Mont Glacier mt. 3185

Il Mont Glacier è una montagna delle Alpi Graie che si trova lungo lo spartiacque tra la Valle di Champorcher, il Vallone di Champdepraz e la Val Clavalité. Costituisce inoltre il punto più elevato della valle di Champorcher e del vallone di Champdepraz. La salita alla vetta per la via normale non presenta particolari difficoltà, si può tranquillamente classificare come E. L’anello qui proposto presenta invece, oltre alla salita alla vetta, la discesa ai laghi sottostanti passando per il Colle Fussy, Colle Etsely e Colle Medzove, nonché la risalita al Colle della Gran Rossa  e la discesa da questo fino al riallaccio del sentiero senza seguire segnavia. Pertanto adatta a escursionisti esperti e possibilmente muniti di traccia GPS che qui si può scaricare.

🏁 Punto di partenza: Dondena mt. 2100 circa

⚠️ Difficoltà:          EE

Sviluppo:           18,6 Km

📈 Dislivello:           1500 Mt. circa

⏱️ Tempi:              Giro ad anello totale 8 ore 05 min.

📅 Data escursione:     23/09/2018

🚥 Periodi consigliati:   Da fine Giugno a Ottobre

🔎 Valutazione:         ⭐⭐⭐⭐⭐ 🎖️

Accesso:

Da Genova con l’autostrada A10 fino a Voltri, quindi su A26 e A4 fino a Santhià e da questo su A5 fino a Pont Saint-Martin. Da Pont Saint-Martin si prosegue su Via Circonvallazione per poi, ad una rotonda, svoltare a sinistra su Via Roma andando così ad attraversare Donnas e proseguire sempre sulla strada principale fino allo rotonda oltre Bard. A questa rotonda si svolta a sinistra attraversando Hone e da questo su SR2 si risale la Val di Champorcher fino al paese di Champorcher dove, superate le prime case, si svolta a destra seguendo l’indicazione per Dondena. La strada per i primi km è asfaltata poi, dopo lo spiazzo di Petit Mont Blanc, diventa sterrata e un po’ malconcia per i restanti 6 Km fino ad un parcheggio a circa 2100 metri di quota in corrispondenza di alcuni pannelli illustrativi.

Itinerario:

Dal parcheggio si procede sulla sterrata che scende a sinistra di qualche decina di metri verso un ponte sul torrente Ayasse, poco prima del quale, in corrispondenza di una casa arroccata ad una roccia, si trascura la deviazione a sinistra per Chardonney sul sent. 2. Una volta attraversato il ponte la sterrata sale fino a raggiungere le prime case di Dondena e, giunti all’altezza di una costruzione diroccata e prima che la sterrata perda quota, si può optare per effettuare una scorciatoia a destra per prati su traccetta, che permette di evitare un lungo tratto che conduce al Rifugio Dondena. La traccetta conduce ad una costruzione allungata, probabilmente una malga, oltrepassata la quale si guada un piccolo rio e, seguendo una traccia sulla destra che risale un pendio erboso, si approda su di una carrareccia con ometti, che in breve porta ad intercettare la sterrata precedentemente abbandonata, in 20 min. totali. Pieghiamo ora a destra e la seguiamo, sent.2 , per circa un km ossia fino ad incontrare un bivio con palina, in altri 15 min. circa, dove si trascura la sterrata che procede dritta verso il Rifugio Miserin, per piegare invece a destra su sentiero 8 e 8C. Questo scende subito fino ad un ponte sul Torrente Ayasse che va attraversato e, pochi metri dopo, bisogna prestare attenzione a non sbagliare percorso in quanto un’indicazione non particolarmente chiara posta su masso potrebbe far credere di dover proseguire dritti affrontando una modesta rampetta invece, subito dopo il masso, bisogna piegare a sinistra e procedere paralleli al corso d’acqua. Il sentiero poi piega verso destra, andando a risalire un pendio erboso con ripetuti tornanti, che volendo di tanto in tanto si possono tagliare su traccetta. Si giunge poi ad un bivio di sentieri dove si trascura a sinistra il 8 e 8B per piegare invece a destra sul 8C che compie ora un lungo traverso, terminato il quale, prima dell’inizio si una serie di tornanti, si incontra un nuovo bivio, dove si trascura nuovamente il 8 a sinistra per mantenersi ancora a destra sempre sul 8C con indicazione per il Col Fussy, in 30 min. dalla sterrata e 1 ora 5 min. totali. Si risale quindi il pendio erboso con numerosi tornanti e, intorno ai 2800 metri di quota, l’erba inizia ad esser sostituita dalle pietraie ed appare per la prima volta il Mont Glacier, meta di giornata. Dopo aver tagliato le pendici orientali del Mont Dela si giunge in prossimità del Lago Gelato, in circa 45 min. dal bivio, che si sovrasta di qualche decina di metri per poi contornarlo sulla sinistra raggiungendo, dopo altri 10 min. e 2 ore totali, il Col Fussy mt. 2910. Si trascura ora il sentiero 5A (che percorreremo al ritorno dalla vetta per compiere un anello) e si piega invece a destra, sempre sull’8C, attraversando una pietraia che in moderata ma costante salita conduce ad uno spallone, dove la traccia piega decisamente verso sinistra risalendo detto spallone in ripida salita su sfasciumi fino ad approdare sul filo di cresta e da questa, piegando ora a sinistra, in breve si approda in vetta al Mont Glacier mt. 3185, in 45 min. dal colle e 2 ore 45 min. totali.

Panorama a Nord Dent d’Herens, Cervino, Weisshorn e Monte Avic, a Nord-Est Catena del Rosa, a Est Monte Mars, a Sud Rosa dei Banchi e Monviso, a Sud-Ovest Mont Dela, Gran Paradiso, Tersiva e Grivola, a Ovest Monte Emilius che copre parzialmente il Monte Bianco, Grande Jorasses, a Nord-Ovest Mont Rafrey, Mont Dolent, Mont Velan, Gran Combin, La Ruinette e Becca de Luseney.

Dalla vetta si ritorna nuovamente al Col Fussy, dove si piega a destra seguendo il sentiero 5A con indicazione per il Col Etsely che inizia subito a perdere moderatamente quota fino ad incontrare un bivio, dove bisogna trascurare a sinistra il sentiero 5C che scende in Val Clavalitè e procedere a destra sul 5, che prende ora a salire leggermente un tratto erboso fino a superare un tratto roccioso su cengia. Oltre tale cengia inizia un’ampia mulattiera che punta in direzione del Mont Rafrey ed in modesta discesa conduce ad un bivio, dove bisogna trascurare a sinistra il sentiero 5 per procedere ancora dritti ora sul 102 che in breve conduce in piano al Col Etsely mt. 2812, in 1 ora 10 min. dalla vetta e 3 ore 55 min. totali. Dal colle si trascura la traccia che procede dritta e conduce al Mont Rafrey per piegare invece a destra sul 102 e 4A che con parecchi tornantini conduce al Lago Medzove. Io per non perdere ulteriore quota ho optato per effettuare un taglio che evita di scendere fino al Lago, ma che tutto sommato sconsiglio in quanto, malgrado permetta di risparmiare dislivello e un po di sviluppo, comporta però l’attraversamento di una scomoda pietraia il cui attraversamento non fa di certo risparmiare tempo. Ad ogni modo il taglio si effettua intorno ai 2450 mt. nel punto in cui il sentiero rasenta la pietraia, lasciando quindi il sentiero a sinistra per attraversare la pietraia a destra (Nord-Est), giunti poi al margine della pietraia bisogna piegare a destra (Est) puntando ad una conca attraversata da un piccolo rio. Attraversato tale rio, bisogna continuare nella stessa direzione su pendii erbosi sovrastando il Lago, andando poi ad intercettare il sentiero 102 che conduce al Colle Medzove. Lo si segue piegando a destra in moderata salita fra distese prative e modeste pietraie giungendo così dopo circa 1 ora 30 min. dal Col Etsely al Colle Medzove mt. 2598. Da questo si procede ancora su sentiero 102 in direzione del Grand Lac per circa 200 metri, quindi lo si abbandona procedendo senza via obbligata puntando all’istmo che divide i due laghi sottostanti (Sud), ed una volta raggiunto bisogna costeggiare la sponda settentrionale del Lago Superiore seguendo dei bolli gialli che portano a raggiungere la sponda orientale. Qui improvvisamente spariscono i bolli gialli o meglio ci sono ma sono stati cancellati con vernice grigia (probabilmente è un sentiero dismesso), per cui bisogna aguzzare la vista..io inizialmente i bolli e gli ometti li ho persi di vista riuscendo poi a scorgere un ometto sulla sommità di una ripa detritica, raggiunta poi con fatica su ripido pendio (ma sicuramente non era quello il giusto itinerario). Da questo punto i