Rocca Negra (Becs du Corborant) mt. 2838

La Rocca Negra (o Becs du Corborant per i francesi o Cima Ovest della Beccas del Corborant) è una montagna delle Alpi Marittime, situata sul confine italo-francese tra le valli Stura e Tinée e delimita, insieme alla Beccas del Corborant, la valle di Barbacana dal vallone Lausfer. Qui propongo il classico percorso con partenza da San Bernolfo ma con la variante di non passare per il Passo di Barbabana, bensì risalendo da Sud.

🏁 Punto di partenza:  Spiazzo su sterrata sopra a San Bernolfo mt. 1700 circa

⚠️ Difficoltà:           E fino all’abbandono del sentiero EE il resto (F il pendio in condizioni invernali con picca e ramponi)

Sviluppo:            14,3 Km

📈 Dislivello:            1150 Mt. circa

⏱️ Tempi:               Andata  3 ore 25 min. – Ritorno  2 ore 25 min. – Totale 5 ore 50 min.

📅 Data escursione:       23/05/2021

🚥 Periodi consigliati:     Da fine Maggio a Ottobre

🔎 Valutazione:          ⭐⭐⭐⭐

Accesso:

Da Genova con l’autostrada A10 fino a Savona poi svoltare a destra seguendo le indicazioni per Torino sulla A6 fino a Mondovi’. Usciti dall’autostrada si segue la superstrada e ad una rotonda si segue la  SP564 fino alle porte di Cuneo. Qui si svolta sulla SP21 che evita la città e lambisce Boves per giungere a Borgo San Dalmazzo. Superate un paio di rotatorie si perviene ad un bivio dove bisogna mantenersi a destra seguendo le indicazioni per Demonte su SS20 e, una volta usciti dall’abitato, si procede su SS21 che percorre la Valle Stura superando i paesi Demonte, Aisone e Vinadio in direzione del Colle della Maddalena, fino a Pianche. Qui bisogna svoltare a sinistra su SP238 raggiungendo poi Bagni di Vinadio, dove si trascura a destra la deviazione per Besmorello e si procede dritti su stradina che prende poi a salire fino a San Bernolfo. Ad inizio del borgo si volge a sinistra procedendo sulla strada che in breve diviene sterrata in buone condizioni, da seguire per circa 350 metri ossia fin quando si perviene ad un ampio slargo con spiazzo su ambo i lati, dove si può lasciare l’auto. 

Itinerario:

Dallo slargo si procede in moderata salita sulla sterrata, sul P23, che noiosamente si insinua nel Vallone di San Bernolfo fra rada vegetazione parallelamente al corso del Torrente Corborant. Dopo aver superato la Capanna Corborant mt. 1885 (nei pressi vi è una fontana) ed effettuato alcuni tornanti si arriva, in 45 min. circa, a ridosso di una bastionata rocciosa dalla quale discendono alcune belle cascate formate dal Torrente Corborant, proveniente dalla Valle di Barbacana, e sormontate dagli spuntoni inferiori della Serriera di Barbacana. Qui la sterrata finisce, intorno ai 2000 mt. di quota, e diventa mulattiera compiendo degli ampissimi tornanti, che conviene tagliare con delle ripide ma opportune scorciatoie. Poi la mulattiera si restringe a sentiero che in breve attraversa una pietraia e prende quota con frequenti tornanti. Giunti nei pressi delle pendici Est della Beccas del Corborant si giunge ad un bivio a 2288 mt. con indicazioni poste su un masso, in altri 45 min. e 1 ora 30 min. totali, dove si trascura il P47 a destra per i Laghi Lausfer e Cima del Corborant per svoltare invece a sinistra seguendo ora il P23 che conduce al Passo di Barbacana. Il sentiero, contrassegnato da alcune , si addentra nel Vallone di Barbacana e, dopo aver compiuto alcuni traversi puntando grossomodo verso Sud porta a sovrastare un piccolo laghetto, visibile una cinquantina di metri più in basso. Il sentiero scende moderatamente verso sinistra andando poi ad attraversare una conca solcata da alcuni rigagnoli per poi puntare alla casermetta sotto al Passo di Barbacana ma, essendo per ora ancora ricoperto da un notevole manto nevoso con alcune grosse cornici al di sopra del Passo, si è preferito optare per un percorso alternativo. Infatti ci si è mantenuti sulla destra della conca (senza scendervi) andando a rimontare un pendio misto di erba e roccette alle pendici delle propaggini rocciose della cresta meridionale della Beccas del Corborant fino a raggiungere uno spallone roccioso, in altri 30 min. dal bivio. Raggiunta la sommità di tale spallone bisogna qui deviare a destra e puntare verso la Rocca Negra, ora visibile, risalendo inizialmente su pietraia di grossi massi (o volendo leggermente a ridosso di essa) per poi risalire un successivo dosso approdando così nell’ampia conca alle pendici dell’anfiteatro comprendente la Rocca Negra (al centro) e la Beccas del Corborant (a destra), in 30 min. dallo spallone e 2 ore 30 min. totali. Bisogna pertanto attraversare la conca centralmente e portarsi perlopiù verso il fondo poi, raggiunte le pendici della Roche Nègre, modesto avvallamento sulla cresta soprastante, bisogna iniziare a obliquare verso sinistra andando a rimontare il pendio, a tratti un po’ ripido (picca e ramponi con neve necessari), sbucando così su cresta a 2740 mt. di quota, in altri 30 min. circa. Ora bisogna deviare a destra e su filo di cresta raggiungere in breve il poco marcato rilievo della Roche Nègre mt. 2773, in altri 5 min. circa, oltre la quale si continua perlopiù su filo di cresta o pochi metri a sinistra di essa (attenzione con neve ad alcune grosse cornici) inizialmente poco inclinata e poi più ripida fino alla base del cupolone roccioso sommitale. Questo lo si risale pertanto seguendo una traccetta che si insinua fra i massi accatastati raggiungendo infine, in altri 20 min. e 3 ore 25 min. totali, la cima della Rocca Negra (o Becs du Corborant) mt. 2838.

