Pizzo dei Tre Signori mt. 2554

Il Pizzo dei Tre Signori (Pizz di Trii Signor in valtellinese e lecchese, Piss di Tri Signur in bergamasco) è una vetta situata lungo la cresta principale delle Alpi Orobie, nel punto in cui si incontrano i solchi orografici della Valtellina (con la tributaria Val Gerola), della Val Brembana (con le tributarie Val Stabina e Valle d’Inferno) e della Valsassina (con la tributaria Val Biandino). Come il nome ricorda, il pizzo gode storicamente di una particolare fama, essendo da secoli il punto geografico di spartizione fra tre diverse giurisdizioni politiche. Qui propongo un percorso in parte ad anello partendo da Pescegallo, in Val Gerola, molto vario e piacevole seppur con molti saliscendi.

Dati tecnici:

🏁 Punto di partenza: Pescegallo mt. 1456 circa

⚠️ Difficoltà:          E da Pescegallo al Lago Rotondo e dalla Bocchetta Alta a Pescegallo, EE dal Lago Rotondo alla vetta, F dalla vetta alla Bocchetta Alta 

Sviluppo:           19 Km

📈 Dislivello:          1570 Mt. circa

⏱️ Tempi:                   Giro ad anello totale 8 ore

📅 Data escursione:    30/10/2022

🚥 Periodi consigliati:   Da Maggio a Ottobre, con neve necessita di attrezzature adeguate

🔎 Valutazione:         ⭐⭐⭐⭐⭐

Accesso:

Da Genova con l’autostrada A7 fino a Milano. Quindi si procede sulla tangenziale Ovest seguendo le indicazioni per Varese e Como, A50, fino ad incrociare la A4 che bisogna seguire svoltando a destra (indicazioni per Venezia) percorrendola fino a Cinisello Balsamo. Qui ci si mantiene a destra per Cinisello e Sesto S. Giovanni e dopo poco ci si mantiene a destra seguendo le indicazioni per Lecco e ci si immette sulla SS36, dove ci si mantiene a sinistra seguendo sempre per Lecco. La SS36 prosegue lungamente e conduce a Lecco, dove ci si mantiene sempre su di essa seguendo le indicazioni per Chiavenna e Sondrio percorrendo numerosi tunnel che permettono di evitare il centro della città. Con alternanza di tratti all’aperto con altri all’interno dei tunnel si costeggia il Lago di Como. La SS36 abbandona il Lago di Como all’altezza di Colico e diviene poi SS38 da seguire fino a Morbegno Ovest e Cosio Valtellino ove si svolta a destra. Giunti ad una rotonda si prende la terza uscita seguendo le indicazioni per Campovico e dopo poche centinaia di metri svoltare a destra in un sottopassaggio seguendo le indicazioni per Cosio. Oltre il sottopassaggio ci si mantiene a sinistra in Via dei Martinenghi che diventa poi Via Traona giungendo poi ad un passaggio a livello, superato il quale bisogna svoltare a sinistra in Via Statale che va percorsa per alcuni km. Giunti ad una rotatoria si prende la prima uscita in Via Nazionale ove si trascurano le svariate stradine e si procede su di essa che attraversa Cosio Valtellino, quindi procedendo su Via San Rocco entrando in Morbegno. Giunti poi ad un ampio slargo bisogna svoltare a destra seguendo le indicazioni per la Val Gerola su SP7, strada che va seguita risalendo lungamente la valle fino a che termina in corrispondenza dell’ampio parcheggio degli impianti a Pescegallo.

Itinerario:

