Monte Fasce mt. 834 e Laghetti di Nervi

Il Monte Fasce è una montagna dell’Appennino Ligure, fa parte del parco urbano di Monte Fasce e Monte Moro. Sorge alle spalle dei quartieri del levante di Genova di Quarto dei Mille, Quinto al Mare e Nervi. La vetta è sede di numerosi ripetitori radiotelevisivi. Qui propongo un percorso ad anello che permette di visitare i Laghetti di Nervi su tracce di sentiero segnati.

🏁 Punto di partenza: Genova Via del Commercio mt. 23

⚠️ Difficoltà:          EE

Sviluppo            12,6 km

📈 Dislivello:           900 mt. circa

⏱️ Tempi:              Giro ad anello totale 4 ore 30 min.

📅 Data escursione:     29/03/2019

🚥 Periodi consigliati:   Autunno inoltrato, Inverno e inizio Primavera..per i laghi meglio dopo periodi non siccitosi, ma da evitare immediatamente dopo la pioggia.

🔎 Valutazione:         ⭐⭐⭐

Accesso:

Da Genova si procede in Corso Europa fino al suo termine, dove si svolta a destra discendendo così una rampa che conduce alla rotatoria di Nervi. La si imbocca trascurando subito la prima deviazione a destra, che conduce verso Quinto, e si procede invece dritti per circa 50 metri dove, ad un bivio, si trascura Via Oberdan a destra e si svolta a sinistra in Via del Commercio. Qui, ove si riesce a trovare, si parcheggia l’ auto.

Itinerario:

