Punta Valnera e Punta Valfredda mt. 2754-2944 anello da Estoul


Punta Valnera e Punta Valfredda sono montagne delle Alpi Pennine collocate nei contrafforti valdostani del Monte Rosa in Val d’Ayas tra la conca di Palasinaz e quella di Valfredda. Qui propongo un piacevole percorso ad anello da Estoul.

🏁 Punto di partenza: Estoul mt. 1877 circa

⚠️ Difficoltà:          EE la salita a Punta Valfredda e i tratti fuori sentiero, E tutto il resto

Sviluppo:           16 Km

📈 Dislivello:           1250 Mt. circa

⏱️ Tempi:              Giro ad anello totale 7 ore

📅 Data escursione:      06/06/2021

🚥 Periodi consigliati:   Da fine Giugno a Ottobre

🔎 Valutazione:         ⭐⭐⭐⭐

Accesso:

Da Genova con l’autostrada A10 fino a Voltri, quindi su A26 fino a Verres. Usciti dall’autostrada ad una rotonda si segue la seconda uscita in Via Caduti per la Libertà e, seguendo le indicazioni per la Val d’Ajas, si procede su SR45 che risale la valle superando i paesi di Challand Saint Victor, Challand Saint Anselme e raggiungendo Brusson. Attraversato il paese si giunge poi ad uno slargo dove si piega a destra, seguendo l’indicazione per Estoul (Rue Col Ranzola), e si procede su questa strada che inizia a risalire fino ad incontrare un piccolo gruppo di case con chiesetta. Qui si trascura la strada a destra per Fenilliaz e si procede dritti fino a raggiungere Estoul, che bisogna superare e procedere ancora per circa 400 metri, dove svoltando a sinistra si incontra un ampio parcheggio in corrispondenza della partenza del percorso.

Itinerario:

Dal parcheggio bisogna seguire subito la sterrata che sale a sinistra con indicazione per Rifugio Arp e Lago Literan sent. 5 e 6 , andando quasi subito a trascurare la deviazione a destra per Moucheroulaz sul 5d. La sterrata procede in piano o moderata salita fino al raggiungimento di una fontana dove bisogna abbandonare la strada e piegare a sinistra seguendo l’indicazione per il Rifugio Arp, sent 5 e 6. Dopo qualche decina di metri si trascura la sterrata che procede dritta per piegare a destra su sentiero che si impenna ai margini di una pista da sci. Dopo 15 min. circa dalla partenza si incontra un bivio con indicazioni poste su pietra, punto in cui bisogna trascurare il sentiero che continua dritto sul 5 e 6  e deviare a destra su mulattiera riportante segnavia 6A e 6B che in breve prende a salire piuttosto ripida all’interno del bosco per poi intercettare la sterrata precedentemente abbandonata. Una volta attraversata e trascurata si continua dritti seguendo la mulattiera che riprende sul lato opposto. Dopo un primo tratto molto ripido la mulattiera compie un lungo traverso nel bosco e, oltrepassato un guado, si perviene ad un ripiano erboso, dove si effettua un nuovo guado, in altri 30 min. e 45 min. totali. Il sentiero torna a salire con decisione e, seguendo sempre le frecce gialle e alcuni grossi ometti di pietre, si raggiunge un piccolo ripiano superiore, sede di un modesto laghetto paludoso, oltrepassato il quale si risale in dosso soprastante. Qui, se si vuole andare a vedere un laghetto fuori sentiero, bisogna piegare a sinistra ed andare ad attraversare un piccolo rio in corrispondenza di una particolare struttura in pietra e dietro ad essa rimontare il ripido pendio erboso soprastante senza traccia alcuna sbucando poi su di un ameno ripiano sede del piccolo ma grazioso laghetto a mt. 2460 alle pendici Sud-Est del Monte Bieteron, in altri 45 min. ed 1 ora 30 min. totali. Da questo, puntando grossomodo verso Est, in moderata discesa su distese prative si giunge comodamente sulle sponde del Lago Estoul mt. 2439, in altri 10 min. circa. Qui si trascura a destra la deviazione per la Bocchetta di Eclou e si può procedere dritti effettuando il giro del lago, ora nuovamente su sentiero, raggiungendo poi in moderata salita il vicino e più grande Lago Chamen mt. 2454, in altri 15 min. circa. Il sentiero costeggia la sponda occidentale del lago mantenendosi qualche metro sopra di esso su pietraie poi, dopo aver sovrastato la sponda settentrionale, volge decisamente a destra, Nord, andando a risalire il ripido pendio soprastante e con alcuni tornantini finali permette di raggiungere il Colletto di Valnera mt. 2680, in 40 min. dal Lago Chamen e 2 ore 35 min. totali. Qui si volge a destra seguendo la traccetta su fine terriccio che risale il ripido tratto di cresta giungendo comodamente sulla vetta della Punta Valnera mt. 2754, in altri 15 min. e 2 ore 50 min. totali.

