Mont Taou Blanc mt. 3438

Il Mont Taou Blanc (o Mont Tout Blanc, che in francese significa tutto bianco) è una montagna delle Alpi della Grande Sassière e del Rutor nelle Alpi Graie, situata in Valle d’Aosta lungo la cresta spartiacque fra la la Valsavarenche e la Val di Rhêmes. La montagna per la sua posizione è un naturale balcone panoramico sul massiccio del Gran Paradiso. Per raggiungerla ci sono due percorsi ossia dalla Val di Rhêmes, precisamente da Thumel, più scomoda e con maggior dislivello rispetto alla classica e semplice salita dal Colle del Nivolet, che vado a descrivere.

🏁 Punto di partenza: Parcheggio antistante il Rifugio Savoia mt. 2534

⚠️ Difficoltà:          EE un breve tratto dopo il Col Leynir e la discesa senza traccia verso il Lago Leynir, tutto il resto E

Sviluppo:           13,2 km

📈 Dislivello:           1000 Mt. circa

⏱️ Tempi:              Giro ad anello 5 ore

📅 Data escursione:      09/08/2022

🚥 Periodi consigliati:    Da Giugno a Ottobre

🔎 Valutazione:         ⭐⭐⭐⭐⭐

Accesso:

Da Genova con l’autostrada A10 fino a Voltri, poi si svolta a destra su A26 fino a Santhià, quindi sulla A5 fino ad Ivrea. Usciti dall’autostrada si seguono le indicazioni per Courgnè su SS460, quindi si supera il paese ed i successivi Locana, Noasca e Ceresole Reale. Dopo quest’ultima la strada si inerpica andando poi a costeggiare la diga del Lago Serru ed attraversando la diga del Lago Agnel. Dopo ancora qualche tornante si giunge al Colle del Nivolet mt. 2612, dal quale si scende di poco fino a raggiungere il Rifugio Savoia, nei pressi del Lago Nivolet Inferiore, dove si può lasciare l’auto in un ampio spiazzo (strada chiusa ai veicoli dopo le 9:30 nei weekend estivi, vi è però un servizio navetta).

Itinerario:

Dal parcheggio nei pressi del Lago Nivolet Inf. si attraversa la strada passando così accanto al Rifugio Savoia mt. 2534 dove sulla destra diparte il sentiero con (una delle numerose tracce che risalgono il pendio), il 3C, che volge subito a destra per compiere un ampio tornante e porta a raggiungere la sommità del dosso erboso soprastante, dove si incontra un bivio di tracce in prossimità dell’Alpe Riva, punto in cui ci si mantiene sulla traccia di destra, trascurando a sinistra il sentiero che conduce a Punta Basei. Oltrepassate le malghe si perviene ad un successivo bivio dove si trascura la traccia a sinistra, che conduce al Lago Rosset e ci si mantiene invece a destra verso il Colle Leynir ed al Taou Blanc (nessuna indicazione). Questa sale con moderazione fra meravigliose distese prative andando poi a sovrastare il Lago Rosset fino al suo spigolo destro, punto in cui si perviene ad un bivio contraddistinto da un piccolo ometto di pietre. Qui si trascura la traccia che procede dritta su pendio erboso e conduce al Lago Leynir e ci si mantiene invece a sinistra seguendo ancora l’evidente sentiero con segnavia per il Colle Leynir. Sovrastando ora di una trentina di metri la sponda orientale del Lago Rosset ci si porta a rasentare un minuscolo laghetto (asciutto al mio passaggio e punto in cui sbucheremo al ritorno chiudendo l’anello), oltre il quale il sentiero prende a salire con maggiore decisione andando a sovrastare una conca sede di alcuni piccoli laghetti alle pendici di Punta Bes. Raggiunta la sommità del dosso il sentiero si inoltra in una breve valletta pervenendo poi con moderata discesa al valloncello che digrada dal Col Leynir, approdando così in corrispondenza di una piana alluvionale, punto in cui dipartono alcune tracce, in 1 ora 20 min. dalla partenza. A destra alcuni sporadici ometti conducono al Lago Leynir (li seguiremo al ritorno) mentre a sinistra il sentiero si divide andando ad aggirare uno sperone, vanno bene entrambe e si ricongiungono comunque al Colle Leynir. All’andata mi sono mantenuto a destra dove il sentiero sale in modo più graduale su fondo sabbioso dal caratteristico colore marrone chiaro, quindi con ripida salita si perviene a un tratto di roccette oltre il quale in piano si giunge comodamente, in 35 min. dalla piana, al Col Leynir mt. 3090, insellatura fra Punta Leynir a sinistra ed il Taou Blanc a destra, punto in cui si può già ammirare un meraviglioso panorama verso la Val di Rhemes con un sottostante lago dal bellissimo colore turchese. Trascurato qui il sentiero il 13A, che discende verso il Rifugio Benevolo, e il sent. 11 che conduce a Thumel, si svolta a destra (indicazione per il Mont Taou Blanc) seguendo una traccia che si porta sul versante Ovest (lato Valle di Rhemes) giungendo in breve ad un colletto panoramico, oltre il quale bisogna in breve trascurare alcune tracce che dipartono a destra che risultano un po’ più difficoltose (provato in discesa). Dal colletto la traccia conduce poi ad un grosso ometto, dove bisogna piegare decisamente a destra ed in breve si perviene ad una placca rocciosa. La traccia ora non molto evidente porta a piegare a destra su esile cengia inclinata di pochi metri, comunque ben appigliata, oltre la quale si torna a procedere comodamente su traccia ben marcata e con numerosi ometti su fondo di sfasciumi. Il sentiero dapprima punta verso Nord per poi piegare verso Sud-Est salendo il pendio con pendenze costanti ma moderate. Nell’ultimo tratto volge nuovamente verso Nord e torna a farsi più ripido fino al raggiungimento delle roccette della esile cima del Mont Taou Blanc mt. 3438, da raggiungere con breve e facile arrampicata di pochi metri, in 55 min. dal colle e 2 ore 50 min. totali.