Da Via del Commercio mt. 23 si procede su di essa seguendo il comodo marciapiede fino al raggiungimento del cimitero, dove si continua a destra su asfalto fino ad gruppo di case che precedono una centrale elettrica. Qui la strada compie un’ ampia curva che si può volendo tagliare risalendo una creuza che conduce ad un bivio. Bisogna svoltare a sinistra rasentando dei lavatoi e sbucando in breve su asfalto in Via Superiore Torrente Nervi, dove si svolta a sinistra e la si discende tornando così in Via del Commercio. Questa va seguita verso monte fin quando termina, in corrispondenza di una rampa cementata che conduce ad un cancello (chiuso), punto in cui bisogna svoltare a sinistra andando così a scavalcare il muretto e, seguendo alcune , sovrastare il torrente su cengietta rocciosa, in 15 min. circa dalla partenza. Questa permette di raggiungere una chiusa di cemento che consente di guadare il rio (in secca al mio passaggio) per poi procedere ora sull’altra sponda su un muretto di cemento seguendo sempre le  che in breve, passando sotto al viadotto autostradale, conducono ad un piccolo laghetto. Si attraversa il guado in cemento sul Rio Ciurli e si perviene ad un bivio, dove si trascura la deviazione a sinistra con , per procedere dritti sul percorso principale anch’esso con . Passando nuovamente sotto al viadotto autostradale la traccia costeggia ora il Torrente Nervi mantenendosi alla sua sinistra incontrando poi un grazioso canyon con cascatella a scivolo (praticamente asciutto anche questo) che si sovrasta su roccette. Poco dopo si incontra una chiusa di cemento ed un successivo ponticello in metallo che bisogna percorrere per attraversare il rio (a  me non è servito perché il rio era in secca) . In breve la traccetta risale nella boscaglia fino ad incontrare un cancello chiuso con lucchetto, in altri 10 min. e 25 min. totali,  del quale ne siamo all’interno e pertanto bisogna scavalcare la ringhiera metallica approdando su stretta stradina asfaltata che va ora seguita svoltando a sinistra. La stradina rasenta inizialmente alcune casette per poi costeggiare un boschetto sovrastando di qualche decina di metri il rio, quindi, in moderata salita, conduce ad un doppio ponte che funge da bivio. Qui per andare a vedere i laghetti bisogna procedere dritti ancora su stradina asfaltata che conduce in breve al piccolo borgo di Molinetti, al termine del quale finisce la stradina e si può ammirare il primo bel laghetto, dove ad un albero è stata legata una corda per tuffarcisi, in 5 min. dal cancello e 30 min. totali. Seguendo sempre le si guada il rio e si procede sul greto del torrente sulla sponda sinistra passando poi sotto ad un ponticello. In breve il sentiero prende a salire leggermente conducendo ad un bivio di tracce, dove si trascura a sinistra quello contrassegnato da chiuso da sbarra metallica e si procede a destra senza più segnavia. Sovrastando alcuni laghi, tra i quali uno a forma di cuore, si perviene in breve ad una chiusa di cemento che permette di guadare il rio (qui volendo è possibile scendere di qualche metro fino a raggiungere il lago a forma di cuore). Una traccia continua abbastanza evidente all’interno del boschetto rasentando il rio sulla destra e scorgendo alcuni bei laghetti. Usciti dal boschetto si guada nuovamente il rio e lo si rasenta sulla sponda sinistra andando poi a raggiungere un’ulteriore chiusa che forma un grazioso laghetto. Restando sempre sulla sinistra del rio si procede su facili roccette e si supera un tratto leggermente più complesso utilizzando un tubo metallico al quale ci si può attaccare, rasentando così una cascatella. Qui si giunge ad un altro laghetto e, essendoci poca acqua, ho guadato portandomi sulla destra e risalendo su roccette un po` scivolose fino alla successiva chiusa che forma un altro lago, oltre il quale non ho potuto proseguire, in 15 min. dal primo lago. Ritornati a ritroso fino al doppio ponte, in altri 15 min. e 1 ora totale, si svolta a destra e lo si attraversa seguendo sempre i segnavia .  Terminato il ponte si svolta a sinistra rasentando dei muri a secco e, persa un po` di quota fino al letto del torrente (dopo i segnavia spariscono momentaneamente) lo si costeggia per qualche decina di metri per poi abbandonarne definitivamente il corso svoltando a destra su rampa terrosa. Il sentiero si addentra in un boschetto in ripida salita sovrastando sulla destra di qualche decina di metri il Torrente Orsiggia che forma anch’esso dei graziosi laghetti con cascate. Seguendo sempre le si giunge ad un guado in pietra (con annesso grazioso laghetto e cascata) che permette di attraversare il torrente uscendo dalla boscaglia. Il sentiero sale piuttosto ripido su fondo erboso puntando ad un gruppo di cipressi e pini marittimi, che si raggiungono dopo aver effettuato anche un tornantino. Qui, in corrispondenza di un’abitazione di Loc. Fasciuoli, in 20 min. dal ponte, bisogna compiere una brusca svolta a destra, seguendo ora i , andando ad effettuare un lungo traverso in falsopiano che conduce a guadare il Torrente Orsiggia per poi risalire sull’altro versante su traccia non sempre evidentissima (prestare quindi attenzione a seguire sempre i ). In breve si sbuca su cresta, della quale bisogna ora seguirne più o meno fedelmente il filo, che si presenta ripida, in parte rocciosa e su fondo a tratti tortuoso ma comunque semplice. Giunti alla base di un tratto maggiormente roccioso che sembra sbarrare la strada lo si aggira sulla destra per poi ritornare velocemente sul filo della ripida cresta seguendo sempre fedelmente i . Trascurato poi un bivio non segnato sulla sinistra si procede ancora dritti sulla cresta per poi abbandonarla in corrispondenza di un rudere, in 45 min. dalla casa e 2 ore 5 min. totali. Rasentando ora sulla destra il rudere si attraversa un tratto in falsopiano fra bassi arbusti e rovi. Quindi ci si addentra in un boschetto confuso dove bisogna stare attenti a non perdere il sentiero a causa della notevole infrascatura e, una volta usciti dal bosco, si procede paralleli al Torrente Orsiggia fino al punto in cui lo si guada. Il sentiero ora evidente e con frequenti torna a salire inizialmente con maggior decisione in ambiente brullo per poi proseguire in falsopiano andando a raggiungere un colletto panoramico che sovrasta di pochi metri una piccola grotta. Dal colletto si svolta decisamente a destra e si torna a salire per poi compiere un lungo traverso verso Ovest in ambiente roccioso, sovrastando i ruderi di Colanesi, fino al raggiungimento di un colletto dove si intercetta il sentiero , in 40 min. dal rudere e 2 ore 45 min. totali. Ora per raggiungere il Monte Fasce bisogna seguire tale sentiero piegando a destra in ripida salita, percorrendo la Spalletta de Rocchi. Trascurate alcune traccette si procede sempre sul che rasenta dapprima i ruderi di una casetta, quindi i primi grossi ripetitori. Al termine della salita si piega a destra su scalinata in cemento che sbuca su asfalto, dove si piega a sinistra in ripida salita seguendola per circa 150 metri fino alla cima del Monte Fasce mt. 834, in altri 25 min. e 3 ore 10 min. totali.

Panorama ne ho visto poco a causa della foschia, comunque con cielo terso sarebbe a Nord Alpesisa e Monte Bano, a Nord-Est Candelozzo, Antola, Duso, Prela`, Alfeo, Maggiorasca, Aiona, a Est Ramaceto, Zatta, Porcile, Apuane, a Sud-Est Monte di Portofino, a Sud Corsica, a Ovest le Alpi Liguri dal Pizzo d’Ormea al Mondole`, Argentera, Beigua, Reixa, Bric del Dente e Genova, a Nord-Ovest Monte delle Figne, Taccone, Leco, Cervino e Rosa.

