, Argentera, a Sud Punta delle Guglie e Cima delle Lobbie, a Sud-Ovest Punta Trento, a Ovest Punta Dante, Punta Michelis, a Nord-Ovest Monviso e Viso Mozzo.

Ritorno sullo stesso percorso dell’andata in 3 ore circa e 7 ore 25 min. totali (o in alternativa è possibile effettuare un anello discendendo verso il Rifugio Alpetto per poi continuare sul V06 fino alla Croce Bulè).

Galleria fotografica:

Grafici del percorso:

Commenti:

Escursione con racchette da neve molto interessante in una zona selvaggia e poco frequentata. Vetta non molto conosciuta ma situata in posizione privilegiata sul Monviso che da questo punto ha una prospettiva che lo rende ancora più maestoso ed accattivante. Percorso un po’ noioso fino alla base della Costa Pelata oltre la quale diviene decisamente più interessante. Giornata inizialmente un po’ nuvolosa che gradualmente poi si è rasserenata seppur aggiungendo un forte vento che ha dato non poco fastidio e complicato il procedere. In origine l’idea era quella di effettuare un’anello scendendo poi nel Vallone dell’Alpetto seguendo il V06 ma l’errore iniziale, con attraversamento difficoltoso di un paio di scomode pietraie e un poco sicuro guado, purtroppo ha comportato una notevole perdita di tempo che unito alle difficoltà di natura metereologica ha fatto propendere per un ritorno sullo stesso percorso già effettuato a salire….arrivando comunque a Meire Bigorie col buio. Percorso senza particolari difficoltà, ma da effettuare con neve ben assestata, specie per il tratto alle pendici della Costa Pelata.  

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