Pointe des Sarrasins mt. 2964

La Pointe des Sarrasins è una montagna delle Alpi Cozie situata fra la conca dei Lacs des Sarrasins e la Valle del Fiume l’Arc, linea di confine fra Alpi Cozie e Graie, a Sud del Massif de la Maurienne. Vetta non molto conosciuta anche se presenta comunque un evidente sentiero che permette di raggiungerla agevolmente e senza difficoltà. Questo percorso prevede la salita per la via normale mentre al ritorno una deviazione per tracce a tratti vaghe per giungere ai Lacs des Sarrasins per poi intercettare nuovamente il sentiero dell’andata. 


🏁 Punto di partenza: Le Lavoir mt. 1910 circa

⚠️ Difficoltà:          EE la deviazione ai Lacs des Sarrasins, tutto il resto E 

Sviluppo:           14,6 Km

📈 Dislivello:           1080 Mt. circa

⏱️ Tempi:              Giro in parte ad anello totale 5 ore 40 min.

📅 Data escursione:      11/06/2022

🚥 Periodi consigliati:    Da Maggio a Ottobre

🔎 Valutazione:         ⭐⭐⭐⭐⭐

Accesso:

Da Genova con l’autostrada A10 fino a Voltri, poi si svolta a destra su A26 fino ad Alessandria, dove si svolta nuovamente a destra in direzione di Torino sulla A21, che seguiremo superando Asti proprio fino a Torino. Qui si procede poi sulla Tangenziale Sud, seguendo le indicazioni per Bardonecchia, per poi continuare sulla A32 fino a Susa. Usciti dall’autostrada si seguono le indicazioni per il Colle del Moncenisio su SS25 che sale con numerosi tornanti e, una volta entrati in territorio francese, su D1006 in breve si raggiungere la diga del Lac du Mont Cenis. La strada contorna e sovrasta di alcune decine di metri la sponda settentrionale del lago quindi prende a scendere fino a raggiungere Lanslebourg dove oltrepassato un ponte si svolta a sinistra seguendo le indicazioni per Modane. Ora si attraversa e oltrepassa il paese e procedendo sempre su D1006 per altri 23 km si perviene a Modane che bisogna attraversare e, una volta superato un supermercato, si perviene ad una rotonda con una cabinovia al suo interno. Qui si prende la strada a sinistra giungendo in breve ad una nuova rotonda dove si svolta a destra seguendo le indicazioni per Valfréjus sulla D215. Trascurata una deviazione a destra si continua dritti effettuando un tornante, ora su D216, con la strada che inizia a prendere quota fino a raggiungere Valfréjus. Bisogna attraversare il paese e, una volta superato, in corrispondenza di un tornante si svolta a destra su sterrata che si addentra nel bosco di conifere. Questa buona sterrata continua con moderata pendenza per circa 3,5 km ossia fino allo spiazzo di Le Lavoir dove si può lasciare l’auto.

Itinerario:

Dal parcheggio di Le Lavoir mt. 1910 circa si procede sulla sterrata che prende a salire subito abbastanza ripida e con qualche svolta conduce in corrispondenza del Barrage de la Losa (in Loc. La Loza mt. 2099), dove vi è un bivio con palina, in 25 min. circa dalla partenza. Qui si trascura a sinistra la sterrata che sale verso il Col de la Vallée Etroite e Refuge du Thabor e ci si mantiene sulla sterrata in piano a destra senza indicazioni. In breve si supera una passerella in legno sul Ruisseau du Charmaix che adduce ad una bella distesa prativa da attraversare ancora su sterrata rasentando il Grange le Plan mt. 2154 andando poi a raggiungere in breve un ponticello in legno. Oltrepassato il ponticello si perviene ad un bivio con indicazione “Sarrazins” scritto su di un masso, in altri 10 min. circa dal precedente bivio, punto in cui bisogna abbandonare la sterrata e piegare a destra seguendo appunto questa indicazione. Ora il sentierino inizia a rimontare il pendio effettuando alcune svolte fino ad approdare su di un ripiano erboso superiore, in 25 min. ed 1 ora totale, dove una traccetta scende a guadare il Ruisseau des Sarrasins che attraversa il ripiano appunto. Oltrepassato il guado si procede su traccia che rimonta lungamente alcuni ampi dossi erbosi (potendo ammirare sulla destra il Roc Rouge) e conduce a rasentare un laghetto circolare, in 45 min. dal guado,  poi via via che si sale l’erba viene sostituita dai detriti e si perviene, dopo altri 20 min. e 2 ore 5 min. totali, ad un secondo piccolo laghetto dalle piacevoli tinte, punto in cui si trascura la traccetta che procede dritta in falsopiano e conduce al Col des Sarrasins per svoltare a invece destra. Ora su sfasciumi si prende quota arrivando così, in 20 min. circa, ai resti della costruzione adiacente all’ingresso della miniera di galena posta alla base di una paretina multicolore e piena di spunzoni (miniera che con cautela si può visitarne l’ingresso potendo scorgere le numerose tinte delle sue pareti). Immediatamente oltre la miniera bisogna svoltare a destra e su ripida traccetta risalire il pendio di sfasciumi parallelamente alla paretina e,  con ulteriore ma meno accentuata risalita, si giunge quindi ad un grosso cippo di pietre posto sulla sommità di una piccola balza rocciosa nelle vicinanze dei resti del vecchio villaggio dei minatori, in altri 10 min. e 2 ore 35 min. totali. La traccia diviene ora leggermente più evanescente e da ricercare su pendio di detriti, comunque basta procedere grossomodo sempre nella stessa direzione puntando alla cresta soprastante. Una volta in cresta bisogna piegare a destra e percorrerla superando un paio di modesti sbarramenti rocciosi aiutandosi con degli ometti che indirizzano ai punti più agevoli poi, dopo alcuni saliscendi, si raggiungono i ruderi di una caserma militare, in 20 min. dal cippo. Una volta rasentata sulla sinistra si risale l’ultimo pendio che permette di giungere agevolmente in vetta alla Pointe des Sarrasins mt. 2964, in altri 5 min. e 3 ore totali.

Panorama a Nord Pointe Rond, Aiguille de Peclet e Dome de Polset, Monte Bianco, Aiguille Verte, Dente del Gigante, Grande Jorasses, Pointe de l’Echelle e La Dent Parrachée, a Nord-Est Levanne, L’Albaron, a Est Dents d’Ambin, Aiguille de Scolette, Punta Niblè, Rognosa d’Etache, Punta Sommeiller, Cima del Vallonetto, Monte Seguret, a Sud-Est La Grand Argentier, Monviso, Gran Bagna, Cime de la Planette, Rocca Bernauda, a Sud Dolomiti di Valle Stretta, Gran Serrù, a Sud-Ovest Pelvoux, Cheval Blanc, Thabor, Pic du Thabor, Signal des Sarrasins, a Sud-Ovest La Gran Ruine, Pointe de Terre Rouge, Pic Gaspard, Doigt de Dieu, La Meije, a Ovest Roche Noire, Aiguille du Goleon e Aiguilles d’Arves, a Nord-Ovest Mont Brequin e Cime Caron.

Si discende a ritroso sullo stesso percorso fino al secondo laghetto, in 45 min. circa, punto in cui, volendo fare una meritevole deviazione e andare a vedere i Lacs des Sarrasins, bisogna seguire una traccetta che punta verso Sud-Ovest e porta a rasentare almeno tre laghetti ravvicinati. Dopo il terzo laghetto, ora senza più traccia alcuna, si procede in piano compiendo un traverso verso destra su pendio erboso fino a raggiunge in breve un nuovo laghetto posto alle pendici detritiche del Signal des Sarrasins, trovato in condizioni di parziale disgelo, in altri 20 min. e 4 ore 5 min. totali. Da questo si discende a vista verso la conca sottostante, in parte detritica, sede dei Lacs des Sarrasins…io ho puntato a quelli superiori, ossia due piccole pozze nelle vicinanze di un lago più grande, quindi piegando a destra ho raggiunto quello mediano ed infine quello inferiore, il più grande e dalle graziose tinte, in 20 min. dal lago in disgelo. Da questo diparte una traccetta, che alterna tratti evidenti ad altri meno, che discende il pendio erboso e procede pressoché parallela al corso del Ruisseau des Sarrasins (qualche ometto di tanto in tanto) andando poi a raggiungere il sentiero in corrispondenza del ripiano dove vi era il guado da effettuare, in altri 30 min. circa, punto in cui si chiude di fatto l’anello. Ora sullo stesso percorso dell’andata fino al parcheggio in altri 45 min. e 5 ore 40 min. totali.

Galleria fotografica:

Grafici del percorso:

Commenti:

Bella escursione a questa semplice cima effettuata in una giornata estremamente tersa che ha permetto di poter godere dell’ottimo panorama di vetta. Percorso indubbiamente impreziosito dalla deviazione ai laghi visti al ritorno. Grazioso anche l’ingresso della miniera posta alla base di una paretina rocciosa con numerosi spunzoni e che nel suo immediato interno offre delle tinte molto belle nelle pareti. Viaggio un po’ lungo ma nel complesso gita meritevole.

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