Monte Emilius mt. 3559

Il Monte Emilius è una montagna delle Alpi Graie situata in Valle d’Aosta. Prima del 1839, era conosciuto come Pic de dix heures, Pic Chamosser o Pic Chamoisier, in seguito la vetta è stata quindi battezzata in onore della quattordicenne Émilie Argentier che la salì in quell’anno. Il percorso qui proposto parte dalla stazione a monte della seggiovia Chamolè effettuato in giornata. Visto il discreto dislivello è possibile spezzare tale percorso in due giorni pernottando al Rifugio Arbolle

🏁 Punto di partenza:   Staz. a monte seggiovia Chamolè mt. 2312

⚠️ Difficoltà:            EE (utile il casco dal Colle alla vetta)

Sviluppo:             15,3 Km

📈 Dislivello:             1650 Mt. circa

⏱️ Tempi:                Andata 3 ore 50 min. – Ritorno 2 ore 30 min. – Totale 6 ore 20 min.

📅 Data escursione:         27/08/2017

🚥 Periodi consigliati:       Da Luglio a Settembre

🔎 Valutazione:           ⭐⭐⭐⭐⭐

 

Accesso:

Da Genova con l’autostrada A10 fino a Voltri ,quindi su A26 fino ad Aosta. Usciti dall’autostrada in corrispondenza della deviazione per l’autoporto si procede in Corso Ivrea ,quindi, seguendo le indicazioni per Pila, piegare a sinistra e giunti ad una rotonda procedere dritti (terza uscita) in Via Lavoratori- vittime del Col du Mont. La si percorre superando una prima rotonda, poi ad una seconda rotonda prendere la quarta uscita, andando così ad attraversare un ponte ed approdando così alla Fraz. Pont Suaz. Ad una rotonda bisogna prendere la seconda uscita raggiungendo poi la Fraz. Ampaillant e da qui su SR18 che inizia a salire superando Charvesod e, dopo una lunga serie di tornanti raggiunge Pila. Qui bisogna seguire le indicazioni per la seggiovia Chamolè e, raggiunto un ampio spiazzo si può lasciare l’auto. L’impianto di risalita funziona dalle 9:15 alle 17:00 (se lo si vuole prendere anche al ritorno come ho fatto io bisogna un po’ correre) il costo solo andata € 7,50 ,and-rit € 9,50.

Itinerario:

Dalla stazione a monte della seggiovia Chamolè a mt. 2312 si procede subito dritti seguendo il sentiero 14 con indicazione per il Rifugio Arbolle inizialmente in moderata salita poi, raggiunto un rado bosco di conifere, in falsopiano fino al raggiungimento del Lago di Chamolè mt. 2325, in 10 min. circa. Lo si costeggia sulla sinistra e si giunge in breve ad un bivio, dove bisogna trascurare la deviazione a sinistra per il sentiero 19 che conduce all’Alpe Comboè e si procede a destra seguendo il sent. 102 e 14 con indicazione per il Colle Chamolè ed il Rifugio Arbolle. Il sentiero, inizialmente a mezza costa con moderata pendenza, in breve prende a salire la china erbosa con maggiore decisione effettuando numerosi tornantini raggiungendo così, dopo altri 35 min. e 45 min. totali, il Colle Chamolè mt. 2649, dove è ora visibile anche il Monte Emilius, meta di giornata. Qui si trascura la deviazione a destra sul sent. 19a per il Col Tza Sèche e si procede ancora sul sent. 102 e 14 che ora scende piuttosto ripido per circa 150 metri fino al raggiungimento della Conca d’Arbolle, poi superato un ponticello in legno si compie una breve risalita fino al Rifugio Arbolle mt. 2513, in 15 min. dal Colle ed 1 ora totale. Costeggiato il rifugio sulla destra il sentiero sovrasta di qualche decina di metri il Lago d’Arbolle, poi al termine di questo, si procede parallelamente al corso del Torrente Comboè. Raggiunto poi un bivio si trascura la deviazione a destra sul sent. 18 che conduce al Col Garin e ci si mantiene a sinistra andando così a risalire un dosso erboso. Superato poi un modesto guado si risale fino alla sommità di un secondo dosso erboso, quindi segue un tratto in falsopiano con qualche modesto saliscendi sul filo della dorsale per poi raggiungere, dopo 1 ora 10 min. dal Rifugio e 2 ore 10 min. totali, il Lago Gelato mt. 2960. Trascurato il bivio a sinistra sul sent. 17a per il Petit Emilius, si procede invece dritti sul 102 con indicazione per il Colle d’Arbolle ora su pietraia. Dopo una breve risalita si approda ad un successivo bivio dove bisogna trascurare a destra il sent. 102 che conduce al Col d’Arbolle e procedere invece a sinistra sul 14 seguendo l’indicazione per il Colle tre Cappuccini e Monte Emilius. Saliti fino alla sommità della pietraia, potendo ammirare un sottostante grazioso laghetto, si perde una ventina di metri di quota per poi tornare subito a salire sul pendio di grossi massi che condurrà al colle. Il percorso è sempre ben segnato con frecce e e si districa fra grossi massi e tratti ben camminabili, solo in un paio di punti è necessario aiutarsi con le mani per procedere, in particolar modo negli ultimi metri per accedere al Colle dei Tre Cappuccini mt. 3249, che si raggiunge in 50 min. dal Lago Gelato e 3 ore totali. Dal Colle bisogna piegare a sinistra seguendo una freccia gialla, che conduce ad un punto in cresta dove bisogna aiutarsi con le mani per superare una passaggio su massi accatastati quindi il percorso si porta sul versante orientale del monte. Ora si susseguono una svariata serie di tracce che si inerpicano ripide sul fianco detritico (vanno più o meno bene  tutte, si uniscono fra di loro), dove sarebbe opportuno utilizzare il casco. Queste tracce alternano tratti su fin pietrisco instabile ad altri fra grossi massi, comunque tutto piuttosto semplice, dove l’unica difficoltà è il tentare di non far sganciare a valle dei pietroni. Giunti a circa 50 metri dalla vetta la traccia si impenna ulteriormente e, dopo aver superato una semplice placchetta inclinata, con breve risalita su comoda traccia si giunge in vetta al Monte Emilius mt. 3559, in 50 min. dal Colle dei Tre Cappuccini e 3 ore 50 min. totali.

Panorama a Nord Monte Velan, Gran Combin e Mont Gelè, a Nord-Est Dent’Herens, Weisshorn, Cervino, Dom, Rosa e Testa Grigia, a Est Monte Mars, Petite Roise e Grande Roise, Glacier, a Sud-Est Punta Tersiva, a Sud-Ovest Gran Paradiso, La Grivola, Grande Motte e Grande Casse e Grande Sassiere, a Ovest Testa del Rutor, a Nord-Ovest Monte Bianco e Grand Jorasses.

Discesa sullo stesso percorso dell’andata in 2 ore 30 min. circa (io ho corso un po’ per evitare di perdere il viaggio in seggiovia, diciamo che senza correre ci vogliono almeno 3 ore).

Galleria fotografica:

Grafici del percorso:

Commenti:

Vetta molto panoramica, come anche il percorso che offre sempre belle visuali sui vari gruppi. Gita bella e senza particolari difficoltà ma piuttosto faticosa se fatta in giornata (tanto più se, come nel mio caso, si arriva da Genova) in quanto, malgrado si possa usufruire della seggiovia che consente un risparmio di dislivello di circa 550 metri, al normale dislivello per raggiungere la vetta bisogna aggiungere i vari saliscendi e, soprattutto, la salita fatta al ritorno di circa 150 metri dal Rifugio Arbolle al Colle Chamolè. Se si intende effettuare la gita in giornata conviene dare anche un’occhiata al sito degli impianti di risalita perché io avevo letto su qualche relazione che iniziavano le corse alle 8:45 fino alle 17:00 invece ho dovuto constatare che l’orario di apertura era alle 9:15. Questo cambiamento di programma, che riduce quindi il tempo utile a 7 ore 45 minuti, mi ha costretto a fare una breve pausa in vetta ed effettuare il ritorno quasi di corsa. Insomma gita bella ma, come mi è già successo ultimamente in Valle d’Aosta, meteo così così che non mi ha permesso di godere a pieno dello spettacolare panorama che offre questa vetta e pure il tempo risicato che non mi ha fatto per niente rilassare al ritorno.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *