Il Monte Estelletta è una montagna delle Alpi Cozie nelle vicinanze del Colle Ciarbonet e del più conosciuto e vicino Monte Midia. E’ situato sulla destra orografica della Valle Maira e sulla sinistra orografica del vallone laterale di Unerzio, dal quale si sale. È raggiungibile anche da Ponte Maira seguendo il S12 che conduce al Colle Ciarbonet. Qui propongo un anello anche se mi sento di sconsigliare quantomeno il percorso d´andata, decisamente migliore e meno difficoltoso quello del ritorno
🏁 Punto di partenza: Chialvetta mt. 1495
⚠️ Difficoltà: EE
⏩ Sviluppo: 9,3 Km
📈 Dislivello: 840 Mt. circa
⏱️ Tempi: Andata 3 ore 10 min. – Ritorno 1 ora 45 min. – Totale 4 ore 55 min.
📅 Data escursione: 30/12/2012
🚥 Periodi consigliati: Tutto l’anno, ma l’ideale è con neve
🔎 Valutazione: ⭐⭐⭐⭐
Accesso:
Da Genova con l’autostrada A10 fino a Savona poi svoltare a destra seguendo le indicazioni per Torino sulla A6 fino a Mondovi’. Usciti dall’autostrada si segue la superstrada e ad una rotonda si segue la SP564 fino alle porte di Cuneo. Qui si svolta sulla SP21 che evita la città e lambisce Boves, poi si svolta a destra seguendo le indicazioni per la Val Maira e Val Grana. Dopo un paio di rotonde, seguendo sempre i cartelli marroni indicanti le due valli, si procede poi sulla SP41, che poi confluisce nella SP422 e attraversa Caraglio, poi Dronero, Cartignano, San Damiano Macra, quindi Prazzo e infine giunge ad Acceglio. Ad inizio paese si svolta a sinistra su stretta stradina che si inerpica ben asfaltata fino a raggiungere l’abitato di Chialvetta, all’inizio del quale vi è un ampio parcheggio dove si può lasciare l’auto.
Itinerario:
Dal parcheggio ci si addentra fra le case dell’abitato di Chialvetta fino alla chiesa, dopo la quale inizia una mulattiera riportante segnavia e che procede in moderata salita. In breve si attraversa un rado boschetto, terminato il quale bisogna abbandonare il sentiero, che conduce a prima Pratorotondo e poi a Viviere, dopo 30 min. circa, per svoltare a destra e risalire il pendio soprastante puntando verso Ovest. Dopo poco si intercetta una sterrata, da trascurare (in realtà andrebbe bene ma compie un giro lunghissimo), che bisogna attraversare per poi continuare a procedere puntando sempre nella stessa direzione. Una volta superate le pendici rocciose di Punta Lanza, a 1700 mt. circa, si perviene dopo qualche minuti nei pressi di un gruppo di case, Grangia, dove il giusto percorso per intercettare la sterrata che conduce al Colle Ciarbonet prevedrebbe svoltare a sinistra (percorso che faremo al ritorno), mentre io mi sono mantenuto a destra, ma lo sconsiglio vivamente. Piegando a destra si attraversa un breve boschetto sbucando poi nei pressi di un Grange diroccato, Grange Balet, in altri 35 min. dall’abbandono del sentiero ed 1 ora 5 min. totali. Da qui l’unica soluzione è risalire il vallone soprastante puntando verso Nord-Ovest, per poi addentrarsi in una valletta piuttosto ripida, terminata la quale ci si ritrova ad un colletto panoramico nelle immediate vicinanze della vetta del Monte Ciarmette, in 1 ora 35 min. dal Grange e 2 ore 40 min. totali, con bella visuale sul vicino Monte Midia. Ora si piega leggermente a sinistra e procedendo più o meno sul filo di cresta, puntando sempre grossomodo a Nord-Ovest, si perviene ad un bivio di tracce poco sotto la vetta. Bisogna svoltare a destra e con qualche tornantino si raggiunge comodamente la cima del Monte Estelletta mt. 2316, in altri 30 min. dal colletto e 3 ore 10 min. totali.
Panorama a Nord su Rocca la Marchisa e Chersogno, a Nord-Est su Nebin e Rastcias, a Sud-Est su Monte La Bianca, Cassorso e Bric Cassin, a Sud Oserot, Rocca Peroni e Monte Scaletta, a Sud-Ovest Cima Ciarbonet e Monte Freid e a Nord-Ovest Sautron, Rocca Brancia, Rocca Bianca, Brec e Aiguille de Chambeyron, Tete de l’Homme, Rocca Provenzale, Bouiliagna e Cervet.
PER IL RITORNO È BENE SEGUIRE UN ALTRO PERCORSO, ossia: giunti al sottostante bivio di tracce si procede dritti (Sud) discendendo così l’ampio e panoramico vallone sormontato dai monti Ciarbonet e Freid. Dopo circa 15 min. dalla vetta si incontra una prima costruzione e, dopo altri 10 min. circa, una seconda, poi, puntando sempre verso Sud, si incontra una sterrata. Qui si può tranquillamente andare dritti e tagliare il primo tornante, quindi, una volta intercettata nuovamente la sterrata, la si segue piegando a sinistra. Questa in breve compie un tornante verso destra poi, dopo circa 200 metri, in 20 min. dalla seconda casetta e 45 min. dalla vetta, la si abbandona svoltando a sinistra, andando a percorrere un pendio parzialmente boscoso puntando più o meno verso Est, fino ad arrivare al gruppo di case incontrate all’andata, Grangia. Da qui si ricalco lo stesso percorso dell’andata fino a Chialvetta in 1 ora dall’abbandono della sterrata e d 1 ora 45 min. totali.
Galleria fotografica:
Grafici del percorso:
Commenti:
Bella e semplice escursione con panorami meravigliosi, ideale, a mio giudizio, in presenza di neve per una bella ciaspolata. Purtroppo, essendo stata una gita decisa un po’all’ultimo e non avendo una relazione dietro ma solo una traccia GPS di sconosciuta provenienza, abbiamo ovviamente sbagliato il percorso d’andata. Pertanto esorto chiunque non sia masochista a lasciar perdere il percorso d’andata. La valletta incassata, priva di grosse cornici, quindi reputata abbastanza sicura e ben percorribile, era però ripida e con accumuli impressionanti di neve farinosa e inconsistente, sprofondando pertanto in certi punti quasi fino alla vita pur calzando le ciaspole. Mentre nel percorso di ritorno, molto più ampio e gradevole, non abbiamo minimamente faticato. Per chi non ama i percorsi di ricerca, e preferisce un comodo sentiero battuto, può tranquillamente continuare a procedere sul sentiero segnato che raggiunge dapprima Pratorotondo e poi Viviere, quindi ad un bivio seguire l’indicazione per il Colle Ciarbonet passando per il Grange Mozzegliera, ma è decisamente più lungo. Volendo, se si ha più tempo, magari quando le giornate sono un po’più lunghe, si può fare una divagazione fino al vicino e bel Monte Midia, altra meta di giornata non raggiunta a causa della notevole perdita di tempo nella ripida valletta.