Panorama a Nord sul Rosa dal Castore a Punta Gnifetti, a Nord-Est Corno Bianco, a Est Corno Rosso, a Sud-Est Monte Mars, Monte Ciose e Monte Nery, a Sud Becca di Viou, a Sud-Ovest Bieteron, Glacier, Tersiva, Gran Paradiso, Grivola e Emilius, a Ovest Monte Bianco, Corno Bussola, Becca de Luseney e Gran Combin, a Nord-Ovest Punta Valfredda e Corno Vitello.

Ridiscesi al Colletto bisogna dirigersi nel versante opposto per circa 200 metri fino a circa 2600 metri di quota per poi deviare a destra e puntare verso il Colle di Valnera, colle fra la Punta Valnera e la cresta della Punta Valfredda. Volendo, per evitare di arrivare fino al Colle, è possibile tagliare più direttamente fino ad intercettare il sentiero 5 nella parte alta del pendio, sentiero che ora obliqua verso sinistra e si mantiene qualche decina di metri sotto al filo di cresta. Raggiunta poi una piccola insellatura pianeggiante, la traccia si mantiene perlopiù sul margine della cresta o poco a sinistra di essa, a tratti ripida, fino al raggiungimento della vetta di Punta Valfredda mt. 2944, in 1 ora 35 min. da Punta Valnera e 4 ore 25 min. totali, dove il panorama è molto simile alla precedente cima. Ridiscesi sullo stesso percorso (o come ho fatto io discendendo a piacimento il pendio sottostante per cercare di avvistare un paio di laghetti che sono risultati invece sommersi dalla neve) si ritorna al bivio a circa 2600 metri e si svolta a destra, cercando sempre di seguire le del sent. 5, procedendo perlopiù verso Ovest con modesti saliscendi andando poi a lambire i primi due laghetti di Valnera e poco dopo scendendo di qualche metro fino a raggiungere una conca sede del terzo piccolo laghetto (anche questi totalmente coperti dalla neve), punto in cui si incontra un’indicazione con freccia che indica di andare ancora a destra, Ovest, in 1 ora 15 min. da Punta Valfredda. Il sentiero prende a scendere con maggiore decisione costeggiando poi un riparo sotto ad un grosso masso per poi raggiungere, dopo ulteriore ripida discesa, un ampio pianoro al termine del quale si perviene al Rifugio Arp mt. 2439, in altri 20 min. e 6 ore totali. Qui si volge a sinistra e si percorre la sterrata, 5F, che conduce ad un pianoro sottostante a 2250 metri di quota (volendo più in basso si può tagliare seguendo un sentiero che si distacca sulla sinistra e raggiunge il pianoro più rapidamente), pianoro che va attraversato parallelamente al corso del Torrente Messeure fino all’incontro di un’altra sterrata, bivio di percorsi, in altri 20 min. circa. Qui la si trascura a destra in salita con indicazioni per Alpeggio Palasina, Laghi Palasina e Corno Bussola( 3B e 3C ), e la si segue invece a sinistra in discesa seguendo le indicazioni per Estoul sul 5. La sterrata perde quota molto lentamente e dopo poco meno di 1 km conduce ad un bivio dove si trascura a sinistra la deviazione per il Lago Litteran e ci si mantiene sulla sterrata che dopo altri 600 metri svolta bruscamente a sinistra e scende fino a rasentare il piccolo borgo di Chavannes, in altri 20 min. circa. Oltrepassato il borgo la sterrata compie una curva verso sinistra e si porta a sovrastare il piccolo borgo di Chanlossere, poi, dopo circa 300 metri, la sterrata perde quota compiendo alcuni tornantini che si possono evitare su traccetta al margine destro raggiungendo poi un bivio di sterrate. Trascurata a destra quella che conduce a Case Palasina si procede invece a sinistra in moderata discesa per circa 150 metri, punto in cui bisogna abbandonare tale sterrata e piegare a destra su sentiero fra il margine del bosco di conifere e una pista da sci che conduce poi al bivio iniziale. Da qui come per l’andata in altri 20 min. da Chavannes e 7 ore totali al parcheggio.

Galleria fotografica:

Grafici del percorso:

Commenti:

Piacevole escursione anche se non eccezionale nata per vedere qualche lago al disgelo e per evitare di calpestare tanta neve….invece, essendoci fatti ingolosire dalla vicinanza della Punta Valfredda e dall’opportunità di effettuare un anello dal Colletto Valnera al Rifugio Arp ne abbiamo trovata ancora tanta e sprofondati notevolmente in alcuni punti. Il meteo poi è stato buono solo al mattino coprendosi gradualmente durante la giornata e limitandoci oltremodo la visione dei panorami circostanti. I laghi non li abbiamo trovati nelle condizioni che avremmo voluto (ed alcuni proprio non li abbiamo trovati in quanto sommersi dalla neve), ma diciamo nel complesso comunque carini. 

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