Dal parcheggio degli impianti di risalita mt. 1456 circa si procede in piano passando alla base della struttura degli impianti per poi seguire un sentierino fra distese prative che, puntando verso Ovest, si addentra quasi subito in un bel bosco di abeti. Il sentiero prende a salire con maggiore decisione approdando alla Baita di Dosetto mt. 1525, punto in cui si incontra un bivio di sentieri, dopo 20 min. circa. Trascurato quello di sinistra, segnavia 144 sentiero dell’Homo Selvadego, si procede invece a destra sul  148 seguendo le indicazioni per il Lago di Trona. Si traversa il fondo della Valle di Tronella fra radure e rado lariceto guadando un paio di rii per poi raggiungere un’ampia zona prativa che va attraversata, quindi con qualche tornantino si attraversa un rado lariceto che conduce ad un bivio con indicazione su masso a terra. Qui si trascura il sentiero di sinistra, con indicazioni per Pescegallo e la Dighetta Tronellina, e si svolta decisamente a destra sul sentiero indicante “Trona” che in breve esce dal lariceto ed effettua un traverso a mezzacosta in falsopiano su pendio erboso divenendo un meraviglioso balcone sulla valle sottostante con Pizzo Badile, Pizzo Cengalo e Monte Disgrazia sullo sfondo, fino a raggiungere un bivio in corrispondenza di una piccola pozza ( Pozza di Piic) situata nelle vicinanze della Stalla di Tronella mt. 1835, in altri 45 min. e 1 ora 5 min. totali. Trascurando a destra il sentiero che in breve si biforca e conduce uno sulla vetta della Croce di Piic e l’altro a Fenile, si continua invece dritti sul sentiero principale che qui svolta bruscamente verso sinistra tornando ad attraversare un bel lariceto e tagliando le pendici del Pizzo del Mezzodì fino a pervenire ad un nuovo bivio, in altri 15 min. circa, punto dove concluderemo l’anello. Il percorso classico prevede di scendere a destra verso la Diga del Lago Trona ma io, per vedere gli svariati laghi illuminati dal sole, ho preferito effettuare l’anello nel senso opposto piegando a sinistra seguendo il sentiero con indicazione per il Lago Rotondo. Questo sentiero, il 8, sovrasta di un centinaio di metri il Lago di Trona sulla sponda occidentale. Oltrepassato poi un terrazzino roccioso appare il bellissimo Lago Zancone, dalle tinte spettacolari, quindi con qualche saliscendi si procede per circa 700 metri fino ad intercettare il sentiero che a destra scende al lago, mentre continuando dritti, ora in ripida salita, in altri 200 metri si perviene ad un nuovo bivio posto su di un grosso masso, in altri 45 min. circa. Qui si trascura a sinistra il sent. 8 che conduce alla Bocchetta di Valpianella e Lago Piazzotti, e si svolta a destra sul  148 bis, per il Lago Rotondo. Dopo un primo tratto su pietraia si rimonta un ripido pendio con numerosi tornantini fino a raggiungere un ripiano superiore e con un ultimo strappo si approda in breve alla conca dove risiede il bel Lago Rotondo mt. 2256, in altri 35 min. dal bivio e 2 ore 40 min. totali. Rasentandone la sponda meridionale si rimonta un ripido pendio di sfasciumi che conduce poi ad addentrarsi in un canalino via via più stretto fino a sbucare sulla selletta erbosa della Bocchetta Paradiso mt. 2457, in 30 min. dal lago, dalla quale si può ammirare per la prima volta la meta di giornata. Da questa si discende su sentierino piuttosto tortuoso che conduce, in 15 min. circa, alla Bocchetta d’Inferno mt. 2306 crocevia di sentieri. Qui si trascura il sentiero 106 a sinistra per la Val d’Inferno e Ornica, quello a destra per il Rifugio FALC e si procede invece dritti seguendo una traccia di sentiero contrassegnata da frequenti ometti e segnavia . Risalendo ora l’ampio vallone per facili roccette e sfasciumi ci si mantiene a destra della cresta su modesti salti. Infine, percorrendo un tratto della cresta nord con sentiero segnalato, si supera senza grosse difficoltà l’ultimo tratto su placchetta rocciosa inclinata, attrezzato con fune che conduce in vetta al Pizzo dei Tre Signori mt. 2554 , in 40 min. dalla Bocchetta e 4 ore 5 min. totali.

Panorama a Nord Pizzo Stella, Piz Platta, Pizzo Badile, Pizzo Cengalo, Cima di Castello, a Nord-Est Monte Disgrazia, Piz Roseg, Piz Bernina, Piz Zupo, Piz Palu, Pizzo Scalino, Monte Cevedale, a Est Pizzo Arera, Monte Guglielmo, a Sud Cima di Piazzo, Corna Grande, Zuccone Campelli, Resegone, a Sud-Ovest Grignetta, Grignone, a Ovest Rosa, Cervino, Rimpfishhorn, Dom, Weissmies, Lagginhorn, Aletshhorn, Fisteraarhorn, a Nord-Ovest Monte Legnone, Pizzo Alto, Pizzo Rotondo, Pizzo Tambo e Pizzo Stella. 

