Cima del Chiapous mt. 2805

La Cima del Chiapous è una montagna delle Alpi Marittime che domina le testate dei valloni Chiapous Lourousa e Latous. Vista la sua vicinanza al complesso dell’Argenera concede una vista dettagliata sul severo versante nord del monte Stella e sulla parete sud dell´Oriol. Qui propongo la salita da Terme di Valdieri ma è possibile giungere al Colle Chiapous anche dal versante opposto partendo dal Lago delle Rovine.

🏁 Punto di partenza:  Terme di Valdieri mt. 1368

⚠️ Difficoltà:           E fino al Colle, EE dal Colle alla vetta, non esiste sentiero, solo ometti in pietraia 

Sviluppo:             17,1 Km

📈 Dislivello:             1580 Mt. circa

⏱️ Tempi:                Andata 3 ore 45 min. – Ritorno 3 ore 10 min. – Totale 6 ore 55 min.

📅 Data escursione:        12/07/2015

🚥 Periodi consigliati:      Da Giugno a Ottobre

🔎 Valutazione:           ⭐⭐⭐⭐

Accesso:

Da Genova con l’autostrada A10 fino a  Savona poi svoltare a destra seguendo le indicazioni per Torino sulla A6 fino a Mondovi’. Usciti dall’autostrada si segue la superstrada e ad una rotonda si segue la  SP564 fino alle porte di Cuneo. Qui si svolta sulla SP21 che evita la città e lambisce Boves per giungere a Borgo San Dalmazzo. Superate un paio di rotatorie ad un bivio ci si mantiene sulla sinistra seguendo le indicazioni per Valdieri. Usciti dall’abitato si procede dritti sulla SP22 che attraversa Valdieri. Poi dopo qualche chilometro si giunge ad una rotatoria dove bisogna trascurare la deviazione a sinistra per Entracque per procedere ancora dritti superando poi S. Anna di Valdieri e continuando fino a Teti Gaina. Qui diventa SP239 e inizia a salire più decisamente nell’ultimo tratto con qualche tornante fino a Terme di Valdieri. Poco prima del ponte, sulla sinistra salendo, a bordo strada si può lasciare l’auto, oppure superando il ponte e svoltando subito a sinistra, in corrispondenza con l’inizio del sentiero, vi è un ampio parcheggio a pagamento.

Itinerario:

Da Terme di Valdieri mt. 1368, appena superato il ponte, si incontra subito la palina, dove bisogna piegare a sinistra seguendo l’indicazione per il Colle Chiapous e Rifugio Morelli-Buzzi, sul N8, procedendo in discesa su asfalto ed approdando in breve al parcheggio, dove un’altra palina indica l’inizio del sentiero vero e proprio. Questo entra subito in un fitto bosco in moderata salita ed in breve conduce ad ponticello in legno che permette di attraversare il torrente. Superato il ponte diviene mulattiera e prende a salire con numerosi tornanti all’interno del bosco, che volendo spesso si possono tagliare con opportune scorciatoie. Dopo circa 1 ora si esce dal bosco e si può finalmente ammirare il Canalone di Lourosa e la parete Nord-Est del Corno Stella, quindi, proseguendo con qualche tornante, si approda ai ruderi del Gias del Lagarot e, con ulteriore breve risalita, al meraviglioso Lagarot di Lourosa, piccolo ma dalle stupende tinte, in 10 min. dall’uscita dal bosco ed 1 ora 10 min. totali. Procedendo sulla mulattiera, dopo altri 5 min. circa, si incontra il bivio a destra per il Bivacco Varrone, N9, che bisogna tralasciare procedendo ancora dritti seguendo l’indicazione per il Rifugio ed il Colle Chiapous. La mulattiera risale mantenendosi al centro del vallone, puntando alla vetta ora piuttosto evidente, fra gli ultimi radi larici fino a rasentare il rio che in questo punto compie delle piccole cascatelle. Qui si trascura la deviazione a sinistra posta su di un masso per la Cima d’Asta Soprana e si risale la soprastante bastionata erbosa con un ampio tornante, che volendo si può tagliare su ripida scorciatoia, approdando in una conca detritica. In moderata ma costante salita si giunge, in 50 min. dal bivio per il Bivacco Varrone e 2 ore 05 totali, al bivio per il Rifugio Morelli-Buzzi mt. 2351, che dista poche decine di metri dal sentiero, dove una fontanella può permettere di rifornirsi d’acqua. La mulattiera compie ora un traverso in moderata discesa, riprendendo quasi subito a risalire con qualche tornante in ambiente roccioso fino al raggiungimento, in altri 40 min. e 2 ore 45 min. totali, del Colle del Chiapous mt. 2526, dove lo sguardo viene catturato dalla visuale su Gelas e Maledia. Ora bisogna abbandonare il sentiero, che scende verso il Rifugio Genova-Figari, e svoltare a sinistra seguendo una traccetta nei pressi di un rudere, superato il quale la traccia termina in corrispondenza dell’inizio della vasta pietraia. Qui non vi e’ una via obbligata, bisogna spostarsi di masso in masso (io da questo punto ho iniziato lentamente a scendere di qualche decina di metri portandomi in un punto in cui spiana), quindi seguendo alcuni ometti di pietra, puntando verso Nord-Est, si giunge a lambire un piccolo laghetto, in 20 min. dal Colle. Lo si mantiene alla nostra destra e si punta decisamente a sinistra fino a raggiungere il punto in cui la pietraia termina in corrispondenza di un ripido pendio erboso. Qui finiscono gli ometti e pure le tracce, bisogna pertanto risalire procedendo perlopiù in diagonale verso sinistra fin quando si raggiunge una modesta paretina rocciosa, dove una vaga traccia sembra voler risalire un canalino roccioso, mentre una via più agevole è aggirarlo sulla sinistra approdando così in quella che è la pietraia sommitale. Da qui con un’ultima risalita in cresta su grossi massi, sempre puntando verso sinistra, si raggiunge infine la vetta della Cima del Chiapous mt. 2805, in 40 min. dal laghetto e 3 ore 45 min. totali.

Panorama a Nord verso la vicina Cima dell’Oriol, ad Est Bisalta, Bric Costa Rossa, Mondolè, Mongioie, Marguareis e Aiera, a Sud-Est Punta Ciamberline, Punta Fenestrelle, Clapier, Maledia e Gelas, a Sud Cime de l’Agnel, Cayre de l’Agnel, Baus, Bastione e Nasta, a Sud-Ovest Argentera Sud, Argentera Nord e Monte Stella, ad Ovest Claus e Malinvern e a Nord-Ovest Matto e Asta Soprana.

Per la discesa si effettua lo stesso percorso dell’andata in 3 ore 10 min. circa.

Galleria fotografica:

Grafici del percorso:

Commenti:

Molto bello il Lagarot di Lourosa e la vista da questo su Corno Stella e Canalone di Lourosa, nel complesso carino anche la restante parte del percorso, ma la Val Gesso sa offrire a mio giudizio di meglio in altre zone. La scelta della meta è stata dettata prevalentemente da una ragione affettiva che è andata oltre al vero valore della gita, comunque da non disdegnare. Prestare molta attenzione in assenza di visibilità oltre il Colle del Chiapous in quanto, come citavo sopra, per raggiungere la vetta non esiste un vero e proprio percorso e bisogna attraversare la vasta pietraia a vista seguendo di tanto in tanto gli ometti, mentre per la risalita del pendio erboso non ci sono neanche quelli.

Gita dedicata a mio papà che tanto aveva sognato di poter vedere dal vivo un giorno il Lagarot e che invece non ha mai avuto questo privilegioo.
Correva l’anno 2009 quando mio padre vide sulla copertina della mia rivista “Meridiani Montagne” sulle Alpi Marittime un luogo del quale rimase subito incantato. Immediatamente mi chiese “dov’è questo posto meraviglioso?” Gli risposi che era il Lagarot di Lourosa e lui ribadì che gli sarebbe piaciuto tanto andare a vederlo….Beh di lì a poco gite assieme purtroppo non ne avremmo più fatte, in quanto il suo fisico non sopportava più i forti dislivelli, però ogni tanto, più o meno ogni estate, mi ricordava quanto gli sarebbe piaciuto vedere quel luogo. Ora lui da un paio d’anni non c’è più ed io ho sentito il bisogno di organizzare questa gita, se non per l’irrealistica ipotesi che lui abbia potuto vederlo con i miei occhi, quantomeno per realizzare questo suo sogno e vedere dal vivo il luogo che tanto bramava.
Ciao pà

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