Monte Fiocca mt. 1711 anello da Tre Fiumi per le Marmitte dei Giganti

Il Monte Fiocca è una montagna delle Alpi Apuane, si distaccata lateralmente verso Est rispetto alla dorsale principale della catena, ad Ovest della più alta Penna di Sumbra. È una delle 15 montagne apuane che oltrepassano i 1700 metri di quota. Qui propongo un anello da Tre Fiumi con risalita del Fosso di Fatonero e le sue Marmitte dei Giganti, la Sella del Campano e la sua cresta senza traccia per poi raggiungere il Passo Contapecore, quindi su sentiero al Passo Fiocca e poi al Monte Fiocca discendendo infine senza sentiero dalla cresta Sud.

🏁 Punto di partenza: Spiazzo Galleria Tre Fiumi mt. 730

⚠️ Difficoltà:          EE fino al Passo Contapecore e dalla vetta per la Cresta Sud, F+ alcuni passaggi nel Fosso di Fatonero ed il canalino in cresta Sud, E dal Passo Contapecore al Monte Fiocca

Sviluppo:            10 km

📈 Dislivello:           1200 mt. circa

⏱️ Tempi:              Giro ad anello totale 6 ore

📅 Data escursione:     01/06/2021

🚥 Periodi consigliati:   Autunno e Primavera, evitare in presenza di neve o terreno bagnato, specie per il Fosso di Fatonero

🔎 Valutazione:         ⭐⭐⭐

Accesso:

Da Genova con l’autostrada A12 fino all’uscita indicante Versilia. Usciti dall’autostrada si procede a destra quindi ad una rotatoria si continua dritti per poi andare a sinistra raggiungendo una nuova rotatoria alla quale ci si mantiene a destra in Via Marina Vecchia da seguire lungamente fin quando diventa Via Mura Nord e poi Via dei Colli. Questa inizia a prendere quota con qualche tornante diventando poi SP4 che va a superare poi i paesi di Altagnana e Antona raggiungendo la Focetta del Palazzolo dove si attraversa una prima galleria. Ora su SP13 si procede per qualche km andando poi ad attraversare una seconda galleria, oltre la quale si inizia a perdere quota lambendo Arni, ma non bisogna raggiungerlo e ad un tornante ci si mantiene a destra sempre su SP13. Raggiunto poi uno stop bisogna svoltare a sinistra su SP10 seguendo le indicazioni per Castelnuovo G. e la si percorre per circa 400 mt. ossia fino all’imbocco della Galleria Tre Fiumi, prima della quale sulla sinistra vi è uno spiazzo ove si può lasciare l’auto.

Itinerario:

Dallo spiazzo antistante la Galleria Tre Fiumi si imbocca subito un sentierino che, oltrepassati dei blocchi di marmo che delimitano l’area, in falsopiano o moderata discesa porta dopo circa 150 metri ad un bivio, punto in cui si concluderà l’anello. Qui si volge a destra e dopo una modesta risalita fra la vegetazione si attraversa un’ampia cengia che puntando poi verso Est porta a sovrastare il greto del Torrente Turrite Secca, dopodiché si attraversa un bosco discendendo fino a livello del torrente finché si perviene ad un ripiano all’interno di un boschetto confuso. Si intercetta una palina che indica di svoltare a sinistra per il Fosso di Fatonero seguendo i segnavia e, dopo un’iniziale modesta risalita, compie un traverso mantenendosi parallelo alla SP10 fino all’imbocco del Fosso di Fatonero mt. 693 in 30 min. circa. Ora bisogna pertanto iniziare la risalita del torrente nel secco letto di marmo seguendo le frequenti incontrando quasi subito le prime marmitte, ossia delle profonde depressioni a forma di pozzo nelle rocce, che avvengono in seguito all’erosione fluviale. Dopo circa 100 metri si giunge alla prima marmitta degna di nota, punto in cui sulla destra ci si può aiutare con una corda per superare un modesto saltino, quindi, in corrispondenza di una nuova marmitta si rimonta la parete inclinata sulla sinistra con l’aiuto di due corde parallele; quella più alta è fissata ad alcuni alberelli compiendo un traverso ed è agevole per la prima parte ma l’uscita è un po’scomoda, mentre quella in basso è penzolante e necessita quindi di usare la forza nelle braccia ma è più pratica della precedente. Raggiunta la sommità della paretina, seguendo sempre le , ci si porta nuovamente a destra risalendo ora una placchina inclinata che sovrasta un paio di marmitte dovendo poi superare un passaggio in discesa un po’delicato, oltre il quale il percorso diviene nuovamente semplice e ben percorribile con marmitte meno accentuate e pendenza più blanda in un tratto boscoso. Il Fosso diviene via via più stretto e, portandosi poi sul margine sinistro, si attraversa una esile cengietta che sovrasta una pozza e conduce, con l’ausilio di una corda, alla base di una parete verticale con grossa marmitta, punto più complesso del percorso, in altri 25 min. e 55 min. totali. Sulla sinistra della parete vi è una corda penzolante con nodi che permette, utilizzando la forza nelle braccia e cercando degli appoggi non scivolosi per i piedi, di superare il primo salto di circa 3 metri approdando su di un minuscolo terrazzino di terriccio instabile. Sempre con l’aiuto della corda bisogna oltrepassare uno scalino di roccia non molto alto (poco più di un metro) ma reso scomodo dalla presenza di un basso tetto roccioso che costringe a salire e nel contempo rannicchiarsi. La corda continua alla sinistra della parete su ripido pendio dapprima di roccia e poi terroso raggiungendo poi in maniera via via più agevole la sommità del suddetto pendio e della parete. Oltrepassato questo punto segue un breve tratto in falsopiano per poi tornare piuttosto ripido raggiungendo un nuovo ma modesto salto che si supera mantenendosi sulla destra risalendo una minuscola cengietta inclinata dove bisogna aiutarsi con le mani. Oltrepassate alcune marmitte si giunge a tre graziose marmitte ravvicinate in serie, oltre le quali il Fosso viene attraversato dal bosco risultando sempre meno inclinato fino a pervenire ad un ripiano boschivo, prima che il Fosso torni a divenire verticale, in altri 35 min. circa. Questo è il punto in cui bisogna abbandonare il Fosso deviando a destra seguendo alcuni ometti di pietre e le che risalgono una pietraia per poi uscire dal bosco e compiere un lungo traverso obliquando verso destra, con già ben visibile la Sella del Campano. Il traverso è su esile traccia che nel complesso risulta abbastanza semplice ma bisogna prestare attenzione nell’attraversamento di alcune placche inclinate e lisce. Terminato il traverso si giunge al margine di un boschetto, dove la traccetta piega a sinistra e prende a salire in maniera piuttosto decisa puntando verso Nord-Est. Usciti poi dal bosco spariscono le ma con buona visibilità e mantenendo grossomodo la stessa direzione non vi sono problemi anche in assenza di traccia su ripido pendio di erba e roccette. Raggiunta la sommità del pendio si è alla base di una fascia rocciosa calcarea arrotondata, orizzontale e solcata da numerosi campi carreggiati (chiamati canne d’organo), che aggirata a sinistra conduce alla Sella del Campano mt. 1022, in 30 min. dalla fine del Fosso e 1 ora 50 min. totali. Piegando a sinistra e puntando perlopiù verso Nord-Ovest si risale senza percorso obbligato la cresta soprastante, che nella parte iniziale è molto ampia ma che via via si restringe diventando piuttosto esile e ripida su erba e roccette. Rimontati un paio di dossi si perviene poi, in altri 30 min. dalla sella, alla base di una paretina che ostacola il proseguimento in cresta e che bisogna aggirare pertanto sulla destra perdendo qualche decina di metri di quota cercando di mantenersi su di una vaga traccetta che compie un traverso e che in breve scompare su pendio erboso. Puntando grossomodo verso Nord e tornando a salire su pendii erbosi perlopiù gradinati si giunge alla base di una placchetta rocciosa inclinata, che non va attraversata ma bisogna passarci qualche metro sotto per poi giungere ad uno spigolo della cresta, in altri 30 min. circa, punto in cui si svolta bruscamente a sinistra mantenendosi poi qualche decina di metri al di sotto della cresta erbosa, la Cresta del Campano. Bisogna ora puntare, sempre senza via obbligata, all’evidente selletta erbosa della Foce Contapecore, che si raggiunge in altri 10 min. e 3 ore totali, punto in cui si intercetta il sentiero 144 che va ora seguito a destra in salita, trascurandolo invece a destra e che, passando per il Bosco di Fatonero, conduce ad Arni. Il sentiero con modesta risalita conduce alla sella di marmo del Passo Fiocca mt. 1554, in 15 min. circa, punto in cui bisogna trascurare a destra il 145 che conduce al Monte Sumbra e si volge invece a sinistra, sempre sul 144. Il sentiero taglia il pendio erboso compiendo un traverso a mezzacosta giungendo poi ad una selletta dove vi è un non evidente bivio, punto in cui bisogna abbandonare il sentiero segnato e procedere invece dritti per crinale erboso puntando all’ormai evidente cima del Monte Fiocca mt. 1711, che si raggiunge in altri 25 min. e 3 ore 40 min. totali.

Panorama a Nord Alpe di Succiso, La Nuda, Monte Sillano, a Nord-Est Cusna e Prado, a Est Monte Cimone, Giovo, Rondinaio, Penna di Sumbra, a Sud-Est Pania Secca, Pizzo delle Saette, Pania della Croce, Monte Freddone e Monte Corchia, a Sud l’Isola d’Elba, a Sud-Ovest Monte Altissimo e la Corsica, a Ovest Isola Palmaria e Alpi Liguri, a Nord-Ovest Monte Sagro, Gottero, Macina, Sella, Contrario, Cavallo e Tambura.

Dalla vetta per tornare al punto di partenza vi sono alcune possibilità: la più semplice è quella di ritornare a Foce Contapecore e seguire il 144 fino ad Arni e fare circa 3km di asfalto, l’altra è tornare a Foce Contapecore e seguire il 144 fino al Malpasso per poi discendere senza traccia un crinale di erba e massi fino alla Cava Piastrone e da questa alla partenza oppure ancora seguire la Cresta Sud del Monte Fiocca, opzione che io ho effettuato e che vado ora a descrivere. Dalla vetta bisogna andare a percorrere la cresta Sud inizialmente ampia ed erbosa ma che in breve si restringe divenendo esile e rocciosa. Dopo un primo gradino roccioso da discendere si può decidere se continuare sull’espostissimo filo di cresta roccioso o se aggirarla poco sotto a sinistra su traccetta. Superato il tratto in questione la cresta torna a farsi piuttosto ripida ma ampia ed erbosa andando a sovrastare, sulla destra, il Bosco di Fatonero, quindi con qualche saliscendi su ampie distese prative si perviene ad uno dei passaggi più complessi del percorso. La cresta termina infatti con un canalino quasi verticale di 3/4 metri di roccette e terra da fare in disarrampicata (III) cercando di trovare i giusti appigli per mani e piedi, superato il quale si attraversa una breve crestina erbosa un po’esposta fino a giungere sul sentiero 144 al Malpasso mt. 1429, in 50 min. dal Fiocca e 4 ore 30 min. totali. Il sentiero va seguito a destra solo per un centinaio di metri poi, dato che conduce ad Arni, bisogna abbandonarlo e svoltare a sinistra su pendio di erba e roccette calcaree, non particolarmente ripido ma decisamente scomodo, puntando costantemente verso Sud fino al raggiungimento di un pianoro erboso fra le Cave Capanna, Borelle e Piastrone, in 55 min. dal Malpasso. Qui svoltando a sinistra si attraversa la Cava Piastrone e ci si immette quindi in quel che resta di una vecchia marmifera che va seguita a sinistra per circa 150 metri ossia fin quando si esaurisce in corrispondenza di un pianoro, che va oltrepassato discendendo su tratto gradinato che costeggia una pietraia. In breve i gradini terminano e, dopo aver piegato a sinistra, si perviene ad un pendio di detriti mediamente stabile, che conviene seguire su traccetta nel margine sinistro sbucando poi su di un’antica lizza, da seguire ora a destra per meno di 100 metri in quanto interrotta da una frana. Pertanto bisogna svoltare a sinistra su ripida traccetta che permette di raggiungere il greto del Torrente Turrite Secca, punto in cui svoltando a destra si risale fino a ritornare allo spiazzo di inizio percorso, in altri 35 min. e 6 ore totali.

Galleria fotografica:

Grafici del percorso:

Commenti:

Giro piacevole anche se, per i miei gusti, non mi ha entusiasmato più di tanto. Le Marmitte dei Giganti del Fosso di Fatonero sono un fenomeno naturale molto particolare ed in presenza di molta più acqua sono sconsigliabili e da considerarsi pericolose….ma avendole trovate praticamente perlopiù asciutte non nego che avrei gradito invece vederle con po’più di acqua, perlomeno dentro di esse. Mi è piaciuta molto invece la Sella del Campano con i bellissimi campi carreggiati, come anche la prima parte della Cresta Sud del Fiocca. Gita comunque abbastanza impegnativa sia per la risalita del Fosso di Fatonero, per la Cresta Sud e per i lunghi tratti fuori sentiero, senza contare che, malgrado il percorso sia abbastanza breve, richiede molto tempo per eseguirlo data la natura del terreno. Consigliato solo ad escursionisti esperti, ed evitare con terreno bagnato.

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