Monte Saccarello mt. 2200

Il monte Saccarello è una montagna delle Alpi Liguri, costituisce il punto di confine tra le province di Imperia e di Cuneo e confine di Stato tra l’Italia e la Francia. Assieme al monte Frontè (2.152 m), alla cima Missun (2.355 m) e al monte Bertrand (2.482 m) forma il nodo del monte Saccarello: un massiccio alpino, costituito in prevalenza da substrati calcarei. La sua sommità costituisce il punto più elevato del territorio ligure, motivo per cui, sulla sommità dell’anticima orientale è presente una grande statua facente parte di un gruppo di sculture collocate nei primi anni del XX secolo sulle montagne più alte di ogni regione italiana. Si trova alla convergenza di tre vallate: la val Tanaro a nord-est, la val Roia a ovest e la valle Argentina a sud-est.

🏁 Punto di partenza:  Realdo mt. 1036

⚠️ Difficoltà:           E

Sviluppo:            15,8 Km

📈 Dislivello:            1260 Mt. circa

⏱️ Tempi:               Giro ad anello totale 5 ore 30 min.

📅 Data escursione:      06/01/2016

🚥 Periodi consigliati:    Tutto l’anno

🔎 Valutazione:          ⭐⭐⭐⭐

Accesso:

Da Genova con l’autostrada A10 fino ad Arma di Taggia. Usciti dall’autostrada si segue le indicazioni per Taggia, poi, superate un paio di rotatorie e usciti da Arma di Taggia, si segue la SP548 che supera Taggia, Badalucco, Montalto Ligure e raggiunge Molini di Triora. Qui bisogna trascurare le deviazioni a destra per Andagna e a sinistra per la Colla Langan e procedere dritti attraversando il paese su SP52 raggiungendo Triora, Loreto, Creppo quindi, poco prima di Verdeggia, si svolta a sinistra ed in breve si raggiunge Realdo dove, all’inizio del paese, si può lasciare l’auto nell’ampio parcheggio.

Itinerario:

Dal parcheggio si procede per poche decine di metri su asfalto all’interno del paese, quindi, in corrispondenza di una curva, si piega subito a destra su mulattiera seguendo il segnavia  358. Questa si addentra fra le ultime costruzioni e inizia subito a salire piuttosto decisa all’interno di un rado boschetto misto, puntando verso Nord-Ovest. Dopo circa 20 min. si sbuca su asfalto (precisamente sulla strada che conduce alla ex cava di ardesia), in corrispondenza della Chiesa di Sant’Antonio mt. 1191, asfalto che però va percorso solo per pochi metri ossia fino al tornante, dove riprende il sentiero. Questo punta decisamente verso Nord all’interno di un bel bosco misto di conifere, con qualche visuale di tanto in tanto sul Saccarello, in moderata ma costante salita fin quando sbuca su sterrata al Passo di Collardente mt. 1586, dopo altri 55 min. ed 1 ora 15 min. totali. Bisogna attraversare la sterrata, trascurandola in entrambe le direzioni, e procedere ancora su sentierino che riprende sulla sponda opposta approdando in breve su sterrata riportante ora il segnavia . Qui si svolta a destra e la si segue per circa 200 metri, quindi la si abbandona per procedere sul sentierino a destra in rado boschetto di conifere, sempre riportante segnavia . Questo permette di tagliare un paio di tornanti per poi riallacciarsi momentaneamente, ma solo per poco, alla sterrata, che poi si abbandona definitivamente mantenendosi sul sentiero a destra. La vegetazione via via si dirada offrendo meravigliosi scorci sulle Marittime. Il sentiero compie ora un lungo traverso verso Nord, poi con qualche tornantino ed un nuovo traverso si giunge nelle vicinanze di un particolare masso su crinale erboso, in 55 min. dal Passo Collardente e 2 ore 10 min. totali. Si procede poi all’interno di un rado lariceto in moderata pendenza per poi uscirne puntando decisamente verso Nord-Est ed approdando in cresta al Pas du Saccarel, dopo altri 25 min. circa. Qui si svolta a destra verso l’ormai evidente vetta del Monte Saccarello mt. 2200, che si raggiunge in altri 5 min. e 2 ore 40 min. totali.

Panorama a Nord su Marguareis, Pian Ballaur, Saline e Mondolè, a Nord-Est Mongioie, Rotondo, Conoia, Pizzo d’Ormea, Antoroto, Armetta, Dubasso, Galero e l’Appennino ligure, ad Est il Frontè e il Monega, a Sud-Est con un pò di fortuna la Corsica, a Sud il Monte Ceppo, a Sud-Ovest Pietravecchia, Cima e Balconi di Marta, ad Ovest Cime du Diable, Bego, Grande Capelet, Chamineye, Clapier, Gelas, Argentera, Rocca dell’Abisso e Frisson e a Nord-Ovest Monviso, Bertrand e Missun.

Volendo dalla vetta è possibile effettuare una breve deviazione procedendo verso Ovest, andando così ad intercettare la sottostante sterrata che conduce in circa 10 min. alla Statua del Redentore, dalla quale si può ammirare le verticali pareti Sud del Saccarello e i sottostanti paesi Verdeggia e Realdo. Ritornati a ritroso dapprima al bivio in cresta e quindi a ritroso fino alla Collardente, in circa 1 ora 15 min. e 4 ore 5 min. totali, si può optare per effettuare un anello che vado ora a descrivere. Dal Passo, invece di ritornare dallo stesso percorso dell’andata, procediamo a sinistra su sterrata in moderata discesa puntando verso una evidente Caserma bianca e, poco prima di raggiungerla, bisogna svoltare a destra senza indicazioni, su sterrata riportante segnavia . Dopo aver costeggiato alcune abitazioni, giunti in corrispondenza dell’ultima, la sterrata diviene mulattiera e prende a scendere via via con maggiore decisione all’interno di un rado boschetto andando poi a costeggiare alcuni ruderi, punto in cui è ancora visibile il Saccarello. Quindi ci si addentra in un bosco misto di castagni e roverelle e, puntando verso Sud-Ovest con miriade di tornantini, si raggiungono un gruppo di case in parte diroccate, nei pressi di Verdeggia. Qui bisogna piegare a destra e seguire l’indicazione per Realdo su sentiero con segnavia  che si addentra in un fitto e umido bosco rasentando alcuni gruppetti di ruderi fino a sbucare su asfalto. Questo va seguito in discesa per poche decine di metri, poi, prima di una curva, bisogna piegare a destra nuovamente su sentiero che conduce sulla strada per Realdo poche decine di metri prima del parcheggio di inizio paese, in 35 min. da Verdeggia e 5 ore 30 min. totali.

Galleria fotografica:

Grafici del percorso:

Commenti:

Questo, a mio giudizio, è il più bel percorso per raggiungere il Saccarello, la cima più alta della Liguria. L’idea iniziale era quella di effettuare un anello decisamente più completo ma lungo, ossia dalla vetta del Saccarello raggiungere il Passo Garlenda (con breve deviazione al Monte Frontè) e da questo scendere al Passo della Guardia e prendere poi la deviazione per Verdeggia, ma in questo periodo, con le poche ore di luce disponibili sarebbe stato decisamente troppo, ideale magari in Primavera. Molto belle le visuali sulle pareti Sud Saccarello salendo, il bosco di conifere prima e dopo il Passo Collardente e il panorama sulle Alpi Marittime e Liguri. Peccato solo per la nuvolaglia tipica di queste zone che ha precluso parzialmente la visuale a Sud.

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