I monti Bec Pio Merlo, Motta di Pleté Centrale e Motta di Pleté Occidentale sono montagne delle Alpi Pennine. Si trovano in Valle d’Aosta sovrastando a Sud l’abitato di Cervinia in Val Tournanches. Qui propongo un meraviglioso percorso ad anello che nel complesso risulta abbastanza semplice con punto di partenza dal Lago Blu.
🏁 Punto di partenza: Parcheggio nei pressi del Lago Blu mt. 1985
⚠️ Difficoltà: E , EE solo il tratto di pietraia sotto il Bec Pio Merlo e la deviazione alla Motta di Pleté Centrale fuori sentiero
⏩ Sviluppo: 14,7 Km
📈 Dislivello: 1050 Mt. circa
⏱️ Tempi: Giro ad anello totale 5 ore 45 min. (5 ore 30 min. se non si effettua la deviazione alla crestina)
📅 Data escursione: 16/10/2022
🚥 Periodi consigliati: Da Giugno a Novembre
🔎 Valutazione: ⭐⭐⭐⭐⭐
Accesso:
Da Genova con l’autostrada A10 fino a Voltri, quindi su A26 fino a Chatillon. Da qui si seguono le indicazioni per Cervinia e si risale la Valtournenche su SR46 superando Anthey Saint. Andrè, Buisson e Maen, fino all’omonimo capoluogo. Oltrepassato il paese la SR46 sale con moderazione, quindi attraversa una galleria oltre la quale compie un paio di tornantini entrando poi in una seconda galleria al termine della quale si è in corrispondenza della centrale idroelettrica di Perreres, che bisogna superare per poi risalire con ancora un paio di tornanti. Dopo circa 1 km dall’ultimo tornante, in corrispondenza dell’Hotel Ristorante Chalet Valdotain, sulla destra vi è un piccolo slargo nei pressi di un pannello illustrativo in legno, dove si può lasciare l’auto (pochi posti) o in alternativa a bordo strada sempre sulla destra.
Itinerario:
Dallo spiazzo si staccano svariate tracce che, risalendo di pochi metri, permettono di approdare sulle sponde del bellissimo Lago Blu, del quale, essendo piuttosto piccolo, ne si può effettuare comodamente il giro in breve tempo. Procedendo verso sinistra si perviene ad un nuovo parcheggio, in corrispondenza del quale si incontra una palina, punto in cui diparte il sentiero riportante segnavia 37, con indicazione per Cervinia, che con modesta risalita conduce ad incontrare una soprastante sterrata. Qui vanno bene entrambe le soluzioni, io sono andato a sinistra ma in realtà è conveniente mantenersi a destra seguendo l’indicazione per l’Alpe Layet sempre sul 37 (andare a sinistra comporta perdere quota fino alla strada e risalire su un’altra sterrata compiendo un giro più lungo, lo sconsiglio). Con modesta risalita si perviene all’Alpe Layet mt. 2036, dopo 15 min. circa, dove bisogna mantenersi sulla sterrata in salita che conduce in breve ad un nuovo bivio, punto in cui si trascura a destra il 18 con indicazione per Perrieres, e si svolta invece a sinistra sulla sterrata in ripida salita con indicazioni per il Bec Pio Merlo, anch’esso riportante segnavia 18. Dopo un breve strappo si perviene ad un ripiano, in altri 15 min. e 30 min. totali, ove si incontra una nuova palina, punto in cui si trascura a destra il sentiero 107 con indicazione per Desert (sentiero dal quale arriveremo al ritorno) e ci si mantiene sulla sterrata di sinistra, sempre sul 18, ancora con indicazione per il Bec Pio Merlo. La sterrata diviene dapprima pista e poi sentierino, con il Cervino che appare ora al fondo fra i larici, approdando in breve ad un nuovo bivio in corrispondenza di una torretta, in altri 10 min. circa. Qui si trascura il sentiero di sinistra in piano e si continua dritti in ripida salita fra gli ultimi radi larici approdando su di una pista da sci che va risalita passando poco sotto e a destra di una crestina con sommità di roccette frastagliate (io qui ho fatto una leggera deviazione