Dalla vetta si ritorna a ritrovo sul  fino al punto in cui abbiamo intercettato il sentiero per la vetta, e da qui si continua su di esso andando a percorrere integralmente la Cresta di Monte Moro fino a raggiungere la strada asfaltata. Qui si segue la strada asfaltata verso Sud fin dove termina in corrispondenza dei resti delle casermette in vetta al Monte Moro mt. 406, in 40 min. dal Fasce 3 ore 50 min. totali. Sull’estrema sinistra delle costruzioni, in una piccola breccia, diparte una traccetta che con qualche zigzag va ad intercettare l’evidente sentiero che seguiamo ora piegando a destra in discesa. Il sentiero conduce a raggiungere un casottino con antenna, dove lo si abbandona definitivamente, per piegare a sinistra su traccetta. In breve si rasenta un bunker, quindi il sentierino scende verso sinistra nei pressi di altri bunker arrivando poi nelle vicinanze di alcune antenne senza raggiungerle e svoltando invece a sinistra sbucando su sterrata. Piegando a destra per pochi metri si scende poi con scalette di cemento fino ad un’altra sottostante sterrata un po`sconnessa che bisogna seguire. Questa compie un tornante verso sinistra incontrando subito un bivio, dove si trascura la sterrata che continua verso sinistra per seguire invece il sentierino a destra contrassegnato con , in 15 min. dal Monte Moro. Il sentiero scende lungamente piuttosto ripido e tortuoso fino alle prime case di Nervi dove sbuca su creuza che seguiamo ora in discesa a sinistra. Questa, Salita del Montetto, discende piuttosto ripida e gradinata fino ad una scalinata che permette di raggiungere la rotatoria di Nervi. Svoltando ora a sinistra in Via Bartolomeo Pagano la si percorre giungendo in breve in Via del Commercio, in 25 min. dal e 4 ore 30 min. totali concludendo così l’anello.

Galleria fotografica:

Grafici del percorso:

Commenti:

Gita interessante che permette di ammirare i bei laghetti di Nervi e raggiungere il Monte Fasce da un percorso non molto usuale. Probabilmente non era il momento giusto per vedere i laghi in quanto la siccità degli ultimi mesi ha ridotto notevolmente la portata del Torrente, che avrei avuto il piacere di vedere leggermente più pieno, specie nella parte iniziale che ho trovato addirittura in secca. Malgrado ciò ho potuto constatare che sono molto graziosi, tanto più se si pensa che sono laghetti nelle immediate vicinanze della citta`. Panorama di vetta purtroppo limitato alle immediate vicinanze a causa della foschia, peccato perché è una vetta molto panoramica. Il Monte Fasce lo avevo già raggiunto alcuni anni fa percorrendo il classico sentiero T rovesciata integralmente da Corso Europa, ma debbo dire che questo percorso è decisamente più interessante e vario.

6 Risposte a “Monte Fasce mt. 834 e Laghetti di Nervi”

  1. Sentiero ormai invaso dai rovi nella seconda metà della salita, io e amici siamo stati costretti ad un fuori pista fino in cima…sconsigliata

    1. Diciamo che questo non è di certo il periodo giusto per effettuare questo percorso, pertanto la salita con le condizioni attuali non è assolutamente consigliata…sicuramente meglio in autunno inoltrato o inizio primavera, in estate la vegetazione in quella zona ricopre tutto e rende particolarmente difficile il procedere. Senza contare che già all’epoca avevo avuto qualche problema in alcuni punti a reperire il sentiero (soprattutto nei pressi dei ruderi), figuriamoci ora.

  2. Percorso effettuato il senza problemi di percorribilità ed orientamento grazie alle precise indicazioni ed ai molti segnavia lungo il tracciato. Resta comunque sconsigliato percorrerlo in caso di piogge abbondanti nei giorni precedenti, visto i guadi in alcuni punti da effettuare nel greto del Torrente Nervi. Nonostante il periodo di siccità, i laghetti sono comunque colmi.

  3. Bene, indubbiamente questo e’ il periodo migliore….si possono ancora vedere i laghetti e la natura non ha ancora ricoperto di vegetazione la traccia.

  4. sconsigliata, confermo commento del valerio: Sentiero ormai invaso dai rovi nella seconda metà della salita…
    La seconda metta, non potevo piu trovare il sentiero.

    1. Ripeto quanto risposto in precedenza, questo non è di certo il periodo corretto per fare questo genere di percorsi. Poi ognuno è libero di andarci quando vuole, però è molto probabile che effettuandolo a fine Settembre dovrà ritornare indietro.

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