Monte Antola mt. 1597 da Donetta

Il Monte Antola è una montagna delle Appennino Ligure , considerata per antonomasia la “montagna dei genovesi” e meta frequentatissima dagli escursionisti, anche per la semplicità dei suoi percorsi. E’ situato nella zona delle quattro province (Genova, Alessandria, Pavia, Piacenza). Si distingue per la sua sommità erbosa, a forma piramidale.

🏁 Punto di partenza: Donetta mt. 1001

⚠️ Difficoltà:          E

Sviluppo            13,5 km

📈 Dislivello:           700 mt. circa

⏱️ Tempi:              Andata 1 ora 50 min. – Ritorno 1 ora 30 min. – Totale 3 ore 20 min.

📅 Data escursione:      20/01/2019

🚥 Periodi consigliati:    Tutto l’anno

🔎 Valutazione:         ⭐⭐

Accesso:

Da Genova seguire la SS45 che procede in direzione di Bargagli, lo si supera e si continua oltrepassando la galleria della Scoffera. Si prosegue per qualche km, poi si svolta a destra seguendo le indicazioni per Torriglia. Superate le gallerie si svolta a destra sullo svincolo che porta ad attraversare il paese. Poco fuori il paese si svolta a sinistra seguendo le indicazioni per il Lago del Brugneto, Donetta e Bavastri su SP 15-1. Dopo aver superato Acquabuona si procede ancora con qualche tornantino fino al bivio sulla sinistra con indicazioni per Donetta e Pentema. Qui si svolta a sinistra e si procede per poche centinaia di metri, ossia fino alle prime case dove, all’altezza del campo da calcio, si può lasciare l’auto a bordo strada.

Itinerario:

Da Donetta mt. 1001 si segue il segnavia e T addentrandosi fra le case incontrando subito un bivio, dove si trascura la strada a sinistra con indicazione per Pentema per proseguire invece dritti fra le ultime case seguendo sempre i segnavia e T. Procedendo poi su bella mulattiera lastricata si approda in breve ad un altro bivio con palina, dove si trascura la mulattiera in piano a sinistra che conduce a Pentema, il T , e ci si mantiene su quella di destra con indicazione per il Monte Antola sul . La mulattiera sale  ora fra prati terrazzati e rado boschetto salendo moderatamente con alcuni tornantini per poi aumentare via via la pendenza e diventare abbastanza ripida nel tratto finale prima del Passo dei Colletti mt. 1350, che si raggiunge in 35 min. circa. Qui si trascura la deviazione a sinistra con indicazione per il Passo di Pentema e si continua a destra. La mulattiera diventa sentierino in falsopiano in bella faggeta che taglia il versante ovest del Monte Prela’ raggiungendo poi la Sella Nord del Monte Prela’, in altri 5 min. circa, dove, scendendo di pochi metri, bisogna trascurare la deviazione a destra che ne conduce appunto in vetta. Ora il sentiero procede sul versante opposto, mantenendosi lungamente in falsopiano puntando verso Nord-Ovest. Superato un cancelletto il bosco diviene meno fitto e, sempre in falsopiano, si giunge ad un bivio dove si trascura la deviazione a destra con indicazione per Bavastri e quella a sinistra verso la Cappelletta dei Bucci, in altri 10 min. e 50 min. totali. In moderata salita nuovamente nel fitto del bosco e puntando verso Nord-Est si tagliano le pendici Est del Monte Duso fino al raggiungimento di un altro cancelletto in legno, oltrepassato il quale il sentiero punta decisamente verso Nord-Ovest. Dopo altri 15 min. circa si giunge ad un bivio, dove bisogna trascurare la deviazione a sinistra sul che conduce a i Buoni di Pentema e Avosso, per procedere ancora dritti sul  con indicazione per il Monte Antola. Ora in piano si giunge in breve ai ruderi delle Case del Piccetto mt. 1386, dove il bosco si dirada leggermente e permette di ammirare la sottostante Valbrevenna. Con modesta discesa si giunge, in 10 min. dal precedente bivio e 1 ora 15 min. totali, alla Colletta delle Cianazze, dove si trascura dapprima la deviazione a destra per la Cappella N.S. della Guardia e Bavastrelli, quindi quella a sinistra per Lavazzuoli. Si procede ancora sul sentiero principale, contrassegnato dai ai quali ora si aggiunge il proveniente appunto da Lavazzuoli, puntando a lungo verso Nord all’interno del fitto bosco di faggi in costante ma non eccessivamente ripida salita andando poi ad incontrare il primo bivio per il Rifugio Parco Antola (io all’andata l’ho trascurato per poi andarci al ritorno) col sentiero contrassegnato da una R . Procedendo invece dritti si sale con maggiore decisione raggiungendo poi la Sella del Cremado, oltre la quale il sentiero torna a farsi pianeggiante fino ad intercettare la sterrata a destra ( ) che conduce anch’essa il Rifugio, in 20 min. dalla Colletta delle Cianazze. Mantenendosi a sinistra sui , e   si giunge in breve nei pressi di alcuni ruderi, quindi un altro bivio a sinistra da trascurare (conduce alla Costa dei Fontanin ) e poi ai ruderi dell’ex Rifugio Musante, in altri 10 min. ed 1 ora 45 min. totali. Una volta superato si è alle pendici del cupolone sommitale dove è posta la Cappella di San Pietro, al fianco della quale, superata una staccionata in legno, una traccia evidente taglia il pendio andando a raggiungere la grossa croce in vetta al Monte Antola mt. 1597, in 5 min. dall’ex Rifugio ed 1 ora 50 min. totali.

Panorama nella circostanza non ne ho praticamente visto comunque con buona visibilità si possono ammirare a Nord Ebro, Chiappo e Legna`, a Nord-Est Lesima, Carmo e Alfeo, a Est Ragola, Maggiorasca, Penna e Aiona, a Sud-Est Zatta, Ramaceto e Caucaso, a Sud la Corsica, Prela`, Duso, Cremado e Fasce, a Sud-Ovest le Alpi Liguri, a Ovest le Alpi Marittime e Cozie (Argentera e Monviso su tutte), a Nord-Ovest Gran Paradiso, Gran Combin, Cervino e Rosa.

Ritorno sullo stesso percorso dell’andata con breve deviazione al Rifugio una volta raggiunta la sterrata una traccetta conduce alla struttura ,da questa si può seguire il sentiero R con indicazione per Torriglia che ,superata la staccionata, procede in falsopiano con modesti saliscendi all’interno del bosco andando ad intercettare il sentiero . Ora come per l’andata fino a Donetta in 1 ora 30 min. dalla vetta e 3 ore 20 min. totali.

Galleria fotografica:

Grafici del percorso:

Commenti:

Avendo qualche ora libera ed avendo visto sul web che sull’Antola nei giorni precedenti è scesa un po`di neve, ho deciso di farci un salto. Sul Monte Antola sono già stato un po`di anni fa ed il percorso non è di certo una novità per me avendolo percorso quasi in toto già più’ volte in passato (Prela`e Duso) ma sull’Antola con neve non ero ancora stato, per cui tutto sommato ne valeva la pena anche se la giornata non era di certo eccezionale come sembrava alla mia partenza. Panorama purtroppo poco o nulla ma l’ ambiente ovattato ed il gioco di nubi è stato comunque piacevole.

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