Panorama a Nord Cime de Malaterre, Tete de Chalanchas, Cima di Corborant, Punta Gioffredo, Rocca la Meja, Monte Laroussa, a Est Rocca della Paur, Matto, Asta, Oriol, Argentera, Nasta, Baus, Brocan e Gelas, a Sud-Est Grande Capelet, Cime du Diable, Mont Pepoiri, a Sud Mont Mounier, a Ovest Mont Pelat, Grande e Petite Seolane.

Discesa sullo stesso percorso dell’andata fino allo spallone detritico, dove invece che passare nuovamente alla base delle pareti rocciose abbiamo optato per attraversare la conca e, una volta raggiunta, scendere fino al piccolo laghetto, in 1 ora 15 min. dalla vetta e 4 ore 40 min. totali. Da questo si può abbastanza agevolmente raggiungere il sentiero percorso all’andata puntando a sinistra, mentre io ho preferito tagliare un po’il percorso andando a discendere il pendio seguendo inizialmente l’emissario del laghetto e poi fra vaghe tracce o nulla su pendio erboso procedendo a vista puntando perlopiù verso Nord fino ad intercettare il sentiero a 2200 mt. di quota, dopo 20 min. circa. Ora come per l’andata in altri 50 min. e 5 ore 50 min. totali.

Galleria fotografica:

Grafici del percorso:

Commenti:

Bel percorso in questa parte della Valle Stura di Demonte che da tanti anni non bazzicavo. Indubbiamente bello e selvaggio il Vallone di Barbacana anche se, a differenza delle zone limitrofe, risulta privo di laghi se si esclude il piccolo laghetto visionato. Molto bello e ampio il panorama che si gode dalla vetta mentre è piuttosto noioso ed interminabile il tratto su sterrata. Come già citato nella descrizione dell’itinerario, giunti a livello della conca sopra al laghetto, si è optato per mantenersi più a monte e a destra di essa e poi, giunti allo spallone, si è inoltre capito che dal Passo di Barbacana non saremmo mai passati a causa del ripidissimo pendio oltre la casermetta ancora ingombro di neve e con la soprastante (e preoccupante) cornice incombente….per cui si è pensato bene di lasciar perdere il percorso “estivo” e dirigersi verso la conca alle pendici meridionali della vetta ed andare a vedere come si presentava la situazione. Dopo alcune valutazioni si è pensato di calzare ramponi e munirsi di picca e risalire un pendio sulla sinistra della conca in un punto dove sembrava essere meno ripido, cercando di mantenerci a sinistra di alcune grosse cornici soprastanti. La neve in realtà non è risultata portante ma bensì a tratti piuttosto sfondosa e ci ha fatto un po’tribolare, ma nel complesso si è dimostrata una scelta azzeccata anche se, come in questo caso, in presenza di neve è bene valutare attentamente la condizioni prima di effettuare la risalita del pendio. Merita poi una modesta deviazione al piccolo laghetto, niente di che ma è l’unico.

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