Monte Galero mt. 1708

Il monte Galero è una montagna delle Alpi Liguri, sullo spartiacque fra la Val Pennavaira e la Val Tanaro. Il toponimo “Galero” dovrebbe derivare dalla parola “gal”, che nelle vallate alpine brigasche e piemontesi indica il cosiddetto “gallo forcello”, grande uccello galliforme che nidifica su questa montagna. Il Galero ha grossomodo la forma di una piramide tronca a base triangolare, presenta due vette divise da una poco profonda insellatura. La cima Est è quella più elevata (1708 m) e costituisce il punto più alto della provincia di Savona, mentre la cima Ovest (Galerotto) raggiunge l’altitudine di 1703 m. Il Galero è la prima cima delle Alpi Liguri, partendo dal colle di Cadibona, a superare i 1500 m di altitudine. I percorsi più brevi per raggiungerlo sono dal Colle San Bartolomeo o dal Colle del Prione, io invece propongo un percorso decisamente più ampio e se vogliamo inusuale, ossia partendo da Madonna del Lago.

🏁 Punto di partenza: Madonna del Lago mt. 1018

⚠️ Difficoltà:          E, EE il tratto fuori sentiero (con un tratto F ma evitabile)

Sviluppo            17,3 km

📈 Dislivello:           1450 mt. circa

⏱️ Tempi:              Andata 4 ore 10 min. – Ritorno 3 ore – Totale 7 ore 10 min.

📅 Data escursione:     03/03/2019

🚥 Periodi consigliati:   Autunno, Primavera

🔎 Valutazione:         ⭐⭐⭐⭐

Accesso:

Da Genova con l’autostrada A10 fino ad Albenga . Usciti dall’autostrada si segue SS582 seguendo le indicazioni per Garessio e la si percorre per circa 5 km, superando anche Cisano sul Neva. Poi in località Martinetto si svolta a sinistra su SP14 e si entra così in Val Pennavaire. Si procede fino ad Alto e, superato il paese, dopo circa 2 km si svolta a destra per Madonna del Lago, che si raggiunge dopo qualche km su bella ma piuttosto stretta stradina. Qui si lascia l’auto in un ampio parcheggio.

Itinerario:

Da Madonna del Lago mt. 1018 si prosegue su asfalto in ripida salita seguendo il per 5 min. circa, ossia fin dove termina l’asfalto in corrispondenza di un tornante, dove bisogna trascurare il a destra su sterrata in falsopiano (dalla quale arriveremo al ritorno) e procedere invece a sinistra su strada cementata. In moderata salita si giunge, dopo altri 10 min. circa, nel punto in cui appaiono alla nostra destra le pareti rocciose della Rocca Asperiosa e, volendola raggiungere, bisogna qui abbandonare la strada e piegare a destra per prati puntando più o meno verso Nord. Non vi è una via obbligata, dalle pareti dipartono infatti numerosi canalini pressoché tutti ben percorribili. Io ho puntato verso una parete con pseudo arco naturale (più che altro un masso incastrato in una spaccatura) già visibile dalla strada e, dopo un primo breve tratto in boscaglia ed un successivo e altrettanto breve tratto in pietraia si giunge alla base di una parete rocciosa, dove io ho piegato a destra verso una piccola ma ripida paretina mista di erba e roccia, mentre a posteriori è decisamente meglio andare a sinistra e risalire un canalino erboso che conduce direttamente su crinale. Ad ogni modo la paretina da risalire è breve ma ripida e non molto ben appigliata (II+), oltre la quale si è su di un terrazzino erboso e con ulteriore risalita fra radi alberi si perviene ad una radura fra due pareti rocciose, in 15 min. dall’abbandono della sterrata e 30 min. totali. Andando a sinistra si giunge all’arco naturale, andando invece a destra si scorge una vaga traccetta che conduce verso la Rocca Asperiosa. Pochi metri dopo aver intrapreso questa traccetta la si può volendo abbandonare per risalire su roccette fino alla sommità che dovrebbe essere la vera vetta della Rocca Asperiosa, o quantomeno è la più alta della cresta a mt. 1190, in 5 min. circa. Ritornando alla traccetta la si segue puntando verso Est e raggiungendo in breve l’altra vetta della Rocca Asperiosa mt. 1168, la più bassa, in ulteriori 5 min. e 40 min. totali. Ritornando a ritroso fino alla radura si procede poi su traccia che attraversa il margine di una fitta pineta e diviene via via più evidente fino ad uscire dal bosco continuando a procedere lungo il crinale sul bordo delle falesie che precipitano verso la Madonna del Lago, incontrando poi una traccia proveniente da sinistra da trascurare perché conduce alla sterrata e mantenendosi invece su quella di destra (qui volendo si può discendere fino a raggiungere l’ultimo rilievo della Rocca Asperiosa dal quale si può scorgere Madonna del Lago), in 20 min. dalla Rocca Asperiosa e 1 ora totale. La traccia sale ora ripida su crinale erboso costeggiando un grazioso torrione e raggiungendo poi un ripetitore radiotelevisivo in metallo, oltre il quale si procede su sterrata, in altri 20 min. circa. Questa in falsopiano conduce ad un rudere ed oltrepassatolo a sinistra continua in moderata discesa all’interno di un boschetto. Dopo 400 mt. circa, in un punto non ben definibile a quota 1385 mt. circa, bisogna abbandonare la sterrata e piegare a destra addentrandosi nel fitto del bosco, oltre il quale si intercetta una traccia evidente che risale il ripido pendio di erba e bassi arbusti raggiungendo così un colletto alla base di una parete rocciosa sulla destra, in 20 min. dal ripetitore e 1 ora 40 min. totali. La traccetta procede in falsopiano a mezzacosta sovrastando alcuni bei torrioni ed intercettando in breve il sentiero , in 10 min. dal colletto, che va ora seguito piegando a sinistra. Si attraversa una modesta pietraia che adduce alla vetta del Monte Dubasso mt. 1538, in altri 5 min. e 1 ora 55 min. totali. Si scende quindi sul versante opposto, verso il Colle San Bartolomeo d’Ormea (Ovest), seguendo il segnavia che, in 5 min. circa, intercetta l’ e l’A24 . Bisogna ora piegare a destra e seguirla addentrandosi in un bel bosco di conifere in moderata discesa raggiungendo poi, in 5 min. circa, una palina, punto dal quale inizia il percorso di crinale e si può ammirare, ancora un po`lontana, la meta di giornata. Il sentiero perde ora quota mantenendosi pressoché sul crinale (sono possibili, in quanto modeste, alcune deviazioni come alla Rocca della Spina e al Truc Berengero..meglio la prima), quindi con qualche saliscendi perviene dapprima al bivio a destra per Vignolo da trascurare sul , quindi al Colle del Prione mt. 1297, marcata depressione sullo spartiacque Tanaro-Pennavaira, in altri 50 min. e 2 ore 55 min. totali. Si trascura la sterrata in entrambe le direzioni e la si attraversa continuando ancora sull’ e l’A24 che risale il ripidissimo crinale erboso, la dorsale del Galero. In prossimità del soprastante rilievo erboso si può abbandonare momentaneamente il sentiero per fare una modesta deviazione a sinistra su traccia che conduce sulla cima del Monte Fontanette mt. 1561, in 40 min. dal Colle 3 ore 35 min. totali. Da questo, su traccetta puntando verso Est, ci si riaggancia in breve all’ e da questa in falsopiano si approda ad un bivio nelle vicinanze di un particolare torrione dalla forma di “leprotto che corre”, in altri 10 min. circa. Qui si trascura il sentiero a sinistra A25  per il Bocchino delle Meraviglie, per procedere ancora dritti sempre sull’ e A24. Il sentiero ora si impenna ed adduce ai bellissimi ” Giganti di pietra ” o “Brecce “, torrioni disseminati sul pendio, per insinuarsi poi fra di essi. Superati i torrioni segue ancora un ripido tratto, quindi in moderata salita si perviene ad un insellatura con palina, in 20 min. dal bivio, poche decine di metri alla base della vetta Ovest del Galero (Galerotto), che si può raggiungere con breve deviazione. Con modesta risalita, sempre seguendo i segnavia , si giunge infine sul crinale sommitale e da questo in breve in vetta al Monte Galero mt. 1708, in 5 min. dall’insellatura e 4 ore 10 min. totali.

