Monte Cremado mt. 1512

Il Monte Cremado è una montagna dell’Appennino Ligure, situato nella catena dell’Antola dal quale dista poche centinaia di metri. Il versante Nord della montagna si presenta ricoperto da boschi, mentre quello Sud da distese prative. Qui propongo un percorso ad anello con partenza da Chiappi, con salita su sentieri segnati F.I.E. , mentre al ritorno su tracce.

🏁 Punto di partenza: Chiappa  mt. 886

⚠️ Difficoltà:          E, evitare però il percorso di ritorno con scarsa visibilità

Sviluppo:            

📈 Dislivello:         650 mt. circa

⏱️ Tempi:               Giro totale 2 ore 25 min.

📅 Data escursione:      18/05/2010

🚥 Periodi consigliati:    Autunno, Inverno e Primavera

🔎 Valutazione:          ⭐

Accesso:

Da Genova in autostrada A7 fino a Busalla. Alla rotatoria bisogna proseguire dritti sulla SP226 superando il paese di Casella fino ad Avosso. Qui svoltare a sinistra sulla SP11 seguendo le indicazioni per la Val Brevenna. Procedere sempre sulla strada principale seguendo le indicazioni per Mulino Vecchio. Superatolo si procede sempre sulla strada principale che dopo aver oltrepassato il bivio per Carsi si restringe, diventando anche in certi punti un po’sconnessa, superando poi Senarega. Dopo poco si svolta a sinistra su strada ancora più stretta per circa 1 km fino ad arrivare a Chiappa, dove ad inizio paese si lascia l’auto in un ampio spiazzo.

Itinerario:

Da Chiappa mt. 886 ci si addentra fra le case del paese e, dopo le prime abitazioni, si svolta a destra e poi subito a sinistra trascurando le iniziali indicazioni sui muri (ossia il sent. che conduce a Piancassina). Si svolta nuovamente a destra seguendo il segnavia su gradini che conducono in circa 5 min. nei pressi dell’ultima casa del paese, dove è posta una croce metallica. Il sentiero piega a sinistra fino ad una curva, punto in cui si incontra, sempre sulla sinistra, una mulattiera che ora trascuriamo ma che percorreremo al ritorno. Mantenendosi ancora sul si svolta a destra ed in breve ci si addentra in un rado bosco, restringendosi da mulattiera a sentiero in moderata salita. In altri 20 min. si arriva ad una Cappelletta e si oltrepassa poi un primo cancello. Trascurata dopo poco una deviazione a sinistra che conduce ad una fonte si procede sempre a destra e ,dopo 15 min. circa, si costeggiano dei pascoli sulla nostra sinistra, punto in cui si incontra ho incontrato un momentaneo ostacolo, ossia una frana con relativo infrascamento che non permette di procedere. Svoltando però a sinistra si attraversano i pascoli, e poi mantenendosi paralleli al sottostante sentiero seguendo alcune tracce che permettono di intercettare il sentiero superando così la frana. Ancora un breve tratto all’interno del bosco e poi si arriva ad attraversare un tratto su sfasciumi che in breve conduce ai ruderi di Casoni della Libia, in altri 5 min. circa. Ora si percorre un tratto in falsopiano fino ad arrivare ad un punto dove si riesce a scorgere dall’alto l’agriturismo di Lavazzuoli, qualche centinaio di metri sotto a noi, in altri 15 min. dai ruderi. Qui il sentiero compie un tornante piegando sulla sinistra ed inizia a diventare più ripido, procedendo con numerosi tornantini sempre all’interno del bosco. Dopo circa 10 min. si arriva ad un altro cancello, superato il quale il sentiero diviene pianeggiante. In altri 5 min. si arriva alla Colletta delle Cianazze, all’incrocio col sentiero proveniente da Torriglia, dove sono posti un paio di tavoli con panche coperti da tettoia. Si svolta ora a sinistra seguendo il sentiero con segnavia   che si addentra nel bosco di faggi in moderata salita giungendo poi, dopo altri 15 min. circa, ad una curva con i segnavia posti su una piccola roccia. In questo punto si abbandona il sentiero principale, che conduce al vicino Monte Antola, per svoltare a sinistra su traccia che ci riporta a ritroso per un breve tratto uscendo via via dal bosco. Alla nostra destra, sulla sommità del pendio erboso, si può scorgere una stazione per rilevamenti meteorologici che è posta praticamente in vetta. Quindi si abbandona la traccia per salire il breve ma ripido pendio erboso. In circa 5 min. dall’abbandono del sentiero si supera una recinzione che permette di giungere così in vetta al Monte Cremado mt. 1512, in 1 ora 35 min. totali.

