Tour Ponton mt. 3101

Il Tour Ponton è una montagna delle Alpi Graie che si trova lungo lo spartiacque tra la Valle di Champorcher, Val dell’Urtier e la Val Clavalité.  La salita alla vetta per la via normale non presenta nessuna difficoltà, si può tranquillamente classificare come E. In questa escursione, che è decisamente breve, si è optato per allungare un po’ il percorso effettuando un modesto anello una volta giunti al Lago Pontonnet deviando per il Lago Miserin.

🏁 Punto di partenza: Dondena mt. 2100 circa

⚠️ Difficoltà:          E

Sviluppo:           16 Km

📈 Dislivello:           1100 Mt. circa

⏱️ Tempi:              Giro ad anello totale 5 ore

📅 Data escursione:     04/09/2022

🚥 Periodi consigliati:   Da fine Giugno a Ottobre

🔎 Valutazione:         ⭐⭐

Accesso:

Da Genova con l’autostrada A10 fino a Voltri, quindi su A26 e A4 fino a Santhià e da questo su A5 fino a Pont Saint-Martin. Da Pont Saint-Martin si prosegue su Via Circonvallazione per poi, ad una rotonda, svoltare a sinistra su Via Roma andando così ad attraversare Donnas e proseguire sempre sulla strada principale fino allo rotonda oltre Bard. A questa rotonda si svolta a sinistra attraversando Hone e da questo su SR2 si risale la Val di Champorcher fino al paese di Champorcher dove, superate le prime case, si svolta a destra seguendo l’indicazione per Dondena. La strada per i primi km è asfaltata poi, dopo lo spiazzo di Petit Mont Blanc, diventa sterrata e un po’ malconcia per i restanti 6 Km fino ad un parcheggio a circa 2100 metri di quota in corrispondenza di alcuni pannelli illustrativi.

Itinerario:

Dal parcheggio si procede sulla sterrata che scende a sinistra di qualche decina di metri verso un ponte sul torrente Ayasse, poco prima del quale, in corrispondenza di una casa arroccata ad una roccia, si trascura la deviazione a sinistra per Chardonney sull’Altavia 2. Una volta attraversato il ponte la sterrata sale fino a raggiungere le prime case di Dondena e, giunti all’altezza di una costruzione diroccata e prima che la sterrata perda quota, si può optare per effettuare una scorciatoia a destra per prati su traccetta, che permette di evitare un lungo tratto che conduce al Rifugio Dondena. La traccetta attraversa dei pascoli e conduce ad una costruzione allungata, probabilmente una malga, oltrepassata la quale si guada un piccolo rio e, seguendo una traccia sulla destra che risale un pendio erboso, si approda su di una mulattiera con ometti, che in breve porta ad intercettare la sterrata precedentemente abbandonata in corrispondenza di un evidente ometto, in 20 min. totali. Pieghiamo ora a destra e seguiamo tale sterrata, l’Altavia 2, per circa un km ossia fino ad incontrare un bivio con palina, in altri 20 min. e 40 min. totali, dove si trascura la sterrata che procede dritta verso il Rifugio Miserin (dalla quale arriveremo al ritorno), per piegare invece a destra su sentiero 8 e 8C. Questo scende subito fino ad un ponticello sul Torrente Ayasse che va attraversato e, pochi metri dopo, bisogna prestare attenzione a non sbagliare percorso in quanto un’indicazione non particolarmente chiara posta su masso potrebbe far credere di dover proseguire dritti affrontando una modesta rampetta invece, subito dopo il masso, bisogna piegare a sinistra e procedere paralleli al corso d’acqua. Il sentiero poi piega verso destra, andando a risalire un pendio erboso con ripetuti tornanti, che volendo di tanto in tanto si possono tagliare su traccetta. Si giunge poi, in altri 20 min. circa, ad un bivio di sentieri dove si trascura a destra il 8C che conduce al Col Fussy (fin qui era lo stesso percorso effettuato qualche anno fa al Mont Glacier), per piegare invece a sinistra seguendo le indicazioni per il 8 e 8B. Procedendo ora ad Ovest con qualche tornante si sbuca su mulattiera in corrispondenza di un trivio, dove si trascura quella in discesa, 8C che conduce al Col Fussy, quella di destra, l’8B che sale al Col di Mutsaillon, e si procede su quella di sinistra, 8, che in moderata salita punta a Sud-Ovest con indicazione “Ponton“. Questa mulattiera, il Chemin du Roi (antica mulattiera utilizzata da Vittorio Emanuele II per le sue battute di caccia), effettua un lungo traverso alle pendici meridionali del Mont Mussaillon e conduce a sovrastare di qualche metro il Lago Pontonnet mt. 2701, in altri 45 min. e 1 ora 45 min. totali, punto in si incontra una palina dove bisogna trascurare una traccia sulla destra che sale ripida verso il Mont Mussaillon e a destra il sentiero 7A che scende verso il Lago Pontonnet conducendo poi al Lago Miserin (sentiero che seguiremo al ritorno), continuando invece ancora dritti sull’8 che ora con qualche svolta conduce agevolmente al Col de Fenis mt. 2832, in altri 15 min. circa. Trascurato un sentiero a destra che scende in Val Clavalité si continua sul crinale per pochi metri raggiungendo così i ruderi di una casermetta militare, superata la quale si continua dritti in direzione del Col Pontonnet. Oltrepassati un paio di modesti tornantini, in corrispondenza di un piccolo ometto 200 metri prima di giungere al colle, bisogna deviare a sinistra e seguire una traccetta che inizia a risalire il pendio detritico soprastante. In ripida salita con frequenti zigzag si rimonta la dorsale detritica su traccia evidente (indicata anche da numerosi ometti) che al culmine della salita conduce poi ad una modesta pietraia di pochi metri, oltrepassata la quale si attraversa una zona pianeggiante che adduce all’ultimo pendio che porta comodamente in vetta alla Tour Ponton mt. 3101, in 35 min. dal Col Fenis e 2 ore 35 min. totali.