a sinistra per raggiungerla e ammirare alcuni piccoli spunzoni rocciosi, deviazione non necessaria e che comporta circa 15 min. in più). In questo punto volgendo lo sguardo a destra si può già ammirare la particolare vetta del Bec Pio Merlo. Ora bisogna abbandonare la pista e piegare a destra su sterrata che con alcune svolte prende quota e conduce ad intersecare la piccola e antica rotaia della Decauville che conduce al Lago Goillet, in altri 40 min. (compresa la deviazione alla cresta) e 1 ora 20 min. totali. Si trascura la rotaia a sinistra sul sent. 65 per il Rifugio Oriondé e a destra per la Motta di Pleté sul 17, per continuare invece dritti sul 17 seguendo le indicazioni per il Bec Pio Merlo ancora su sterrata, che comunque termina poco dopo, nei pressi dell’arrivo di un impianto di risalita (Cielo Alto). Qui imbocchiamo il sentiero che fra le erbette si porta verso le pendici rocciose del Bec Pio Merlo, in corrispondenza del quale il percorso diviene un po’ più tortuoso e ripido districandosi su pietraia di grossi massi seguendo sempre frecce e tacche gialle. Giunti alla sommità del pendio si sbuca ad un coletto alla sinistra del torrione roccioso del Bec Pio Merlo, la cui base si raggiunge svoltando a destra pervenendo alla croce del Bec Pio Merlo mt. 2620, in altri 35 min. e 1 ora 55 min. totali (per la sommità del torrione sono necessarie attrezzature e abilità alpinistiche, trattasi di una risalita di pochi metri ma verticale e scarsamente appigliata con discreta esposizione, io non l’ho risalita). Essendo un percorso decisamente breve si può allungare aggiungendo almeno una vetta, io per esempio ho deciso di puntare alla Motta di Pleté Centrale e poi compiere un anello passando per la Motta di Pleté Occidentale. Per fare ciò si ritorna a ritroso di pochi metri fino al colletto e da questo si procede dritti sul 17 andando a rimontare una china erbosa e compiendo poi un traverso a destra effettuando un semicerchio che porta a valicare un dosso oltre il quale si discende moderatamente verso una conca prativa. Da qui si procedere in salita per poco meno di 100 metri, punto in cui bisogna abbandonare il sentiero segnato, in 25 min. dal Bec Pio Merlo, e volgere a sinistra senza alcuna traccia procedendo su dossi erbosi puntando perlopiù verso Est. Ove il pendio diviene decisamente molto ripido occorre mantenersi tendenzialmente a sinistra su fondo erboso e puntare alla soprastante bastionata rocciosa. Una volta raggiunta si piega leggermente a destra per aggirarla per poi risalire su ripidissimo pendio di fini detriti puntando ad un soprastante colletto con un particolare masso appoggiato. Si rimonta il pendio aggirando sulla destra una cresta rocciosa con particolare piccolo torrione ricurvo raggiungendo così comodamente dapprima un’anticima con ometto, in 30 min. dall’abbandono del sentiero, e con breve digressione sempre nella stessa direzione fino in vetta alla Motta di Pleté Centrale mt. 2877, in altri 5 min. e 2 ore 55 min. totali.
Panorama a Nord Testa del Leone, Cervino e Furgggrat, a Nord-Est Furgghorn e Teodulhorn, a Est Breithorn, Gobba di Rollin, Gran Sometta e Motta di Pleté Orientale, a Sud-Est Corno Vitello, Gran Cima, Monte Roisettaz, a Sud Becca d’Aran, Punta Falinère, Monte Tantanè, Rosa dei Banchi, Mont Glacier, Punta Tersiva a Sud-Ovest Gran Paradiso, Emilius, Grivola, Grand Nomenon, Grande Rousse, Cima Bianca, Punta Tsan, Dome de Tsan e Cime de Balanselmo, a Ovest Mont Rous, Punta di Fontanella, Chateau des Dames, Mont Blanc du Creton, Tour du Creton, Punta Budden e Becca di Guin, a Nord-Ovest Les Jumeaux, Punta Margherita e Dent d’Hérens.