Panorama a Nord le vicine Aouillè e Cima Entrelor, Punta Bioula, Mont Velan e Gran Combin, a Nord-Est Dent d’Herens, Cervino, Gran Nomenon, Grivola, a Est Gran Paradiso, La Tresenta, Ciarforon, Becca di Montchair, a Sud-Est Punta Foura, Punta Violetta, a Sud le Levanna, Uja di Ciamarella, l’Albaron, Pointe Charbonnel, Grande Aiguille Rousse, Punta Basei e Gran Vaudala, a Sud-Ovest gli Ecrins dal Mont Pelvoux a la Meije, La Tsanteleina, La Grande Casse, Granta Parey, e Becca Traversiere, a Ovest Aiguille de la Grande Sassiere, Grande Traversiere, Truc Blanc, a Nord-Ovest Grande Rousse, Monte Bianco, Le Grande Jorasses e Mont Dolent.

Tornati a ritroso fino alla piana alluvionale, in 50 min. circa, se si vuole compiere un anello e andare a vedere anche il Lago Leynir e i Laghi Trebecchi, si procede dritti seguendo una traccetta un po’ evanescente che discende il pendio (con qualche sporadico ometto) e che si mantiene pressoché parallela al corso del rio approdando ad un nuovo ripiano alluvionale. Oltrepassato questo punto la pendenza aumenta (qui il torrente compie una cascata) e la traccia, ora più evidente, piega verso destra compiendo un traverso in moderata discesa divenendo però piuttosto esposta ed esile per poi svoltare a sinistra scendendo più ripidamente ma senza più esposizione verso il bel Lago Leynir mt. 2738 (in certe cartine Lago Nero), in 25 min. dalla piana e 4 ore 5 min. totali. Dopo averne contornato la sponda occidentale senza più alcuna traccia si discende un canalino erboso che in breve conduce al pianoro prativo attraversato dall’evidente sentiero che una volta raggiunto va seguito verso destra. Questo, inizialmente in piano e poi in moderata salita, conduce in breve ad un dosso dal quale si possono ammirare due dei tre laghi Trebecchi. La traccia si mantiene a sinistra scansando i laghi, mentre io ho preferito dirigermi a vista verso i laghi toccando dapprima la sponda meridionale del primo e con breve risalita di pochi metri la sponda meridionale del secondo. Puntando poi a Sud-Ovest si perviene agevolmente al terzo lago oltre il quale si rimonta di qualche metro su pendio erboso approdando ad un piccolo laghetto (asciutto) nei pressi del sentiero dell’andata che ora bisogna imboccare sulla sinistra in leggera discesa, in 30 min. dal Lago Leynir. Ora come per l’andata fino al parcheggio nei pressi del Rifugio Savoia, in altri 25 min. e 5 ore totali.

Galleria fotografica:

Grafici del percorso:

Commenti:

Grande classica che ancora mancava all’appello. Percorso decisamente semplice che con poco dislivello permette di raggiungere questa bella e panoramicissima vetta dalla quota ragguardevole. L’intenzione iniziale era quella di raggiungere la Cima Entrelor e l’Aouillè ma giunti in Valle Orco il meteo non sembrava particolarmente buono, poi, raggiunto il Colle del Nivolet e oltrepassate le nubi il cielo prometteva bene…ma la paura che le nubi salissero ancora e ci avvolgessero nella salita alle vette non ci entusiasmava, essendo un percorso in ambiente selvaggio poco segnato. Così si è optato per questo più semplice percorso, anche se in parte già effettuato in precedenza (Punta Leynir). Il meteo invece poi si è mantenuto buono per quasi tutta la giornata, facendo così accrescere in me il rammarico di non aver tentato l’altra opzione. Diciamo che comunque il percorso effettuato è molto piacevole ed il panorama è praticamente identico all’altra gita per cui va bene così. Al ritorno, per variare un po’ il percorso, ho condotto i miei compari di gita ad ammirare il bel Lago Leynir già raggiunto lo scorso anno nell’escursione alla Punta Leynir (tinte più belle nella gita di oggi).

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