Cima e Balconi di Marta mt. 2138-2123

La Cima Marta (Cime de Marta in francese – detta anche Monte Vacchè) è una montagna delle Alpi Liguri (Alpi del Marguareis) situata sul confine tra l’Italia e la Francia, sulla dorsale spartiacque tra l’alta Valle Argentina e la Valle Roia con la sua sommità che si trova in territorio francese. È la cima più elevata a sud del monte Saccarello. Questa è una zona dove sono presenti molte opere del Vallo Alpino Occidentale, uno dei quali sulla vetta dei Balconi di Marta, che ho in parte visitato.


🏁 Punto di partenza:  Colla Melosa  mt. 1550

⚠️ Difficoltà:           E 

Sviluppo:            18 Km

📈 Dislivello:            930 Mt. circa

⏱️ Tempi:               Andata 2 ore 30 min. – Ritorno 1 ora 55 + 30 min. a Cima della Valletta = 2 ore 25 min. – Totale 4 ore 55 min.

📅 Data escursione:       07/05/2011

🚥 Periodi consigliati:    Autunno, Primavera ed inizio Estate

🔎 Valutazione:         ⭐⭐⭐

Accesso:

Da Genova con l’autostrada A10 fino ad Arma di Taggia. Usciti dall’autostrada si segue le indicazioni per Taggia, poi superate un paio di rotatorie e usciti da Arma di Taggia, si segue la SP548 che supera Taggia, quindi Badalucco, Montalto Ligure fino a Molini di Triora. Prima di entrare nel paese si svolta a sinistra in una strada in discesa con indicazioni per la Colla Melosa e Colla Langan, sulla SP65. Questa inizia a salire e in circa 10 km giunge alla Colla Langan, dove si svolta a destra su SP67 e si procede per qualche km, poi ad un incrocio si procede dritti e con ancora qualche km si giunge alla Colla Melosa, dove si può lasciare l’auto nei pressi del Rifugio Allavena, oppure procedere ancora qualche centinaio di metri, dove, sulla destra, si trova un ampio spiazzo.

Itinerario:

Dallo spiazzo si risale di pochi metri su asfalto fino ad incontrare, in corrispondenza di una curva, una palina che indica il sentiero per il Rifugio Grai. Qui si svolta su di esso a destra, abbandonando la sterrata (che conduce ugualmente al Rifugio, ma con un giro più ampio) e seguendo ora la mulattiera con segnavia , che si addentra in un bel bosco di conifere in salita costante ma mai eccessivamente ripida. Usciti dal bosco, la mulattiera si restringe a sentiero e con qualche tornantino sbuca quindi, in 40 min. circa, su sterrata pochi metri sotto al Rifugio Grai mt. 1920. Per raggiungere la vetta del Monte Grai bisogna dirigersi verso il soprastante rifugio, raggiungerlo e, seguendo alcune , risalire il pendio erboso giungendo così, in altri 10 min. e 50 min. totali, in vetta al Monte Grai mt. 2013. Qui vi e’ un cippo ed un ometto, con un bel panorama sulle Alpi Liguri (Fronté, Saccarello, Missun e Bertrand, Pizzo d’Ormea, Mongioie, Saline e Cima di Marta). Si procede ora per cresta puntando verso Nord, seguendo sempre le  in moderata discesa, fino a ricongiungersi alla sterrata, in corrispondenza di Porta Bertrand mt. 1960 (la palina indica una quota decisamente sbagliata), in altri 10 min. dal Grai ed 1 ora totale. Si segue ora la sterrata sull’ fino ad incontrare un bivio di sterrate, dove ci si mantiene su quella di sinistra, trascurando quella di destra con indicazione per Monesi e Triora. In breve si giunge su di un pianoro e poi, continuando sulla sterrata, si raggiunge un nuovo bivio. Qui si abbandona l’, che continua a destra, per procede invece dritti verso i vicini ruderi delle Caserme di Marta e li si costeggia, in 35 min. da Porta Bertrand. Superata una sbarra, si trascura la sterrata in piano a sinistra, che conduce ai Balconi di Marta, e si segue invece a destra la sterrata in salita fino a raggiungere, in altri 20 min. ed 1 ora e 55 min. totali, la vetta della Cima di Marta mt. 2138 (o M. Vacchè).

Da qui si può ammirare un meraviglioso panorama sulle Alpi Marittime, da Cime du Diable alla Rocca dell’Abisso e sulle Alpi Liguri (più o meno come dal Monte Grai).

Si scende dal pendio erboso verso Ovest andando così a riallacciarsi, in 15 min. circa, alla sottostante sterrata, in corrispondenza di un colletto fra la Cima e i Balconi di Marta. Ora si seguono le sulla sterrata in moderata salita tagliando le pendici Est della montagna, per poi guadagnare più decisamente quota nel tratto finale con qualche tornante (che volendo si possono tagliare su evidente traccia), giungendo poi sulla piatta vetta dei Balconi di Marta mt. 2123, in altri 20 min. dal Colletto e 2 ore 30 min. totali. Volendo, poco sotto la vetta, vi sono gli ingressi della fortificazione, che per essere visitata necessita di pile frontali. Per il ritorno si segue la sterrata che riporta ai ruderi delle Caserme di Marta e poi sull’ fino al Rifugio Grai, in 1 ora 25 min. circa. Qui se si vuole allungare leggermente la gita si può fare una deviazione alla Cima della Valletta, che si raggiunge continuando su sterrata in discesa fino ad un bivio di sterrate, per poi oltrepassare una catena e procedere su quella di destra, che conduce prima alla Sella d’Agnaira e poi al Passo della Valletta. Si svolta quindi a destra e si risale il ripido pendio erboso senza alcuna traccia fino alla sommità della Cima della Valletta mt. 1981, in 20 min. circa dal Rifugio e 4 ore 15 min. totali. Scendendo ora dalla cresta opposta e poi all’interno del bosco si raggiunge la sterrata alla Sella d’Agnaira e si risale poi, in 10 min. dalla vetta, fino ad incontrare il sentiero nelle vicinanze del Rifugio Grai. Ora come per l’andata su quest’ultimo fino alla Colla Melosa, in altri 30 min. e 4 ore 55 min. totali.                     

Traccia GPS:      

Galleria fotografica:

Commenti:

Piacevole escursione, non particolarmente faticosa. Cime molto panoramiche, soprattutto Cima di Marta. Per il ritorno, una volta raggiunta la Cima della Valletta e ridiscesi al Passo della Valletta, si può optare per scendere alla Colla Melosa su sterrata, così facendo si effettua un anello (anche se la sterrata è piuttosto lunga e noiosa). Nel tratto di sterrata fra il Rifugio Grai e la Porta Bertrand prestare molta attenzione in presenza di neve (possibile anche in Primavera inoltrata), infatti grossi accumuli scoscesi verso il bordo senza protezione possono diventare piuttosto pericolosi se ghiacciata, in tal caso i ramponi possono venire utili. Merita indubbiamente una visita alle fortificazioni sotto ai Balconi di Marta, ovviamente provvisti dell’adeguata attrezzatura (principalmente pile frontali).

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