Sentiero di Camilla

Il Sentiero di Camilla è un percorso dedicato a Camilla Bessone, ragazza cuneese di 16 anni che perse la vita con altri quattro ragazzi giovanissimi in un tragico incidente automobilistico al di sopra di Castelmagno l’11 agosto 2020 sulla strada del ritorno da una serata ad ammirare le stelle cadenti. Gli operai forestali della Valle Gesso che stavano lavorando a questo sentiero, toccati da questo avvenimento, decisero di dedicarlo a Camilla, una sportiva e amante della montagna. Il percorso parte da Tetti Colletta Sottana, poco sopra a Entracque in Alpi Marittime, e risale il vallone raggiungendo poi la Costa Balmera, poggio panoramico alle pendici di Punta del Van dove incontra la ferrata Ico Quaranta, anche chiamata “Ferrata di Funs”.

Dati tecnici:

🏁 Punto di partenza:  Tetti Colletta Sottana  mt. 1051

⚠️ Difficoltà:           E

Sviluppo:             12,5 km

📈 Dislivello:            720 Mt. circa

⏱️ Tempi:               Andata 2 ora 25 min. – Ritorno 1 ora 55 min. + 10 min. per Cascata – Totale 4 ore 30 min.

📅 Data escursione:       18/11/2021

🚥 Periodi consigliati:     Primavera e Autunno

🔎 Valutazione:          ⭐⭐⭐

Accesso:

Da Genova con l’autostrada A10 fino a Savona poi svoltare a destra seguendo le indicazioni per Torino sulla A6 fino a Mondovi’. Usciti dall’autostrada si segue la superstrada e ad una rotonda si segue la  SP564 fino alle porte di Cuneo. Qui si svolta sulla SP21 che evita la città e lambisce Boves per giungere a Borgo San Dalmazzo. Superate un paio di rotatorie si perviene ad un bivio dove ci si mantiene a sinistra seguendo le indicazioni per Valdieri. Usciti dall’abitato si procede dritti sulla SP22 che attraversa Valdieri, quindi dopo qualche chilometro, ad una rotatoria, bisogna svoltare a sinistra per Entracque. Dopo qualche km si giunge al paese e, ad una biforcazione nei pressi di un distributore, ci si mantiene a sinistra su SP273 che risale fino al termine del paese e poi con alcuni tornanti alla chiesa di Santa Lucia. Qui bisogna abbandonare la SP273, svoltare a sinistra e, rasentando la chiesa, discendere brevemente fra le case di Colletta Sottana fino a giungere allo slargo a bordo strada nei pressi del ponte che porta ai Tetti Violin, punto in cui si può lasciare l’auto.

Itinerario:

Dallo slargo di Tetti Colletta Sottana mt. 1051 si trascura subito il sentiero M30 a sinistra che attraversa il ponte con indicazione per Tetti Violin, e si procede invece su asfalto in moderata salita seguendo le indicazioni su palina in legno per “il Sentiero di Camilla” e il M31 per Tetto Colletta Soprana e Entracque. Dopo circa 200 metri il percorso abbandona momentaneamente la strada deviando a sinistra su stradina inerbita che aggira le abitazioni della borgata di Tetti Colletta Soprana e sbuca poi nuovamente sulla strada che ora risulta sterrata. Con modesta risalita si perviene ad un bivio di sterrate, dove bisogna trascurare quella a sinistra con deviazione per Tetti Tancias e ci si mantiene invece su quella a destra seguendo sempre le indicazioni per “il Sentiero di Camilla” e Anello dei Funs. Dopo altri 200 metri si giunge ad un nuovo bivio, in 25 min. circa dalla partenza, dove andando a sinistra seguendo le indicazioni a terra su pietra e su palina si può eseguire una modesta deviazione al percorso andando a vedere l’anfratto delle Caire del Lupo, dove sgorga con un salto di circa 10 metri la bella Cascata Tancias, deviazione che è meglio fare al pomeriggio quando è illuminata dal sole (cosa che a me purtroppo è riuscita sole parzialmente), mentre se si vuole effettuare un’anello conviene effettuarla all’andata. Al bivio si procede quindi ancora su sterrata che in ripida salita conduce ad un vicino nuovo bivio, punto in cui si trascura a destra il M31 con indicazione per Tetti dietro Colletto ed Entracque e si prosegue dritti ancora su sterrata che passa alla base di una parete rocciosa per poi guadare a sinistra un rio. In breve si approda ad un bivio, dove “il Sentiero di Camilla”  volge a sinistra su sentierino e abbandona momentaneamente la sterrata che continua dritta andando a risalire una ripidissima rampa. Andando quindi a sinistra, e seguendo il sentierino riportante segnavia , con qualche svolta porta ad intercettare nuovamente la sterrata precedentemente abbandonata che ora offre delle belle visuali sul torrione dell’Uja di Santa Lucia (chiamato anche “la Mica”, forma di pane, o “la Güccia”, l’ago in dialetto) ossia un blocco calcareo di circa 50 metri che si stacca leggermente dal Caire dell’Uglia. Dopo circa 300 metri si giunge ad un bivio, in altri 20 min. circa, dove bisogna abbandonare a sinistra la sterrata con indicazione per l’Anello dei Funs e Gorge della Reina e svoltare bruscamente a destra su sentiero che ora si addentra in una fitta faggeta (io in realtà al bivio ho seguito per un pezzo la sterrata convinto che le Gorge della Reina fossero vicine, invece, iniziando ad allontanarmi troppo dal “Sentiero di Camilla” giunto ad guado son ritornato al bivio, deviazione pertanto che conviene fare solo se si intende effettuare un anello). Dopo aver rasentato la base di una paretina rocciosa ci si addentra nuovamente in faggeta, poi, dopo aver oltrepassato un piccolo rio, iniziano una serie di tornantini che permettono di prendere quota fino a giungere ad una presa dell’acqua, dove termina la faggeta nelle vicinanze di un nuovo guado, in altri 20 min. e 1 ora 5 min. totali. Oltrepassato il rio merita di essere fatta una modesta deviazione a destra per salire ai piedi di una graziosa cascata composta da tre diversi getti d’acqua. Tornati sui nostri passi il sentiero si impenna e conduce ad uno spigolo panoramico oltre il quale si svolta decisamente a destra addentrandosi nuovamente in faggeta. Il sentiero, contrassegnato sempre da evidenti volge gradualmente verso Nord-Est contornando i pendii che discendo dalla Punta del Van e dal Monte Testa con alcuni punti piuttosto ripidi sempre in faggeta finché  questa si dirada ed inizia a scorgersi il poggio panoramico della Costa Balmera mt. 1610 che si raggiunge in breve, in 1 ora dalle 3 cascate e 2 ore 5 min. totali. Qui è stato posto un pannello illustrativo con i nomi delle principali cime che si riescono a scorgere e sono:

a Sud-Est Monte Servatun, Rocca d’Orel, Monte Pianard, Pointe de Peyrafique, a Sud Monte Carbonè, Monte Aiera, a Sud-Ovest Brocan, Baus, Nasta, Argentera, Chiapous, Oriol e Lausetto, a Ovest Monte Matto, Ventabren, Bourel, Nebius, Savi, Omo e Becco Grande, a Nord-Ovest Punta Balmarossa, Monviso e Rocche della Scregna.

Qui termina “il Sentiero di Camilla” (punto in cui si incontra la Ferrata Ico Quaranta), ma un sentiero, che si stacca un paio di metri prima del poggio, volge a destra con indicazione per il Passo di Van e Passo di Costabella (sentiero per EE) ed io ne ho seguito un pezzo per vedere se era possibile procedere ancora. Il sentiero, riportante segnavia e alcuni , punta a Nord-Est per circa 500 metri, poi iniziano alcuni tornantini che conducono ad un primo dosso panoramico, dove si può scorgere nitidamente il Monviso, quindi ci si addentra in faggeta e compiendo un traverso a sinistra si perviene ad un secondo dosso a 1700 metri circa, in 20 min. dalla Costa Balmera,  punto in cui il sentiero iniziava a perdere quota e la neve ad essere decisamente troppo alta per cui ho fatto dietro-front. Rientro sullo stesso percorso dell’andata in 1 ora 55 min. con modesta deviazione alla Cascata Tancias, altri 10 min. circa.

 

Galleria fotografica:

Grafici del percorso:

Commenti:

Percorso piacevole, semplice e con scorci decisamente apprezzabili, ideale per le mezze stagioni. In realtà il percorso doveva essere differente e la gita, seppur bella, è risultata un ripiego al piano iniziale. Infatti si è partiti con l’intenzione di raggiungere la Punta del Van da Santa Lucia, un percorso non molto conosciuto e forse anche di ricerca nel tratto per giungere al Passo del Van che avrebbe permesso di ammirare un particolare torrione forato. Convinti di trovare neve forse solo in vetta, ci siamo dovuti arrendere all’evidenza che la neve era scesa a quote ben più basse….dai 1100 metri in su. Battuta traccia fino alla Costa Balmera in certi punti su almeno 50 cm di neve con estrema fatica, inoltre alcune slavine che si sono distaccate durante la salita han fatto preferire una più logica ritirata, anche perché  le difficoltà dovevano ancora arrivare. Peccato, progetto che in queste condizioni è decisamente troppo ambizioso, magari ritenteremo in primavera effettuando un percorso differente possibilmente passando per la Gorgia della Reina.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *