Monte Tardia di Ponente mt. 928

Il Monte Tardia di Ponente è una montagna dell’Appennino Ligure situata su una dorsale che dal mare sale fino al Monte Reixa. Non è una vetta particolarme distinguibile ma, super non molto alta, offre dei bei panorami su Genova e sulla cresta spartiacque che dal Passo del Faialllo porcede fino al Monte Rama. Qui propongo un percorso a 8 ma sono svariate le alternative essendo una zona ricca di sentieri che si intrecciano.

🏁 Punto di partenza:  Pian del Curlo mt. 290 circa

⚠️ Difficoltà:          E

Sviluppo:            7,9 Km

📈 Dislivello:           650 Mt. circa

⏱️ Tempi:              Giro ad anello totale 2 ore 10 min.

📅 Data escursione:     23/02/2015

🚥 Periodi consigliati:  Tardo Autunno, Inverno o inizio Primavera

🔎 Valutazione:         ⭐⭐

Accesso:

Da Genova con l’autostrada A10, uscire ad Arenzano e, alla rotonda, bisogna svoltare a destra verso Savona. Appena prima della Colletta si svolta a destra verso Terralba, poi, dopo qualche centinaio di metri e prima che la strada inizi a perdere quota, bisogna svoltare a sinistra in Via Pecorara. Questa è una stretta e ripida stradina che bisogna seguire fino a quando non termina, in corrispondenza del Pian del Curlo, dove si può lasciare l’auto in uno spiazzo nei pressi di un’area pic-nic.

Itinerario:

Dal Pian del Curlo mt. 290 circa bisogna seguire il sentiero che inizia al fianco della costruzione dell’acquedotto con indicazione per il Passo della Gava. Questo, dopo alcune svolte, sbuca sulla sterrata che collega il Pian del Curlo con il Passo della Gava. Bisogna quindi seguire tale sterrata piegando a sinistra e procedendo in moderata salita giungendo poi, in circa 10 min. dal Pian del Curlo, ad una sbarra in corrispondenza della deviazione a sinistra per il Centro Ornitologico, che va trascurata mantenendosi invece a destra, sempre sul ma solo per pochi metri. Infatti bisogna abbandonare la sterrata e intercettare il sentiero che stacca a destra con indicazione su un masso per il Passo della Gava sempre con . Questo, con alcune svolte, prende subito quota raggiungendo in breve un successivo bivio, dove bisogna trascurare la deviazione a sinistra sul ( dal quale arriveremo al ritorno per concludere l’anello) e piegare invece a destra seguendo il sentiero “A in campo bianco” e “M bianca”. Dopo alcuni tornantini in ripida salita il percorso spiana portandosi sul versante meridionale, potendo così ora ammirare la costa ligure, andando a percorrere un traverso fra la macchia mediterranea pervenendo cosi`, dopo circa 15 min. dalla sbarra e 25 min. totali, al grazioso Riparo Scarpeggin mt. 502, posto alla base si alcuni grossi massi, nei pressi del quale sorge una fonte. Poco dopo aver superato il riparo confluisce da destra il sentiero “V bianca”, che proviene da Arenzano e conduce alla Rocca Vaccaria, ed ora in piano conduce prima alla Fonte Brassettu e subito dopo ad un bivio. Qui bisogna abbandonare il “A in campo bianco”, che procede in piano a destra, per svoltare invece a sinistra seguendo il “V bianca” e “M bianca”. Questo sentiero prende velocemente quota con frequenti ripidi tornantini per poi spianare in corrispondenza di alcuni tralicci dell’alta tensione. Quindi segue un tratto in falsopiano che passa qualche metro al di sotto al piccolo Rifugio Salve Regina per poi intersecare il sentiero qualche decina di metri prima del Passo della Gavetta mt. 702, valico fra il Bric Gavetta e la Tardia di Ponente, che raggiungiamo in altri 25 min. e 50 min. totali. Bisogna ora svoltare a destra seguendo il sentiero , con indicazione per il Riparo Ai Belli Venti, che prende subito quota sul ripido pendio effettuando numerose svolte ed approdando poi sul filo di cresta. Dopo una breve svolta a sinistra fra radi pini e roccette, con un’ultima ripida rampa, si raggiunge il Riparo Ai Belli Venti, posto pochi metri sotto alla sommità della Rocca d’Erxo mt. 898, che si raggiunge facilmente, dopo 15 min. dalla Gavetta ed 1 ora 5 min. totali. Dalla Rocca d’Erxo bisogna procedere seguendo la dorsale prativa, sempre sul , che, con breve risalita, conduce in vetta al Monte Tardia di Ponente mt. 928, in altri 5 min. dalla Rocca dell’Erxo ed 1 ora 10 min. totali.

Panorama a Nord su Pracaban e Tobbio, a Nord-Est su Figne, Ebro, Chiappo, P.ta Martin, Antola, Cremado, Duso e Prelà, ad Est su Aiona, Ramaceto, Genova e le Apuane, a Sud sulla Corsica, a Ovest sulle Alpi Liguri (dal Pizzo d’Ormea al Mondolè), Rama e Argentea e a Nord-Ovest sui vicini Rocca Vaccaria e Reixa.

Per il ritorno si può eseguire lo stesso percorso oppure si può optare per effettuare un anello, che vado ora a descrivere. Nei pressi della croce di vetta bisogna trascurare il , che scende sino al Passo Tardia, e puntare invece verso Nord-Ovest seguendo la “Via Diretta”, ossia una traccia che nella parte superiore risulta piuttosto labile nonché molto ripida, mentre più a valle diviene abbastanza ben evidente e contrassegnata da ometti, traccia che permette di raggiungere velocemente il Passo della Gava mt. 752, in altri 10 min. circa. Da questo si segue la sterrata a sinistra con segnavia e “M bianca” che, in moderata discesa, conduce ad un tornante dove bisogna abbandonarla (scende al vicino Rifugio Ca da Gava) per procedere dritti su sentiero, sempre riportante e “M bianca”, che ora taglia in piano a mezzacosta il versante Nord della Tardia passando ai margini di una bella pineta, fino a raggiungere nuovamente il Passo della Gavetta, dopo altri15 min. dal Passo della Gava ed 1 ora 35 min. totali. Ora si segue l’itinerario d’andata solo per pochi metri, ossia fino al bivio fra la “V bianca” (dalla quale siamo arrivati all’andata) ed il sentiero  e “M bianca”, che andiamo ora a seguire piegando a destra. Il sentiero perde ora moderatamente quota raggiungendo un intaglio roccioso, dove è stata posta una piccola statuetta raffigurante una Madonnina sulla sua sommità, e, una volta superatolo, bisogna trascurare la deviazione a sinistra per il Rifugio Salve Regina e procedere dritti su quello che in breve diventa un’ampia mulattiera. Questa, dopo poco, convoglia nella sterrata che conduce a Pian del Curlo e che si può seguire fedelmente oppure tagliare più volte seguendo sempre i segnavia , che procedono su provvidenziali scorciatoie. Infine si raggiunge un piccolo ponticello in legno, in corrispondenza di un tornante della sterrata, che va attraversato e, su sentierino, conduce in breve al bivio dell’andata con l’ “A in campo bianco”. Da qui come per l’andata fino a Pian del Curlo, in 35 min. dal Passo della Gavetta e 2ore 10 min. totali, concludendo così l’anello.

Galleria fotografica:

Grafici del percorso:

Commenti:

Gradevole anello che con poca fatica permette, in giornate terse, di ammirare un panorama mozzafiato sul Golfo Ligure e su Genova, ma anche su Alpi Liguri e Apuane. In caso di scarsa visibilità o ghiaccio sconsiglio vivamente di effettuare la “Via Diretta” che dalla Tardia conduce al Passo della Gava, optando per il sentiero segnato che è meno ripido conducendo dapprima al Passo delle Tardie e da questo fino al Passo della Gava (giro indubbiamente un po’più lungo ma più sicuro).

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