Gran Cima mt. 3025

La Gran Cima (in francese, Grande Cime) è una montagna che fa parte delle Alpi Pennine ed è collocata nei contrafforti valdostani del Monte Rosa, in Valle d’Aosta. La vetta è raggiungibile sia dalla Val d’Ayas (Champoluc, Crest, Ostafa e Mascognaz) che dalla Valle del Lys (Gressoney Saint Jean). Questo che vado a proporre è il percorso con meno dislivello di quelli citati, ma non quello più economico in quanto utilizza gli impianti.

🏁 Punto di partenza: Crest mt. 1985 circa raggiungibile con cabinovia da Champoluc

⚠️ Difficoltà:          E fino al Lac Perrin, EE da questo alla vetta

Sviluppo:           13 Km

📈 Dislivello:           1100 Mt. circa

⏱️ Tempi:              Andata 3 ore  – Ritorno 2 ore 30 min. – Totale 5 ore 30 min.

📅 Data escursione:     24/07/2022

🚥 Periodi consigliati:   Da Giugno a Ottobre

🔎 Valutazione:         ⭐⭐⭐⭐

Accesso:

Da Genova con l’autostrada A10 fino a Voltri, quindi su A26 fino a Verres. Usciti dall’autostrada ad una rotonda si segue la seconda uscita in Via Caduti per la Libertà e, seguendo le indicazioni per la Val d’Ajas, si procede su SR45 che risale la valle superando i paesi di Challand Saint Victor, Challand Saint Anselme, Brusson, Periasc ed infine Champoluc. Al termine dell’abitato si può lascare l’auto nell’ampio parcheggio gratuito (Place Ramey).

Itinerario:

Dal parcheggio al termine di Champoluc si torna a ritroso su Route Ramey per circa 250 metri andando così a prendere la cabinovia (10 € andata/ritorno) che conduce al Crest mt. 1985 circa. Dalla stazione d’arrivo del Crest si seguono le indicazioni per Cuneaz , sent. 13 , svoltando a sinistra su sterrata che inizia subito in ripida salita e conduce dopo poche decine di metri ad una biforcazione, dove ci si mantiene a destra ora in moderata salita. Dopo circa 500 metri bisogna abbandonarla e seguire un sentierino a destra che in piano o blanda discesa taglia il pendio erboso conducendo al grazioso paesino di Cuneaz mt. 2032, in 15 min. circa dal Crest. Ci si addentra nell’abitato rasentando la graziosa chiesetta quindi ad un bivio ci si mantiene a destra pervenendo in breve ad una fontanella (utile per fare rifornimento d’acqua), dalla quale svoltando a sinistra su traccetta in breve si sbuca nuovamente su sterrata uscendo così dal paese. Dopo poco si trascura la sterrata a sinistra che conduce in ripida salita ad un alpeggio e ci si mantiene a destra, con segnavia 11A e 13, che su sentiero in piano attraversa un pendio erboso entrando poi in un bosco di conifere. Ora in moderata salita si perviene ad un ponticello in legno che rasenta una graziosa e minuscola cascatella, quindi, raggiunta una radura, si incontra un bivio. Qui si trascura a sinistra il sent. 11A che conduce ai Laghi Pinter, e ci si mantiene a destra seguendo il solo sent. 13 che porta a scendere verso il Torrente Cuneaz attraversandolo su ponte e portandosi così sul lato opposto del vallone. Uscendo gradualmente dal bosco si perviene all’ampia radura dell’Alpe Plan Long, in 35 min. dal paesino e 50 min. totali, quindi, intervallando tratti ripidi con ripetuti tornantini a tratti meno inclinati, si giunge dapprima ad un piccolo ripiano disseminato di grossi massi e poi, dopo alcune svolte, ad un nuovo bivio a 2500 mt. circa, in altri 50 min. ed 1 ora 40 min. totali. Si trascura a sinistra il sent. 13C , che conduce anche questo ai Laghi Pinter, e ci si mantiene a destra ancora sul 13, che con qualche svolta rimonta un’ultima ripa raggiungendo così, in altri 20 min. circa, l’ampia sella erbosa del Col Perrin mt. 2644 che domina il bel Lago Perrin, punto panoramico su Cervino, Rosa e Testa Grigia. Ora bisogna trascurare a destra il 14A, che scende a Mascognaz, seguendo invece la traccia che punta a Est andando poi a trascurare quasi subito la esile traccetta a sinistra, che porta a tagliare in moderata salita le pendici Ovest della Gran Cima e conduce ai Laghi Pinter (traccia percorsa qualche anno fa per raggiungere la Testa Grigia), procedendo invece dritti sulla traccetta che perde qualche metro di quota portandosi sulla riva orientale del Lago Perrin mt. 2635. La traccetta punta in direzione dell’evidente canalone tra la Gran Cima a sinistra e il Mont Perrin a destra e, dopo un primo tratto fra erba e roccette, tende a mantenersi sul lato sinistro del canale alla base delle pareti della nostra meta. Con alternanza di tratti erbosi ad altri su pietraia si giunge nella parte centrale del canale ove la traccia tende a perdersi tra i grossi massi e bisogna pertanto procedere a vista seguendo i provvidenziali ometti disseminati (comunque il percorso è abbastanza evidente). Districandosi sui malagevoli massi, prestando attenzione a quelli mobili, si raggiunge la parte alta del canale dove si intercetta nuovamente una vaga traccetta che compie un traverso che porta poi, con un’ultima breve ma ripida e friabile rampetta, ad un colletto a quota 2916 mt. circa, in altri 45 min. dal Col Perrin, poco più alto e a Nord del colle all’uscita centrale del canale. Dominando una conca dal sapore lunare (sede di norma di un laghetto ora asciutto) con vista sul Corno Vitello, si trascura la traccia che scende in tale conca piegando invece decisamente a sinistra ed andando a rimontare il pendio fra erba e sfasciumi cercando di seguire alcuni ometti che conducono poi sulla cresta Sud-Est. Qui si può decidere se mantenersi in cresta, superando alcuni blocchi rocciosi e lastre saltando o aggirando alcune modeste fratture della roccia, oppure in alternativa si può seguire una traccetta su detriti che aggira sulla sinistra i blocchi della cresta (percorso meno panoramico ma più pratico), che comunque si uniscono poco sotto alla vetta. Una volta ricongiunte le tracce si perviene ad una grossa spaccatura, non difficile ma da affrontare con piede fermo, che adduce alla placca inclinata sommitale di una decina di metri, da risalire zigzagando, oltre la quale si perviene sull’ampia e piatta vetta della Gran Cima mt. 3025, in 15 min. dal colletto e 3 ore totali.

