Alpe di Succiso mt. 2017

L’Alpe di Succiso è una montagna dell’Appennino Tosco-Emiliano, la quarta vetta per altitudine e una delle quattro vette che superano i 2000 metri di questa porzione di Appennino. Dalle sue pendici Sud nasce il Secchia, affluente del Po. Qui propongo un percorso ad anello che permette di toccare anche le vette del Monte Alto e Casarola.

🏁 Punto di partenza:  Passo del Cerreto mt. 1261

⚠️ Difficoltà:          EE la cresta verso il Monte Alto ,tutto il resto E

Sviluppo:            13 Km

📈 Dislivello:           1000 Mt. circa

⏱️ Tempi:              Giro ad anello totale 5 ore 25 min.

📅 Data escursione:     22/05/2011

🚥 Periodi consigliati:   Autunno, Primavera ed Estate

🔎 Valutazione:         ⭐⭐⭐

Accesso:

Da Genova con l’autostrada A12 fino a La Spezia, poi svoltare a destra per Parma su A15 fino ad Aulla. Usciti dall’autostrada si seguono le indicazioni per Fivizzano su SS62 poi su SS63 mantenendosi su di essa attraversando alcune frazioni per poi attraversare Fivizzano. Dopo il paese si seguono le indicazioni per il Passo del Cerreto e la strada inizia a salire con frequenti tornanti giungendo così al Passo del Cerreto, dove si può lasciare l’auto.

Itinerario:

Dal Passo del Cerreto mt. 1261, in corrispondenza di un pannello in legno con affianco una fontanella, si segue il segnavia 00, che pochi metri dopo intercetta una palina con indicazione per le Sorgenti del Secchia ed il Passo di Pietra Tagliata. Questo sentiero si addentra in una bella faggeta, procedendo perlopiù in piano con qualche saliscendi, che di tanto in tanto si dirada offrendo qualche scorcio sulla particolare Pietra di Bismantova. Dopo circa 25 min. si esce dal bosco giungendo in una bella distesa prativa, superata la quale si sbuca su sterrata che va seguita a destra per qualche decina di metri, giungendo così al Passo dello Ospedalaccio mt. 1281, in altri 5 min. circa. Qui si svolta a sinistra su sentiero che sale piuttosto ripido fino ad approdare ad un bivio con palina, in altri 10 min. circa e 40 min. totali. A destra il sentiero 671 punta verso le Sorgenti del Secchia (arriveremo di qui al ritorno), mentre procedendo dritti sul 00 si sale al Monte Alto, passando per le sue creste. Seguendo quindi quest’ultima ipotesi, che è data per ” EE “, si procede in ripida e costante salita, costeggiando un canalino. Giunti ai margini di una pietraia, si segue la traccia che procede dritta ed in breve iniziano una serie di ripidi tornantini. Questi puntano all’inizio della soprastante cresta rocciosa, che si raggiunge in 40 min. dal bivio ed 1 ora 20 min. totali. Dopo le prime roccette, che si superano facilmente con l’aiuto delle mani, segue un punto leggermente più esposto (ma che con un minimo di prudenza non crea alcun pericolo), che conduce alla sommità di un canalino erboso. Ora il sentiero si mantiene sempre sul filo di cresta, percorrendo dei modesti rilievi erbosi, fino al raggiungimento di un aguzzo rilievo, in circa 30 min. dall’inizio della cresta ed 1 ora 50 min. totali. Da qui inizia il tratto più complicato del percorso, ossia un’esile cresta rocciosa in moderata discesa, dirupata su entrambi i lati, dove bisogna stare molto attenti a dove si mettono i piedi ed aiutarsi con le mani cercando i giusti appigli. Dopodiché la cresta viene sbarrata da un grosso sperone roccioso, che, dopo averlo inizialmente aggirato sulla sinistra, lo si risalire su di un modesto canalino, anche qui aiutandosi con le mani (passaggi di I° grado), raggiungendone così la sommità. Ridiscesi facilmente ad una piccola insellatura erbosa si torna subito a salire su di un ripido pendio, puntando ad una palina che indica un bivio di sentieri. Qui si trascura il sent. 104, che conduce a Camporaghena, e si continua invece sul 00, che in pochi metri di ripida salita conduce in vetta al Monte Alto mt. 1904, in altri 25 min. dall’aguzzo rilievo e 2 ore 15 min. totali.

