Monte Baussetti e Cima Robert mt. 2004-1819

Il monte Baussetti è una montagna delle Alpi Liguri, la maggiore elevazione del Contrafforte del Monte Baussetti, un lungo costolone che staccandosi dallo spartiacque principale si dirige verso nord dividendo la val Corsaglia (a ovest) dalla val Casotto (a est). A sud il colle della Valletta (1838 m) lo divide dalla cime Ciuairea e dalla catena principale, mentre a nord lo spartiacque Casotto/Corsaglia perde quota toccando prima la cima Robert. Qui propongo un anello che per buona parte del percorso d’andata si effettua su vaghe tracce o inesistenti, per cui se lo si vuole percorrere è bene munirsi di navigatore e scaricare qui la traccia GPS.

🏁 Punto di partenza:   Spiazzo prima di Borello mt. 938 circa

⚠️ Difficoltà:            E il percorso su sterrate e dal passo della Valletta alle vette, EE dal termine della sterrata al Passo essendo un percorso di ricerca

Sviluppo:              16,2 Km

📈 Dislivello:             1100 Mt. circa

⏱️ Tempi:                Giro ad anello totale 5 ore 45 min.

📅 Data escursione:        07/05/2017

🚥 Periodi consigliati:      Tutto l’anno ma evitare i mesi più caldi

🔎 Valutazione:           ⭐⭐⭐⭐

Accesso:

Da Genova con l’autostrada A10 fino a  Savona poi su A6 fino a Niella Tanaro. Usciti dall’autostrada bisogna seguire a sinistra la SP60, quindi su SP360 superando Torre e Corsagliola. Procedendo sempre sulla strada principale, che dopo Corsaglia diventa SP232, si attraversa anche Bossea e, giunti a Camperi, in corrispondenza di un tornante, bisogna abbandonare l’asfalto e procedere su buona sterrata per poco più di 1 km, fino ad uno slargo in corrispondenza di un ponte a sinistra, dove, in un piccolo spiazzo si può lasciare l’auto.

Itinerario:

Dallo spiazzo a mt. 938 circa  si incontra subito un bivio in corrispondenza del ponte in ferro, dove bisogna trascurare la sterrata a destra, che conduce all’Alpe Raschera e Alpe Zucco, per svoltare invece a sinistra su ponte (qui un anno e mezzo fa vi era una palina, ma l’alluvione dello scorso autunno deve averla sradicata). Una volta attraversato il ponte si segue la sterrata a sinistra (quella a destra dopo pochi metri è impercorribile in quanto franata a seguito dell’alluvione) che in circa 5 min. di moderata salita conduce al gruppo di case disabitate di Borello. Mantenendosi sempre su sterrata si attraversa un fitto bosco che permette di raggiungere dapprima Case Manera mt. 1111 e poi, dopo 35 min. da Borello e 40 min. totali, un primo bivio di sterrate. Qui bisogna mantenersi su quella di sinistra con indicazione su palina per il Gias della Valletta e Colla dei Termini, trascurando quella erbosa di destra. Dopo circa 10 min. si incontra un’altra palina (l’ultima che si incontrerà per il Colle) in corrispondenza di un tornante, dove bisogna trascurare la sterrata erbosa che procede dritta e mantenersi su quella di sinistra seguendo ora l’indicazione per il Passo della Valletta. Dopo una cinquantina di metri, in 15 min. circa, si approda ad un incrocio di sterrate privo di segnalazione, dove si trascura quella in piano a sinistra (dalla quale arriveremo al ritorno) per piegare invece a destra su quella che in ripida salita punta decisamente a Sud-Est. Questa sterrata dopo poco più di un chilometro termina in uno slargo, in altri 25 min. ed 1 ora  30 min. totali, e con lei terminano anche le tracce di passaggio umano. Bisogna pertanto procedere alla bene meglio puntando più o meno nella stessa direzione (Sud-Sud-Est) per circa duecento metri, andando ad attraversare una zona umida, quindi piegando a sinistra (Est), seguendo quello che presumibilmente è il minuscolo greto di un rio (in secca al mio passaggio), si entra nel bosco e si intercetta una evidente traccia con proveniente da sinistra. La si segue piegando a destra in salita e, cercando di non perderla nei punti meno evidenti, si giunge, in circa 5 min. dal termine della sterrata, ad un guado. Oltre il guado la traccia diventa ancora più evidente ed attraversa un tratto fra roccette e bosco di conifere fino ad approdare ad un pianoro prativo, in altri 20 min. circa. Giunti a questo punto verrebbe per logica mantenersi a ridosso delle pareti rocciose del soprastante Monte Baussetti puntando verso Sud-Est dove poco più di un chilometro oltre in linea d’aria vi è il Passo della Valletta, ma i e gli ometti piegano invece decisamente a destra (Ovest), mentre nella direzione precedentemente citata dopo un paio di sporadici ometti non vi e’ più nulla o perlomeno io non ho visto nulla. Seguendo pertanto i il sentiero compie ora un semicerchio per aggirare un modesto rilievo boscoso mantenendosi per un certo tratto molto ben evidente e abbastanza ben segnato fino ad una radura erbosa, dove termina tutto. Qui bisogna puntare ad Est ed attraversare un tratto fra alti arbusti per poi entrare in un bosco con traccia via via più evidente seguendo dei nylon annodati ai rami degli alberi. Terminato il bosco ed i nylon, si punta sempre più o meno ad Est cercando i punti più agevoli giungendo poi all’Alpe Zottazzi, in 1 ora dal pianoro. Ora un’evidente traccia conduce in 10 min. e 3 ore totali al soprastante Passo della Valletta mt. 1839, dove si piega a sinistra seguendo il filo di cresta su di una nitida ma a tratti ripida traccia che permette di raggiungere senza grandi problemi, fra erba e roccette, la vetta del Monte Baussetti mt. 2004, in altri 30 min. e 3 ore 30 min. totali.