Panorama io praticamente non ne ho visto ma se fosse stata una giornata tersa si sarebbe potuto vedere a Nord Dent d’Herens, Cervino, Mont Rafrey, a Nord-Est Rosa, Mont Delà, Mont Glacier, Monte Nery e Becca Torché, a Est Monte Mars, a Sud-Est Rosa dei Banchi e Bec Costazza, a Sud Monviso, a Sud-Ovest Torre del San Pietro e Torre San Andrea, Gran Paradiso, a Ovest La Grivola, a Nord-Ovest Monte Bianco, Punta Garin, Punta Tersiva e Gran Combin.

Per il ritorno si può effettuare lo stesso itinerario oppure optare per un anello come vado ora a descrivere. Una volta ridiscesi al Lago Pontonnet, in 40 min. circa, bisogna piegare a destra sul sentiero 7A che scende a rasentarne la sponda orientale del lago per poi perdere quota con qualche tornantino fino ad approdare ad un ripiano nelle vicinanze del Lago Bianco. In breve si perviene al guado di un modesto rio, il Torrente Miserin, oltre il quale si incontra ad un bivio ove si trascura la deviazione a destra che sale verso la Finestra di Champorcher, quella a sinistra che riporta a Dondena, e si continua invece dritti sul 7A. Ora in salita fra distese prative si giunge al Lago Nero mt. 2554 del quale ne va rasentata la sponda settentrionale, quindi con un traverso in falsopiano si perviene infine al Lago Miserin, in 45 min. dal Lago Pontonnet e 4 ore totali. Attraversato un ponticello metallico si giunge in breve nei pressi del Rifugio Miserin mt. 2582 dietro al quale discende una sconnessa sterrata che converge dopo poco su un’altra sterrata, che va ora seguita verso destra. Questa compie un ampio semicerchio, che volendo si può evitare deviando a sinistra ed effettuando così un taglio su mulattiera in parte lastricata. Questa conduce nuovamente su sterrata (nel punto in cui la pendenza diminuisce) che va ora seguita giungendo dopo circa 1km al bivio dell’andata con l’ 8 e 8C e da qui come per l’andata fino al parcheggio, in 1 ora dal Lago Miserin e 5 ore totali.  

Galleria fotografica:

Grafici del percorso:

Commenti:

Peggiore gita dell’ultimo decennio. Previsioni date buone, per cui, dopo aver fatto le vacanze al mare, la voglia di tornare in montagna dopo quasi un mese ha prevalso sulla scelta della gita propostami non particolarmente di mio gradimento. Invece, giunti a Dondena, le prime nuvole hanno iniziato subito ad accumularsi alle montagne circostanti, dopo circa 5 min. di cammino il cielo era già completamente coperto, ed in breve la nebbia ci ha avvolto facendoci compagnia fino in vetta. Solo in vetta qualche minimo e scarno panorama verso la Val dell’Urtier ma poco altro. Il pezzo forte di questa gita era proprio il panorama di vetta, mentre il percorso, disseminato di tralicci dell’alta tensione, non risulta a mio giudizio particolarmente accattivante…insomma, non ho visto praticamente nulla (giusto qualche laghetto peraltro nelle peggiori condizioni possibili di luce per vederli) e quel poco che ho visto non mi è piaciuto.

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