Per il ritorno si può tornare sullo stesso percorso, ma lo sconsiglio, oppure tornare a ritroso di poche decine di metri per poi seguire un sentiero che conduce alla Bocchetta di Piazzoco, o ancora, come vado ora a descrivere, un giro più ampio. Dalla vetta si continua verso Ovest seguendo un esile sentiero, il 45 “Sentiero del Caminetto”, che procede in cresta per poi volgere a destra e discendere un tratto roccioso attrezzato con catene che aiutano nel percorrere una esile ed esposta cengia per poi calarsi fino all’inizio del canalone/intaglio, anch’esso attrezzato con catene, chiamato “Il Caminetto”. Fuoriusciti dal particolare intaglio segue un tratto su cresta erbosa ben camminabile quindi il sentiero volge decisamente a sinistra e ritorna ad essere attrezzato con catene che aiutano nel discendere alcuni ripidi e tortuosi passaggi rocciosi. Terminato il tratto con catene il sentiero ritorna camminabile e discende comodamente fino alla Bocchetta Alta mt. 2235, in 40 min. dalla vetta, punto in cui si trascura il sentiero a sinistra 101 per il Rifugio Benigni e si segue invece quello di destra, sempre 101, con indicazione per il Rifugio Grassi. Questo sentiero conduce con un ampio giro al Passo delle Parole ma io, per abbreviare un po’ho deciso dopo circa 200 metri di abbandonarlo e piegare a destra senza traccia alcuna su ripido pendio di erba e rododendri fino ad intercettare il “Sentiero del Cardinale”, in 20 min. circa, che va seguito a destra in moderata salita. Sovrastando il Lago di Sasso si perviene poi ad un piccolo ripiano erboso ove risiede un piccolo riparo in pietra oltre il quale con un ultimo ripido strappo si perviene alla Bocchetta di Piazzocco mt. 2252, in 30 min. e 5 ore 35 min. totali, dalla quale si discende nel versante opposto tagliando le pendici occidentali del Varrone delle Vacche e sovrastando il Lago dell’Inferno fino a raggiungere la Bocchetta di Varrone mt. 2126, nelle vicinanze del Rifugio FALC, in altri 15 min. circa. Trascurando le svariate indicazioni si procede dritti sul 118 seguendo le indicazioni per il Lago Trona andando a raggiungere in breve la Diga del Lago dell’Inferno mt. 2086 che va ora attraversata, in altri 10 min. e 6 ore totali. Dopo una modesta risalita fino a rasentare alcune costruzioni si torna a scendere attraversando una zona mineraria su tortuoso sentiero che conduce alla Diga del Lago Trona mt. 1800, in altri 30 min. circa, anch’essa da attraversare per poi, anche qui, tornare a salire dapprima ad una costruzione e poi al bivio dell’andata, ove termina di fatto l’ampio anello, in altri 20 min. circa. Ora sullo stesso percorso dell’andata in 1 ora 10 min. e 8 ore totali. 

Galleria fotografica:

Grafici del percorso:

Commenti:

Prima escursione nelle Alpi Orobie, molto bella e dal percorso decisamente vario anche se forse un po’ troppo lungo per il periodo. Interessanti in special modo il Lago Zancone, che ha delle tinte stupende, il Lago Rotondo e molto particolare il passaggio all’interno del “Caminetto”. Il panorama di vetta è ampio però tutto piuttosto distante quindi non è di certo il punto di forza della gita. Giunti sulla cima si è deciso di cambiare il percorso di ritorno, passando per il Sentiero Caminetto che scende alla Bocchetta Alta per poi risalire fino alla Bocchetta di Piazzocco. Ciò rende ovviamente il percorso più vario ed ampio ma forse un po’ troppo ambizioso per le ore di luce a disposizione, infatti l’ultima parte del percorso l’abbiamo effettuata al buio con le luci delle torce. Luogo davvero interessante da esplorare in altre sue parti in futuro.

 

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