bolli grigi divengono molto più evidenti come anche la traccia, che risale ora il pendio detritico puntando più o meno verso Sud. Terminato un costolone di detriti la traccia piega a sinistra ed in ripida salita con tratti su fini sfasciumi porta a raggiungere la sommità del pendio, ossia il Colle della Gran Rossa mt 2751, in 1 ora 5 min. dal Col Medzove e 6 ore 30 min. totali. Si scende ora nel versante opposto su pendio di erba e detriti cercando di seguire ancora bolli grigi e ometti puntando più o meno verso Sud. I segni portano in breve ad un punto dove si forma un piccolo ripiano erboso, punto in cui i bolli grigi sembrano sparire, ma spostandosi a destra del ripiano ricompaiono. Non è sempre facile riuscire a seguirli, comunque, anche se si dovessero perdere di vista e con buona visibilità, basta tenere presente che bisogna puntare verso la conca sottostante e verso il suo margine sinistro (Sud-Est), dove giace il Lago Giasset (ben visibile) e vicino al quale passa il sentiero segnato che bisogna seguire per tornare al parcheggio. La pietraia poi viene sostituita da distese prative che bisogna attraversare lungamente provando a seguire dei sporadici ometti (ma come dicevo prima con buona visibilità non ci dovrebbero essere grossi problemi), quindi si attraversa un lungo dosso erboso senza più bolli e verso il termine di questo si avvista il sentiero con bolli grigi che attraversa una pietraia qualche decina di metri più in basso per poi riallacciarsi in corrispondenza di un grosso ometto e dopo aver guadato un piccolo rio. In breve si intercetta il sentiero segnato con un po’ più in basso rispetto al Lago Giasset, in 1 ora 15 min. dal Colle della Gran Rossa, e lo si segue piegando a destra e scendendo poi fino a raggiungere la Malga Giasset mt. 2165, in 15 min. circa. Da qui bisogna seguire la sterrata 9C contrassegnata da e segnavia che conduce in 5 min. al parcheggio di inizio percorso e 8 ore 5 min. totali.

Galleria fotografica:

Grafici del percorso:

Commenti:

Bellissima e impegnativa escursione ad una vetta panoramicissima. Bello infatti il panorama di vetta su Cervino, Rosa, Gran Combin, Gran Paradiso, Tersiva e Emilius, come anche la vista sui bei laghi sottostanti, fra i quali uno dal spettacolare colore turchese ancora parzialmente ghiacciato. Il percorso qui proposto descrive un anello decisamente più vario rispetto al classico andata e ritorno, aggiungendo la vista ravvicinata di alcuni dei laghi visti dall’alto e l’attraversamento del Colle della Gran Rossa in ambiente selvaggio. Prestare attenzione in questo tratto, dal lago superiore al Colle della Gran Rossa e da questo fino al riallaccio del sentiero nelle vicinanze del Lago Giasset, in quanto, come ho già descritto, i bolli gialli sono stati cancellati con vernice grigia e diventa difficile seguirli. Pertanto, se si vuole effettuare questo percorso, necessita buona visibilità e aguzzare la vista,  scaricandosi possibilmente la traccia GPS che può essere utile per fugare ogni dubbio.

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