Panorama a Nord Cervino e Rosa, a Nord-Est Appennino Ligure dal Beigua all’Aiona, a Est Carmo di Loano, Rocca Barbena, Ravinet e Varatella, a Sud-Est la Corsica, a Sud il Pizzo d’Evigno, a Sud-Ovest Ceppo, Monega, Fronte`, Saccarello, Armetta e Dubasso, a Ovest Missun, Bego, Bertrand, Clapier, Conoia, Pizzo d’Ormea, Mongioie e Antoroto, a Nord-Ovest Monviso, Bric Mindino, Gran Paradiso e Gran Combin.

Per il ritorno si effettua lo stesso percorso (escluse ovviamente le deviazioni alle varie vette) fino al Monte Dubasso e da questo si continua sempre sul . Il sentiero scende a tratti ripido su pietraia andando a costeggiare uno sperone roccioso e da questo con ulteriore ripida discesa fino ad addentrarsi nel bosco. Qui si incontra un bivio di tracce, dove bisogna mantenersi a destra sempre sul e trascurare quella a sinistra che si addentra nella pineta. Il sentiero perde ora velocemente quota con ripetuti tornantini fra bosco e torrioni addentrandosi poi nel Vallone del Rio Crosa. Infine sbuca su ampia mulattiera, dove bisogna piegare a destra e seguirla in moderata discesa fino ad una catena, oltre la quale diviene sterrata che in breve conduce al bivio iniziale e da qui su asfalto fino al parcheggio, in 3 ore dal Galero e 7 ore 10 min. totali.

Galleria fotografica:

Grafici del percorso:

Commenti:

Bel percorso che permette di toccare numerose vette, meritevoli e meno. Per la Rocca Asperiosa ho puntato direttamente alle pareti rocciose senza la minima traccia ma con percorso intuitivo. Malgrado ciò diciamo che la Rocca Asperiora non è imperdibile ed è comunque raggiungibile con percorso seppur più lungo ma su traccia che si stacca dalla sterrata. Anche le altre deviazioni alle svariate vettuncole non aggiungono molto, mentre merita indubbiamente il percorso di crinale dal Colle del Prione al Galero passando per i “Giganti di pietra”. Percorso comunque abbastanza lungo, quasi 17 km per 1450 metri di dislivello, sicuramente vario ma non del tutto logico.

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