Testa dell’Autaret mt. 3015

La Testa dell’Autaret (Tête de l’Autaret per i francesi) è una montagna delle Alpi Cozie, sul confine italo-francese. Qui propongo il classico percorso che da Sant’Anna di Bellino risale passando per “le barricate” fin quasi al Grange Autaret e da questo puntando fino alla cresta Sud per poi percorrerla. E’ possibile comunque proseguire sulla cresta opposta fino a raggiungere il Colle Autaret e da questo scendere su ampi pendii fino al Grange Autaret compiendo così un anello.


🏁 Punto di partenza: Sant’Anna di Bellino mt. 1822

⚠️ Difficoltà:          EE

Sviluppo            14,4 km

📈 Dislivello:           1230 mt. circa

⏱️ Tempi:              Andata 4 ore 40 min. – Ritorno 3 ore 35 min. Totale 8 ore 15 min.

📅 Data escursione:     24/03/2019

🚥 Periodi consigliati:   Primavera per ciaspolare o Estate da Giugno a Settembre

🔎 Valutazione:         ⭐⭐⭐⭐⭐

Accesso:

Da Genova con l’autostrada A10 fino a Savona poi svoltare a destra seguendo le indicazioni per Torino sulla A6 fino a Fossano. Usciti dall’autostrada si seguono le indicazioni per Fossano e, nei pressi del paese, si seguono invece quelle per Villafalletto. Raggiunto Villafalletto si segue la SP169 fino a Costigliole di Saluzzo poi la SP1 fino a Piasco, dove si svolta a sinistra su SP8 che si addentra in Val Varaita superando i paesi di Venasca , Brossasco, Melle, Frassino, Sampeyre. Poi su SP105 fino a Casteldelfino e superato il paese si svolta a sinistra seguendo l’indicazione per Bellino. Raggiunto quest’ultimo si continua su SP256 superando Chiazale e, una volta oltrepassato il Rifugio Meleze, continuare fin dove la strada diviene sterrata, dove in uno dei tanti spiazzi si può lasciare l’auto.

Itinerario:

Dallo spiazzo di Sant’Anna di Bellino si procede su sterrata in falsopiano approdando in breve ad un bivio, dove si trascura la deviazione a sinistra per il U30 che conduce al Pian de Traversagn e Rocca la Marchisa, e continuare invece su sterrata riportante i segnavia  U26, 27 e 28. Attraversato un ponte la sterrata prende a salire dolcemente fra distese prative e rada vegetazione rasentando poi una grossa costruzione alle pendici della Rocca Senghi. In breve si approda ad un successivo bivio a Grange Cruset, dove si trascura la deviazione a destra sull’U26 per il Passo Mongioia e procedere dritti sempre su sterrata sull’U27 e U28, in 20 min. circa. Dopo una breve risalita si attraversa una prima volta il Rio Varaita di Bellino e dopo un’ulteriore risalita lo si attraversa con un successivo ponte approdando in breve in un ampio pianoro, il Pian Ceiol. La sterrata attraversa il pianoro e termina all’altezza di una palina abbattuta, oltre la quale bisogna guadare un piccolo rio nei pressi del Grange Malbuiset giungendo agevolmente all’inizio della gola chiamata “Le Barricate”, in altri 35 min. e 55 min. totali. Attraversato il rio si aggira quindi sulla sinistra la gola prendendo quota con un susseguirsi di tornantini per poi procedere in moderata salita compiendo un lungo traverso sovrastando di alcune decine di metri il corso del torrente. Superati poi alcuni brevi traversi, che in presenza di neve sono da percorrere con attenzione, l’ultimo dei quali, avendo una discreta esposizione sul sottostante canyon, volendo si può aggirare piegando a sinistra e risalendo il soprastante dosso. Superato questo tratto il sentiero perviene ad un grange, in 1 ora dalle barricate, e, con modesta perdita di quota fino ad attraversare un piccolo rio, punto in cui bisogna trascurare il sentiero a sinistra che conduce alla Colletta Balma, l’U69. Procedendo dritti si attraversa un pendio tagliando le pendici del Buc Faraut raggiungendo poi un ampio pianoro, nelle vicinanze di alcuni grange, in altri 55 min. e 2 ore 50 min. totali. Io ho attraversato subito il rio, andando così a risalire il pendio soprastante rasentando un grange diroccato puntando perlopiù verso Nord-Ovest. Mantenendo ancora pressoché` la stessa direzione si superano alcuni dossi e, giunti sulla sommità di uno di questi a quota 2750 mt. circa, appare finalmente la meta. Ora la conformazione del terreno porta a puntare verso Nord e, arrivati poi poco sotto alla cresta, conviene abbandonare i pendii e piegare a destra in ripida salita per qualche decina di metri e giungere in cresta appunto, in 1 ora 30 min. dal pianoro e 4 ore 20 min. totali. Qui bisogna ora seguire una traccetta che si mantiene quasi sul filo di cresta (se si effettua come in questo caso in veste invernale prestare moltissima attenzione alle cornici; è bene pertanto mantenersi qualche metro più distanti dal bordo per sicurezza). In ripida salita fra roccette e sfasciumi si perviene faticosamente in vetta alla Testa dell’Autaret mt. 3015 , in 20 min. dalla cresta e 4 ore 40 min. totali.

Panorama a Nord Pelvo di Ciabrera,Mongioia, Salza, a Nord-Est Tre Chiosis, Fiutrusa, Visolotto, Monviso, Ferra, Punta Malta, Cima delle Lobbie e Cima di Crosa, a Est Pelvo d’Elva, Rocca Gialeo e Rocca la Marchisa, a Sud-Est Faraut, Oriol, Maledia, Gelas, Argentera, Matto, Monte La Bianca, Rocca la Meja , Malinvern , a Sud-Ovest Maniglia e Denti di Maniglia, a Ovest Pointe Haute de Mary e Pic de Font Sancte, a Nord-Ovest gli Ecrins fra i quali Ailefroide e Barre des Ecrins.

Ritorno sullo stesso percorso dell’andata in 3 ore 35 min. e 8 ore 15 min. totali.

Galleria fotografica:

Grafici del percorso:

Commenti:

Bellissima gita ma piuttosto complessa sia per il dislivello che per la qualità della neve che, trovata quasi costantemente per tutto il percorso (cosa rara di questi tempi), si è presentata con consistenze ben differenti. Si sono alternati infatti tratti di neve piuttosto dura, che ha costretto ad indossare i ramponi ad altri dove si sprofondava fino alla vita, anche con le ciaspole si faticava non poco. Insomma un continuo metti e leva ed un discreto sforzo fisico quando si sprofondava. La gita pertanto è divenuta di tempi biblici arrivando all’auto con l’imbrunire. Malgrado ciò è stata di grande soddisfazione, e lo sforzo profuso è stato ripagato da un panorama da urlo. Gita che in condizioni estive si può considerare mediamente semplice, ma con condizioni invernali non è adatta proprio a tutti, specie il tratto che sovrasta le barricate.

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