Bec Carré mt. 3004 anello da Laviel

Il Bec Carré è un monte delle Alpi Pennine, facente parte delle “Cime Bianche”. Si trova in Valle d’Aosta a cavallo fra la Val Tournanches e la Val d’Ayas, si presenta come un grosso pilastro di stampo dolomitico che si erge solitarioa tra la Gran Sometta e la Pointe Sud. Qui propongo un percorso ad anello abbastanza lungo ma che nel complesso risulta perlopiù semplice (esclusa la salita alla vetta) effettuandosi per buona parte su sterrate di servizio degli impianti di risalita.

🏁 Punto di partenza: Spiazzo a Laviel mt. 1798

⚠️ Difficoltà:         EEA il tratto con catene,EE dal Lago Perso al Colle della Roisette,  E tutto il resto

Sviluppo:           16,4 Km

📈 Dislivello:           1300 Mt. circa

⏱️ Tempi:              Giro ad anello totale 6 ore 25 min.  

📅 Data escursione:     24/09/2023

🚥 Periodi consigliati:   Da Giugno a Ottobre

🔎 Valutazione:        ⭐⭐⭐⭐⭐

Accesso:

Da Genova con l’autostrada A10 fino a Voltri, quindi su A26 fino a Chatillon. Da qui si seguono le indicazioni per Cervinia e si risale la Valtournenche su SR46 superando Anthey Saint. Andrè, Buisson e Maen, fino all’omonimo capoluogo, attraversato il quale, più o meno al fondo del paese, bisogna svoltare a destra seguendo il poco visibile cartello indicante Cheneil e Bringaz. Si segue la strada che dopo alcuni tornanti porta a Bringaz, che va superato quindi, in località Laviel, si oltrepassa un tornante ed in corrispondenza di esso sulla destra vi è un ampio spiazzo nel quale si può lasciare l’auto.

Itinerario:

Dallo spiazzo si attraversa la strada andando ad intercettare la stradina in salita sulla sinistra che dopo circa 300 metri, a Plan Blois Inferiore, va abbandonata deviando a sinistra seguendo il sentiero con segnavia 20, con indicazione per il Colle Superiore di Cime Bianche. Dopo aver attraversato un ponticello si procede ora su una strada ancora asfaltata delimitata da staccionata in legno che in breve diviene strada inerbita e perviene ad un nuovo bivio con il sentiero 3 a destra da trascurare. Dopo alcune svolte si procede poi paralleli ad un piccolo rio ed in corrispondenza di un tornante si trascura a destra il sentiero 28A, per mantenersi a sinistra ancora sul 3 e 20, che in breve si addentra in un bel lariceto. Dopo numerosi tornantini si fuoriesce dal lariceto in corrispondenza di un’ampia zona di pascolo con alcune graziose baite, Lillaz mt. 2041, oltre le quali si raggiunge, in ripida salita sul 28A, 3 e 20, una malga a Plan Bois Superiore mt. 2100, in 30 min. dalla partenza. Oltrepassata la malga si approda su strada asfaltata, ove bisogna svoltare a sinistra in salita e procedere su di essa per circa 150 metri, ossia fino ad un nuovo bivio in corrispondenza di una curva dove bisogna abbandonare la strada, 28A, e piegare a destra su sentiero seguendo ancora il 3 e 20, che su distesa prativa conduce in breve alla graziosa chiesetta di Notre Dame de la Salette mt. 2200, in altri 10 min. e 40 min. totali, punto in cui appare per la prima volta la meta di giornata. Qui si può decidere se seguire il sentierino a sinistra che rimonta il pendio erboso e conduce all’arrivo degli impianti oppure continuare su sterrata a destra, io ho optato per questa seconda soluzione (che sembra più rapida). Questa dopo circa 300 metri si perviene ad un bivio di strade, ove ci si mantiene su quella di sinistra che prende quota dapprima dolcemente e poi in maniera più decisa, sul 3 e 107, fino ad approdare ad un bivio nelle vicinanze della località Salette (arrivo della cabinovia), in altri 20 min. circa. Al bivio si trascura a sinistra il 3 e 107, e a destra il 23 (dal quale arriveremo al ritorno), procedendo invece dritti sul 20, con indicazioni per il Colle Superiore di Cime Bianche. La sterrata conduce dopo poco a rasentare un piccolo laghetto artificiale, quindi volge leggermente a destra addentrandosi così nel vallone (potendo ammirare le “Cime Bianche” : Gran Sometta, Bec Carré e Pointe Sud), supera un alpeggio con vicino ristoro e, dopo una lunga e ripida salita, conduce ad un nuovo bivio. Qui si trascura a sinistra i sentieri 20, per il Colle Sup. di Cime Bianche e il 21, per la Motta de Pleté, e si procede ancora sulla sterrata che dopo alcune svolte in ripida salita conduce al Colle Inferiore di Cime Bianche mt. 2894, in 1 ora 35 min. da Salette e 2 ore 35 min. totali, ove appare per la prima volta la Gobba di Rollin. Oltrepassato il colle di poche decine di metri bisogna abbandonare la sterrata e piegare a destra, senza sentiero alcuno, iniziando a tagliare la pietraia di massi biancastri con un traverso di circa 100 metri verso Sud Est, cercando di seguire gli ometti disseminati. Raggiunto poi uno spallone bisogna piegare grossomodo verso Sud puntando alla base delle pareti dell’evidente cima quindi, una volta raggiunta, si incontra un primo tratto attrezzato con catene, in 20 min. dal colle. Opportuno qui attrezzarsi con casco e kit da ferrata. Si tratta di un tratto piuttosto breve, circa una decina di metri, perlopiù abbastanza semplice e con solo un punto leggermente esposto alla fine, evitabile se ci si mantiene più sinistra. Al termine del primo tratto si approda su di un terrazzino scenografico ove si possono ammirare alcuni torrioni ed un particolare masso incastrato. Procedendo adesso a sinistra, e rasentando la parete, in breve si approda alla base di un ripido camino con masso incastrato, punto in cui inizia il secondo tratto attrezzato con catena di circa 15 metri, questo decisamente più utile del precedente (specie per la discesa vista la ripidità ed il fondo sdrucciolevole), al termine del quale si rimonta brevemente su detriti fino a sbucare sulla semplice cresta sommitale ed in breve si perviene così in vetta al Bec Carré mt. 3004, in 15 min. dall’inizio delle catene e 3 ore 10 min. totali