Panorama a Nord Monte Bianco, Gran Paradiso, Cervino, Rosa, a Nord-Est la pianura con sfondo dalle Alpi Lepontine alle Retiche, ad Est Mindino, Appennino Ligure, Apuane, Monte Berlino e Grosso, a Sud-Est Antoroto e Rocche di Perabruna, a Sud Cima Ciuaiera, a Sud-Ovest Pizzo d’Ormea, Conoia, Rotondo, Revelli, Mongioie e Brignola, a Ovest Seirasso, Mondolè, Fantino, Bisalta, Sautron, Brec e Aiguille de Chambeyron, Chersogno e Pelvo d’Elva, a Nord-Ovest il Monviso.

Per il ritorno si è optato per un percorso ad anello, pertanto dalla vetta si discende per la cresta opposta inizialmente piuttosto ripida ed esile ma che oltrepassato il cupolone sommitale spiana diventando piuttosto ampia, attraversando un’area disseminata di rododendri. Dopo circa 20 min. dalla vetta si incontra il bivio per il Gias Valletta, che bisogna trascurare sulla destra, procedendo invece dritti seguendo l’indicazione per la Cima Robert mt. 1819, che si raggiunge in altri 5 min. e 3 ore 55 min. totali, sommità recintata da staccionata in legno e contrassegnata dalla presenza di una particolare struttura in ferro battuto raffigurante un soldato napoleonico ed un cannone. Da qui il sentiero diventa sterrata che si mantiene sempre su ampia cresta e punta in moderata discesa verso Nord-Ovest raggiungendo dapprima una catasta di rocce e poi in discesa più accentuata un gias diroccato, in 30 min. da Cima Robert. La sterrata percorre ora una bella distesa prativa per poi raggiungere dopo circa 400 metri un bivio di sterrate in corrispondenza di un grosso albero, dove bisogna seguire quella di sinistra. Questa, seppur compiendo un paio di iniziali tornanti, punta generalmente verso Sud e raggiunge dopo poco più di un chilometro e mezzo un guado, in 30 min. dal gias. Attraversato il Rio Capanne si procede a destra su sterrata che permette, in falsopiano, di raggiunge dopo circa 300 metri il bivio di sterrate incontrato all’andata e da qui come già percorso fino allo spiazzo, in altri 50 min. e 5 ore 45 min. totali.

Galleria fotografica:

Grafici del percorso:

Commenti:

La neve caduta copiosa anche a quote basse nella giornata precedente ha reso complicata la scelta della gita. Tale scelta, con una certa quantità di scetticismo, è ricaduta su questa meta accogliendo così la proposta di un amico che intendeva reperire integralmente il sentiero che da Borello conduce al Passo della Valletta e che, circa un anno e mezzo fa, ci costò un notevole spavento nel momento in cui constatammo che svaniva nel nulla, perdendoci così nel bosco. In questa seconda spedizione, facendo il percorso in senso inverso, abbiamo trovato un sentierino con bolli rossi che per un certo tratto dopo il termine della sterrata procede nella giusta direzione e ci ha fatto pensare che potesse essere il giusto sentiero, poi però, giunti in un pianoro, come già citato nella descrizione invece di procedere verso il Passo su pietraia piega a destra verso il bosco terminando poi all’improvviso in una successiva radura. Da quel punto essendoci già passati la volta precedente ed avendo la traccia GPS siamo riusciti ad uscire senza problemi dal bosco (seguendo anche dei nylon legati ai rami degli alberi) e raggiungere poi il Passo, ma ci tengo ad esortare a non effettuare questo percorso chiunque non sia esperto o che non sia in possesso di un navigatore in quanto perdersi in questa zona e’ piuttosto semplice. Malgrado qua e la ad inizio sterrata vi siano paline indicanti sentieri numerati, in realtà veri e propri sentieri non esistono, come anche i segnavia. Quindi nel complesso posso dire che è stata una gita piacevole, ma ovviamente non mi sento di consigliarla, perlomeno a chi non ama l’avventura e i percorsi di ricerca….in questo caso, volendo raggiungere queste cime, sarebbe opportuno optare per il più conosciuto percorso proveniente dalla Val Casotto.

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