Il panorama è dominato a Nord dall’Alpe di Succiso ed il Casarola, ad Ovest la Punta Buffanaro, mentre verso Sud si possono ammirare le Apuane (le Panie, Penna di Sumbra, Tambura, Pisanino, Grondilice, Pizzo d’Uccello e Sagro), con, in primo piano sopra al Cerreto, il Corno alle Scale e la Nuda.

Dalla vetta si scende dal versante Nord seguendo il sent. 673 su ripido pendio erboso puntando al sottostante Passo di Pietra Tagliata, che si raggiunge in 15 min. circa. Questo è un crocevia di sentieri, dove bisogna trascurare la deviazione a destra, sul 671 per le Sorgenti del Secchia, e quella a sinistra, sul 673 verso i Ghiaccioni, per proseguire invece dritti sul  671, verso l’Alpe di Succiso. Dopo pochi metri si arriva alla base di uno sperone roccioso, che è stato attrezzato con cavi metallici. Si tratta di un breve tratto verticale di pochi metri, che personalmente non ho trovato per niente complicato, tuttavia per chi non se la sentisse di risalirlo è comunque possibile aggirarlo sulla destra, su comoda traccia. Superato questo punto roccioso, il sentiero si inerpica su prati, più o meno sul filo di cresta, fino ad arrivare a ridosso della vetta, dove, fra rocce sfasciumate, con qualche zig-zag, si giunge quindi in vetta all’Alpe di Succiso mt. 2017, in 50 min. dal Passo e 3 ore 20 min. totali. Si scende ora sul versante Ovest sul 667, che in breve conduce ad un grosso ometto di pietre, superato il quale si continua su ampia cresta fino alla selletta fra l’Alpe di Succiso e il Monte Casarola, ossia la Sella Casarola mt. 1945, che si raggiunge in 20 min. dall’Alpe di Succiso. Se si vuole raggiungere con breve deviazione anche il Monte Casarola bisogna continuare dritti sempre sul 667 fra erba e roccette raggiungendo comodamente l’erbosa ed ampia vetta del Monte Casarola mt. 1978, in altri 5 min. dalla Sella e 3 ore 45 min. totali. Ritornati quindi in 5 min. alla Sella Casarola, si svolta a sinistra sul 675, che scende dapprima moderatamente e poi piuttosto ripido tagliando in diagonale il pendio erboso. Nel punto in cui spiana leggermente inizia una fitta faggeta, che bisogna percorrere scendendo con qualche tornantino piegando poi decisamente a destra ed uscendo quindi dal bosco in prossimità delle Sorgenti del Secchia, alla Conca del Prataccio mt. 1465, in altri 40 min. dalla Sella e 4 ore 30 min. totali. Questo è un meraviglioso altopiano prativo solcato dai primi rigagnoli del Fiume Secchia, che da qua ha inizio. Ora per ritornare al Passo del Cerreto bisogna seguire il sent. 671 e trascurare subito la deviazione a sinistra sul 675, per la Gabellina. Si procede quindi dritti in moderata salita all’interno di una faggeta e, dopo 10 min. circa, si giunge ad un punto panoramico (panorama verso il Passo del Cerreto), superato il quale si scende costantemente, sempre in faggeta, fino ad una fonte. Ancora un breve tratto nel bosco e poi si ritorna in ambiente aperto approdando poi, in altri 15 min. circa, all’incrocio dell’andata fra il 00 e il 671. Da qui come per l’andata sul  00 fino al Passo del Cerreto, in altri 30 min. e 5 ore 25 min. totali.

Galleria fotografica:

Commenti:

Anello nel complesso discreto. Il tratto di cresta fino al Monte Alto è da considerarsi per ” EE ” (quindi non adatto a tutti), in quanto ci sono alcuni passaggi un po’ delicati per l’esposizione. Da evitare comunque in caso di neve o ghiaccio e con rocce bagnate, scivolare lì può risultare fatale. Prestare molta attenzione anche nel tratto dal Monte Alto al Passo di Pietra Tagliata per la presenza, anche in primavera inoltrata, di alcuni tratti innevati su pendio ripidissimo. In questo tratto esiste una deviazione che consente di effettuare una ferrata, che risale un grosso sperone roccioso…ma a mio giudizio questo è evitabile. Come già detto nella descrizione dell’itinerario, il tratto attrezzato al Passo di Pietra Tagliata è semplice, ma per chi non se la sentisse di percorrerlo, è tranquillamente aggirabile. Discreto il panorama sia dal Monte Alto che dall’Alpe di Succiso sulle Apuane che si vedono quasi tutte d’infilata anche se un po’lontane. Nel complesso un percorso piacevole anche se non di certo entusiasmante.

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