Panorama a Nord Testa del Leone, Dent Blanche, Cervino e Gran Sometta, Furgggrat, a Nord-Est Furgghorn e Teodulhorn, a Est Gobba di Rollin, Piramide Vincent, Monte Rosso di Verra, a Sud-Est Corno Bianco, Rothorn, Testa Grigia, Corno Vitello, Gran Cima, Mont Nery, a Sud Gran Tournalin, Monte Roisettaz, Pointe Sud, a Sud Mont GlacierPunta Tersiva a Sud-Ovest Gran Paradiso, Emilius, Grivola, Grand Nomenon, Mont Pourri e Testa del Rutor, a Ovest Punta Tsan, Dome de Tsan, Cime de Balansenselmo, Mont Rous, Punta di Fontanella, Chateau des Dames, Mont Blanc du Creton, Tour du Creton, Punta Budden, a Nord-Ovest Becca di Guin, Les Jumeaux, Punta Margherita e Dent d’Hérens.

Ovviamente si discende sullo stesso percorso fino al Colle Inferiore di Cime Bianche, in 35 min. circa, e da qui si piega a destra discendendo sulla sterrata per circa 100 metri, ossia fino ad una curva, dove la si abbandona per procedere dritti su pendio di erba e piccoli massi puntando al sottostante Lago Perso mt. 2827, in altri 5 min. circa. Andando ora a sinistra e seguendo la sponda settentrionale del lago si attraversa poi il suo emissario giungendo in breve ad un secondo piccolo laghetto dalla forma arrotondata. Puntando ora grossomodo a Sud, e seguendo alcuni sporadici ometti, si discende verso un ripiano sottostante al margine della pietraia alla base della Pointe Sud, quindi, raggiunto il ripiano attraversato da un piccolo rio, bisogna stare attenti a non perdere la traccia (io infatti sono sceso di una ventina di metri seguendo degli ometti). Qui bisogna mantenersi a destra ed in breve si intercetta una traccetta evidente che taglia il pendio erboso con un traverso per poi raggiungere senza difficoltà il Colle della Roisette mt. 2827, in 45 min. dal Lago Perso e 4 ore 35 min. totali. Da qua si segue il sentiero 23 che porta a tagliare in moderata discesa una pietraia sovrastando una conca con un modesto laghetto, poi con moderata risalita si perviene ad una crestina erbosa con grossi ometti di pietre. Si torna a discendere in maniera piuttosto ripida su pendio erboso che poi adduce ad una strada sterrata che va seguita fino ad approdare al bivio dell’andata nei pressi della Località Salette, punto in cui di fatto termina l’anello, in 1 ora 5 min. dal colle. Ora come per l’andata in altri 45 min. e 6 ore 25 min. totali fino allo spiazzo.

Galleria fotografica:

Grafici del percorso:

Commenti:

Spettacolare escursione a una delle “Cime Bianche”, le Dolomiti in Valle d’Aosta, che, non me ne abbiano gli appassionati di sci, sarebbe stata una gita “top” se buona parte dell’ambiente non fosse stato deturpato dagli impianti di risalita disseminati lungo il percorso. Il Bec Carré  è davvero una vetta meravigliosa e particolare, già ammirata nell’escursione alla Gran Sometta, che dal basso risulta apparentemente inaccessibile ed invece è raggiungibile con relativa facilità grazie all’ausilio di un paio di tratti con catene posti nell’unico punto di debolezza della parete. Il primo tratto di catene a mio giudizio è posto più per una sicurezza psicologica che altro, (forse utile in caso si rocce bagnate o neve/ghiaccio, ma nelle condizioni attuali abbastanza superfluo), mentre il secondo tratto è decisamente utile, e conviene anche effettuarlo, per maggiore sicurezza, con il kit da ferrata soprattutto per la discesa, ripida e su fondo disseminato di fine pietrisco scivoloso. Molti i punti di interesse trovati in questa gita: i torrioni dal ripiano fra i due tratti con catene, il Lago Perso, il torrione della Pointe Sud ed il meraviglioso panorama che si gode per buona parte del percorso (specie quello sul Cervino dal Colle della Roisette). Purtroppo il percorso che segue la sterrata fra cannoni sparaneve/impianti di risalita e la zona fra il Colle Inferiore e Superiore evito di commentarlo perché, purtroppo, si commenta da se……

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