Monte Midia Soprano mt. 2341

Il Monte Midia Soprano è una montagna delle Alpi Cozie che domina l´abitato di Acceglio in Val Maira. Percorso privo di segnaletica e, dopo l´ultima costruzione, nemmeno la benché minima traccia. Pertanto prestare attenzione con scarsa visibilità, opportuno munirsi di traccia GPS che qui si può scaricare. Esiste comunque, ad inizio percorso, la possibilità di seguire il sentiero S12 che conduce al Colle Ciarbonet, nei pressi del Monte Estelletta che è vicinissimo al Monte Midia con percorso più lungo ma quasi tutto segnato. È inoltre possibile raggiungerla dal versante opposto partendo da Chialvetta (percorso decisamente migliore).

🏁 Punto di partenza: Ponte Maira mt. 1400 circa

⚠️ Difficoltà:          EE

Sviluppo:           7,8 Km

📈 Dislivello:          950 Mt. circa

⏱️ Tempi:             Andata 3 ore 10 min. – Ritorno 1 ora 45 min. – Totale 4 ore 55 min.

📅 Data escursione:    09/12/2018

🚥 Periodi consigliati:  Tutto l’anno, preferibile in inverno con neve

🔎 Valutazione:        ⭐⭐⭐

Accesso:

Da Genova con l’autostrada A10 fino a Savona poi svoltare a destra seguendo le indicazioni per Torino sulla A6 fino a Mondovi’. Usciti dall’autostrada si segue la superstrada e ad una rotonda si segue la SP564 fino alle porte di Cuneo. Qui si svolta sulla SP21 che evita la città e lambisce Boves, poi si svolta a destra seguendo le indicazioni per la Val Maira e Val Grana. Dopo un paio di rotonde, seguendo sempre i cartelli marroni indicanti le due valli, si procede poi sulla SP41, che poi confluisce nella SP422 e attraversa Caraglio, Dronero, Cartignano, San Damiano Macra, quindi Prazzo e Acceglio. Si procede ancora per qualche km e, dopo aver superato Villar, si giunge all’abitato di Ponte Maira, al termine del quale si può lasciare l’auto nell’ampio spiazzo sulla destra.

Itinerario:

Dallo spiazzo di Ponte Maira si attraversa la strada asfaltata e si intercetta una sterrata che sale costeggiando un ampio prato. Dopo poco si trascura una deviazione a destra con segnavia  S12 con indicazione per il Colle Ciarbonet (che potrebbe anche andare bene ma compie un giro molto più ampio raggiungendo appunto il Colle, da questo poi bisognerebbe raggiungere la vicina cima del Monte Estelletta e da questo al Midia). La sterrata diviene in breve mulattiera, un po´ malconcia e delimitata da quel che ne resta di antichi muretti a secco salendo abbastanza ripida fino al raggiungimento del Grange Rossetto, in 20 min. circa, posto in un punto panoramico verso il dirimpettaio Vallone di Traversiera (visuali sul Monte Reghetta e Cima Sebolet). Salendo ancora su mulattiera, con qualche sporadico , si approda in breve su di un pianoro nei pressi di un grange ristrutturato, in altri 5 min. circa. Con breve risalita si intercetta una sterrata, ulteriori 5 min. circa e 30 min. totali, che si trascura in entrambe le direzioni ma la si attraversa prendendo ora a salire senza più alcun percorso obbligato nel ripido bosco di larici. Procedendo sempre più o meno verso Sud si giunge ad una radura attraversata da un piccolo rio, in 50 min. dalla sterrata e 1 ora 20 min. totali, dove appare sulla destra la sagoma del Monte Freid. Qui si mantiene ancora la stessa direzione per un breve tratto, quindi bisogna piegare leggermente a sinistra compiendo un lungo traverso (Est) sempre all’interno del bosco fino ad uscirne dopo aver attraversato un rio sbucando su ampia radura, in 1 ora 10 min. dalla radura e 2 ore 30 min. totali. Si procede ora obliquando verso sinistra (Nord-Est) portandosi così verso il termine della radura e qui, intorno ai 2250 mt. di quota, si prende a salire per la massima pendenza fino a raggiungere il crinale. Piegando ora a destra (Sud-Est) fra gli ultimi radi larici si costeggia un´anticima rocciosa ed in breve si approda ad un colletto ai piedi della cupola rocciosa sommitale. Dal colletto si volge a sinistra procedendo fra gli alberi fino a raggiungere le roccette finali che si risalgono facilmente approdando così sulla cima del Monte Midia Soprano mt. 2341, in 40 min. dalla radura e 3 ore 10 min. totali.

Panorama io praticamente non ne ho visto se si esclude il vicino Estelletta e per pochi secondi il Monte Freid ma con buona visibilità si può ammirare a Nord Rocca la MarchisaChersogno , a Nord-Est Rasciassa, Cima di Crosa, Nebin e Rastcias, a Est Rocca di Ciari, a Sud-Est Monte La Bianca, Rocca la Meja, a Ovest Cassorso  e Bric Cassin, a Sud-Ovest Scaletta, Ciarbonet, Estelletta, Freid, Oronaye, a Ovest Auto Vallonasso, Soubeyran, Meyna, Sautron, a Nord-Ovest Brec de Chambeyron, Pointe de l’Aval, Aiguille de Chambeyron, Tete de l’Homme, Bouiliagna, Cervet, e Faraut.

Per la discesa ho seguito le stesse tracce fino alla radura e da questa, grossomodo a metà di essa, ho optato per un percorso più diretto puntando dapprima verso Nord-Ovest e, una volta raggiunti i primi larici, in ripida discesa verso Ovest portandosi poi a seguire (più o meno) il corso di un rio. Più valle bisogna poi attraversarlo, quindi con un traverso verso sinistra senza via obbligata ci si porta ad intercettare il percorso d’andata per poi seguirlo fino a Ponte Maira, in 1 ora 45 min. dalla vetta e 4 ore 55 min. totali.

Galleria fotografica:

Grafici del percorso:

Commenti:

Gita che mi ha lasciato l’amaro in bocca. Le previsioni davano cieli sereni invece, fin dalla prima mattinata, il meteo si è presentato tutt’altro che bello con alternanza di nevicate e brevissime schiarite per tutta la giornata. Giunto in vetta mi è toccato constatare che la visuale si limitava al vicino Monte Estelletta, qualche scampolo del Monte Freid e Rocca di Cairi. Il pezzo forte della gita è il panorama di vetta, quindi, non avendo visto praticamente nulla con un percorso che si sviluppa per la quasi totalità all’interno del bosco, il mio giudizio non può che essere condizionato e profondamente negativo. Inoltre, giunti in vetta, non si riusciva nemmeno a raggiungere la croce a causa del fortissimo vento che non permetteva nemmeno di stare in piedi, ed essendo una cima piuttosto aerea è stato opportuno restare a pochi metri dalla croce in un punto decisamente più sicuro. Insomma, la scelta della meta in questa occasione è stata decisamente sbagliata e posso senza alcun dubbio ritenere questa come la gita più brutta di tutto l’anno…peccato.

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