Dalla vetta si gode di un meraviglioso panorama che spazia dall’arco Alpino ai vicini Monte Antola, Duso e Prela’, ed in lontananza l’Alfeo, Maggiorasca, Penna e Aiona.

Per il ritorno si può effettuare le stesso percorso dell’andata, oppure, come ho fatto io, compiere un anello che vado ora a descrivere. Per eseguirlo bisogna scendere lungo il ripido crinale su tracce che seguono più o meno il margine fra bosco e prati, mantenendosi nel versante sud del crinale. In alcuni punti la traccia è piuttosto evidente, in altri un po’ meno, ma con buona visibilità non ci si può sbagliare. Dopo circa 15 min. si abbandonano le tracce in un punto dove si incontra un evidente bivio, tenendo come riferimento i sottostanti Casoni di Juan. Si svolta quindi a sinistra scendendo su traccia che conduce appunto, in altri 5 min. circa, ai Casoni di Juan passando fra le due case principali. Si svolta poi a destra procedendo su mulattiera andando in breve a superare un cancelletto. Questa mulattiera è sempre ben evidente e procede in moderata discesa raggiungendo poi, dopo 10 min. circa, un pianoro misto di erba e roccette molto panoramico. Costeggiato poi un rudere ci si porta nel versante nord del crinale, riuscendo a scorgere di tanto in tanto fra gli alberi il paese di Tonno sovrastato dal Monte Buio. Si procede in costante ma mai eccessiva discesa qualche metro sotto al filo di crinale, sempre all’interno del bosco, andando poi a costeggiare altri ruderi, fino a giungere nei pressi di un palo dell’alta tensione, in altri 10 min. circa. Qui la mulattiera compie una curva verso sinistra e si riporta sul versante est, riuscendo già a scorgere Chiappa. In circa 5 min. si arriva all’incrocio col sentiero   e da qui in altri 5 min. si ritorna allo spiazzo iniziale.

Galleria fotografica:

Commenti:

Il Monte Cremado è una montagna secondaria in quanto ha vicino il ben più blasonato Monte Antola. Questo percorso compie un anello che all’andata segue i segnavia FIE fin quasi alla vetta, mentre al ritorno è interamente su percorso non segnato, fra tracce e mulattiere, da evitare pertanto con scarsa visibilità in quanto si procede comunque a vista preferendo in tal caso ritornare sullo stesso percorso dell’andata che risulta ben segnato. Il percorso dell’andata si snoda quasi interamente all’interno del bosco, pertanto non molto panoramico. Da segnalare al mio passaggio sul sentiero “più giallo” alcuni punti franati ad inizio percorso, ma ininfluenti ed un punto infrascato ed impercorribile, presumibilmente dovuto ad una frana, poco prima del tratto su sfasciumi nei pressi dei ruderi dei Casoni della Libia. Qui, come ho già descritto nell’itinerario, bisogna bypassare a sinistra e percorrere un tratto sui soprastanti prati parallelamente al sentiero per poi riallacciarsi quasi subito ad esso. Molto bello il percorso del ritorno decisamente più ampio e panoramico rispetto a quello dell’andata.

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