Monte Cravì mt. 990 e Castello della Pietra

Il Monte Cravì è una montagna dell’Appennino Ligure, vetta per nulla panoramica in quanto boscosa situata a monte del Castello della Pietra. Quest’ultimo è stato costruito con ogni probabilità anteriormente al 1200. La posizione strategica, tra due alti speroni rocciosi di puddinga, lo ponevano a controllo della via che collega la valle Scrivia con la Val Borbera. I proprietari nel tempo furono molteplici: i marchesi di Gavi, Opizzone della Pietra, gli Spinola, gli Adorno, ed infine nel 1919 lo acquistò G.B. Beroldo. Il castello nel 1797 venne bruciato e da allora la struttura cadde in uno stato di abbandono sino a che, nel 1979, gli eredi Beroldo donarono il castello al Comune di Vobbia. Nel 1981 la Provincia di Genova stanziò i primi fondi per il suo recupero ed iniziarono le opere di restauro. Il castello, riaperto al pubblico dal 1994, ospita oggi una mostra permanente di pannelli che illustrano la storia dell’edificio.

🏁 Punto di partenza: Ponte di Zan mt. 410

⚠️ Difficoltà:          EE

Sviluppo            9,8 km

📈 Dislivello:           600 mt. circa

⏱️ Tempi:              Giro ad anello totale 3 ore 30 min.

📅 Data escursione:      05/04/2019

🚥 Periodi consigliati:    Autunno, Inverno e inizio Primavera

🔎 Valutazione:         ⭐⭐

Accesso:

Da Genova si procede in autostrada A7 fino a Isola del Cantone. Usciti dall’autostrada si svolta a destra seguendo le indicazioni per Vobbietta e il Castello della Pietra. In breve la strada compie un tornante sulla destra passando sotto all’autostrada e per procedere poi su SP8 che dopo aver superato Vobbietta continua ancora per alcuni km fino a giungere al Ponte di Zan oltre il quale, in uno slargo sulla destra si può lasciare l’auto (2 auto max., in caso fosse occupato ne esistono altri sia prima che dopo ed un ampio parcheggio sotto al Castello della Pietra).

Itinerario:

Dallo spiazzo dopo Ponte di Zan mt. 418 si procede per circa 100 metri su asfalto incontrando così una strada sulla sinistra con pannello illustrativo in legno ed alcune indicazioni. Si svolta qui a sinistra e la si segue in salita su asfalto riportante segnavia . In breve si incontra un bivio, dopo 5 min. circa, dove si trascura la strada che procede dritta con indicazione per Ponte di Zan per svoltare invece a destra costeggiando una casetta. Si procede ora in moderata salita su mulattiera sempre riportante    (sporadici a dire il vero), che offre di tanto in tanto fra la vegetazione alcuni graziosi scorci sul Castello della Pietra, fin quando questa ,dopo un paio di tornanti, diviene sentiero e  ci si addentra ora nella boscaglia più fitta sovrastando di alcune decine di metri il corso di un rio procedendo in falsopiano, in altri 10 min. e 15 min. totali. Poco dopo purtroppo il sentiero è bruscamente interrotto da alberi abbattuti (probabilmente in seguito alla burrasca della fine di Ottobre 2018) e frane diventando così impenetrabile e impercorribile. Ho pertanto provato ad aggirare l’ostacolo passando a monte di qualche decina di metri, dove comunque persistono sempre gli alberi abbattuti, ma perlomeno si poteva procedere seppur in modo malagevole. Raggiunto poi un punto il corso di un rio ho piegato a destra in discesa per provare a ritrovare il sentiero che infatti era poche decine di metri sotto. Tornando a procedere sul sentiero bisogna costatare che almeno fino ad un tornante sulla sinistra la situazione e` uguale con numerosissimi alberi abbattuti sul sentiero che costringono ad aggirare o rannicchiarsi sotto di essi e divincolarsi fra i rami (il tratto interrotto è di circa 100 metri ma nel complesso il tratto devastato è di 600/700 metri, non proprio pochi). Tale tornante conduce su crinale, dove essendovi rada vegetazione la situazione migliora notevolmente, in altri 40 min. (ma senza l’inconveniente ne bastavano 15/20). In breve, seguendo sempre i , ci si addentra nuovamente nel bosco compiendo alcuni tornantini per poi sbucare nuovamente su crinale in corrispondenza di una palina in legno. Si trascura l’indicazione a destra per il percorso didattico e si procede dritti su crinale che offre delle ottime vedute a Nord sulla catena alpina. In 15 min. dal crinale e 1 ora 10 min. totali si giunge ad un bivio con paline, dove si trascura momentaneamente la deviazione a destra per il Castello della Pietra (al ritorno seguiremo questo sentiero) e si procede ancora dritti sul per circa 400 metri, ossia fino ad incontrare una traccia sulla destra, che conduce al Monte Cravì, in altri 5 min. circa.  Qui bisogna pertanto abbandonare il e seguire tale traccia che consente con modesta risalita di giungere in cresta. Ora bisogna piegare a destra e seguire la traccia che procede sul filo di questa cresta di puddinga, senza alcun segnavia, puntando più o meno verso Sud e potendo anche qui ammirare un bel panorama a Nord- Nord-Ovest sulle Alpi (tra le quali Monviso, Rocciamelone, Levanna e Gran Paradiso) e sul Monte Reale e a Est verso il Cosfrone, Ebro, Cavalmurone e Legna`e Carmo. In breve la traccia scende di qualche metro incontrando un trivio di tracce, dove all’andata ho seguito quella centrale che sale ripida su filo di cresta ma dopo poco diviene evanescente e mi ha costretto e gironzolare un po` per ritrovare una traccia decente, mentre converrebbe seguire quella a destra (seguita al ritorno) che è perlomeno per buoni tratti piuttosto evidente ed evita tanti saliscendi. Le tracce comunque si uniscono in seguito, dove continua abbastanza evidente, tranne nell’ultimo tratto, risalendo sempre il filo di cresta fino alla vetta del Monte Cravì mt. 990, vetta boscosa e priva purtroppo di panorami, in 35 min. dall’inizio della cresta e 1 ora 50 min. totali. Si ritorna nuovamente sullo stesso percorso al e lo si segue a ritroso fino al bivio per il Castello della Pietra, che invece ora bisogna seguire piegando a sinistra, in 35 min. dal Cravì. Il sentiero è molto evidente e ben segnato con frequenti  e procede in moderata discesa all’interno del bosco puntando verso Sud. Superato poi il corso di un rio, che al di sotto del sentiero genera una grossa forra, il sentiero diviene più esile e con alcuni tratti leggermente esposti, dove, specie su fondo bagnato, è bene prestare molta attenzione. Dopo un tratto in falsopiano si esce dal fitto del bosco e si discende con maggiore pendenza una cresta fra rada vegetazione e roccette di puddinga. Il sentiero, sempre ben segnato con , passa alla base di un paio di tralicci dell’alta tensione, potendo ora godere di alcune vedute a ritroso sulle pareti Sud del Monte Cravi (da qui decisamente più grazioso), e di fronte sul Castello della Pietra. Il sentiero procede in costante e ripida discesa fino al punto in cui il percorso viene sbarrato da una roccia di puddinga, dove svolta decisamente a sinistra, in altri 35 min. e 3 ore totali. Volendo, la si può facilmente risalire di pochi metri giungendone sulla sommità che permette di ammirare il Castello della Pietra ed i torrioni di puddinga da una bella visuale insolita. Ritornati al  lo si segue in ripida discesa ancora per alcuni metri, dove termina sfociando sul . Ora bisogna piegare a destra ( se si volesse ammirare il Castello da un’altra visuale ancora si può piegare invece a sinistra e seguire il sentiero   per poche decine di metri fino ad un tornante).  In breve il sentiero giunge ad un pannello illustrativo in legno alla base della scalinata che conduce all’ingresso del castello, in altri 10 min. circa. Da qui si discende su   inizialmente su passerella in metallo e poi su ampio sentiero che discende fino al punto di ristoro e poi su asfalto, in 10 min. e 3 ore 20 min. totali. Ora bisogna piegare a destra e a bordo strada, sempre riportante , seguire la SP8 fino al bivio per il , quindi in breve allo spiazzo in altri 10 min. dall’inizio dell’ asfalto e 3 ore 30 min. totali concludendo così l’anello.

Galleria fotografica:

Grafici del percorso:

Commenti:

Gita nata prevalentemente per ammirare il bellissimo Castello della Pietra, che colpevolmente in tutti questi anni di escursionismo ho tralasciato. Dovendo così colmare questa lacuna ho voluto aggiungerci anche una vetta ed essendo il Cravì l’unico a mancarmi della zona la scelta è ricaduta su di esso, ma sinceramente posso confermare che non ne vale granché la pena raggiungerlo. Indubbiamente il fatto che sia una vetta boscosa e per niente panoramica fa si che non sia molto frequentata e priva di un vero e proprio sentiero che la raggiunga. La scarsa frequentazione evidentemente è dimostrata anche dallo stato di incuria in cui versa il sentiero rombo vuoto giallo, dal quale per venirne fuori ho dovuto improvvisarmi Indiana Jones. Sconsiglio pertanto di intraprendere il sentiero rombo vuoto giallo (perlomeno per ora fin quando non verrà ripristinato, ammesso che ce ne sia la volontà); se si avesse proprio voglia di salire al Cravì è consigliabile optare per una partenza da Caprieto oppure seguire il mio percorso di ritorno sul sentiero con segni gialli, comunque da evitare con scarsa visibilità. In conclusione la gita non è un granché ma il Castello della Pietra, visto anche con angolazioni inusuali, ripaga di tutto il resto.

Una risposta a “Monte Cravì mt. 990 e Castello della Pietra”

  1. Da ricerche effettuate da alcuni univrsitari di Genova, sembra che il monte Cravì sia un vulcano spento. Lo testimonierebbero i grandi massi presenti nel sottostante orrido denominato dai locali “Piocco” e praticamente irraggiungibile causa la rovina del sentiero che lo collegava con la località Torre di Vobbia.

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