Panorama a Nord il Rosa dalla Gobba di Rollin a Punta Giordani con davanti la Testa Grigia, a Est Corno Bianco, a Sud-Est Corno Vitello, Monte Mars, Monte Nery, Punta Valfredda, a Sud Becca Viou, Monviso, a Sud-Ovest Tersiva, Gran Paradiso, La Grivola, Corno Bussola, Emilius, Testa del Rutor, a Ovest Grande Rochere, Mont Blanc, Grandes Jorasses, Becca di Luseney, Mont Velan, Grand Combin, a Nord-Ovest Grand Tournalin, Dent d’Herens, Cervino.

Ritorno sullo stesso percorso dell’andata con un’unica modesta variante: raggiunto il colletto a 2916 metri, invece di mantenermi sul percorso d’andata sotto alle pareti della Gran Cima, ho continuato a discendere fino all’insellatura a sommità e nel centro del canalone a 2895 mt. circa. Piegando a destra si segue un’evidente traccia che a differenza del percorso d’andata si mantiene al centro del canale raggiungendo dapprima un ripiano detritico e poi, seguendo i numerosi ometti che ricalcano grossomodo il corso del rio che discende al Lago Perrin (asciutto al mio passaggio), si attraversa una pietraia saltando fra un masso e l’altro fino a riallacciarsi al percorso d’andata pressoché dove termina la pietraia, tornando così su comoda traccetta. Discesi nuovamente al Lago Perrin merita di essere effettuato un giro di esso. Quindi sul percorso già effettuato all’andata in 2 ore 30 min. dalla Gran Cima e 5 ore 30 min. totali.  

 

Galleria fotografica:

Grafici del percorso:

Commenti:

Piacevole escursione anche se forse, per i miei gusti, non proprio entusiasmante. Indubbiamente belli gli scorci su Cervino e Rosa e grazioso anche il Lago Perrin, anche se quest’ultimo già lo conoscevo avendolo raggiunto nell’escursione di due anni fa alla Testa Grigia.  Meteo previsto spaziale, in realtà molto buono solo al mattino e poi come spesso accade in estate col caldo le nuvole han preso il sopravvento coprendo parte del Rosa, del Cervino e in generale privando di buona parte del panorama. Un tremila decisamente semplice, dove le uniche difficoltà possono essere il reperire la traccia nel canalone e gli ultimi metri sotto alla vetta, comunque niente di complesso. Il vallone di salita dal Crest al Col Perrin l’ho trovato un po’noioso e privo in generale di particolari spunti di interesse. Indubbiamente l’eccessivo caldo patito in questa escursione non ha contribuito ad apprezzarne a pieno le peculiarità del luogo.  

 

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