Tête de la Frema mt. 3142


La Tête de la Frema è una montagna delle Alpi Cozie situata sullo spartiacque alpino principale tra la Valle Maira e la Valle dell’Ubaye, alla testata del Vallone di Stroppia. Il nome deriva dall’occitano, e significa testa della donna. Qui propongo la classica salita da Campo Base di Chiappera.

🏁 Punto di partenza: Chiappera, Spiazzo nei pressi del Campeggio Senza Frontiere mt. 1650 circa

⚠️ Difficoltà:          EE

Sviluppo:           19 Km

📈 Dislivello:           1500 Mt. circa

⏱️ Tempi:              Andata 4 ore – Ritorno 3 ore 30 min. – Totale 7 ore 30 min.

📅 Data escursione:     24/06/2019

🚥 Periodi consigliati:   Da Giugno a Ottobre

🔎 Valutazione:        ⭐⭐⭐⭐⭐ 🎖️

Accesso:

Da Genova con l’autostrada A10 fino a Savona poi svoltare a destra seguendo le indicazioni per Torino sulla A6 fino a Mondovi’. Usciti dall’autostrada si segue la superstrada e ad una rotonda si segue la SP564 fino alle porte di Cuneo. Qui si svolta sulla SP21 che evita la città e lambisce Boves, poi si svolta a destra seguendo le indicazioni per la Val Maira e Val Grana. Dopo un paio di rotonde, seguendo sempre i cartelli marroni indicanti le due valli, si procede poi sulla SP41, che poi confluisce nella SP422 e attraversa Caraglio, poi Dronero, Cartignano, San Damiano Macra, quindi Prazzo, Acceglio, Saretto ed infine a Chiappera. Superato il paese si arriva ad un bivio con paline e si svolta a sinistra procedendo dritti per qualche decina di metri, per poi svoltare a sinistra su ponte in corrispondenza del Campo Base. Volendo si può lasciare l’auto qui, ma è possibile procedere ancora su sterrata in buone condizioni fino ad uno spiazzo nei pressi del Campeggio Senza Frontiere, oltre il quale vi è il divieto di transito.

Itinerario:

Dallo spiazzo che precede il divieto di transito si procede su sterrata, nella Piana di Stroppia, che in moderata salita o falsopiano conduce, in 15 min. circa, a incontrare una palina, dove bisogna abbandonare la sterrata e svoltare a sinistra seguendo le indicazioni per il Rifugio Stroppia sul S18, incontrando pochi metri dopo il cippo del Sentiero Dino Icardi. Si seguono ora i segnavia , S18 e (Sentiero Icardi), su sentierino che con frequenti tornanti, fra prati e larici, risale puntando alla bastionata rocciosa che, in alcuni periodi dell’anno, è attraversata dal getto d’acqua della Cascata Stroppia. Dopo circa 30 min. si incontra un bivio: a sinistra continua il Sentiero Icardi e l’S18 (giro più lungo, ma più semplice), mentre a destra un sentierino apparentemente dismesso con qualche sbiadita e rara risale più decisamente, con alcuni tratti su facili roccette rasentando un rio. Questa volta ho optato per quest’ultima soluzione (mentre al ritorno il sentiero ufficiale) raggiungendo, dopo circa 10 min. un piccolo pianoro a 2030 mt. circa, sede del Lac d’Ars. Procedendo sempre sul S18, seguendo i , e , si risale con fitta serie di tornanti su di una china di sfasciumi, fino alla base della bastionata rocciosa. Qui inizia un percorso realizzato dal Battaglione Valcamonica nel 1939, che con ulteriori ripidi tornanti, in certi punti leggermente aereo e attraversato da piccoli rii, risale la bastionata rocciosa fino alla sua sommità. Ora il sentiero spiana mantenendosi però un po’ esposto, su breve cengia erbosa attrezzata con canaponi (il sentiero è comunque piuttosto ampio e in assenza di neve o ghiaccio non crea alcun problema), attraversata la quale si giunge, in 30 min. dal Lago e 1 ora 25 min. totali, al Rifugio Stroppia mt. 2260. Superato il Rifugio in breve si attraversa una passerella in legno un po’ sconnessa, che permette di superare il rio formato dal salto superiore della cascata. Con ancora qualche ampio tornante si giunge in altri 15 min. al Passo dell’Asino mt. 2309, in corrispondenza del quale si può ammirare il bel Lago Niera, pochi metri più in basso a mt. 2302. Ora in moderata salita si procede mantenendo a sinistra le pareti della Rocca Bianca e di fronte a noi il Monte Baueria con la bastionata del Buc di Nubiera e del Brec de Chambeyron, giungendo, dopo altri 10 min. circa e 1 ora 50 min. totali, ad un bivio. Qui si trascura a sinistra il sentiero che conduce al Colle della Portiola risalendo il Vallone del Sautron, per seguire invece il sentiero Icardi ed il S18 e . Questo procede in falsopiano su distese prative alle pendici del Monte Baueria pervenendo in 15 min. circa ad un bivio, dove bisogna trascurare il S19 a destra che conduce al Colle dell’Infernetto, per procedere a sinistra ancora sul S18. In moderata salita si attraversa un’ampia conca giungendo poi ad un guado, in corrispondenza del quale si incontra un altro bivio, in ulteriori 15 min. circa, al quale bisogna trascurare la deviazione a sinistra sul S20 per il Colle di Nubiera e continuare dritti ancora sul S18 guadando così il rio. In 15 min. circa si approda ad un ulteriore bivio intercettando il sentiero SRC (Sentiero Cavallero) proveniente dalla Forcellina, sentiero che va a ricollegarsi col S20 trascurato in precedenza per il Colle di Nubiera. Trascurata tale deviazione si procede dritti, ora fra erba e roccette, risalendo con maggiore pendenza il Vallonasso di Stroppia seguendo il S18 , e , poi su pietraia sovrastando a destra un paio di graziosi laghetti alle pendici della Guglia di Bonacossa. Raggiunto poi, in altri 30 min. e 3 ore 5 min. totali, un ripiano detritico si incontra un bivio, dove si trascura a destra il sentiero S23 , per il Bivacco Barenghi  continuando invece dritti sul solo S18 con indicazione per il Colle della Gippiera. In moderata salita attraversando una pietraia si giunge ai piedi di una ripida rampa di fini detriti, punto in cui si intercettano nuovamente i  provenienti dal Barenghi. Risalendo la rampa si può ammirare il sottostante Lago Vallonasso, per poi, una volta giunti alla sommità, continuare su pendenza meno accentuata fino al Colle della Gippiera mt. 2930, intaglio fra il Brec de Chambeyron e la Tête de la Frema, in altri 30  min. circa, dal quale si può scorgere il sottostante meraviglioso Lac des Neuf Couleurs. Deviando a destra si segue una traccia priva di segnavia che risale il costone occidentale della Tête de la Frema su ripido pendio detritico puntando ad un soprastante roccione, oltre il quale la traccia svolta sul fianco meridionale su ampia cengia in falsopiano. Con un’ultima rampa su pietrame e sfasciumi si giunge infine alle roccette sommitali della Tête de la Frema mt. 3142, in 25 min. dal Colle e 4 ore totali.

Panorama a Nord Tete de l’Homme e Pointe Haute de Mary, a Nord-Est Maniglia, Visolotto, Monviso, Cima delle Lobbie, a Est Faraut, Pelvo d’Elva, Rocca la Marchisa, Chersogno, Cervet, Torre Castello e Rocca Provenzale e Bouliagna, a Sud-Est Monte La Bianca, Rocca la Meja, Matto, Argentera, Auto Vallonasso e Oronaye, a Sud Becco Alto d’Ischiator, Corborant, Sautron, Rocca Blancia, a Ovest Buc de Nubiera e Brec de Chambeyron, a Nord-Ovest Pointe de l’Aval, Aiguille de Chambeyron e Pic de Rochebrune.

Ritorno sullo stesso percorso effettuato all’andata in 3 ore 30 min. e 7 ore 30 min. totali.

Galleria fotografica:

Grafici del percorso:

Commenti:

Percorso spettacolare con vetta semplice malgrado l’altitudine ragguardevole ma dal panorama strepitoso. Da togliere il fiato la bellezza del Lac des Neuf Couleurs trovato in condizioni di parziale disgelo, come anche il Lago Vallonasso. Molto bello anche il Lago Niera, del quale ho compiuto il giro per ammirarlo da tutte le angolazioni e le Cascate Stroppia trovate con ottima portata. Percorso che in parte già conoscevo avendolo percorso, quantomeno parzialmente, in varie occasioni, ma che vale la pena percorrere per l’estrema bellezza dei luoghi.

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