Per raggiungere la Motta di Pleté Occidentale bisogna ora puntare verso la sottostante conca a destra, Sud, e una volta raggiunta con modesta risalita su ripa di detriti si approda su di un altopiano da percorrere piegando a destra, verso Sud-Ovest, pervenendo alle pendici di un vicino rilievo (senza nome) che va ora aggirato verso sinistra perdendo quota gradatamente su traccetta che taglia un pendio di sfasciumi fino a raggiungere un bivio di sentieri. Trascurando quello di sinistra, si svolta invece a destra seguendo quello che con moderata ma costante salita raggiunge un colle a mt. 2819 fra la Motta di Pleté Occidentale a sinistra e il rilievo senza nome a destra. Piegando a sinistra sul 21 una traccetta conduce velocemente sulla sommità tondeggiante ed erbosa della Motta di Pleté Occidentale mt. 2840, in altri 35 min. e 3 ore 30 min. totali, sulla quale è stata collocata una panchina gigante, la panchina più alta d’Europa. Tornati al colle bisogna piegare a sinistra sul sentiero 17, 19 e 63 che su fondo un po’tortuoso in pietraia digrada fino a tornare su dossi erbosi in corrispondenza di un bivio, in 20 min. circa, ove si trascurano a sinistra i sent. 63 e 19 per volgere invece a destra sul 17 che in breve riconduce al punto in cui lo si è abbandonato all’andata. Ora si ritorna al colletto nelle vicinanze del Bec Pio Merlo, in altri 20 min. circa, e qui, onde evitare di rifare lo stesso percorso, è possibile effettuare un itinerario differente volgendo a sinistra sul 18 nel versante opposto verso Valtournanche, col sentiero che scende ripido tra dossi pascolivi sino ad incrociare nuovamente la rotaia e con una breve disgressione si può raggiungere la vicina Cappelletta in vetro di Notre Dame de la Gare, dove vi è stato Papa Giovanni Paolo II, in altri 25 min. e 4 ore 35 min. totali. Qui si può scegliere se seguire i binari a destra e ritornare al bivio sui binari dell’andata o svoltare a sinistra, come vado ora a descrivere. Dopo aver rasentato l’Alpe Promindoz Tramal Dameun si procede su sterrata riportante segnavia 65 che, dopo aver costeggiato l’Ecomuseo del Vertice, in moderata e costante discesa punta a Sud conduce ad un bivio di sterrate nei pressi dell’Alpe Verser, in altri 20 min. circa. Qui bisogna svoltare a destra e rasentare l’Alpe Verser per poi discendere ancora su sterrata fino all’Alpe Champlong, in altri 10 min. e 5 ore 5 min. totali, punto in cui la sterrata diviene sentiero, il 107, che digrada fra erba e modeste pietraie, superando anche su di un ponticello in legno un grosso tubo, fino a raggiungere un rado lariceto ove si incontra un trivio non ben segnato. Qui bisogna mantenersi a sinistra in discesa sempre sul 107 ed in breve, all’interno di un lariceto, si perviene al bivio dell’andata fra il 18 e il 107 , in 20 min. dall’Alpe Champlong, e da qui come per l’andata fino al parcheggio nei pressi del Lago Blu in altri 20 min. e 5 ore 45 min. totali.
Galleria fotografica:
Grafici del percorso:
Commenti:
Spettacolare e poco impegnativa escursione che, se si ha la fortuna di effettuare con una giornata limpida come è capitato a me, riesce ad offrire degli scorci davvero unici sul Cervino e non solo. Unico neo, volendo proprio trovare il pelo nell’uovo, è stato ammirare il bellissimo Lago Blu in condizioni tutt’altro che ottimali: con nebbia alla partenza e sole ormai calato all’arrivo. Ovviamente il protagonista indiscusso di giornata è stato il Cervino che ci ha accompagnato per quasi tutta l’escursione. Molto particolare il Bec Pio Merlo ed in generale piacevole un po’tutto il percorso. Gita semplice e remunerativa.